Era stata decisamente una bella vacanza. Francesca e le sue 3 amiche avevano trascorso una settimana di totale relax in una villa con piscina, giardino e servitù’ per un prezzo a dir poco stracciato. Del resto l’Indonesia, associava al fascino esotico anche la possibilità di soggiornare nel lusso sfrenato senza spendere piu’ di tanto. Francesca rientrava da quel viaggio piu’ serena, allegra ed anche piu’ bella. Il suo corpo slanciato, con l’abbronzatura diventava ancora piu’ sexy. A 23 anni Francesca era nel pieno del suo splendore. Alta poco piu’ di un metro e 60, aveva una corporatura esile ma con delle forme molto piacevoli ed aggraziate. In particolare il fondoschiena era molto apprezzato dalle sue conoscenze maschili e Francesca non esitava a metterlo in risalto indossando costumi striminziti al mare e jeans attillati durante le ore trascorse all’Università. Sebbene non fosse una santa, Francesca aveva perso la verginità solo a 20 anni e da allora aveva avuto rapporti con 2 ragazzi. Insomma, non era certo una ragazza da avventure di una notte ed il suo migliore amico la sfotteva spesso dicendole che le piaceva farla annusare, per poi tirarsi indietro sul piu’ bello. Ma a Francesca andava bene cosi’ e giudicava male le ragazze troppo disponibili. L’idea di una vacanza sole donne l’aveva subito attirata. In questo momento della sua vita infatti non sentiva il bisogno di un uomo visto che il lavoro le portava via gran parte del suo tempo. Proprio a causa del lavoro era stata costretta a partire 4 giorni prima delle sue amiche. All’aeroporto della capitale, le sue sensazioni erano miste, ma tutte negative. Alla tristezza per dover rientrare anticipatamente si univa il fastidio di dover viaggiare da sola. In particolare si ricordava dall’andata, che il volo verso Hong Kong era decisamente sgradevole. La compagnia aerea locale infatti non eccelleva ne per puntualità, ne per la pulizia dei suoi aeroplani. Ed infatti anche quel giorno l’aereo si apprestava a partire con 2 ore e mezza di ritardo. Per trascorrere il tempo compro’ una rivista di moda e si mise a sfogliarla distrattamente al gate dove c’erano una decina di persone in attesa. Tra queste noto’ un uomo di carnagione olivastra che, seduto di fronte a lei, la osservava in maniera fastidiosa. Non ci fece troppo caso, anche perché non era certo la prima volta che qualcuno la guardava in quel modo. Cosi’ si sdraio su tre seggioline vuote e schiaccio’ un pisolino. Un’oretta dopo si sveglio’, apri’ gli occhi e vide che l’uomo scuro, forse un indiano, la stava ancora fissando. Sul suo volto butterato era comparso un ghigno che aveva qualcosa di malvagio. Francesca, infastidita, decise cosi’ di spostarsi in attesa dell’imbarco.Finalmente gli assistenti di terra diedero l’ok all’imbarco dei passeggeri e Francesca si sistemo’ sulla scomoda sedia del boeing. Maledisse di non aver fatto l’upgrade per la business class, pensando che quei pochi dollari in piu’ sarebbero stati comunque ben spesi. Anche gli odori all’interno della cabina erano nauseanti in quanto si mischiava quello del cibo, che sarebbe stato servito lungo la tratta, al sudore di diversi passeggeri. Nonostante tutti fossero seduti, l’aereo non era ancora evidentemente pronto per il decollo e Francesca rivide l’uomo che la fissava al gate parlare con una hostess che sembrava conoscere. Vide anche che si scambiarono qualcosa, ma non riusci’ a capire di che cosa si trattasse. Nel frattempo, visto che l’aereo non partiva chiese alla hostess se poteva recarsi in bagno per potersi rinfrescare. L’indonesiana sorrise e le disse di si, indicandole il bagno sul retro. Francesca allora si alzo’ e si diresse munita di beauty case verso il bagno che si trovava in coda al velivolo. Fece per entrare quando senti’ una mano tapparle la bocca e spingerla all’interno della toilette. La porta si chiuse e Francesca vide nello specchio del bagno la sua immagine riflessa con dietro un uomo che con l’altra mano le teneva un coltello pigiato sulla gola. Riconobbe subito l’uomo del gate. Quest’ultimo poso’ per un attimo il coltello nel minuscolo lavabo ed estrasse del nastro isolante rosso che lego’ attorno alla bocca della sua vittima. Allo stesso modo le lego’ mani e piedi dietro la schiena e la fece sedere sulla tavola del gabinetto.Francesca era sconvolta. Tutto era accaduto in attimo, non riusciva neanche a piangere e probabilmente, anche senza nastro, non sarebbe stata in grado di gridare aiuto. L’uomo le si inginocchio’ davanti e con un inglese stentato le fece capire in modo chiaro quale fosse la sua situazione: il bagno era isolato e la hostess era stata pagata per non farvi entrare nessuno con la scusa che lo sciacquone era rotto. Inoltre le fece capire a chiari gesti che nel caso avesse urlato, lui avrebbe usato il coltello per tagliarle la gola. Aspettarono in silenzio che l’aereo decollasse. Francesca pensava a come liberarsi, ma era legata come un salame e non le veniva in mente nessuna idea sensata.Appena l’aereo si stabilizzo’, l’uomo inizio’ a spogliarsi. Avrà’ avuto una trentina d’anni ma era in evidente sovrappeso. Infatti si tolse dapprima la camicia mostrando un ventre prominente e villoso. Dopodiché continuo la sua svestizione togliendosi il resto e mettendosi nudo come un verme al suo cospetto. Francesca poso’ gli occhi sul suo pene, grosso e anche piuttosto lungo. L’uomo le disse qualcosa in una lingua a lei sconosciuta, anche se le parve che le avesse chiesto se le piaceva il suo membro. Inizio’ a spogliarla, togliendole dapprima I sandaletti e di seguito la minigonna e la polo. Poi con un colpo secco che la fece sobbalzare le strappo’ il reggiseno e si mise a leccarle I seni con voracità animalesca. Finita l’opera le sfilo’ il tanga facendola rimanere completamente nuda e la dispose supina sul pavimento sporco. Poi si mise a toccarla iniziando ancora dai seni, ma sfogandosi ben presto sulla piccola vagina di Francesca che aveva iniziato a piangere e a rendersi conto dell’incubo che stava vivendo. Mentre l’uomo le infilava le dita nella vagina, Francesca in un impulso di sopravvivenza diede un calcio alla porta. L’uomo allora, si fermo’ per un istante, probabilmente in attesa di sentire se qualcuno si era accorto di qualcosa di strano o della sparizione della ragazza italiana. Non successe nulla per 30 secondi, che furono di speranza per Francesca. L’uomo, evidentemente rassicurato dal silenzio che proveniva al di fuori della toilette, ricomincio’ visibilmente alterato. Capovolse Francesca e le lego’ il nastro che le bloccava le mani al tubo del lavandino. Francesca si accorse che il suo bel sedere era rivolto verso l’alto e in un attimo le furono chiare le intenzioni del suo aguzzino. Inizio’ a gridare ma dal nastro ben stretto non usciva che un sibilo del suo lamento disperato. L’uomo le apri’ con le due mani il posteriore e inizio’ a spingere il suo pene finché non entro’ del tutto provocando un dolore tremendo a Francesca che aveva da sempre rinnegato quella pratica sessuale. Prese ad andare su e giù’ violentemente aumentando I dolori della sua preda. Andò’ avanti per una decina di minuti, che Francesca visse in parte in stato di incoscienza. Poi le venne dentro riempiendola del suo liquido caldo e la lascio’ legata al lavandino mentre riprendeva fiato. Francesca, che sentiva dolori e bruciori dall’ano allo stomaco, cerco in un attimo di lucidità di esaminare la situazione. La sola cosa che le venne in mente è che il volo durava 2h e mezza, ma ciò’ non servi’ a rincuorarla visto che a spanne non credeva fossero trascorsi piu’ di tre quarti d’ora.Non fece in tempo a concludere I suoi pensieri che una mano la prese per una coscia e la riporto’ nell’oscena posizione di prima. Senti’ qualcos’altro introdursi nuovamente all’interno del suo ano. Era qualcosa di gelido ed enorme. Capi’ che si trattava del manico del coltello. Era troppo grosso e non voleva saperne di entrare cosi’ l’uomo’ spinse sempre piu’ forte. Francesca si senti’ spaccata in due quando il manico entro’, mentre l’uomo si divertiva nel farlo andare su e giù’ in maniera a volte veloce, altre più’ lenta. Dopo un po’ di tempo, fini’ anche quel gioco meschino e l’uomo giro’ Francesca, quasi volesse guardarla in faccia per assaporare il gusto del dominio. Le mostro’ la lama del coltello e le disse che stava per toglierle il nastro dalla bocca e che nel caso avesse urlato le avrebbe tagliato la gola. Con uno strappo secco le stacco l’adesivo. Francesca era troppo spaventata per urlare e in un attimo si ritrovo’ con in bocca l’uccello dell’uomo sporco di sperma e chissà cos’altro. Venne presa per I capelli e fatta andare ritmicamente lungo il pene eretto. Poi tiro’ fuori il pene dalla bocca e disse a Francesca di leccargli I testicoli. Francesca ubbidì’ come ipnotizzata e lecco con accuratezza le palle mollicce del suo stupratore che nel frattempo si stava masturbando. Ad un certo punto il suo leccare fu interrotto da un fiume di sperma che le andò’ finire su tutto il viso e parte dei capelli. Per un attimo Francesca fatico’ a riprendere fiato, dopodiché cerco’ di togliersi lo sperma dagli occhi sfregando il suo viso contro le braccia legate. Apri’ gli occhi ancora impregnati di liquido seminale. Vide che l’uomo si stava lavando le mani e con calma si rimetteva tutti gli indumenti. Francesca comprese che il supplizio era terminato. Una volta rivestito l’uomo rimise il nastro adesivo sulla bocca di Francesca, la bacio’ infilandole la lingua in bocca, ed infine si sbottono’ la cerniera dei pantaloni e urino’ su Francesca, che venne inondata del suo copioso piscio. La porta venne chiusa e Francesca rimase distesa sul pavimento per diversi minuti.
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