“Venite qui voi due! Siete per caso due sorelline siamesi, oppure due lesbiche? Forza, fuori i nomi!””Lucia”, “Gemma” Le vocine flebili si sentono appena, tanta è la paura che hanno in corpo le due ragazze. “Ok! adesso tu Lucia togli tutti i vestiti a Gemma e tu Gemma fai altrettanto con la tua amichetta. Però sbrigatevi, avete un minuto e mezzo, dopo di che arriva Marco”. Detto questo, tira fuori un vecchio cipollone, spinge un pulsante e dice: “Bene, tempo partito”Lucia e Gemma, senza neanche aprire bocca, si gettano una contro l’altra e cominciano a strapparsi letteralmente i vestiti di dosso. Tanta è la foga e la paura che Gemma, anziché togliere quelli di Lucia, si spoglia da sola e rimane nuda in meno di trenta secondi, impacciando i movimenti di Lucia, la quale, rassegnata si spoglia anche lei. In meno di un minuto, le due ragazze sono nude ed ansimanti. Sono un bello spettacolo, senza dubbio. Gemma è una mora statuaria, alta almeno un metro e ottanta, con due cosce che sembrano due colonne di marmo. Non ha un seno molto grosso, ma è ben fatto e con due capezzoli ritti che spuntano dalle areole larghe. La fica è completamente depilata e il monte di Venere spicca in rilievo bello grassottello. La bocca, infine, sembra fatta apposta per fare pompini, larga e con le labbra rosse e carnose.Lucia invece è una rossa piccolina, ma molto ben fatta: il corpo ricorda un violoncello, perfettamente proporzionato. Il culetto è un sogno: pieno e sodo, è talmente sporgente che un bicchiere appoggiato lì sopra non scivolerebbe. Lei è una rossa naturale e si vede dallo splendido boschetto color fiamma che le incornicia la fichetta.”Ragazze mie” – sbotta Luca “come si vede che ancora non avete capito niente di come funzionano le cose qui! Gli ordini vanno rispettati alla lettera e parola per parola. Non vi ho detto di spogliarvi da sole, come avete fatto, anche se devo darvi merito di una velocità non comune. Beh, si vede che siete abituate a spogliarvi in un lampo. Andrea e Mimmo, stavolta tocca a voi!”A queste parole, i due si avvicinano con un ghigno sulle labbra: hanno in mano delle particolari manette di cuoio, foderate di velluto all’interno, con una chiusura a scatto ed un piccolo moschettone di acciaio sporgente all’esterno. Rapidamente ne mettono due paia, uno ai polsi ed uno alle caviglie, alle due ragazze, che si chiedono tremanti che cosa le aspetti.Trascinate le ragazze in un punto della sala, fanno scendere dal soffitto delle corde che terminano con un’asta orizzontale di metallo. Ci agganciano tutti e quattro i moschettoni di ognuna, i polsi all’interno e le caviglie all’esterno, ben distanziate tra loro. Poi cominciano a sollevare le corde. Quando le due malcapitate sono sospese a mezz’aria, con culi e fiche bene in mostra, fissano il martinetto e, con una leggera spinta, le fanno oscillare lateralmente.Intanto Marco ha tirato fuori una scatola, dalla quale ha estratto quattro cerbottane di plastica ed un centinaio di piccoli cartocci di carta di vari colori, come quelli che tutti abbiamo usato da bambini. Questi cartoccetti però, sulla punta hanno ben fissato, uno spillo lungo almeno tre centimetri.Tutti e quattro spostano le sedie di fronte alle due ragazze, che nel frattempo hanno cominciato ad oscillare da destra a sinistra e viceversa, e a girare su se stesse.”Il primo che centra un culo o una fica con precisione avrà un premio. Venti tiri a testa, ognuno con il suo colore.” La voce di Luca dà inizio al gioco.I primi due conficcano i “proiettili” sulle cosce di Gemma, ad almeno dieci centimetri di distanza dal “bersaglio”; Luca sfiora il culo di Lucia, con un tiro che si pianta nella rosellina, ma non è un centro perfetto; d’altra parte non è così facile: le ragazze oscillano di qua e di là, girano su sé stesse ed inoltre le loro traiettorie si incrociano, nascondendo alla vista ora l’una ora l’altra.Ben presto, comunque, la loro zona calda si riempie di spilli e di cartoccetti di vari colori. Alla fine, esaurite le munizioni, tutti si avvicinano per verificare i risultati: prima vengono tolti gli spilli più esterni e poi via via quelli dei tiri più centrati, fino a che ne rimangono solo due: uno proprio al centro del culo di Gemma ed un altro ben piantato sul clitoride di Lucia. Sono di Mimmo e di Marco, che vengono complimentati dai loro amici.”Speriamo che con i cazzi abbiate una mira migliore” dice Marco, rivolto verso Luca e Andrea, che,con aria fintamente mogia per lo scacco subito, stanno attentamente esaminando quello che hanno davanti. Andrea infila un dito nel culo di Gemma, lo rigira per un po’ e poi, tirandolo fuori e guardandoselo dice: “Toh, neanche una goccia di sangue!”. Luca invece, con finta compassione, sta dando leggere slinguate sul grilletto di Lucia: “Povera piccola! Che spreco, questo è fatto per ben altre cose che prendere spilli! Guarda come cresce tutto ringalluzzito!” In effetti, passato lo spavento e quel po’ di dolore provato, Lucia sta gradendo il bacio di Luca. Pur nella scomoda posizione sente delle onde di calore che le vengono dal ventre e dalla sua bocca incominciano ad uscire gemiti e mugolii. Che si trasformano di colpo in un urlo bestiale quando Luca prende tra i denti il grilletto, ormai tutto scappucciato, e gli molla un morso assassino.Lucia e Gemma vengono liberate dalle corde e, sempre con le manette ai polsi ed alle caviglie, vengono rifornite della loro tunichetta-divisa e portate insieme alle altre.”Ci sono ancora quelle due.” fa Andrea. “Bene, vediamo come sono”.Quelle due sono già in piedi e si avvicinano subito. Mentre gli altri si sollazzavano con Lucia e Gemma, si sono spogliate completamente, giusto per non correre rischi, ed ora sono lì, davanti ai quattro, tutte nude, con le braccia rigorosamente lungo i fianchi.”Io sono Maya” – fa la prima. E’ uno straccio di fica da sballo, bionda naturale, con due tette al fulmicotone ed un culo adeguato al resto. Il viso poi è un sogno: due occhi azzurri stupendi, un nasino arricciato all’insù ed una bocca da mangiare di baci. Solo lo sguardo, freddo e distante, insieme ad un accenno di sorrisetto sulle labbra, fanno venire il dubbio a Luca che forse non sia proprio una donna da letto.”Bene Maya, adesso tu dai una bella ripassata alla tua amica: la voglio sentire urlare dal piacere.E tu, a proposito, come ti chiami?” “Isabella, signore” “Tu, Isa, vedi di farmi contento, Voglio veder uscire fiotti di sugo dalla tua fichetta, intesi? Però, rendiamo le cose un pochino più difficili. Mimmo, metti loro le manette e chiudi i polsi dietro alla schiena”.Mimmo esegue e le due ragazze si trovano sdraiate a terra, nude e con le braccia legate dietro la schiena, mentre i quattro fanno circolo intorno a loro, pregustandosi la scena.Isa è una bel tocco di ragazza, burrosa e un po’ abbondante, alla Marini per intenderci, ma con tutte le cose giuste al posto giusto. Bionda, capelli lunghi, pelo sotto le ascelle dello stesso colore dei capelli, mentre la forestina attorno alla fica è appena un po’ più scura, un seno ben fatto, abbondante senza essere cadente.Maya si avvicina a Isa, che sta sdraiata su un fianco con gli occhi chiusi. Si mette in ginocchio e a forza di colpetti con il mento la costringe a girarsi supina; subito comincia a baciarle i seni, prima tutto intorno, poi sui capezzoli, lavorando di lingua e succhiando. I capezzoli cominciano ad inturgidirsi e l’areola intorno si raggrinza tutta. Maya li prende in bocca, uno per volta, e succhia con forza: si vede mezza tetta sparire nella sua bocca, per poi uscirne, mentre il capezzolo viene stirato dalle labbra e dai denti di Maya. Poi passa con la lingua sul corpo di Isa, scendendo verso il basso, fino a giungere vicino alla fica. A quel punto Isa apre di scatto le gambe, offrendosi tutta alla carezza, mentre comincia a mugolare e ad incitare Maya.Questa non se lo fa ripetere ed affonda il viso tra le gambe dell’altra: scende fino al buchetto posteriore, poi risale, tenendo la lingua dura come uno spadino, ed apre la grandi labbra di Isa come un aratro che scava un solco, per fermarsi quindi sul clitoride, che comincia a slinguettare e a ciucciare. Si vede che le piace, come piace anche a Isa. “Non mi sono sbagliato!” – pensa Luca fra sé – ” questa è una vera e propria lesbica. Mi sa che ne vedremo delle belle”.Intanto Isa freme sotto le carezze di Maya; si inarca tutta, ora spalancando le gambe fino allo spasimo, ora stringendo la testa di Maya fra le cosce fino quasi a soffocarla. Dalla fica, sotto le sapienti linguate di Maya, scendono rivoletti biancastri, che Maya prontamente ingoia come se fosse crema chantilly. Accorgendosi che Isa è ormai vicina all’orgasmo, Marco tira verso di sé una cordicella che ha fissato ai polsi di Maya: delicatamente, quasi con grazia, ma con fermezza, trascina Maya un po’ indietro, staccando la sua bocca dalla fica di Isa. Maya si volta un attimo indietro e nei suoi occhi c’è uno sguardo a metà tra la disperazione e la follia omicida. Marco sbotta in una risata, allenta un po’ la corda, permettendole di toccare di nuovo la fica e tornando poi ad allontanarla quel tanto che basta per lasciarla lì, vicinissima a sentire gli effluvi della passera surriscaldata, senza poterla toccare. Anche Isa ormai si è accorta della manovra, ma non reagisce. Se ne sta immobile come una bambola di pezza, e solo il mugolio che le esce dalle labbra fa capire che non è svenuta o addormentata.Dopo cinque minuti di questa manfrina, quando Isa ha ormai perso ogni slancio e Maya è talmente furiosa che sbava dalla bocca, Luca pone fine al gioco. Marco riprende in mano il bastone elettrico, lo regola su una intensità più bassa e lo appoggia sulla fica di Maya, tenendocelo per un bel po’.Maya sussulta come se avesse le convulsioni, si divincola e scalcia, ma non un gemito esce dalla sua bocca.”Con le fiamme che avrai nella fica, eccitata come sei, pensavo che me lo avresti incendiato” sbotta ridendo Marco. Tra di sé, mentre manovrava il bastone tra le cosce di Maya, già pregustava tutto il piacere che avrebbe avuto nel domare una puledra tanto recalcitrante.Luca, aperte le manette ai polsi delle ragazze, le rimanda tra le altre.”Bene ragazze! Le presentazioni sono terminate. Adesso ci conosciamo un po’ meglio.Visto che si è fatto tardi, anche se qui il tempo non ha nessuna importanza, facciamo uno stop.Adesso da brave andate a farvi una bella doccia, mi raccomando, strigliatevi bene, profumatevi dappertutto e poi fatevi una bella scorpacciata con quanto c’è di là in cucina. Può darsi che dopo, per un po’ di tempo, non ci siano tante occasioni per mangiare. Ci rivediamo dopo. Bye!”
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