In realtà sto solo facendo finta di leggere questo libro. Non riesco a concentrarmi e nemmeno a mettermici d’impegno. I romanzi vanno bene per riempire la solitudine di un pomeriggio di pioggia ma la vita vera è davvero più interessante di quella impressa su fogli di cellulosa. Comunque controllo che la copertina della mia lettura “molto intellettualoide” sia bene in vista e, protetta dalla discrezione delle lenti scure degli occhiali da sole, osservo la gente che affolla questa spiaggia e che mi sfila intorno. Mi diverte fare supposizioni, esprimere pareri (a me stessa visto che mio marito è rintanato da qualche parte a parlare al telefono), deridere qualche straniero per il pessimo gusto col quale si abbiglia, trovare somiglianze, le solite cose da spiaggia insomma.. .Ma guarda te che due cosce ha quella lì: tesoro fai un po’ di ginnastica o un po’ di sesso, anche se dubito che qualcuno riesca a trovartela attraverso tutti quei rotoli.La signora francese oggi ha fatto una passeggiata più lunga del solito, spero non volesse esibire il nuovo bikini perché le sta davvero male: si vede il segno di pelle non abbronzata, non è per niente fine.P ensa te come è amorevole questo maritino: spalma il solare ai bambini e alla moglie e addirittura alla cognata. E non si limita solo alla schiena. Le slaccia il reggiseno e le abbassa un po’ le spalline per arrivare proprio in ogni punto. Non vuole proprio che quella pelle delicata si rovini. Muove la mano con gesti leggeri e delicati. Povera… Non dice nulla anche se il cognato le sta, non troppo casualmente, palpando il seno…Poi c’è sto bambino che continua a frignare. Ci sarebbero da gambizzarne i genitori: lo hanno viziato in maniera davvero spudorata, ma cosa vuoi, sono separati e il bimbo è quasi sempre dai nonni.Q uelli lì invece devono essere nuovi. Già sono nuovi e innamorati. Guarda un po’ come le sfiora la guancia… Che tenero. Hanno appena finito di fare il bagno e lui la avvolge dolcemente in un salviettone. Bello mio hai poco da guardare: io sono una donna sposata. La vedi o non la vedi la mia fede in oro, argento e diamanti? Ma guarda te questo sbruffone, solo perché ha il Rolex crede di potere farmi una radiografia con gli occhi.P er fortuna tutta questa gentaglia sta cominciando a ritirarsi in albergo. E’ l’ora che preferisco questa: il tramonto, la spiaggia quasi vuota. Il tepore che viene dall’ultimo sole e quello che sale dalla sabbia. Mmmmmm….I raggi mi sfiorano la pelle dolcemente, non più così aggressivi come qualche ora prima. Che splendidi colori. Ambra, rosa, arancione, ocra, blu, violetto. Mi piace distendermi sul ventre e allargare leggermente le gambe perché il calore del sole mi scaldi lì…Quei due nuovi fanno proprio una bella coppia. Lui è biondino con un pizzetto ben curato. Un buon taglio di capelli. Sarà sui trent’anni. Un fisico discreto anche se gli stanno crescendo le maniglie dell’amore. E anche davanti sembra ben fornito.. ehm ehm… I pantaloncini attillati blu elettrico che indossa come costume non lasciano molto all’immaginazione. Lei è la classica bellezza mediterranea: ben proporzionata, pelle vellutata e ben abbronzata, una generosa quarta misura di reggiseno, un bikini che non rivela difetti e dei lunghi e lisci capelli corvini. Proprio bella non c’è che dire. Mi pare tanto giovane però. Il fisico è già maturo ma nell’espressione e negli occhi ha un non so che di fanciullesco: potrebbe avere trentacinque anni, ma anche venti. E’ bella persino avvolta in quel bruttissimo salviettone rosso e bianco che sponsorizza qualche crema abbronzante. Trovo molto kitsch certe esibizioni pubblicitarie: primo perché vuol dire che te l’hanno regalato o dato in omaggio, secondo perché ti dà l’impressione che non hai i soldi per comprartene uno. Una vera signora non lo farebbe mai. E una vera signora non farebbe mai anche questo. La ragazza si sta facendo togliere dal compagno gli slip bagnati. Per fortuna il tutto è nascosto alla vista dell’intera spiaggia dal salviettone. Certe cose le fanno solo i bambini ed è comprensibile, ma un adulto va in una cabina, suvvia… Si siedono uno di fronte all’altra sui loro lettini, coi piedi che giocano nella sabbia. Si guardano intensamente e si stanno parlando. Non riesco a sentire una sola parola purtroppo perché, come al solito, un bambino sta dimostrando ai genitori che da grande farà il tenore.Lui le mette una mano sul ginocchio. E’ quel classico sentimento che prende chi è nella fase iniziale dell’innamoramento: ci si sfiora continuamente credendo di non poter fare a meno del contatto, è nutrimento, è un’esigenza.Me lo ricordo benissimo. Baciavo mio marito ovunque, facevamo l’amore in bagno e sulla penisola della cucina. Una volta l’abbiamo fatto anche in una piscina pubblica: però in acqua c’eravamo solo noi. Ci si sente immortali e potenti. Bhe? Che fa? La ragazza scaccia la mano del compagno? Sembra anche piuttosto contrariata. Deve essere un tipo un po’ freddino, oppure molto inesperta. Sarà mica vergine vero? Lui ci riprova. Prima il ginocchio, poi la sfiora appena dietro, dove c’è quel lembo di pelle così sensibile e morbido. Questo sembra piacerle. La smorfia di tensione delle labbra le si allenta quasi in un sorriso. Il ragazzo allora dedica lo stesso trattamento anche all’altro arto. Non c’è rimasto quasi nessuno in spiaggia. Forse dovrei andare anche io e lasciarli soli. Ma sono troppo curiosa: voglio proprio vedere dove saranno disposti ad arrivare con me qua presente. Sta allargando leggermente le ginocchia la ragazza, si guarda intorno e pare non vedermi. Con l’aiuto del libro e degli occhiali scuri posso depistare chiunque. Invece sto guardando te e il tuo amico carina. Dai fammi vedere un po’ cosa ti lasci fare.Dalla loro radiolina proviene una canzone lenta e conturbante, pare quasi che la mano dell’uomo si muova a tempo di musica. Il mio cervello comincia a canticchiare inconsapevolmente. So già che questa cantilena mi perseguiterà per ore. “… passa il tempo e certo ne avrei di cose da fare…” La mano sale, le fa divaricare leggermente le cosce, e fruga sotto il salviettone. Lo so, caro mio, dove vuoi arrivare, ma la tua ragazza non è ancora del tutto persuasa. Non ti accorgi di come si guarda attorno impaurita? Oppure sono io che mi sbaglio e, invece, sta controllando che abbastanza persone la stiano guardando.Lui la tira verso di sé, prendendola per un ginocchio, ora la mano che fruga è un po’ nascosta dalla coscia del ragazzo. Si stanno guardando dritto negli occhi, lei un po’ severa, lui divertito. Poi prende una maglietta e se la posa in grembo. Si sta eccitando e, come avevo immaginato, i gioielli di famiglia sono piuttosto voluminosi. “… amore mio dove sei? Non senti che io sono qua, mi farò ancor più piccola, se non sarai qui con me. Amore lontanissimo…” Il braccio è immobile ma muove le dita là sotto. La sta tranquillamente masturbando. Non riuscirà mai a farla godere qua davanti a tutti. E’ troppo rigida, ha le dita dei piedi arricciate e pare quasi che trattenga il fiato. Forse la vuole solo fare andare su di giri per poi prenderla più tardi, su in camera, e farsi anche restituire il favore.No, questi qui vogliono farlo proprio davanti a tutti. Lei ha aperto leggermente le labbra come per far uscire un sospiro di piacere e lui le da un bel bacio. Uno di quei baci con la lingua, si vede che gliela sta succhiando mentre, ovviamente, sta immaginando di leccare qualcos’altro. L’asciugamano si è accasciato attorno alla vita e alle gambe della ragazza e dal reggiseno del costume spuntano, imperturbabili, due capezzoli duri e dritti come capocchie di spillo. Il respiro è un po’ più accelerato. Ah ma allora non sei frigida e nemmeno così pudica come volevi far credere. Ma ti eccita di più farlo in un luogo pubblico oppure essere toccata nel tuo punto più sensibile?M i piacerebbe proprio saperlo. Eccola che stringe le dita attorno al bordo del lettino. E’ quasi arrivata, lui aumenta il ritmo del movimento delle sue dita, vorrebbe prenderla adesso, lo leggo nel sua sguardo affamato, si sta mordendo il labbro inferiore per cercare di resistere e fare, per quanto possibile, l’indifferente. Le prende una mano e le fa sentire quanto la sta desiderando. Lei la ritrae subito quasi si fosse scottata. Forse sta immaginando il dolore che proverà durante il primo affondo, lei scivolosa ma ancora stretta e quell’affare così grosso che vuole possederla. Chiude gli occhi, aumenta la frequenza del respiro, ansima appena, stringe i denti, ha le nocche bianche mentre si tiene saldamente al lettino, è pronta e….Ehiiiiiiiiiiiii!!!!!!Qualcuno mi ha dato una pacca sul sedere.Mi volto di scatto per mandare a quel paese il possessore di quella mano.Mi è caduta nella sabbia anche la mia interessantissima ed inutile lettura. Mio marito ovviamente.
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