Mi ero appena comprata un costumino da bagno nuovo nuovo ed ero decisissima a sfoggiarlo quel pomeriggio in spiaggia davanti al nuovo bagnino. So di essere una bella ragazza, me lo dicono spesso, ed i ragazzi si voltano quando cammino per strada. A dir la verità mi piace essere osservata e provo una sottile ma insistente eccitazione nel sentire gli occhi dei maschi (e a volte anche delle donne) posarsi sul mio corpo. Però di esperienza sessuale non né avevo tanta per i miei 19 anni, in confronto a me le mie compagne di classe erano super-esperte. Capitava spesso che mi raccontassero le loro avventure mordi e fuggi consumate nel bagno della scuola, ma io non ci prestavo troppo attenzione. Il sesso, pensavo, è meglio farlo che ascoltarlo. Io avevo avuto sì qualche esperienza, con un paio di ragazzi, con il primo non era stato niente di eccezionale, tanto che mi sentivo veramente delusa, con il secondo, beh era stato già molto meglio ma poi lui era partito con l’erasmus per il Canada ed io ero rimasta a bocca asciutta. Così, arrivata l’estate, decisi di darmi una mossa e provare finalmente nuove emozioni. Nonostante questa mia alta carica erotica, mi sento un po’ intimidita al momento di farmi notare però decisi di non pensarci per quella volta. Mi infilai il mio nuovo costume da bagno, un bikini che lasciava davvero poco all’immaginazione. Era dorato, uno di quelli fatti all’uncinetto e poco adatto probabilmente a fare il bagno, ma si modellava perfettamente su di me. Il reggiseno era composto da due triangolino legati con un fiocchettino proprio dietro la mia schiena, molto fragilmente. La mutandina era esile, copriva appena quello che c’era da coprire davanti e dietro si insinuava perfettamente tra le cosce. Non poteva non notarmi, pensavo guardandomi allo specchio. I miei lunghi capelli biondi erano lisci e vellutati, il mio corpo giovane e sinuoso, il mio seno rischiava di scivolare fuori dal pezzo di sopra del costume, era sodo, una terza abbondante… No! Non poteva assolutamente non notarmi!! Lo avevo visto la mattina precedente in spiaggia e mi aveva salutato pur non conoscendomi, non dovevo proprio essergli così indifferente. Mi avviai lentamente verso la spiaggia, a quell’ora del mattino quasi deserta. Mi stesi sull’asciugamano e mi rilassai. Non dovevo aspettarmi tutto e subito.Dopo circa un oretta di ozio, la mia pelle chiara si stava arrossando sotto al sole, ma ad un tratto, sentii un piacevole fresco su di me. Aprii gli occhi, e notai che Flavio, il bagnino, era accanto a me e mi guardava. Gli sorrisi. “Ciao” accennai quasi timidamente stiracchiandomi come una gattina.“Ciao, sai che mi sembra tu ti stia scottando?” mi disse lui.Io abbozzai un espressione stupita. “Davvero? Non me n’ero proprio accorta!” ma non mi mossi.Vedendo che lui non proferiva parola gli dissi: “Tanto ho lasciato la protezione solare in albergo. Vorrà dire che andrò a comprarne una boccetta in quel negozietto lì di fronte. ”“Se vuoi io ne ho un po’…”cominciò “potrei aiutarti a spalmarla”“Certo, se non ti è troppo di disturbo”. Mi risdraiai di schiena e Flavio comincio l’operazione. Sentii un fiotto di crema fredda sulla pelle, e le sue mani calde che cominciavano a spalmare e massaggiare la pelle. Era veramente bravo e presto, senza pensieri, mi lasciai andare alle sue mani. Cominciò con la schiena, le spalle, le sue dita sfioravano l’orlo del costume, e poi scendevano verso i glutei. Li avvicinavano e di nuovo si allontanavano verso l’alto.Poi fu la volta delle gambe. Dei piedi. Mi massaggiava languidamente. Nel risalire le gambe, le sue dita si insinuarono nel piccolo lembo di costume tra le cosce, e sentii i suoi polpastrelli sfiorarmi l’apertura delle grandi labbra già umide per le sue carezze.Mi rigirai appoggiandomi con la schiena sull’asciugamano. “Grazie ora posso cavarmela da sola”Era meglio tenerlo al guinzaglio quel tanto che bastava da farlo eccitare un pochino ma tenerlo a bocca asciutta. Almeno per il momento.Iniziai a cospargermi di crema solare, badando a farlo con i movimenti giusti e sensuali, infilando le dita dento al bordo del reggiseno e delle mutandine.Lui non mi staccava gli occhi di dosso ed io ero molto eccitata ma facevo finta di nulla. Per quella mattina poteva bastare decisi. Lo ringrazia ma non lo degnai più di uno sguardo e mi sistemai per prendere un’abbronzatura degna di questo nome. Volevo lasciarlo cuocere nel suo brodo. Non mi sarebbe bastata una sveltina e via, volevo farlo impazzire dal desiderio. La mia tattica sembrava funzionare, tanto più che quando me ne stavo per andare mi si accostò chiedendomi se quella sera sarei voluta andare a vedere il mare con lui.Risi dentro di me, faceva il furbino e mi veniva in mente la classica obsoleta proposta “Andiamo a vedere la mia collezione di farfalle?”Però accettai. Dovevo usare bene tutte le mie carte.Ci demmo appuntamento per quella sera alle 23 e ci salutammo. Arrivata in albergo, dopo un pomeriggio di shopping per le vie del paese, notai che mio padre non sembrava proprio di buon umore. Nonostante fosse un bellissimo uomo di 43 anni, almeno a mio parere, quando era arrabbiato due rughe belle pronunciate gli solcavano la fronte. Spesso glielo avevo fatto notare ma lui liquidava l’argomento a volte dicendomi che non aveva niente e altre dicendo che non poteva farci nulla.“Su” esortai con tono deciso “cos’è successo?”Lui mi guardò stupito “Perché me lo chiedi?”“Sicuramente è successo qualcosa c’hai una faccia!”Inizialmente non si sbottonò, ma poi appresi dalle sue parole che aveva litigato con la mia matrigna (mia madre era morta 4 anni prima in un incidente stradale).Laura, così si chiamava la mia matrigna, non mi era mai piaciuta, mi sembrava volesse sfruttare solamente mio padre senza dare al loro rapporto un minimo di sentimento.Inoltre sembrava non accontentarsi mai. Io se avessi avuto un uomo così affascinante, per altro abbastanza facoltoso e intelligente, sarei stata al settimo cielo.Invece lei aveva sempre qualcosa che non andava, e spesso lui si sentiva giù di morale.“Papà, quante volte ti devo dire che quella non è la donna giusta per te? Lo so, sarà anche molto bella e affascinante ESTETICAMENTE ma non ha nient’altro è fredda come un ghiacciolo.”Forse avevo sbagliato a dirgli quelle parole. Mi sembrò di aver peggiorato solamente la situazione al posto di migliorarla. Lui comunque non badò alle mie affermazioni e mi disse che lei si era preparata ed era uscita con due sue presunte amiche che noi conoscevamo solo di vista per andare in una gita in barca della durata di tre giorni. Insomma l’aveva abbandonato lì al mare (dove LEI era voluta andare) da solo come un deficiente.Alle sue parole mi scaldai “È proprio una grande stronza ma come fai a non accorgertene?”Lui mi guardò e mi disse: “Tu sei ancora giovane Martina, hai tutta una vita davanti, io da quando tua madre non c’è più mi sento un po’ solo a volte. Così cerco di trovare una donna che voglia stare con me ma a quanto pare o mi sono sbagliato o non saprei…forse sono proprio io quello sbagliato.” Concluse mestamente.“Papà ma che stai dicendo, ma sai quante donne cadrebbero ai tuoi piedi se solo tu lo volessi e ti accorgessi del tuo potenziale? E poi non parlarmi di vecchiaia, hai solo 43 anni mica 70! E ne dimostri anche di meno. Se non fossi tua figlia ci proverei persino io con te, possibile che tu debba sempre buttarti così giù??”Lui mi fissò un attimo e mi sorrise. “Ti ringrazio Martina. Cambiando discorso, hai qualche progetto per questa sera?”“Sì, forse, perché?” Chiesi“No era tanto per sapere.”“Tu che farai papà?”“Cosa vuoi che faccia, rimarrò qui, da solo a vedermi un po’ di tv sperando che questi tre giorni passino in fretta.”“Ascolta papà, io fino alle 23 sono libera, che dici se ce ne andiamo fuori a cena a mangiare il pesce io e te? Poi magari rimorchi e finalmente mandi a quel paese quella strega di Laura” Proposi.“Ma dai Martina, siamo al mare, non voglio che stai con tuo padre, voglio che tu esca a divertirti!”“Sono sincera, davvero ho un appuntamento solo alle 23”“Allora va bene, vada per la cena” mi disse accettando. Ero molto felice di quella serata che si sarebbe prospettata davvero bella. Prima serata con il mio papino (era da un bel po’ che non capitava di solito era sempre accompagnato dalla strega Laura), poi notte di fuoco in riva al mare con quel fusto di Flavio.Stavo pensando a tutte queste cose, ma anche a come sarebbe stata la mia nottata quando mi resi conto che persa in chiacchiere con mio padre avevo dimenticato di fare pipì ed ora mi scappava proprio.Mio padre era sotto la doccia, e mi inoltrai in bagno. Lui evidentemente non mi aveva sentito visto che l’acqua scorreva forte. Feci pipì e mentre ero seduta guardai la doccia. Il vetro ruvido non mostrava palesemente nulla, ma si vedeva la sagoma di mio padre, intento a passarsi il sapone sul corpo nudo. Inizialmente non ci feci caso ma poi notavo che si stava movendo stranamente. Guardando meglio notai che i suoi movimenti erano un chiaro segnale di auto masturbazione. Non so nemmeno io il perché ma mi sentivo eccitata. Non pensai al fatto che era mio padre, ma i miei occhi erano catturati da quello che faceva, fino a quando lo sentii gemere più forte, e capii che stava per godere. Io ero tutta bagnata e i miei occhi erano fissi su quella doccia. Quando iniziò a venire il suo respiro si fece affannoso. Ero tutta rossa di eccitazione e non facevo il più piccolo movimento per non perdermi nemmeno un rumore. Alla fine del suo godimento sentii quasi un sussurro voglioso “..Martina..”Uscii in fretta dal bagno badando di non fare rumore. Mi sedetti su una poltrona con gli occhi sbarrati.Forse avevo sentito male. Mio padre godeva pensando a me?Non riuscii a riordinare i pensieri che comparve in accappatoio nel salottino comunicante. “Io ho finito con la doccia se vuoi puoi usarla tu” mi disse. Mi sembrava normale, il solito papà di tutti i giorni, almeno lui si comportava come sempre eppure per me, in quell’anonimo bagno, qualcosa era cambiato. Assentii alle sue parole e mi diressi sotto la doccia, nella quale non potei fare a meno di masturbarmi in preda all’eccitazione… e non stavo certo pensando a Flavio…
Aggiungi ai Preferiti