* Ero tornato dalla mia scappatella in Germania. Lei mi aspettava arrabbiatissima aveva scoperto la mia gita erotica a Monaco. Mi aspettavano tristi conseguenze perchè di sicuro lei me l’avrebbe fatta pagare molto cara. Seguirono grandi discussioni e per un certo periodo ci eravamo lasciati. * Lei continuava la sua piccola attività, ed era autonoma. Aveva un negozietto di parrucchiera uomo donna, poco distante alla caserma. Ci eravamo lasciati malamente, lei sapeva che ero gelosissimo e di sicuro tramava qualcosa.* Non conto più le mille volte, che mi ero appostato, di nascosto per spiarla. La mia lei, aveva la scrivania in cristallo posta proprio davanti alla vetrina e dalla strada vedevo spesso uno spettacolo tremendamente eccitante. * Di primo mattino andava al lavoro in bicicletta, spesso di nascosto la seguivo mentre pedalava in corta minigonna, sicuramente lei lo sapeva benissimo e non lesinava cosce al vento ai passanti. Sapeva che nella mia gelosia mi eccitavo da pazzi ad intravedere le sue calze velate fare capolino fino al reggicalze in una minigonna gialla incapace a coprire qualcosa. * La mia lei era una bella donna ed amava mettersi in mostra, nel suo provocarmi come se nulla fosse sapeva come mandarmi in estasi ed al tempo stesso conduceva lei stessa il gioco. A questo scopo la mia lei indossava spesso "calze velate con reggicalze in pizzo". Lei amava i colori vivaci, adorava il rosso ed era mora, quindi il contrasto di certi colori con le calze nere e lucide era di per se già molto eccitante. * Per ingelosirmi nelle mie voglie, a volte mi si presentava in negozio in modo troppo sexy, amava sedersi scosciata e far finta di nulla, mi diceva che in questo suo fare ingenuo attirava più clienti nel suo salone ed io mi rodevo fra gelosie e piaceri perversi, ma facevo finta di nulla. * I primi tempi, credevo che lei lo facesse così marcatamente solo per provocarmi, mi nascondevo e a porte socchiuse la spiavo e mi masturbavo. Volevo sapere e capire se mi mentiva. Quindi sempre più spesso mi nascondevo poco distante e sbirciavo da un cortile poco lontano, ma da lì vedevo ben poco. * Da qualche tempo però avevo trovato il mio punto di avvistamento ideale nella casa di fronte. Difatti dalla finestra del giroscale vedevo tutto benissimo ma potevo farlo per poco tempo altrimenti davo troppo nell’occhio. In questi appostamenti avevo scoperto nella mia lei una grande esibizionista questo soprattutto quando io non c’ero. Ad esempio:* Ultimamente ero in viaggio per lavoro, tanti giorni lontano da casa senza notizie mi avevano cotto, lei nemmeno mi rispondeva più al telefono, quindi rientravo in anticipo e correvo subito in quel giroscale. * Meravigliato ed incredulo la vedevo sorridere sulla porta del negozio, parlava e rideva con un gruppetto di militari. La osservavo incredulo anche perchè era molto truccata. Indossava il suo solito camice corto bianco allacciato da un solo bottone. Sotto la abbondante scollatura intravedevo chiaramente tutto il balconcino in pizzo della Guepiere in pizzo bianco che io stesso gli avevo regalato. (Bellissima Guepiere, sgambata in un bellissimo pizzo bianco, in coordinato aveva anche il reggicalze e le mutandine). * La mia lei ha un seno 5 misura, seno che solo in parte era nascosto dal pizzo del balconcino della stretta Guepiere. Con quel camice aperto e tirato dalle forme abbondanti il seno si intravedeva benissimo stretto e spinto in alto quasi fin al capezzolo. * Quello che però mi aveva fatto scatenare la libidine emotiva delle mie gelosie, era il fatto che fosse li in quel modo sul entrata del suo negozio. Quasi facevo un infarto quando poco dopo la mia lei attaccata al loro braccio era andata lentamente verso il bar. Ero li al primo piano poco sopra i tetti delle auto che sfrecciavano veloci. Ero spostato sulla destra di qualche metro, ma sia pur agitatissimo la vedevo chiaramente. * Molto lentamente venivano verso di me, la mia lei al loro braccio era ferma sul marciapiede pronta per attraversare la strada principale. Il traffico era intenso, ad ogni macchina che passava veloce il camice sobbalzava, si impennava, sventolava aprendosi fin oltre il bottone. Erano flash intensi da infarto, il camice svolazzava per poi ricadere e subito rialzarsi ad un altro passaggio di quelle macchine, ma per il mio cuore erano attimi eterni tanto da farmi sobbalzare nelle mie ricerche.* Ero eccitatissimo, in quello sventolio continuo del leggerissimo camice vedevo quasi tutto di quella stupenda Guepiere e di quel fantastico Reggicalze tutto pizzi e merletti, vedevo in parte anche quelle minuscole tiratissime mutandine traforate, mi soffermavo incredulo su quel Reggicalze dai mille pizzi bianchi e rasi lucidi che andava e veniva come la cosa più normale del mondo, mi perdevo su riflessi dorati di quelle calze velate lucidissime. Avevo il cuore in gola per quello svolazzare continuo lento e ripetitivo. Attimi di attesa che mi sembravano eterni, ora me li godevo tutti goccia dopo goccia. * Una macchina accorgendosi dello spettacolo vistosamente aveva rallentato fin quasi a fermarsi, lei incurante e composta come se la cosa fosse del tutto normale attraversava la strada con eccitante ancheggiante calcolata lentezza. L’esibizionismo di mia moglie saltava fuori in mille mosse e me ne compiacevo eccitandomi. * La mia lei attraversava quella strada, senza saperlo ancheggiando veniva verso di me su quei suoi Sandaletti in vernice bianca allacciati in caviglia, Sandaletto estivo dal tacco a spillo alto e ben proporzionato al suo piede, un tacco a spillo da 11 cm ma che con il suo 37 era comunque molto arcuato. * Attraversava lentamente il grande stradone ed ad ogni suo passo vedevo tutto, ormai ero fuso! Lei al loro braccio andava lentamente verso il bar, ed io in preda a grandi eccitamenti per non crepare di voglia e gelosia, scendevo e li seguivo. Per mia grande fortuna il solito bar era chiuso per turno, quindi ora proseguivano stavano cercando un altro bar ma per trovarlo dovevano entrare nella zona pedonale già stracolma di turisti. * Al loro braccio lei proseguiva a rilento in mezzo a tanta gente, Io li seguivo con il cuore in gola. Vedevo quel camice svolazzare e soffrivo le pene d’inferno per non poter essere li davanti a godermi lo spettacolo che certamente altri si godevano al posto mio. * Mio malgrado mi godevo quel Sandaletto in vernice bianca, ne apprezzavo il passo cadenzato e ritmico, mi godevo quel ticchettare tipico. Avevo il cuore i tachicardia e la voglia, la rabbia mi mangiava ma non potevo far altro che far finta di nulla!* Essendo in disparte, mi eccitavo nel vedere la gente girarsi meravigliata, ne ascoltavo incurante i tanti commenti, ed in quelle critiche mi eccitavo bagnandomi come un timido ragazzino. Ad ogni passo osservavo le mille piegoline delle calze lucidissime e mi perdevo in quei lucidi riflessi dorati. * Ormai erano entrati al bar e quindi decisi di entrare anche io. Un bar di paese, pieno di turisti e paesani è sempre un bel vespaio. Come un cane bastonato mi sedevo nascosto a lato in un angolo. Mia moglie era girata al banco io la vedevo poco e male in mezzo a tanta gente. Chissà se lei mi aveva già notato, forse aveva già tramato le sue vendette. Io capivo il suo gioco! Difatti! qualche attimo dopo lei mi aveva guardato incurante, mi squadrava come fossi uno sconosciuto, gli sorrisi ma lei intuendo il mio stato fece finta di non riconoscermi. * Inizio per me una tortura psicologica, piacere e rabbia si alternavano durante quei pochi intensi minuti da vero cardiopalma. Mia moglie come se nulla fosse accaduto cinicamente si era girata nascondendomi lo spettacolo, se mi avesse dato una sberla mi avrebbe fatto meno male.. Ma pochi minuti dopo mentre bevevano li al banco, aveva preso a braccetto uno di quei ragazzi e mentre bevevano si girò verso di me, il solo bottone era saltato, aveva il camice slacciato ma socchiuso lateralmente, quel che si vedeva bastava e avanzava. * La sala era stracolma e quindi si erano spostati in un angolo a lato su dei sedili alti e tondi erano quelli fissi al banco del bar, lei però rimase in piedi in mezzo a loro e parlava incurante col camice slacciato facendo finta di non accorgersene. Ballando leggermente seguendo la musica di sottofondo di quel bar Pab mi regalò uno spettacolo fatto di gesti, mosse e sguardi languidi ma mai diretti a me. * Aveva ballato ben pochi minuti ma mi sembravano una eternità. Infine anche lei si era seduta un attimo su quei alti sedili che la obbligavano cosce al vento, uno spettacolo durato poco perchè facendo perno sul sedile girevole oramai si era girata totalmente al mio sguardo. * Erano trascorsi dieci minuti o poco meno, finalmente si era alzata e mi era passata accanto guardandomi con gesto di sfida e mentre lei aspettava i suoi amichetti io ero uscito di tutta fretta per aspettarla al di là della piazza. Credo di non essere stato il solo a notarla ma avevo sbagliato perchè poco dopo mi ritrovai un gruppetto in più che la seguiva e la guadava interessato.* Avevo previsto giusto, difatti altezzosa ed ancheggiante sotto mille sguardi usci col camice aperto appena socchiuso, venne avanti in mezzo alla piazza come se nulla fosse per tutta la zona pedonale, ma quando poco dopo la notai all’incrocio aveva nuovamente il bottone chiuso, nulla di male lo spettacolo era più che accettabile.* La segui fino quasi al negozio, ma prima che tutto finisse dovetti tornare al bar e correre in bagno stavo male. Tornai sui miei passi e prima di entrare nel negozio feci un giro per quelle vie attigue per mettermi tranquillo e lasciare che il cuore si calmasse. * Quando più tardi la vidi in negozio, mi sorrise dicendomi: te la sei cercata, piaciuto lo spettacolino? Ora hai solo qualcosa in più da imparare, sai cosa ti aspetta se mi lasci nuovamente sola? Risposi che era fantastica, ma forse un pochino esagerata. * Mi rispose arrabbiata: ti piacciono le Troie o no! Quindi te la sei voluta hai voluto la tua uscita erotica da solo, quindi ora di che ti lamenti? E poi tu non hai forse la tua amichetta da qualche parte? * Queste sono le sue piccole rivalse le sue piccole vendette, non so quanto intenda provocarmi o quanto intenda ingelosirmi, sinceramente non so darmi una risposta, forse esagerando vuole mettermi in imbarazzo, credo sappia benissimo che in questo modo mi fà impazzire, la sola cosa che oggi mi preoccupa è che in questo gioco io ormai non controllo proprio più un bel nulla!
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