Quello che voglio raccontarvi è successo nell’inverno del 2003, essendo un fatto vero ho cambiato sia il nome dei personaggi che della località dove si è svolta.Settimana bianca in Alto Adige con gli amici di sempre, Marco con la moglie Mary, Aldo con Elena, fidanzati da oltre 20 anni, Camilla 44 anni divorziata da 2 ed io, 56 anni vedovo da 4 anni.Avevamo prenotato 2 camere doppie e 2 singole, una per me e una per Camilla, ma per un disguido le 2 singole vengono libere solo il giorno seguente, per questa notte dobbiamo sistemarci in una doppia, per me non c’è nessun problema, ma Camilla è titubante e imbarazzata, ci pensano le battute e le risatine degli amici a convincerla.La serata trascorre allegramente tutti insieme ci scambiamo piccoli aneddoti e ricordi della gioventù, ma soprattutto beviamo un po’ troppa grappa. Al momento di ritirarci siamo tutti allegri, nel salire le scale verso le nostre camere Aldo approfitta per saggiare la consistenza del culetto di Elena ben contenuto in un paio di calzoni elasticizzati, quasi lo invidio che tra poco potrà godere oltre che del bel sedere di Elena anche di tutta la grazia di Dio che si porta appresso.Io sarò in camera con Camilla, tra noi c’è stata solo amicizia, inoltre la sua fama di frigida è ben nota, le voci del popolo dicono che è stata anche la causa del suo divorzio. Eppure Camilla è sempre stata una bella donna, anche ora che non è più nel fior fiore della gioventù è pur sempre molto appetibile, ben formata con tutte le cosine al posto giusto, come direbbe Marco, una terza di seno, capelli neri corti intonati al suo viso morbido e che danno maggior risalto alla sua carnagione chiara, però veste sempre abiti castigati che niente lasciano alla fantasia, come se volesse tenere sempre nascosti i suoi tesori.Giunti in camera Camilla è molto imbarazzata e tesa, per prima cosa si accerta se è possibile dividere il letto matrimoniale, ma con suo disappunto non è possibile e questo contribuisce ad aumentare il suo malessere. Cerco di metterla più a suo agio spiegandogli che non ho nessuna intenzione di fare alcunché che lei non voglia o di imbarazzarla con il mio comportamento.Forse rassicurata in parte dalle mie parole sembra leggermente più rilassata, si ritira in bagno a prepararsi per la notte, a mia volta mi spoglio, io dormo sempre nudo, poi ci penso e indosso un paio di boxer per rispetto a Camilla.Quando Camilla esce dal bagno mi guarda stupita mentre mi infilo sotto le coperte:- Non vorrai venire a letto nudo. — Non ho portato il pigiama perché non mi aspettavo una situazione del genere…- rispondo -…e poi ho i boxer che ha casa non metto. -In contrasto con il mio abbigliamento è come si presenta lei, pigiama pesante e ampio che nasconde ogni forma di femminilità, guardandola mentre si infila nel letto al mio fianco gli sorrido dicendo:- Certo che se sei sempre andata a letto così tuo marito non aveva molti stimoli per saltarti addosso. — Lascia perdere, è stato uno dei motivi che ci ha portati al divorzio.Non avevo mai parlato con lei dei motivi che l’aveva portata a divorziare da Ugo dopo 20 anni di matrimonio e gli chiedo:- So che la domanda che sto per farti è intima, ma come eravate a letto? C’era intesa e fantasia oppure no? — Be… per essere sincera da quel lato la colpa forse è solo mia, mi sono sposata che ero ancora vergine, non avevo mai voluto farlo prima del matrimonio, forse è stato un errore. -La situazione imprevista in cui ci troviamo e forse anche la grappa bevuta rendono Camilla ciarliera e disposta ad aprirsi con qualcuno, chiedo ancora:- Cosa è successo di così forte tra voi? — Ci credi se ti dico che in tutta la mia vita non ho mai avuto un orgasmo? — Mi sembra eccessivo, ti sarai masturbata qualche volta da ragazza, e poi lui non è mai stato capace di farti godere? — Mai! Ne uno ne l’altro. La prima notte di nozze forse Ugo è stato troppo irruente nel togliermi la verginità ed ho sentito un gran dolore senza provare nessun piacere, così anche nelle volte successive che facevamo all’amore, sempre dolore senza nessun piacere. Dopo qualche mese non volevo più che mi penetrasse ed al massimo gli facevo una sega. — Direi che Ugo è stato fin troppo paziente, se un uomo non può scopare con la propria moglie con chi lo fa? — Con la sua segretaria. — Come con la sua segretaria? — Certo! Quando riusciva a convincermi e lo accontentavo facendogli una sega, lui mi raccontava cosa faceva con la segretaria, come era brava a fare i pompini e come gli piaceva scopare e farsi venire in bocca. — E tu non provavi niente mentre avevi in mano il cazzo di Ugo? — Si, prima mi sentivo umiliata per il paragone che faceva tra me e la sua segretaria, poi cresceva in me dell’eccitazione e un forte calore alla mia passerina e i capezzoli diventavano grossi e duri, ma la paura di provare dolore nella penetrazione mi bloccava:- Ma Ugo non cercava di invogliarti aumentando il tuo desiderio? — All’inizio ci provava, mi aveva anche chiesto di fagli almeno un pompino, ma io gli permettevo solo di toccarmi le tette. — Povero Ugo, lo compatisco per quello che ha dovuto sopportare, ma è anche un gran coglione perché si può far godere una donna anche senza scoparla. -Per tutto il tempo della nostra chiacchierata non ho mai smesso di guardarla negli occhi, mentre all’inizio la vedevo un po triste ora mi sembra più addolcita, faccio un’altra domanda:- Questo parlare tra noi e il ricordare le tue passate peripezie di sesso ti lasciano completamente indifferente o ti eccitano anche solo un poco? -Camilla mi sorride un po’ imbarazzata e mi risponde quasi sussurrando:- Si! Mi hanno dato quella sensazione di calore che posso chiamare eccitazione. — Allora in questo momento hai i capezzoli grossi e duri come hai detto prima. — Si stupido, ma non parliamone più per favore. — Prima di non parlarne più vorrei chiederti il favore di lasciarmi toccare per un solo attimo i tuoi capezzoli. Vuoi? -Camilla mi guarda stupita ed arrossisce come una ragazzina, passano lunghi secondi di silenzio prima che faccia segno di si con la testa.Lentamente gli slaccio i primi tre bottoni della giacca del pigiama ed infilo una mano credendo di trovare le tette nude, invece a difenderle c’è ancora una maglietta che però non mi impedisce di sentire la tetta che sto palpando con la mano a coppa, ne tasto delicatamente la consistenza, non è sodo come quello di una ventenne ma ha ancora una buona consistenza, sento sotto il palmo della mano il grosso capezzolo che diventa ancora più grosso e duro alla pressione della mano, quasi a voler bucare la maglietta che lo ricopre, lo prendo tra il pollice e l’indice, lo strofino facendo una leggera pressione, poi lo stuzzico con il solo indice. Durante questo palpeggiamento non smetto di guardare in viso Camilla che sotto la pressione delle mie dita si morde leggermente il labbro inferiore, è un chiaro segno che sta provando piacere, nonostante ciò mi prende la mano e la sposta sorridendomi:- Hai sentito abbastanza. -Mi dispiace togliere la mano ma non voglio forzare la situazione, sorrido anch’io dicendogli:- Certo che sono bei duri, dimostra che non sei insensibile al sesso, solo che ne tu ne altri avete mai trovato la chiave per aprire la porta del sesso. Anche a noi uomini diventano duri e si ingrossano.– Stupido! Lo so che ora lo avrai grosso e duro, ma non sperare niente da parte mia. — No! Hai capito male. Io parlavo dei miei capezzoli non di quello che pensi tu. — Dici davvero? -Risponde Camilla non poco stupita.- Certo. Se vuoi puoi toccare anche tu come ho fatto io. -Camilla non se lo fa ripetere due volte e mette una mano sul mio petto nudo, nonostante i miei 56 anni sono ancora ben in forma, anche grazie alla molta palestra che pratico, trova subito uno dei miei capezzoli e mi percorre tutto il torace con la mano calda e morbida, sembra più attratta dai miei addominali che massaggia con piacere. Ha differenza di lei io non gli sposto la mano anche perché mi piace sentire la sua mano giocare sul mio petto. Penso che sia giunto il momento di tentare un affondo. Riporto la mia mano sul suo seno e ripeto le operazioni di prima però con maggior vigore e mi accosto maggiormente a lei. Camilla appoggia la sua testa sul mio torace senza smettere di massaggiarmi, faccio scorrere la mia mano sulla giacca del pigiama e laccio i due bottoni restanti, arrivo al suo ventre, ha un brivido e smette il movimento della mano sul mio torace, infilo la mano sotto la maglietta e risalgo lungo il suo corpo caldo e morbido fino a raggiungere nuovamente le tette finalmente a mia disposizione senza più protezioni.Il piacere che riesco a dagli con le mie mani è molto, lo capisco da come viene percorsa da piccoli brividi, avvicino la mia bocca alla sua che però resta chiusa, basta una piccola pressione della mia lingua sulle sue labbra per dischiuderle e farla rispondere ai miei giochi di lingua. Sembra quasi in estasi tanto che non si accorge che la mia mano ha abbandonato le tette ed è scesa verso il basso infilandosi nei pantaloni del pigiama e si sta infilando anche negli slip, sento sotto le dita il pelo del suo sesso quando lei mi blocca la mano con la sua e stacca la bocca dalla mia per dirmi:- Non farmi male ti prego. — Non avere paura, sarai contenta anche tu. -Rispondo baciandogli la punta del naso.Mi lascia libera la mano e concludo il cammino al centro della sua figa, è un lago di piacere tanto è bagnata, essendo eccitatissima capisco che non ci vorrà molto per farle provare il primo orgasmo della sua vita, qualche piccolo massaggio sul monte di venere e poi infilo un dito tra le grandi labbra, nonostante gli umori che la impregnano trovo qualche resistenza a profanargli il sesso, ha la figa stretta come una vergine, riesco a raggiungere la clitoride e bastano pochi tocchi perché esploda nel tanto agognato orgasmo.Non avevo però previsto che si mettesse ad urlare tutta la sua soddisfazione, riesco a tappargli la bocca con l’altra mano ma penso che oramai avrà svegliato tutto l’albergo. Mentre Camilla mi implora di non fermarmi sento bussare alla porta della camera:- Cosa succede? -Riconosco la voce di Marco e Mary preoccupati per l’urlo di Camilla, mi affretto a rispondere:- Niente, niente, non preoccupatevi, stiamo facendo una partitina a carte. — Siii. A scopa. -Ribatte Marco ridendo insieme a Mary ed agli altri amici che li hanno raggiunti.La situazione è grottesca, io scambio battute con gli amici al di là della porta mentre continuo il mio ditalino a Camilla. Appena gli amici se ne vanno sghignazzando Camilla raggiunge il secondo orgasmo, questa volta non mi lascio sorprendere e copro la sua bocca con la mia per smorzare un altro urlo di piacere.Dopo il lungo bacio Camilla mi guarda con dolcezza e mi ringrazia;- Finalmente sono diventata donna, una vera donna. -Io penso che in ogni donna si nasconda un lato da puttana, bisogna solo farlo uscire e rendere cosciente la stessa di averlo, quello di Camilla è alla mia portata e voglio aiutarla per il suo piacere ma anche per il mio, penso a quanto devo ancora insegnargli e quanto io stesso posso godere di lei.La spoglio completamente, è sdraiata sul letto completamente nuda, si copre maliziosamente il seno con un braccio lasciando scoperto il pube ricoperto dal pelo nero come i suoi capelli, io mi sono messo in piedi sul letto a gambe larghe all’altezza delle sue ginocchia, lascio cadere i boxer e mostro il mio scettro nel pieno della sua forza agli occhi vivaci di Camilla, senza che io dica niente rialza il busto restando seduta sul letto viene a trovarsi con il viso ad un palmo dal mio cazzo, lo accoglie con entrambe le mani ed inizia una lenta sega, mi guarda dal basso all’alto maliziosa, avvicina la bocca alla cappella e la bacia, un bacio casto si direbbe se non fosse in quel punto, poi mentre continua il lento movimento delle mani, una è scesa a carezzare e giocorellare con le palle, fa saettare la lingua sulla cappella. Sono io che sporgo in avanti il bacino per invitarla a prenderlo in bocca, non si tira indietro e accoglie nella sua calda bocca il mio cazzo che non aspettava altro, non è brava a fare pompini, manca d’esperienza, mi riprometto di insegnarglielo in un prossimo futuro, mi porta comunque all’orgasmo e gli scarico in bocca tutto il mio sperma, non è pronta ne esperta e la maggior parte del mio seme gli fuoriesce dalla bocca colando sul mento e sul seno, mi inginocchio e la bacio per assaporare il mio sapore dalle sue labbra, sicuramente soddisfatta raccoglie con le dita lo sperma colato sul seno e le porta alla bocca, ecco la puttana che è in lei è liberata, finisco di ripulirgli le lette leccandola come se fossi un cane, Camilla ride divertita.Mentre riprendiamo entrambi la posizione naturale sul letto mi rivolgo a lei facendogli una carezza sul viso:- Ora dobbiamo arrivare al completamento dell’opera. — Cosa intendi per completamento dell’opera? -Mi chiede stupita:- Al rapporto naturale tra uomo e donna. — Ma mi farai male, il tuo è più grosso di quello di Ugo e se mi ha fatto male lui me lo farai anche tu. — Non è questione di misure, ma di modi, lascia che te lo dimostri. -Nel dire questo infilo il mio viso tra le sue gambe ed inizio a leccagli la figa profumata dai suoi orgasmi, do dei piccoli colpi di lingua alla sua clitoride, Camilla favorisce il mio movimento alzando leggermente il bacino, pochi colpi e dai suoi mugolii di piacere capisco che sta per raggiungere l’orgasmo, gli solletico con il dito medio il buchetto posteriore, ma il piacere di cogliere questa verginità la voglio tenere per una prossima occasione, forse anche domani, il copioso afflusso di umori che arriva alla mia bocca è il segno dell’orgasmo raggiunto da Camilla che si è anche preoccupata di soffocare l’urlo di piacere.Ruoto il mio corpo per mettermi a cavalcioni su di lei e formare un bel 69, non ho bisogno di istruirla, passa subito all’opera alloggiando nella sua bocca il mio cazzo che riprende quota. Quando Camilla arriva al secondo orgasmo assaporo ancora i suoi umori ed ancora riesce a contenere l’urlo di godimento con dei suoni gutturali che la scuotono tutta.Ora la sua figa è lubrificata a sufficienza tra i suoi umori e la mia saliva che ho volutamente depositato tra le sue labbra, ritengo quindi che sia giunto il grande momento, anche il mio arnese è nelle dimensioni giuste, mi libero della bocca di Camilla e delle sue mani che stanno percorrendo l’asta del mio membro e le palle, mi giro completamente e mi metto in posizione tra le sue gambe, ora il mio cazzo è puntato sulle grandi labbra della figa di Camilla che mi guarda implorante:- Ho tanta paura, non farmi male. -Sembrano le parole di una ragazza vergine al primo rapporto con un uomo, invece sono le parole di una donna di 44 anni, rispondo con un bacio:- Sssst… alla fine mi ringrazierai. -Faccio un primo tentativo spingendo il cazzo all’interno della sua figa, trovo non poca ostruzione, è come se fosse ancora vergine, Camilla mi guarda in viso con occhi sgranati ed io posso leggere sul suo viso ogni sua sensazione, ora è timorosa quasi spaventata, guadagno ancora qualche piccolo centimetro dentro di lei, sul viso c’è ora un’espressione di dolore, non voglio fagli alcun male perciò retrocedo di quanto avevo appena guadagnato, stando appoggiato solo su una mano per non pesare con il mio corpo su di lei, riesco a raggiungere il suo seno con l’altra mano, gioco con i capezzoli, il suo desiderio aumenta lo capisco perché contemporaneamente spingo ancora il cazzo dentro di lei trovando la figa più dilatata, sono dentro quasi totalmente. Camilla chiude gli occhi e si morde il labbro inferiore, è fatta penso tra me e spingo a fondo, Camilla ha un sospiro di liberazione apre gli occhi e mi sorride, stiamo qualche secondo così fermi a guardarci, io dentro di lei, poi inizio il movimento naturale, lentamente muovo il bacino avanti e indietro, il viso di Camilla diventa sempre più radioso ed io aumento sempre più la velocità dei miei movimenti fino a raggiungere il ritmo giusto per una buona scopata.- Godo, godo, godooo! -Camilla ha raggiunto l’orgasmo e riesco a riempirgli la bocca con la mia lingua impedendogli di urlare, mentre non smetto il mio ritmo che mi porta ad essere pronto per il mio orgasmo quando lei raggiunge il suo secondo ed ancora più forte orgasmo, scarico tutto il mio succo dentro di lei che sta piangendo di gioia, singhiozza e mi ricopre di baci:- Grazie, grazie. -Continua a ripetermi.Al mattino seguente il portiere dell’albergo ci comunica che le nostre camere singole sono disponibili, un’occhiata d’intesa con Camilla e rifiutiamo il cambio, ci sta bene come siamo sistemati tra le risatine ed i complimenti dei nostri amici.A più di un anno da quella settimana bianca io e Camilla ci vediamo spesso e mi racconta le sue nuove esperienze, più di una volta mi ha ringraziato per averla aiutata a diventare donna, ora vive una vita sessuale completa ed è diventata molto brava a letto ha recuperato tutto il tempo perso, spesso mi chiede di sperimentare cose nuove, è sicuramente il suo lato da puttana ormai in libertà.Prima di inviare questo racconto l’ho fatto leggere a lei ed è stata molto soddisfatta, ha riso anche molto ricordando la vergogna che aveva quando mi ha fatto il primo pompino. Si è anche ripromessa che in un prossimo futuro scriveremo insieme della prima volta che gli ho violato il buchetto posteriore e qualche sua esperienza con altri uomini, ha anche espresso il desiderio di provare con me ed un’altra donna.
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