Gli ultimi colpi ed ancora una volta il mio canale rettale veniva inondato del suo copioso seme.Gli avevo dato il culo per la prima volta da due settimane e da allora non accennavamo a smettere di scopare in tutti i modi.La completezza del rapporto, ci portava di volta in volta a mettere in atto due o tre pratiche, che bastavano ed avanzavano a sfinirci.Io mi sentivo sempre più completo, la nostra intimità ed amicizia, funzionava a meraviglia senza coinvolgimenti strani, senza perdite di tempo legate a svaghi circostanziali. Solo la voglia di trascorrere del tempo di qualità, tempo in cui mi ero goduto il suo uccello su per il culo, nella bocca ed in ogni altra parte fosse consentito.Il bello del rapporto, era la grande capacità conversativa senza vergogna che ci portava a parlare e scherzare su tutto senza problemi.Dopo le prime volte gli avevo confidato di amare il cumshot, pregandolo di venirmi in bocca ogni volta che poteva. Lui da vero bastardo mi faceva agognare la sospirata pratica, per poi imbrattarmi i capelli, il petto o magari i piedi.Ci divertivamo un mondo, ed ogni tanto ci lasciavamo andare a quelle primissime esperienze condivise, come scoparmi le cosce o venire nel mio cibo.Avevamo affrontato anche l’argomento fotografie, ma dato che a lui non interessava poi molto ed a me proprio non piaceva, lasciammo perdere, dedicandoci ad altre simpatiche occupazioni.Dopo avermi comprato due vestiti da donna, con i quali avevamo scopato senza sosta, mi trovai immerso in una tuta di lattice, impersonando una schiava, assaggiando il suo frustino che per la verità non faceva per nulla male, degustando a lungo le sue enormi palle.Fui bravo quella volta, e numerosi schizzo di sperma imbrattarono il mio viso.Un giorno, dopo l’ennesima scopata, mentre ancora il suo seme di raffreddava sulle mie gambe, mi ordinò di seguirlo, invitandomi nel bagno.Una volta raggiuntolo mi propose una doccia insieme, ma prima dovetti stendermi sempre su suo invito nella vasca.Lui mi seguì a ruota, e tirando la tendina prese il pene nella mano desta cominciando ad orinarmi addosso.Non si spinse mai oltre la zona puberale, concentrando il getto con una certa precisione sul mio glande, che lentamente riprendeva vita.-Masturbati!-Mi disse sorridendo.Cominciai un lento lavoro di mano, e sotto il getto caldo dell’acqua venni mentre senza nemmeno farmi pregare, masturbavo anche il mio focoso amante.-accarezzami ora-disse ancora.Sapevo bene quello che voleva, e con indice e medio ben protesi, gli massaggiai la zona che andava dalle palle allo sfintere, sfregando con sempre maggior convinzione.Ci insaponammo e dopo la rinfrancante esperienza andammo a cena fuori, come due amici, senza dare a vedere una eventuale intesa, senza ammiccamenti.Le nostre vite al di fuori della camera da letto non erano un grande spunto di conversazione, probabilmente poiché ad entrambi premeva mantenere in ogni modo una certa riservatezza di fondo.Tra noi non c’erano giochetti maliziosi all’aperto, sesso in luogo pubblico od altro.Troppo rischioso e sinceramente non indispensabile.Lui aveva per e mani un bel giovane da scopare a suo piacimento, io andavo in tiro solo nel prenderglielo in mano, quindi le cose funzionavano benissimo in quel modo.Libero da impegni particolarmente pressanti, ripresi anche a frequentare la palestra, sebbene con ritmi blandi, tanto per restare in forma.Durante le giornate passate tra le macchine e corpi statuari, non mi capitarono occasioni, ne mi parve di scorgere qualche maschietto interessato a me.La cosa mi rincuorò, perché non mi andava sinceramente di imbarcarmi in altre relazioni, ed anche perché non ero sicuro di poter trovare il coraggio della prima volta.Il mio livello di eccitazione comunque era ridotto a zero, sudore e muscoli pompati non mi mandavano in visibilio, ed anzi una bionda particolarmente appariscente, risvegliava i miei sensi tra una serie e l’altra.Non volli pensarlo perché proprio non avevo motivi per farlo, eppure l’idea che quella splendida vacca bionda fosse una lesbica mi balenava in mente un giorno si ed uno no, forse per una ostentata avversione nei confronti degli esponenti del sesso maschile. Simpaticamente eccitante.Non essendo affar mio, tornai a ciucciare avidamente il bel cazzo che avevo a disposizione, senza eccedere negli incontri.Una volta consolidata la relazione(interamente sessuale)era bene non esaurirla. Io avevo tutto l’interesse a far durare la cosa, e anche lui non creava problemi ne accennava disinteresse.I ruoli si invertivano a velocità della luce. Nonostante l’età, mi pareva di essere comunque quello dominante, più sicuro, decisamente con una personalità più forte e determinata.Quando si scopava, viceversa mi piaceva sentirmi donna e sottomesso, una vera puttana ammansita alle voglie di un porco laido e squallido.Sette giorni senza vederci. Un po’ la voglia di far crescere l’attesa, un po’ gli impegni, fatto sta che una fatidica sera, a stomaco vuoto, mi ritrovai con autoreggenti e calze a rete, intento a fargli una sega con i piedi, indossando deliziose scarpe col tacco a spillo rosse.Ridemmo a lungo, mentre il porco si godeva il lento massaggio al membro.Raggiunse il comò e prelevò qualcosa da uno dei cassetti, tornando da me, potei vedere di cosa si trattava.Un rossetto.-Ma mi hai preso per un travestito? -dissi meravigliato- d’accordo la lingerie, ma questo proprio no-.-Mi piacerebbe che mi facessi in pompino con questo sulle labbra!-mi disse.-Hmm, lo sai che non ho idea di come metterlo–Non importa, provaci!- me lo porse ed attese.Scrollando le spalle mi recai in bagno, dove dopo una breve prova cosparsi le mie labbra(che per la cronaca erano carnose e molto invitanti)combinandole come quelle di una vera puttana di strada.Tornai da lui e lo baciai, prima a fior di labbra, poi con la lingua, ingoiando come al solito quantità considerevoli di saliva.Era davvero arrapato e me ne accorsi quando senza godersi neanche due minuti di sega, mi spinse con forza il capo verso il basso.-In ginocchio-Poggiai al meglio le ginocchia, poi leccai il glande, ruotando la lingua attorno alla cappella.Ero diventato decoroso, ma non avevo una lingua particolarmente abile, così strinsi la cappella tra le labbra e lascia che affondasse in gola.Dapprima mi mossi rapidamente, poi lasciai che fosse lui a dettare il ritmo, scopandomi ferocemente la bocca, senza sosta.Mi veniva difficile stare dietro a quella furia, ma con un po’ di pazienza ammortizzai l’impatto e mi ritrovai di nuovo in piedi. Ma solo per pochi secondi.Si strinse a me con il cazzo in piena erezione, con la mano sinistra mi cinse la mascella e quando ebbi aperto bene e tirato fuori la lingua, mi sputò in bocca due volta, passandoci poi il pene sopra.Riprese a scoparmi in bocca, fino a quando soddisfatto, mi invitò a voltarmi.Era la volta del culo.La sua foga non gli impedì comunque di lubrificarmi per bene, ma stavolta la pratica, che in genere prendeva alcuni minuti, si esaurì presto. Doveva avere una voglia matta, intensificata dai segni di rossetto che gli avevo lasciato sul cazzo.Dentro mi pareva di avvertire un uragano che senza sosta devastava il più sacro dei miei buchi.Per un breve frangente tentò anche di tenersi alle calze, ma inevitabilmente fini per strapparle.Io godetti lasciando che il cazzo strusciasse per bene sul lenzuolo, e mentre il mio seme si spargeva per bene, sporcandomi la pancia, lo sentì godere dentro di me, più volte, con estrema fatica ed irruenza.Mentre i getti caldi mi riempivano, sentivo che non accennava a smettere di spingere.Smise solo quando non aveva più nulla da dare, e fu allora che scivolai in avanti per divincolarmi e tentare di prenderglielo in bocca. Lui fermandomi ed ansimando mi strinse le mani attorno a alla vita e si accasciò su di me immobilizzandomi.Mi voltai per quel che potevo, lui spinse la faccia verso di me e leccandomi le labbra riprese a muoversi lentamente, strusciando il suo bacino contro il mio.Cacciai fuori la lingua e ci ritrovammo li, sudati ed entrambi appagati, dopo l’ennesima grande scopata.Il segreto pareva consistere proprio nelle piccole novità, e idee apparentemente banali come il rossetto sarebbero servite a non annoiarsi mai.

