Vede solo nero No, Miranda anche a migliaia di chilometri dalla sua terra, Bologna, non fa sfigurare le sue concittadine! E’ la versione platinata dell’amante del sesso allo stato brado, si dedica a esso Con passione, con convincimento, con totale dedizione. Prima si è assicurata la biada: ancora ragazza, a Bologna, è riuscita a fare innamorare di sé un ricco newyorkese di parecchio più anziano di lei. E’ andata dritta allo scopo, senza neppure avere verificato se il suo futuro marito sarebbe stato capace di assolvere al debito coniugale. Ha pensato: “Tanto, a New York, troverò tanti di quegli uccelli da farmene una pelliccia al giorno!”. E non sbagliava! Ha voluto essere sposata prima di salpare per i nuovi lidi americani e Con il secchione a braccetto è sbarcata alla conquista del nuovo mondo. O meglio: della parte maschile – e per esso, la parte più importante, il sesso – di esso. Alloggiata in un sontuoso appartamento, con macchina e autista e un conto in banca, e il marito sempre occupato dagli affari, si è messa a dragare non prima però di avere conquistata la fiducia del marito da cui s’è fatta scopare per modo di dire. Avuta la Conferma che il marito non le sarebbe servito a nulla, ha cominciato a razzolare qui e là. A Bologna non aveva mai avuto l’occasione di farsi scopare da un negro, ma aveva sentito dire che i maschi dalla pelle nera hanno dei cazzi favolosi, membri da cavallo arrazzato. E s’è subito buttata su questa merce di cui New York abbonda. I neri hanno stravisto per lei che oggi può vantare una «lista d’attesa» lunga alcuni metri: non c’è maschio nero giovane fra i 18 e i 25 anni a cui non sia in nota. Come tutte le bolognesi, è di bocca buona: ha cominciato a fare strepitosi pompini da far mancare il fiato, poi ha finalmente incontrato il negretto dei suoi sogni: giovanissimo, con un cazzo da quasi 30 centimetri di lunghezza e 15 di circonferenza. Ha cominciato a riceverlo in casa tutti i giorni, ma siccome la servitù le dava fastidio ha imparato ad andarlo a trovare a casa sua. Lì è successo di tutto: se Miranda credeva d’essere stata sverginata tanti anni prima, si illudeva di grosso: in effetti è stata sverginata nel senso più totale dal suo negretto che le ha finito di squarciare l’imene per tutta l’ampiezza della vagina. Ora la sua bocca vaginale si presenta come un’orrida caverna ampia e profonda, senza neppure un lembo di imene. Il negretto è andato anche più in là: le ha squarciato anche il buco del culo! L’ha convinta un po’ con le buone e un po’ col ricatto di non farsi più vedere. Miranda, ormai innamorata folle di quel cetriolo enorme, ha voltato la schiena, si è fatta leccare il buco dalla rasposa lingua del suo amico, si è fatta lubrificare abbondantemente e quindi ha sacrificato la sua ultima verginità, immolandola sulla grossa mazza nera, i primi giorni sono stati di strazio, ma il giovane negro non le ha dato tregua: giorno dopo giorno ha preteso di penetrarle in culo, e gliela dava nella fica soltanto dopo che Miranda lo avesse preso nel candido deretano! Dopo appena un mese di trattamento, il buco del culo di Miranda si presentava pressappoco come la sua vagina: un buco rotondo perennemente spalancato e vibrante di desiderio. Ora la stessa Miranda non ne potrebbe fare più a meno “Il piacere che provo quando m’incula il mio negro”, dice Miranda, “è di natura diversa di quello che provo quando me lo dà nella fica: è un godimento più sottile, più prolungato, più intimo, più coinvolgente. L’orgasmo di fica si preannuncia, arriva con rapidità e con altrettanta rapidità sparisce. Ma quando mi fa godere di culo, l’orgasmo si prolunga all’infinito, arriva al parossismo e persiste ancora per un quarto d’ora”. Spalancata di fica e di culo. Miranda non si è più accontentata di un solo uomo nero: ha pregato il suo amante di procurargliene ancora uno, in modo da potere fare il triangolo; per farsi amare contemporaneamente, per poter prendere contemporaneamente due uccelli nel suo corpo. Il suo amico le ha condotto un ragazzo, giovane di ! anni ma esperto di cazzo, anch’esso spropositato: glielo ha cercato della giusta misura, come li va cercando Miranda. E con il suo amico, ha fatto di Miranda una perfetta, mirabile troia: la ragazza viene penetrata contemporaneamente di fica e di culo, potendo così godere di orgasmi lunghissimi e spossanti. E non è lontano il tempo in cui Miranda, non ancora soddisfatta, chiederà l’intervento del terzo negro, affinché possa riempirle col suo nerbo anche la bocca. Conoscendo le vivide bramosie di Miranda -che ormai ha finito per snobbare i cazzi bianchi staremo per pronosticare che, presto o tardi, ne vorrà cinque di negri al suo servizio sessuale: almeno, anche le sue mani saranno occupate a stringere spasmodicamente altri due bei uccelloni di calibro superiore. Miranda, dalla pelle candida, decanta non soltanto l’imponenza dei cazzi neri che soddisfano le sue più intime esigenze, ma descrive anche la completezza delle sue sensazioni visive: viene enormemente soddisfatta dal contrasto vivido del cazzo nero infilato nella sua sorca bianca; dalle mani nere che stringono le sue candide e capezzolute mammelle, dal viso nero fra le sue marmoree cosce. E’ anche una burlona e si diverte un mondo a far cornuto il marito. «L’altra volta» dice, «ero venuta via da uno dei miei appuntamenti con i miei negretti che mi avevano letteralmente imbottita di sborra. Alla fine di quel “tour de force” m’ero data una sommaria lavata, affidandomi soprattutto, per evitare sorprese, al mio assorbente intimo… ne uso sempre uno, quando finisco di farmi chiavare e inculare, per evitare che residue gocce di sborra possano colarmi giù per le gambe… Ebbene, ero appena tornata a casa e non ero riuscita neppure a farmi una doccia, quando è arrivato mio marito: il vecchietto era infoiato come un bufalo e, non riuscendo a chiavarmi, si accontenta di leccarmi la fica… Mi sono sentita perduta: come fare a giustificare tutta quella sborra che perdevo? Ho fatto la gatta in calore, dicendogli che anch’io lo desideravo tanto e che nell’attesa me ne ero venuta… giustappunto ero piena di miele! Bene, quel porcone di mio marito ha grufolato sulla mia f! ica, leccando avidamente tutta quella sborra di cazzo negro che io gli avevo spacciato per sugo di fica! E buon per me che non ha la buona abitudine di leccarmi il buco del culo: per lui quel buco neanche esiste! Perché se m’avesse cominciato a leccare, avrebbe dovuto chiedermi: “Ma scusami, tu sborri anche col culo?” tanta ne veniva fuori! Insomma, lui è salito al settimo cielo: la sua sposa piena di miele di vagina in attesa che arrivi il marito… “Mi ha chiesto maliziosamente se io mi fossi fatta un ditale, aspettandolo, e io gli ho fatto capire che lo avevo fatto… Senza immaginare che da quei due buchi, non più tardi di un’ora prima, erano entrati e usciti due cannoloni di carne nera che sembravano due cazzi asinini”. Sistemato così il marito – che deve essere un fior di ignorante, oltretutto (come mai si può confondere al profumo e al sapore, la sborra maschile col miele di vagina?) – Miranda ha tutto il tempo e le possibilità di svagarsi nel modo che preferisce e ormai le sue stesse cameriere le fanno da ruffiane. Infatti sono anch’esse negre e parteggiano apertamente per i maschi del loro colore che vengono a fottere la signora bianca, e così oggi Miranda riceve nel suo letto i suoi due amanti, bellicosamente armai da favolosi cazzi. Miranda si sazia, ringrazia, spompina, si fa leccare, si fa succhiare i grossi sfacciati capezzoli, torna a sbocchianare e si impupa per aspettare «il suo sposo». Il quale raccoglie gli avanzi degli altri!
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