Per la prima settimana di maggio avevamo organizzato un viaggio di 7 giorni a Siviglia. L’idea era venuta a mia cugina Serena, di 29 anni, che subito aveva coinvolto la sua amica Teresa, di 27 anni, e me, che ho 32 anni.L’idea di passare una settimana da solo con due belle ragazze mi entusiasmava, tanto più che era parecchio che volevo provarci con Teresa, una bella ragazza con i capelli neri e un fisico slanciato che non mancava di far girare la testa agli uomini ovunque si presentasse.Purtroppo, due giorni prima di partire, Teresa dovette andare in Argentina per tre settimane, per motivi di lavoro inderogabili, così per Siviglia partimmo io e la mia cuginetta da soli.Dopo il viaggio aereo, arrivammo in albergo e qui, per risparmiare, tenemmo la matrimoniale che avevano prenotato le due ragazze e rinunciammo alla singola. Io avrei quindi dormito nel lettone con Serena. I primi due giorni filarono lisci….. l’intimità tra Serena e me cresceva, lei si faceva vedere tranquillamente in mutandine e reggiseno da me, ma la cosa era sempre rimasta nei binari della normalità (anche se durante la notte, quando ero sicuro che lei dormiva, allungavo le mani sul suo culone).La terza sera decidemmo di andare in un locale dove si ballava latino-americano (lei è una vera patita e se non l’avessi accompagnata ci sarebbe andata senz’altro da sola): io mi preparai per primo e scesi ad aspettarla nella hall. Dopo 20 minuti Serena scesa, ma quello che vidi mi lasciò esterrefatto…. Indossava una gonna nera che le arrivava sopra il ginocchio ma con uno spacco laterale fino al fianco, che lasciava intravedere tutto il bordo delle autoreggenti. Completavano il quadro due scarpe nere con il tacco e una maglia nera trasparente che le copriva solo i capezzoli: non portava neanche il reggiseno ma le due tette, che aveva di dimensioni ragguardevoli (porta una quarta generosa) si reggevano su senza problemi. Appena entrammo nel locale, Serena fu subito fatta oggetto delle occhiate dei maschi del luogo, tanto che mi sussurrò in un orecchio: "Non mi lasciare neanche un istante, sennò questi non mi fanno tornare più in albergo!".Per tutta la serata ballammo insieme, io molto impedito, ma lei non faceva caso ai miei errori, anzi ne ridevamo insieme, e ci godevamo la serata un mondo. Tuttavia l’atmosfera si stava riscaldando, l’intimità tra le varie coppie andava aumentando visibilmente e anche noi non facevamo eccezione, perché ballavamo sempre più stretti e i miei apprezzamenti sul suo corpo ormai non si contavano più. A lei però non sembravano dispiacere, anzi mi ringraziava ogni volta dicendo che ero davvero carino con lei. Mentre ballavamo un lento presi il coraggio a quattro mani e le sussurrai in un orecchio: "Stanotte non riuscirò a chiudere occhio""Perché?" mi chiese con un sorriso"Perché dormirò nello stesso letto di una donna bellissima ma non potrò dimostrarle quanto la trovo bella e seducente""Chissà??" mi disse "dipende tutto da te: sai tenere i segreti?" mi chiese ammiccandoLe risposi boccheggiando come un pesce, senza dire una parola; lei scoppiò a ridere, mi scoccò un bacio sulle labbra e mi disse "sei tanto caro, ti meriti una ricompensa!".Alle quattro finalmente, assordati dal rumore, decidemmo di andarcene: usciti dal locale, la strada era piena di maschi che aspettavano qualche pollastrella che uscisse sola, allora lei mi abbracciò e mi disse "dai, fai finta di essere il mio ragazzo" "Ti prendo in parola!"Rientrati in albergo, salimmo subito in camera. Io ero deciso a sfruttare la situazione, per cui senza smettere di abbracciarla, le chiesi: "e la ricompensa promessa??""Che ne pensi di un bel massaggio tonificante ?" "Purché sia veramente completo" le risposi con un sorriso"Vedrai, cuginetto caro……"Detto questo mi sbottonò la camicia e me la tolse in un attimo, dopodiché mi tolse anche i pantaloni attillati che portavo: rimasi solo con gli slip dai quali fuoriusciva la punta del mio cazzo, già abbondantemente eccitato.Lei adorante mi disse: "hai una bella stanga, piccolo" e sapevo che non mentiva perché arriva a ben 25 cm. Io non rimasi inattivo: la liberai della gonnellina e della maglietta trasparente e la feci sdraiare a pancia in su sul lettone. Dopodiché mi tolsi anche gli slip, e mi misi a cavalcioni su di lei gettandomi con la bocca sui suoi capezzoli.Ben presto lei prese a muggire di piacere mentre mi accarezzava i capelli dolcemente con le dita, dopo 5 o 6 minuti di quel trattamento venne lanciando un gridolino stridulo. Ma io ero solo all’inizio, le tolsi le mutandine e le calze e presi ad accarezzarle l’interno delle cosce, umido e appiccicoso, finché le infilai prima uno e poi due dita nella fica, penetrandola sempre più profondamente e torturandole il clitoride senza sosta. Lei mi dovette essere estremamente grata di quel trattamento perché continuava a implorarmi: "dai non fermarti, scopami così, senza sosta….". Dopo circa 10 minuti, lei venne angosciosamente, silenziosamente, graffiandomi la schiena e marchiandomi come un torello."Ora sta a te fare qualcosa per farmi godere, cuginetta" le dissi "non puoi mica continuare così!!". Lei mi sorrise, mi face sdraiare a pancia in sotto e ingoiò il mio bigolo, leccandolo avidamente dalla cappella fino alla base e aiutandosi anche con le mani per aver ragione di quella bestia di 25 cm. Quando mi accorsi di star per venire, le misi una mano sulla nuca e glielo spinsi tutto in bocca: lei stava quasi per soffocare ma resistette e, quando con una scossa elettrica le sborrai in bocca, lei ingoiò tutto fino all’ultima goccia.Dopo 10 minuti ero equipaggiato per una nuova ripresa, allora le aprii le cosce e guidato da lei le puntai la cappella sulla spacca pelosa, dopodiché la penetrai lentamente, facendole entrare tutto il randello peloso nella fregna gocciolante di umori. Quindi presi a scoparla, alternando colpi duri e secchi, che la squassavano, ad altri più lenti e penetranti. Lei si godeva la cosa e mi implorava di non fermarmi. Intanto la mazza mi era cresciuta sempre di più, fino a superare i miei 25 cm proverbiali.Lei godeva e urlava. A un certo punto mi prese per le natiche e mi spinse tutto dentro di lei, finche non gridò "Vengooooo". Io però ancora non ero sazio di lei, per cui la girai e appoggiai il mio cazzo ancora duro al suo culo. Lei non aprì bocca, io intanto cominciai ad accarezzarle il culo passandole il dito nel solco. Lei si giro’ dicendomi ….. questo no, sono vergine lì, non l’ho mai fatto…"Serena, mi hai fatto impazzire, per tutta questa sera, e poi ti sei fatta scopare come solo una mignotta sa fare… ora non puoi tirarti indietro se voglio farti il culo… dai non ti farò male!!""ok, ma dimmi come fare, non farmi soffrire troppo, ok??""Fidati di me, piccola" era fatta, la troietta era più desiderosa di me di farsi fare il culo. Intanto continuavo ad accarezzarle lo sfintere, poi mi abbassai e con la lingua glielo leccai tutto, inumidendo la rosetta fino ad allargarla. Quindi la feci piegare un po’ in avanti, le allargai le chiappe, poggiai il mio cazzo sul suo buco e diedi una spinta. Cazzo, il suo culo cedette subito alla mia mazza, era stupendo sentire i muscoli dell’intestino fasciare la mia asta pulsante. La cominciai a fottere senza pietà, spingendo finché non raggiunsi il fondo del culo. Era fantastico, a tratti tiravo fuori il cazzo quasi del tutto per poi rificcarlo dentro fino in fondo fino a sentire le sue chiappe sbattere sul mio inguine. Lei intanto aveva imparato a muovere il culo contro la mia asta per farsi penetrare ancora più profondamente.Alla fine sentii arrivare dai coglioni lo sperma, allora la penetrai tutta e rimasi fermo finché uno spruzzo bollente, angoscioso, lunghissimo, non la riempì tutta.Ero esausto, rimasi così per 5 minuti, dopodiché lei si girò, mi sorrise passandomi una mano tra i capelli increspati e mi disse: "Amore, i prossimi tre giorni li passeremo quasi tutti a letto, lo sai???"
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