Chiara era bella. Lei non si sentiva bella, ma era splendida.Il suo giovane corpo era un giardino che prometteva dolci frutti.I suoi occhi neri erano due pietre preziose nel latte della suacarnagione, i suoi capelli fluivano dolcemente ad incorniciare ilviso di fanciulla, dolce, tenera, fanciulla che pareva irreale.Quando Francesco la avvicino’, si senti’ rabbrividire. Le piacevamolto, le piaceva immensamente, lo desiderava. E quando vide che lasua mano accarezzava il suo seno da sopra la seta della camicia,si senti’ impazzire di desiderio, quel desiderio folle che nonle dava mai pace, neppure quando era da sola nella sua buia camerettae nottetempo gemeva, accarezzandosi furtivamente.Senti’ la mano di Francesco che le sbottonava lentamente lacamicia, e lo lascio’ fare, consapevole del piacere che lui volevaoffrirle. Egli dunque le tolse la camicetta con infinita dolcezza,e poi inizio’ a stringere quei seni nudi, ancora piccoli edacerbi…Prima con tenerezza, poi con forza, fino a farle male.Quando grido’ per l’acuto dolore, Francesco la fece tacere,baciandola sulla bocca. Le sbottono’ poi lentamente anche i jeans, edinsinuo’ una mano dentro, sino a toccare quella carne umida chepareva di seta, e che Chiara aveva depilata; la accarezzo’,tenendola fra le braccia, mentre lei gemeva e si aggrappava a luiper stare in piedi.Quando ella raggiunse l’acme ed urlo’ per il piacere, Francescola bacio’ di nuovo sulle labbra tumide, e poi la fece inginocchiareai suoi piedi, dandole in bocca il suo turgido pene, che a lungoaveva atteso la carezza meravigliosa della dolce e rosea bocca diChiara.Ella, stregata dal desiderio, lo soddisfo’ con un’avida edinsaziabile lingua, che lecco’ quel membro senza tregua, fino aquando Francesco non pote’ piu’ trattenere il nettare divino eChiara pote’ finalmente berlo.E lo bevve con amore ed umilta’ e totale devozione!Ma ne’ la dolce Chiara, ne’ Francesco, erano ancora paghi delsublime piacere che stavano provando.L’uomo fece mettere la fanciulla carponi sul pavimento, le sfilo’i jeans ed entro’ in lei. Vi godette a lungo, ma non porto’ all’acmeil suo piacere.Decise che l’orifizio piu’ stretto, ancora vergine, ne eramaggiormente degno, e dunque vi penetro’, lacerandolo, facendolaurlare e sottomettendola definitivamente.Venne in quel caldo nido, ed il suo seme si mescolo’ al sanguedella giovine ferita, ma che ancora gemeva di dolore e di piacere.Ed infine la rialzo’, la rivesti’ completamente come se fosse unapiccola bambina, le diede un ultimo, dolcissimo bacio, e se neando’…E mai piu’ la tenera Chiara lo rivide.
Aggiungi ai Preferiti