Paolo. incontra Amed in un bar. Amed, un ragazzo senegalese di 25 anni. I due parlano del più e del meno e poi iniziano a toccare il tasto delle donne. Amed ha difficoltà ad incontrare ragazze italiane sia per il fatto che non è inserito in nessuna compagnia che per la diffidenza delle ragazze italiane verso quelli di colore. Paolo dice che gli farà volentieri conoscere diverse ragazze basta che sia pronto ad essere di larghe vedute. Così i due iniziano a parlare di sesso e delle reciproche preferenze trovando delle affinità nel desiderare i piaceri più morbosi. Ad un certo punto Paolo propone a Amed di andare a casa sua a vedere qualche video porno e nel frattempo telefonare a una delle sue amiche per divertirsi un po’. Amed accetta e allora Paolo telefona a Claudia dicendole di liberarsi dagli impegni per il pomeriggio perché l’aspetta una bella sorpresa. Claudia dice che non potrà venire tanto presto visto che le si è rotta la macchina e dovrà venire in autobus. Paolo descrive Claudia a Amed. La ragazza ha 19 anni, una bocca con labbra carnose, capelli mori medio lunghi, alta, un bel culo e due belle tettone grandi. I due uomini arrivano a casa di Paolo e dopo essersi messi comodi iniziano a vedere un video porno in cui c’è una donna bionda con due enormi seni che sta succhiando due cazzi molto lunghi. Dopo un po’ di tempo, il campanello suono. Paolo va a rispondere. “E’ quella troietta di Claudia” dice Paolo rivolto ad Amed che fa un cenno di assenso. Paolo si rimette a sedere proprio mentre Claudia arriva con l’ascensore. E’ vestita con un top che fa risaltare ancora di più il grosso seno e una mini . “Salve !” dice Claudia. Paolo si alza, le va incontro e le presenta Amed , proponendo di bere qualcosa.Sorseggiando un liquore seduti sul divano Paolo chiede a Claudia “Allora, sei venuta in autobus ?” “Si” risponde Claudia ” e un tizio mi ha fatto sentire una bella spanna di cazzo strofinandomela nel culo” dice ridendo. “Allora sarai già tutta eccitata” gli dice Amed prendendole una mano e mettendola sulla patta. “Senti un po’ se quella del mio amico è più grossa di quella che ti hanno strofinato nel culo” dice Paolo, mentre Claudia inizia ad accarezzare la patta del negro e dice “Hai proprio una bella sberla, porcone”. Claudia gliela tira fuori e i due uomini iniziano a spogliare Claudia e si levano i vestiti. Con fare autoritario Paolo. dice a Claudia “Inizia a succhiarci, vacca.” Claudia obbedisce volentieri e comincia da Amed il quale inizia a dire “Prenditi il bastone di cioccolata piccola, che poi ti faccio sentire un bel po’ di latte. Sei una brava pompinara, dai lecca.” Claudia inizia a leccare, ogni tanto lo guarda con quella faccetta da troia Paolo e gli dice “Mi piace un casino succhiarvi. Il tuo amico ha un bel cazzo e anche tu. Ho voglia di fare la troia.”Amed, dopo aver ricevuto un’altra succhiata, la fa mettere su un fianco e inizia a inumidire il buchetto del culo. Claudia sussulta, e smettendo di succhiare dice: “Fai piano, ce l’hai grosso e io sono stretta lì”. Amed le risponde:”Sei bella stretta, puttanella. Sentirai un po’ male all’inizio ma poi godrai come una vacca, quindi non rompere.” Paolo le prende la testa e la pigia sul suo cazzone ritto dicendole: “Non fare la stronza, succhia e preparati a bere sborra nella gola e nell’intestino.”Con un colpo secco Amed entra nel buchetto di Claudia che non può fare a meno di emettere un grido, smorzato dal fatto che Paolo gli sta pigiando il cazzone in gola.”Ti fa un po’ male, vero rotta in culo.” dice Amed”Eppure Paolo mi ha detto che te ne sei cacati parecchi di cazzi in culo. Meglio che tu rimanga stretta così, in modo che si possa godere anche a farti un po’ male.” Amed inizia apompare sistematicamente e Claudia, abituandosi al palo nero che le sta limando il buchetto, si divincola dalla goduria. Paolo la incita a succhiare dicendole “Senti come pompi. Ti piace, eh succhiacazzi rotta in culo. Mettici parecchia saliva che ora ti faccio bere una bella bibita calda.” e, tenendo la testa di Claudia ferma, inizia a scoparla freneticamente nella bocca.Amed e Paolo vengono quasi contemporaneamente innaffiandole gli intestini e la gola. Anche una parte del viso di Claudia viene colpito dalla sborra copiosa di Paolo. Amed pigia il cazzo con tutta la sua forza nel culo di Claudia dicendole:”Hai sentito che clistere di sborra t’ho fatto mignottona. T’ho affogato questo buco merdoso.” Paolo si pulisce il cazzo sul viso, battendolo sulle labbra della ragazza, dicendole “Sei tutta piena di sborra, come una baldracca. Pompamelo ancora.”Amed estrae il cazzo dal culo di Claudia, ed è leggermente sporco di merda sulla cappella. Notandolo, Paolo dice a Claudia “Sei proprio una troia spanata in culo. Pulisci subito il cazzo di Amed sporcato dal tuo buco merdoso.”Claudia esita, ma Amed, rassicurato da Paolo, le prende la testa e la pigia sul cazzo odorante di sborra e merda.Claudia è quindi costretta a compiere il lavoretto di ripulitura, anche se non è la prima volta. A questo punto Paolo dice a tutti e due di andare in bagno e a Claudia ordina mettersi nella vasca. Poi le chiede se ha sete. Claudia, intuendo quello che Paolo ha in mente di fare, dice molto contenta “Si, ho molta sete. Datemi il vostro piscio che mi piace sentire scorrere nella gola e sul corpo. Voglio il piscio di questi due bei pistoloni. Ehi tu” rivolgendosi ha Amed “fammi sentire se il bastone di cioccolata fa la birra calda!”.Non fa in tempo a finire che si becca subito un zaffata di piscio in faccia e inizia a deglutire e sputare mentre il piscio aumenta e le bagna il viso, i capelli, le tette, e tutto il corpo.”Prendi questo lurida vacca da pisciatoio” dice Amed. “Bevi tutto, cesso rotto culo” la apostrofa Paolo. Tutta bagnata dal piscio, Claudia si tocca freneticamente la clitoride infilandosi con l’altra mano delle dita nella fica. Viene dopo pochi attimi, con un urlo che simboleggia la potenza del suo orgasmo.Paolo, allora le porge un bicchiere, Claudia lo prende e portandoselo alla fica lo riempie con un getto dorato. Poi, senza che nessuno le dica niente, lo porta alle labbra bevendolo tutto d’un fiato, per poi leccarsi le labbra domandando ai due maschi “Non se ne trovano troie come me. Vero ?”.
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