Un po’ di anni son passati.Ogni tanto, specie nei momenti di depressione natalizia o, peggio ancora, di capodanno crogiolarsi in epici e dolci ricordi fa solo bene.Forse, come tutti di questi tempi, anch’io cerco una minima ribalta.. o molto più probabilmente non c’entra niente di tutto questo… Complice l’ormai nona lettura, completata proprio in questi giorni, di quel capolavoro sadiano che sono le 120 Giornate di Sodoma,ha cominciato a comparire il desiderio di provare a raccontare in qualche modo quella dozzina d’anni di più completo libertinaggioche avevo passato assieme a quattro carissimi amici, che mai potrò dimenticare.Non so perché mi è giunta questa voglia, soprattutto dopo parecchio tempo, magari è un semplice monumento alla bellezza che fu ed ora non più non è, all’impossibilità di essere così, al non volerlo più essere perché adesso non sarebbe sufficientemente bello da reggerne il paragone.Con questi racconti ad episodi proverò a richiamare compiutamente quelle mirabolanti peripezie a cavallo di fine anni ottantae primi novanta di cinque scapestrati, prima adolescenti liceali e poi universitari a tempo perso di una tranquillisimacittà del nord d’Italia.Il ricordo lo sappiamo tutti migliora inevitabilmente ciò che fu, ma noi in quel lasso di tempo ci divertimmo davvero come pazzi, ve lo posso garantire,purtroppo dei miei cari compari solo due sono rimasti a poterne affermare lo splendore, motivo questo di infinita tristezza che viene ad aggiungersi.Perché penso ai bei tempi? molto semplice, vivo ormai una vita che più non sento, abitudinaria e tranquilla ma senza guizzie senza possibilità di realizzazione dei pochi sogni che, varcata la soglia dei quaranta, mi sono rimasti.Il più classico dei quadri da italiano medio, però più abbruttito… totalmente solo senza nemmeno una compagna di vita, nemmeno la classica moglie che possiede la maggioranza di voi: quella che da giovane ve lo succhiava tutto il giorno e conosceva pagine del kamasutra che voi nemmeno immaginavate e che ora, dopo dieci anni di matrimonio, neanche a parlarne… scappa inorridita alla semplice richiesta di un missionario una volta alla settimana (e magari però le piace ricordare di tanto in tanto la gioventù, ma non con voi!).Cosa?? Mi dite fortunato??!? Noo…nn avete capito niente, se avete una donna accanto… non lo sapete ma avete un tesoro.. pazienza se non ci scoperete più insieme… ma vivere con e per una persona è soprattutto altro… ne son certo. In fondo son rassegnato della mia condizione, anzi in cuor mio so che è giusto così… dio, che badate bene, è noto nn esista, è molto equo… a tutti dà la stessa dose di felicità e piacere (indipendentemente da ceto sociale, tenore di vita)…Io la parte che mi spettava l’ho bruciata tutta tra i sedici e i trentanni… più o meno, piccole propaggini successive escluse.Ora, come da manuale, pago la mia ingordigia e la mia sete di avidità… ma lungi da me ogni discorso cattolico, dottrina inane che vedo come fumo negli occhi, ma è semplicemente un riequilibrio naturale di ciò che chiamiamo vita… biologica dicono.Adelaide non c’è più. Da troppo tempo ormai… e anche l’esaltante avventura con la dolce Elisa… anni, sono vecchio, forse un tantino troppo ormai… e poter stringere una donna, una femmina, non una troja sia chiaro, quelle sono le uniche rimaste praticamente, non le disprezzo, anzi le preferisco a molte, ma per quanto ti facciano godere… loro recitano! mi manca da morire possedere Adelina, Adele, Adelaide…Ormai mi restano solo i fini piaceri di sodoma che due giovani splendidi e vigorosi concedono ad un adulto decadente come me.Specialmente, proprio dopo l’essermi abbandonato al piacere e all’amore con uno di loro, ricordo gli antichi fasti…Si chiama Paolo esattamente come il mio primo amore gay di gioventù… è molto carino e molto intelligente… ma i ragazzi di oggi intelligenti sono così… se gli va nn si fan certo problemi a stare con uno più vecchio di loro di venticinque anni, son più diretti e smaliziati di noi… però la magia nn c’è più.Anzi io lo perverto per un piacere sadico e laido… l’ultimo che mi è rimasto, l’unico che è rimasto nel tempo.Sta con me perché mi riconosce il merito di averlo iniziato alla vita, gli pago molti dei suoi vizi che il rango socialenon gli consente… per me è solo un oggetto di piacere.. un meccanismo molto ben funzionante.. ma.. mi rende triste, mi appaga ma mi incupisce.Solitamente proprio dopo averlo avuto, mentre gli carezzo glutei e sesso o gli bacio il petto e i capezzoli o la folta barbanera di ventenne, inizio a parlargli dei tempi che furono…All’inizio credetti di annoiarlo ma dopo qualche incontro mi convinse proprio lui a rendere queste rimembranze parte fissadel nostro rapporto, qualche volta mi ha persino costretto a raccontagli questo prima dell’amore, sostenendo che il mio raccontol’aiutava ad infiammarsi, come un ottimo stupefacente eccitante.Così quando ci incontriamo, per l’amore dolce e lungo, cerebrale e poco animale gli racconto sempre nuovi episodi o dettagli di già detto che riaffiorano alla mente mentre svogliato offro alla bocca abile di Paolo il mio cazzo ormai troppo spesso molle, poco partecipe. Il mio amante ascolta attento e lavora per l’amore, ma parla pochissimo di sé. Ogni tanto mi ferma mi dice un suo parere su un fatto che mi vide protagonista o mi racconta di come si comporta lui in situazioni analoghe, ma sono frasi minime, rade. Da quello che ho potuto capire sono i ragazzi di oggi: agiscono, per il pensiero e la fantasia c’è pochissimo tempo… è ormai cosa per noi nonni… Ma com’è bello Paolo: robusto, dolce, morbido, rotondo come una statua greca, porco, intelligentissimo, aperto alla conoscenza, vivo!Ci vediamo quasi tutti i giorni, scuola e sua fidanzata permettendo, da un anno oramai. La curiosità sul mio passato gli è nata quando ha visto una foto di mia moglie, per pura casualità osservando il ritratto sulla parete di fondo che si intravedeva dalla porta aperta, dato che invece tengo chiuso tutti i suoi oggetti nella vecchia stanza degli ospiti che sarebbe dovuto rimanere chiusa anche quella sera. Paolo la vide e trovandola subito bellissima mi chiese di lei… A me non interessava nulla di raccontarle della mia dea, di Adelaide io non Volevo lui sapesse molto, dirottai il discorso ad un livello molto molto più basso le chiesi se le piaceva, se riusciva a capire quanto una donna così possa farti perdere la testa, quanto avesse potuto essere forte e intenso il legame, soprattutto attrattivo-sessuale che c’era fra noi. Paolo non nascose che il ritratto lo eccitava, si intravedevano sotto uno dei più bei volti che avesse mai visto due seni perfetti, rotondi, non abbondantissimi, ma geometrici rivesti di leggerissima seta, delle mani perfette con delle dita ancora più splendide, piccole e un poco paffute… Sapere poi che era stata la mia compagna per parecchio tempo alzò ulteriormente in lui la considerazione per quella magnifica donna. In un certo senso Paolo mi venera, confesso traggo molto piacere anche da questo tipo di rapporto, e conseguente venera anche tutte le mie amanti e i miei amanti.Quella sera in cui “conobbe” mia moglie non combinammo molto, ci stordimmo un poco con la spezia cinese e per una volta presi il comando io spompinandolo poiché avevo constatato una sua insolita ma decisa erezione, un cazzo splendido eccezionalmente grosso (badate non lungo) ma che aveva qualche problema nonostante la giovane età del proprietario: riconducevo la cosa principalmente al fatto che Paolo era un po’ di anni che lo usava, fondamentalmente era un tipo passivo e poi c’era la storia delle droghe… non era un tossico dipendente ma aveva due tre periodi all’anno che ci dava di brutto e ovviamente io ero il suo principale finanziatore, un vecchio laido mecenate.Però quella sera fu decisiva nel senso che stabilimmo come fisso l’appuntamento delle mie narrazioni… del racconto della mia sfrenata gioventù…Scelse il sabato notte in disprezzo alle deprecabili abitudini dei suoi coetanei dice lui che preferivano sballarsi in disco o i più sani rimorchiarne una a caso da cui sarebbero fuggiti a gambe levate la domenica mattina.La scelta era totalmente libera da parte mia, non prevede forzature, nel senso che avrei potuto parlare cinque minuti come tutta la notte o fargli sapere giorni prima che non avrei raccontato nulla, ma forse non era questo il punto:forse voleva solo dire che la scopata come piace a me, tranquilla e duratura si riduceva a un solo giorno. Avrebbe iniziato da allora a latitare o a fare brevi apparizioni per del sesso avido e fugace, quando voleva variare con la fica, quando voleva imparare nuove depravazioni che ha 19 anni ancora non aveva attuato.

