Quella figona di Maud (che si pronuncia Môd) era li, nuda con il culo rosso conme una fragola, incatenata al muro, ansimante e a mia completa disposizione. Per di piu’ sapevo che adorava essere sottomessa. Anche se non ero mai stato un grande dominatore nel senso sado maso, potevo sempre giocare il ruolo per una notte. Era una grande ficona. Per quello non c’era nulla da ridire. Mi alzai, andai dietro a lei, e la palpai. Collo, testa, braccia, schiena, fianchi, gambe, culo, coscie e fica. Le introdussi due dita nella fregna, così, di colpo senza parlare. Mi ero già riproposto con Elena di umiliarla scopandola senza neanche rivolgerle una parola, come fosse un semplice oggetto. E così ero lì, con due dita nella fregna di quella figona di Maud. Era bagnata come una fontana. Reagì appena, con un mugolio. Senza togliere indice e medio, le infilai il pollice nel culo. Si irrigidì. Tolsi le dita e mi sfilai la cintura, avevo voglia di vedere l’effetto di frustare … Incominciai così, lentamente, alla prima frustrata neanche reagì. Alla decima gridava, ma gemeva allo stesso tempo, e con forte evidenza si stava eccitando. La liberai, e la feci stendere sul letto. Incominciai a baciarla, dapprima con leggeri baci sul viso ed infine profondamente. Mi rispondeva attiva, sentivo la sua lingua perlustrarmi il palato. Ad un certo punto la vidi raddrizzarsi, e incominciò a spogliarmi. Mi tolse camicia e pantaloni e senza dirle nulla, incominciò a leccarmi dai piedi alla vita. Con lentezza, ma fermamente. Arrivata al bacino, la sentii prendere in mano il mio cazzo, che era diventato durissimo per l’effetto della sua lingua sul mio corpo. Lo masturbò un pochetto, infine se lo mise in bocca e guardandomi con occhi sbarrati, incominciò ad aspirare avidamente mentre andava su e giù. Maud porta i capelli a caschetto, nerissimo, e vedere il movimento di và e vieni della sua testina sul mio cazzo, mi eccitava ancora di piu. Le venni in bocca, con quattro cinque schizzate di sperma che golosamente Maud ingoiò.Si sdraiò a fianco di me, e lentamente incomincia a palpeggiarla, dapprima le gambe, in seguito le cosce, infine l’inguine, senza dimenticare i seni bellissimi. Rigidi, turgidi, autoreggenti, con capezzoli piccoli, che davanti all’eccitazione si gonfiavano terribilmente, fino ad assumere 4-5 volte la loro dimensione regolare, sono queste le particolarità dei seni della bella Maud. Dovete infatti sapere, che in francese la bella Maud era soprannominata "couette" che significa trapunta, quella che ricopre il letto nelle regioni montane dell’Italia, appunto per il fatto che aveva dei seni "trapuntati" che avrebbero riscaldato e ricoperto chiunque. Ovviamente era soprannome, ma qualcosa di vero c’era. Infatti toccandole i seni, mi venne l’idea di farmi fare una spagnola, che in vita mia non avevo mai provato. Mi misi allora a cavalcioni sulla sua vita, con il cazzo eretto e allungato tra i due seni. Senza"farsi pregare, incominciò una spagnola da favola. Mentre con le mani incominciò a comprimere in maniera alternativa e peristaltica la mia verga tra i suoi seni, con la lingua giocava con la cappella turgida. Era un gioco fantastico, e sentivo sensazioni mai provate prima. Alternava la lingua alle labbra, e ciò mi aspirava letteralemente la cappella. Dopo un pò, mi liberai da quella stretta eccitante e voluttuosa, e incominciai a baciarla, dall’ombellico, al monte di venere e al clitoride, che mordicchiai. Quando arrivai all’apertura delle piccole labbra, la sentii bagnatissima, e senza più tradare la presi, affondando il mio cazzo in quella stretta vagina. Anche se così stretta non era, si vedeva che Maud era una porca di lunga esperienza, la sua figa era certamente meno stretta di quella di Elena, che fino alla sera prima era vergine. Ma decisamente la bella Maud ci sapeva fare, non so some facesse ma sentivo le pareti della sua vagina comprimersi progressivamente e altrenativamente attorno alla mia asta. Era un tormento cercare di non venire subito, allora mi girai e la feci sedere direttamente sull’asta. Incominciò un va e vieni, dapprima calmo ma in seguito frenetico, che si conclue per lei in un orgasmo che le procurò una smorfia di godimento, direi pieno. Ma io non ero ancora venuto, infatti allungato sul dorso posso resistere per lungo tempo semplicemente controllando i muscoli delle coscie. Allora la feci mettere alla pecorina, mi aggrappai ai suoi seni, e con decisione la penetrai. Altro che lubrificata, colava letteralmente e non fu difficile assestarle colpi decisi che la penetravano fino al collo dell’utero, che sentivo perfettamente oppormi resistenza. La bella Maud gemeva scossa da profondi orgasmi nel momento stesso che mi liberavo in lei. Rimasi per qualche tempo ancorato ai suoi seni, fino a quando il mio cazzo non si ritirò da solo da quell’angolo di calore e umidità.L’indomani mattina Franco uscì dalla camera che le era servita da alcova per la notte. Elena pure. Vedi arrivare in giardino, dove mi trovavo con Maud Franco in t-shirt e mutande e Elena nuda che lo seguiva, con attenzione. Io ero seduto in una sdraio, sorseggiavo alternativamente un caffé ed un succo di pompelmo che mi ero fatto preparare da Maud. Mauda era accanto a me inginocchiata come un cagnolino, testa bassa e mani dietro la schiena. Ovviamente nuda. I seni, generosi ma rigidi guardavano verso l’alto. Senza fiatare, Elena vedendo la posizione di Maud presa la stessa posizione ma a fianco di Franco che si era allungato sull’altra sdraio. Senza badare alle due schiavette, che erano accucciate come cagnolini ai nostri fianchi, incominciammo a parlare. Mi raccontò del lavoro, dei suoi genitori che erano delle Alpi, in un paesino vicino alla Svizzera e di come aveva passato una settimana completa in una baiata perduta con Maud. Il discorso derivava verso Maud, ed ero un pochetto inquieto, perché non sapevo come questa avrebbe reagito. Ma vedevo Franco serio, e diretto parlarmi della baiata, del cane dei genitori che li aveva seguito e di come Maud si fosse rilevata un’esperta nel masturbare il cane. Non ci credevo, sembrava che Franco ci tenesse ad umiliare Maud. Poco dopo capii il gioco quando mi chiese di Elena. Senza fiatare capii che voleva umiliarle, e forte. Incominciai a raccontare come avesse succhiato i vecchietti al cinema, ingoiando tutto e di come si fosse lasciata ben palpare dal grassone all’entrata del cinema. E di come lo avesse succhiato avidamente poi. Franco si divertiva a guardare i due cagnolini inginocchiati ai nostri fianchi, che fissavano l’erba senza osare alzare lo sguardo. E per di più nude come vermi. Incominciavo ad eccitarmi.Franco decise di giocare un pò con i cagnolini. Ordinò a Maud di stendersi nell’erba davanti a noi, sulla schiena, ventre all’aria e gambe ben divaricate. Poi ordinò ad Elena di andare a prendere della marmellata o qualcosa di simile. Quando Elena tornò, Franco si alzò,prese dal barattolo un pò di marmellata con le mani e ne spalmò un bel pò tra le cosce di Maud, stando ben attento di penetrarla con due dita per farcirla bene di marmellata. E non , risparmiò il culo, col quale fece lo stesso. Poi disse ad Elena. Hai tre minuti da adesso per ripulirla di tutto, con la lingua. Se tra tre minuti Maud saprà ancora di marmellata guai a te. Poi, rivolgendosi a Maud, guai a te se avrai un orgasmo, puoi gemere ma non godere. Altrimenti guai a te. Guardavo il tutto e mi divertivo. Qualche secondo era già trascorso ed Elena incredula non aveva fatto nulla. Poi Franco rincarò. Dieci secondi sono già trascorsi, e diedi una bella pacca sul sedere di Elena. Si inginocchiò tra le cosce di Maud e vidi che timidamente tirava fuori la lingua e diede qualche colpo sull’inguine di Maud. Franco precisò che 30 secondi erano già trascorsi. Si mise dietro a Elena e le assestò una serie di schiaffi sulle chiappe che la fece sussultare. Capì che Franco non scherzava, e allora si mise di buona volontà.Sembrava una forsennata. La lingua e la testa si muovevano in tutte le direzioni, ad un ritmo forsennato, dal basso verso l’alto, destra e sinistra, su e giù. Si insinuava dentro la vulva di Maud, tra le chiappe e nel buco del culo. Le mascelle spalancate, vedevo chiaramente la lingua insinuarsi avida nel buchetto e cercare di raccogliere tutta la marmellata. Doveva sentire il sapore della marmellata ma non essere capace di raccoglierla tutta, perché la vedevo chiaramente, occhi e mascelle sbarrati, cercare di appropriarsi di tutta la marmellata. Capii anche che durante la notte aveva dovuto assaggiare a tutta la libidine di Franco, perché vedevo che veramente gli era sottomessa.Maud miagolava, la vedevo fare delle smorfie assurde dal viso, i denti serranti le labbra inferiori, e il bacino inarcarsi a frequenza costante. Decisamente il lavoro che Elena faceva le piaceva, e fortemente. Vidi le gambe dibattersi, cercare di ancorarsi a terra e la testa sventolare a destra e sinistra, la lingua di Elena le frugava l’interiore della vagina, con una frequenza insopportabile. Un pompino così, mi dicevo e probabilmente sarei morto risucchiato completamente da quella voracità. Qualche secondo dopo sentii Maud emettere un rantolo sordo, irrigidirsi e godere profondamente, scossa da sobbalzi orgasmici. Franco rise soddisfatto. E mi disse che lo sapeva che Maud era incapace di trattenere l’orgasmo per piu di 3 minuti quando gli si leccava la figa con avidità. Diede una scossa con un piede al culo di Elena che girò la testa e alla qualoi ordinò di alzarsi. Elena si alzò e mi guardò. Aveva tutta la bocca e il mento lucidi, goccie di saliva mista a ciprigna le cadevano sui seni, eretti. Aveva veramente la faccia di una troia. Franco si inginocchiò e lentissimamente passò la lingua nel culo di Maud, trascinandola poi alla figa e inserendola fino inn fondo. Stavo verificando il lavoro di Elena. Poi si alzò e disse "Brava Elena, non c’é più nessuna traccia di marmellata, solo di ciprigna di questa cagna", e poi rivolgendosi a Maud "e tu sei in un bel guaio. Sarai punita per non essere stata capace di trattenerti.Prese Maud per i capelli, e la tirò letteralmente fin dentro casa e poi giù in cantina. Io non li seguii, ero troppo infoiato. Mi sedetti su una poltrona e dissi ad Elena "inginocchiati e succhia bene, e guai a te se mi fai venire prima di 20 minuti". Allargai le gambe, il cazzo ben eretto la puntò, lei si inginocchio e senza fiatare incominciò a leccare. Le presi la testa e le spinsi il cazzo in gola fino a quando non sentii le tonsille. Poi le lasciai la testa e la lasciai fare. Sentivo le urla di Maud, e distinguevo le cinghiate abbattersi sul corpo di Maud. La immaginavo incatenata a croce al muro, col culo rossissimo e dietro di lei Franco che si abbatteva sul suo culetto sodo con la cintura in cuoio. Il tutto sembrava cosi irreale. Ero a casa mia, con una schiavetta che mi succhiava, seduto in giardino e sentivo i lamenti di un’altra schiavetta che si faceva frustare in cantina. Vidi Franco arrivare in giardino. Aveva dovuto lasciare Maud in cantina. Ansimante e senza fiatare, vedendo Elena in ginocchio intenta a succhiarmi, si abbassò le mutande, estrasse un cazzo ben eretto, si inginocchiò dietro Elena, si sputò sul medio e l’indice, lubrificò il culo di Elena un pochetto, poi con i duei pollici le allargò le chiappe, e spingendo con il bacino inculò deciso Elena, che sobbalzò, spinta in avanti da quella penetrazione. Si ritrovò il mio cazzo infilato nella profonda gola e la sentii accellerare la respirazione con il naso. Franco incominciò un va e vieni tumultuoso, che impartiva alla bocca di Elena un movimento di va e vieni sul mio cazzo. Mi piaceva e venni copiasamente nella bocca di Elena pochi istanti dopo, non senza tapparle il naso per obbligarla a ingoiare il tutto. Franco si scaricò pochi istanti dopo. Subito rinviammo Elena a lavarsi.Ci guardammo e ridemmo un pochetto. Il gioco stava prentendo una bella piega.
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