Certe volte la vita è veramente strana e ci riserva delle sorprese quando meno uno se la aspetta. Stavo camminando per il centro di Bologna verso le 11 di sera e ciondolavo senza una meta. E’ bello poter camminare sotto le luminarie guardando le vetrine piene di colori. Stavo pensando ai fatti miei quando vengo letteralmente investito da un qualcosa che esce da un portone, un qualcosa carico di pacchi visto lo spargimento di scatole e scatoline sul selciato, un’imprecazione pesante e un musetto a dir poco angelico mi si para davanti. ‘Mi scusi tanto’, è la prima cosa che le sento dire, io ero rimasto lì fermo come un salame impossibilitato a fare o dire niente. Finalmente mi torna il fiato e visto che la ragazzina mi sorrideva, mi offro di aiutarla e comincio a raccogliere i pacchetti sparsi, in meno di un minuto tutto era recuperato e salutando stavo per andarmene quando la voce della ragazza mi chiama e mi chiede candidamente se potevo accompagnarla verso casa, era ormai tardi e aveva un po’ di paura. Le domando come fa a fidarsi di me, visto che ci eravamo appena incontrati. Istinto, mi risponde. Il tragitto è breve e quando arriviamo sotto il suo portone penso di salutarla e andarmene,ma un altro invito mi blocca, vuoi salire a bere qualcosa? Le chiedo se i suoi genitori fossero d’accordo visto l’orario e lei si mise a ridere. ‘La solita storia’, disse, ‘avanti spara, quanti anni mi dai?’. ‘Al massimo 18/19, sembri una bambina’. ‘Ne ho 23 compiuti e vivo da sola, quindi, niente problemi e non accetto rifiuti’. Detto questo aprì la porta e mi fece salire da lei. L’appartamento sembrava un nido, arredato a misura di questa piccola creatura, mi fece accomodare in una saletta piena di cuscini e con un tavolino basso nel mezzo,quando tornò da me mi prese un colpo, era vestita con una vestaglietta leggera che lasciava intravedere le areole dei capezzoli, aveva indosso un paio di mutandine inesistenti appena velate dalla stoffa leggera della vestaglia. Il sangue mi salì alla testa e la mia erezione si fece prepotente, difficile da nascondere. Lei se ne accorse e senza nessuna malizia me lo fece notare, avvicinandosi e toccandomi la patta provo con mano quello che aveva solo intravisto. Io ho 45 anni e devo dire una situazione come questa l’avevo immaginata solo nei miei sogni, ero bloccato come uno studentello alle prime armi. Le mani avrebbero voluto accarezzare quel meraviglioso e piccolo capolavoro che mi stava davanti, ma la paura che svanisse all’istante e mi risvegliassi dal sogno mi tratteneva dal farlo. Credo che lei capì al volo la situazione, mi baciò delicatamente le labbra e sentii la sua linguetta intrufolarsi nella mia bocca cercando la mia, le sue mani stavano lavorando alacremente per liberare il mio membro dalla stretta dei calzoni e degli slip e solo quando sentii il calore della sua bocca sul mio glande mi resi conto che non stavo sognando affatto. L’eccitazione era a mille e finalmente riuscii a svegliarmi e mi dedicai a lei: la baciai dappertutto fino a raggiungere la sua natura e cominciai a leccarla senza fretta, lei mi salì sopra e imboccatasi di nuovo il mio membro iniziò un pompino da manuale che in poco tempo mi portò all’orgasmo seguito a ruota da lei che mi versò nella bocca tutto il succo della sua natura. Certamente non ci fermammo lì, ma il seguito ve lo racconterò in una altra occasione.
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