Finalmente le vacanze erano arrivate e, come ogni anno, lasciai la città per la riviera: sole, mare e riposo! Dopo mesi di lavoro era il minimo d’aspettarsi e poco importa se la Liguria era sovraffollata, se c’era più rumore e caos che a Milano e se dividevo la casa coi parenti, nipotini compresi… ero in vacanza e tanto bastava!Sulla battigia, con l’acqua che arrivava alle ginocchia, giocavo coi nipoti mentre lo sguardo correva alle ragazze che, sdraiate sulla battigia, curavano l’abbronzatura… ero un po’ deluso, di solito la fauna femminile era più appetibile ma quest’anno non c’era molto neppure da guardare… forse per ferragosto le cose sarebbero migliorate; presi al volo un bimbo che annaspava nell’acqua bassa e lo misi sul materassino.- Grazie, è stato molto gentile.- disse un uomo biondo, accorrendo in aiuto del figlio.- Di nulla, stava giocando con i miei nipoti… mi chiamo Dario.- dissi, sorridendo.- Io Toni, piacere… coi bambini, ti distrai un attimo ad è fatta…- disse stringendomi la mano, era un tipo simpatico, più o meno della mia età, con un corpo atletico che gli invidiavo… in breve facemmo amicizia, era appassionato di pesca ed immersioni, ne parlava con entusiasmo spiegandomi la bellezza degli abissi, ogni giorno passavamo un pò di tempo insieme e, cosa che non guastava, sua moglie era una delle più belle donne della spiaggia… si chiamava Lena, un viso sbarazzino e simpatico illuminato da un paio d’occhi neri che ti sfidavano ad ogni occhiata, piccola ma con un bel corpo dal culo alto, sodo e tondo che rivelava l’origine brasiliana, così come la pelle che, data la stagione, pareva solo molto abbronzata; il seno poi, era spettacolare… due bocce di marmo piantate un palmo sotto il mento, uscendo dall’acqua le s’indurivano i capezzoli, lunghi e così turgidi da tendere la stoffa elastica del costume… un bel “pezzo” di femmina davvero.- Ho un amico che mi presta la barca, ti va di fare una crociera?- mi domandò Toni.- Volentieri, però io di navigazione non ne capisco nulla.- risposi, perplesso.- Non c’è problema, sia io sia Lena siamo in grado di portare una barca così senza difficoltà.- l’appuntamento era per la mattina seguente al porto, di buon ora, saremmo rimasti in mare per tutto il giorno… avevo timore di non essere una gran compagnia e di soffrire il mal di mare ma, quasi subito, mi accorsi d’essere perfettamente a mio agio sull’imbarcazione che non era affatto una barchetta ma un affusolato dieci metri dall’alto pennone da cui penzolava la vela… non c’era vento, così prendemmo il largo a motore con disappunto del mio amico che voleva dimostrarmi la sua abilità. Lena invece era sottocoperta a preparare il caffè per la colazione che consumammo sul ponte, avevano lasciato il figlio coi nonni, poiché in mare si sarebbe annoiato; il cielo era terso e limpido mentre il sole, sorto da poco, cominciava a farsi sentire… subito la donna sfilò il vestito leggero restando con le sole mutandine del costume, le favolose tette in bell’evidenza, anche la mia reazione era ben visibile negli short da bagno ma nessuno fece commenti anche se la natura mi ha dotato di un arnese che di solito attira l’attenzione… questa volta, pareva invisibile, ma mi sarebbe piaciuto ostentarlo a Lena malgrado la presenza di Toni che, a poppa, preparava le bombole per immergersi così come io sognavo un’immersione fra le tette di sua moglie, anche se non m’aveva dato corda in nessun modo mi piaceva pensare a come avrei goduto fra quelle tette oppure in quel culetto formoso ed eccitante.Toni si tuffò e sparì sott’acqua in una nuvola di bolle, io rimasi solo con Lena che, per darmi il colpo di grazia sfilò anche gli slip e, chinandosi per sistemare il materassino, mi mostrò la fessura e l’ano, rosati, che spiccavano sulla pelle abbronzata.- Togli il costume anche tu, prima che quell’arnese che ti ritrovi lo faccia esplodere!- disse lei con una risatina, senza voltarsi, stendendosi sul ponte.- Mi piacerebbe ma… – protestai, ero lusingato dalle sue parole ma un po’ a disagio.- Toni resterà sotto mezzora…- disse schiudendo le gambe e, con la mano sul pube, aprì la vagina mostrandomela, non c’era modo di fraintenderne le intenzioni, sfilai i boxer e mi lanciai su di lei come volessi penetrarla al volo, difatti lei cercò di sottrarsi voltandosi a pancia sotto, ma neppure io volevo una semplice sveltina, l’afferrai per i fianchi e le sollevai le anche da dietro affondandole il viso fra le chiappe e lappando con avidità la vulva umida, ben presto la stimolazione inturgidì il clitoride, che ora sporgeva come un piccolo pene, mi dedicai voluttuosamente a pomparlo, torcendolo tra le labbra… lei gemeva mugolando poi, contorcendosi, s’impossessò del membro iniziando un pompino di lingua e labbra che mi fornì un esauriente saggio della sua perizia in materia, ma anch’io ho un a buona esperienza quindi, dopo averla portata all’orgasmo, incollai la bocca all’ano raggrinzito dedicandogli tutte le mie attenzioni… urlando lei dimostrò di gradire raggiungendo un nuovo orgasmo; mi lasciai cadere sul ponte, Lena allargò le gambe sedendosi sul mio viso e, roteando i fianchi, strusciava vulva e ano fradici sulla mia lingua protesa, intanto la sua bocca, libera di muoversi, mi gratificava di un elaborato pompino che mi faceva ribollire il magma nei coglioni.- Attenta, così mi fai venire.- l’avvertii, spingendo a fondo la lingua nello sfintere e il cazzo in gola, Lena sembrò non udire le mie parole e con alcuni abili tocchi di lingua avvolse il membro, non riuscii a controllarmi ancora e le sborrai, con lunghi fiotti, in gola facendola mugolare… godeva del mio piacere e naturalmente, del lavoretto di lingua che continuavo a farle fra le natiche, venne anche lei pochi istanti dopo di me, rotolammo sul tappeto esausti e soddisfatti… mi sentivo un poco in colpa per quello che era successo, ma non per questo avevo goduto di meno, il sole, la levataccia, il dondolio della barca… non so come ma mi addormentai quasi subito.Un parlottare sommesso mi riscosse poco dopo, Toni era risalito in barca, dopo aver posato le bombole e tolto il costume, si stava facendo fare un pompino dalla moglie voltandomi le spalle e mostrandomi il suo corpo muscoloso.- Troia, ti sei fatta scopare dal mio amico?- disse alla moglie senza astio, godendosi quella bocca che, ora lo sapevo bene, sapeva donare fantastiche sensazioni.- Non ancora aspettavo te…- disse lei tra una poppata e l’altra, parole aprirono tutta una serie d’interessanti prospettive facendo sparire ogni senso di colpa, mi spostai per vederla darsi da fare sul cazzo del marito e, di fronte a quello spettacolo, avvertii un rimescolio nel ventre e la voglia ricrescermi nei lombi, Lena mi guardava e i suoi occhi ridevano maliziosi, invitandomi ad avvicinarmi con un gesto pigro e voluttuoso.- Allora Dario, hai visto che brava a pompinara la mia Lena?- disse lui senza voltarsi, ero indeciso se confessare che avevo “provato” quelle labbra carnose, fino a goderle in gola, ma non sapevo cosa lei volesse dirgli e mi limitai a guardare con che “lena” Lena si prodigava sul cazzo lucido di saliva del marito… notai che era meno dotato di me, ma non era grave, anche perché il mio amico pareva saperlo usare bene.- Ha un corpo splendido, scommetto che non è brava solo di bocca.- divagai, mentre lei avvitava le labbra sul cazzo e dimenava i fianchi in un silenzioso invito.- E’ calda come il sole, sono certo che è già tutta bagnata… prova a toccare.- m’incitò l’uomo, cogliendomi di sorpresa per come m’offriva la moglie, ma non volevo perdere l’occasione, così mi sistemai dietro Lena, accosciata di fronte a Toni con le gambe spalancate, la penetrai con due dita facendola sussultare.- Cola lava bollente come un vulcano.- per agevolarmi, senza smettere di lavorarsi il marito, Lena si era alzata e il suo culo era vicinissimo al mio cazzo di nuovo duro e, prima che mi decidessi io, vi si strusciò contro sculettando e mugolando di desiderio.- E brava la mia troia, hai scelto un bel cazzo per farti impalare dai Lena, facci vedere quanto sei porca.- Toni incitava la moglie come fosse una puttana da quattro soldi trovata all’angolo di una strada e, evidentemente, lei godeva a farsi trattare così e si concedeva con entusiasmo… alle parole “cazzo” e “impalare” non ebbi più remore, mi presi l’asta in mano, la strofinai sulla vulva bagnata che poi penetrai fino alle palle mentre lei ingoiava tutto il cazzo del marito.- Brava Lena, sculetta così!- l’incitai palpando le chiappe vellutate, mentre affondavo ripetutamente nella vulva, godendomi la scopata.- Allora puttana, ti piace avere due cazzi a disposizione?- domandò Toni.- E’ magnifico… si Dario, fottimi più forte. Oh caro, sapessi come scopa bene, quasi quanto te.- disse lei, gratificandomi con una strizzata di cazzo, contraendo la vagina, per farsi perdonare della bugia e farmi capire il piacere che provava, poi si drizzò per baciare con furia voluttuosa il marito che le palpava tette e spalle facendo più volte la spola fra bocca e cazzo, quei movimenti m’impedivano d’imporre il ritmo alla scopata, ma ben presto lei si bloccò incitandomi a darglielo tutto poi, presa dalla furia si staccò dal marito e mi spinse sul pavimento dove mi montò, dimenando furiosa i fianchi per infilarselo tutto mentre mi baciava con foga, la danza delle sue chiappe aveva attirato Toni che, inginocchiato dietro le moglie, le puntò il glande sullo sfintere serrato.- Brutto porco, era a questo che miravi fin dall’inizio… volevi solo avere l’occasione di farmi il culo, porco, stronzo…- Lena si divincolò con vigore ma, con me che la tenevo avvinghiata, aveva le chiappe tonde ben aperte, esposte all’assalto del marito che le gravava sulla schiena e non prestò alcun’attenzione alle proteste anzi, spingendo con foga e vigore per sfondarle il culo, restai fermo per agevolargli il compito ma era evidente che non aveva esperienza in quella delicata operazione e dopo una serie d’inutili e vani tentativi s’arrese, accasciandosi frustrato e deluso; trionfalmente Lena riprese la sua danza del ventre sul mio cazzo al ritmo degli insulti che continuava a riversare sul marito e gli incitamenti a spaccarle la figa, dimenava i fianchi come una ossessa e mi fece sborrare nella passera grondante ben prima d’essere in grado di godere con me… delusa, quasi rabbiosa, insultò anche me per non averla aspettata, ma mi sarebbe stato impossibile, quell’agitarsi scomposto per sfuggire all’inculata e la seguente danza, trionfale, per dimostrare al marito quanto fosse porca, malgrado tutto, aveva avuto un effetto devastante e non ero riuscito a resistere più a lungo. Nella furia del mancato orgasmo Lena pareva indemoniata, continuava a sculettarmi sul cazzo che le s’ammosciava nella figa quindi, pur essendo ancora arrabbiata con lui, il suo cazzo duro era un richiamo troppo allettante per la femmina infoiata che era diventata Lena quindi gettò l’orgoglio da una parte ed il suo corpo ad impalarsi sul cazzo di Toni dove, voltandogli le spalle, riprese a sculettare per continuare il gioco che aveva bruscamente interrotto con me.- Dai maiale fottimi… c’ero quasi, stavo per godere… ecco, ci sono di nuovo… sento che il piacere sta montando di nuovo, e tu vieni qui, fammi sentire che gusto hai!- mi invitò mugolando come una vacca in calore, le misi il cazzo moscio e madido d’umori fra le labbra che lo succhiarono in una morbida e languida morsa, le tenevo la testa contro di me e Toni le martoriava i capezzoli da dietro, lei dimenava i fianchi in una danza lussuriosa che faceva godere tutti e tre; era brava di bocca e malgrado e due recenti orgasmi riuscì a riportarmi in erezione un attimo prima d’abbattersi sul marito raggiungendo finalmente l’orgasmo.- Si, vi voglio… vi voglio tutti e due… fottetemi come una troia, voglio godermi tutti i cazzi del mondo… godoooo…- mugolò contorcendosi per baciare il marito, mentre io ammiravo quel corpo nudo e abbronzato, lucido di sudore, dimenarsi come avesse dentro l’argento vivo; fiorettare di lingua non le bastava quindi si voltò stendendosi su di lui per baciarlo intensamente, aveva davvero un bel culo e capivo perfettamente la bramosia di Toni per possedere quel bocconcino prelibato… un bel culo femminile ha sempre suscitato un’irresistibile attrazione in me e tutte le mie donne, non molte ma selezionate, prima o poi hanno provato la durezza del mio cazzo nello sfintere alcune ci avevano preso gusto altre meno, però nessuna mi era sfuggita anzi, ripensandoci, alla fin fine era piaciuto a tutte e tutte ne avevano goduto.Toni era l’unico dei tre a non aver ancora raggiunto l’orgasmo, pertanto il suo bacio e il suo ardore appassionato riportò vitalità e desiderio nella moglie che, lascivamente, scivolò su di lui strusciando la vulva fradicia sul corpo del marito e, dimentica degli insulti di poco prima, tornò ad impalarsi e a cavalcarlo senza smettere di baciarlo e dimenando il culetto in ampi e lenti cerchi dove l’anello scuro dello sfintere assumeva un aspetto predominante e tremendamente invitante, mi misi a cavalcioni dei due ed appoggiai il cazzo, non ancora del tutto eretto, sulla schiena levigata e bollente della donna che abbracciai da dietro e, impadronendomi delle belle mammelle, cominciai a muovermi al loro ritmo per abituarla alla mia presenza, contorcendosi si voltò quasi scocciata ma, senza smettere di stimolarle i capezzoli, le imposi un bacio lungo ed appassionato in cui la sua lingua s’intrecciava golosa alla mia, per seguire il ritmo dei loro corpi mi abbassai ed il cazzo scivolò a farsi strizzare nel solco umido dove con lenti movimenti mi godetti una “spagnola” tra le belle chiappone… malgrado le vivaci proteste precedenti Lena non si oppose anzi, si adattò in fretta alla nuova situazione e questo prometteva bene, era evidente che quel gioco la intrigava ed eccitava molto e, difatti, cambiò subito movimento adattandosi sia alla penetrazione del marito che allo sfregamento del mio membro fra natiche e schiena, inoltre era sollecitata in modo doppio. da quattro mani e da due bocche che non lasciavano intonso neppure un centimetro quadrato di pelle serica, occorreva solo “coltivarla” con pazienza.- Vorrei avervi tutti e due nella figa, voglio essere sfondata da questi bei cazzoni.- ci provocava la femmina che, di sua iniziativa, aveva cominciato a roteare i fianchi per sentirmi meglio… afferrai il tubetto d’olio solare che c’era lì vicino, mi spostai per farmi pompare il cazzo un altro po’, intanto la palpavo tutta infilandole le dita nella figa e nell’ano, lubrificandola con l’olio solare, senza che lei protestasse… non voleva dire nulla, ma era un buon segnale sulla sensibilità di quel bel culetto.- Che bocca fantastica, quasi quasi…- le dissi, spingendo il cazzo in fondo alla gola.- No, aspetta, non godere ancora. Mettiti di nuovo dietro, fammelo sentire sulla pelle, mi piace farcire il vostro sandwich.- mormorò lei con voce roca e sensuale per l’alto grado elevato d’eccitazione, senza smettere di dimenare i fianchi per farsi stimolare più intensamente chiappe e ano… se non era una dichiarazione di assenso poco ci mancava e poi, era solo questione d’interpretazione!Dopo un ultimo, prolungato, affondo nella gola protesa ripresi posto alle sue spalle, come poco prima, le mani sulle tette e il cazzo fra le natiche; stavolta la spinsi più in basso facendo in modo che s’allargasse completamente lasciandosi stimolare più profondamente… molto profondamente… mi ero spalmato il cazzo d’olio solare e, mentre le infilavo le dita nel culo, ormai ne accoglieva comodamente anche due che le rovistavano nel budello lubrificando ulteriormente il muscolo raggrinzito, sentivo che era giunto il momento, era pronta e stavolta non avrebbe protestato, il glande le scivolò nel solco viscido, sfiorando lo sfintere boccheggiante…- Si, baciami Toni… ahhhh… oddio… no… no… ahhhh…- le sue effusioni al marito si erano bloccate sul più bello mentre ogni suo muscolo s’irrigidiva contraendosi con uno spasmo involontario… l’effetto per me e Toni era sconvolgente.- Che c’è cara, cosa succede?- domandò Toni, avvertendo la contrazione della vulva attorno al cazzo ed osservando l’espressione d’intenso e doloroso rapimento che si era dipinto sul volto già sfigurato dal piacere della moglie.- Toni, Toni… ohhh …Dario… me l’ha messo nel culo!- confessò, restando immobile.- Troia, puttana, da lui te lo sei fatta …- ringhiò Toni più arrapato che arrabbiato, sfogandosi con una serie di violenti affondi nella figa contratta della moglie che mi permisero di assestarmi meglio nella mia nuova guaina… prima temevo la reazione scomposta della donna che avrebbe potuto “disarcionarmi” ma adesso non più, ero saldamente piantato con i piedi per terra e il cazzo nel suo sfintere, inoltre la tenevo ben stretta per i fianchi godendomi le contrazioni dei suoi muscoli attorno all’asta.- Me l’ha appoggiato, poi ha spinto e… ohh… è entrato… mi ha sfondata… lo sento, sapessi com’è lungo e come palpita.- disse lei, senza curarsi delle accuse del marito mentre anch’io avvertivo i suoi muscoli strizzarmi il glande che, per ora, e malgrado le sue sensazioni, era l’unica parte che l’infilzava… inizialmente le contrazioni dello sfintere erano state spasmodiche e incontrollate, ma adesso le stava regolarizzando, sembrava quasi che fosse lei a provare le proprie sensazioni e reazioni fisiologiche… era proprio così e pochi istanti dopo ne ebbi la certezza, Lena roteò leggermente i fianchi come per un movimento fortuito, ma la stretta del muscolo sembrò succhiarmi la cappella e, quella, non era di certo una cosa fortuita a conferma di ciò, subito dopo si rilassò per contrarsi di nuovo… aveva capito il gioco o, forse, aveva fatto solo tanta scena e il gioco lo conosceva benissimo, adattandomi al suo ritmo spingevo quando si rilassava stando fermo quando si contraeva, in poco tempo l’avevo penetrata per metà e, sollecitato dal calore e dall’intensità delle sue sollecitazioni cominciavo ad avvertire l’impellente necessità di dar sfogo all’istinto e d’incularla alla grande, con affondi coitali violenti, fino in fondo, senza remore e senza freni… sudavo molto nel tentativo di trattenermi e, per aiutarmi cercai di distrarre l’attenzione dal violento e prolungato succhiaggio del membro, Toni non pareva troppo soddisfatto della mia iniziativa ma, dopo tutto, gli avevo “aperto”, nel vero senso della parola, la strada… ed era meglio se faceva buon viso a cattivo gioco perché fra poco avrebbe goduto anche lui di quel bocconcino prelibato. Anche il Lena la tensione stava crescendo ed ora muoveva fianchi e natiche ad un ritmo lento ma intenso, mugolando e gemendo in modo scomposto e disarticolato, tuttavia era ancora presto per farle ammettere che il dolore iniziale aveva lasciato il posto al piacere e cominciava a godere con una intensità sempre maggiore ed era quasi sul punto di lasciarsi andare completamente alla doppia penetrazione godendosela fino in fondo… se non l’aveva ancora fatto era, probabilmente, solo perché l’altro uomo era suo marito.- Su sculetta, ammetti che ti piace… dai che godi!- dissi e, tenendola saldamente per i fianchi stretti, lo sfilai dal culo quasi completamente.- Noooo! Non toglierlo… dammelo, dammelo ancora- urlò Lena, con voce accorata e io, per non deluderla, tornai a spingermi in lei fino al punto precedente, due, tre volte.- Ti piace farti inculare, si vede dal tuo sguardo, sei proprio una vacca… dai, godi che poi voglio fartelo anch’io quel bel culo!- rincarò Toni, martoriando le tette e spingendo con vigore nella sua vagina ogni volta che io mi ritraevo un poco da dietro.- Siiii… mi piace, scopatemi, inculatemi… vorrei averne uno anche in bocca… voglio godere come una maiala… Toni… che bello, ho il culo in fiamme, lo sento fino nella pancia…- ormai Lena aveva perso ogni ritegno e si muoveva come un indemoniata.Era giunto in momento, lo sfilai fuori godendomi la vista dell’ano slabbrato aperto e boccheggiante che sembrava volermi baciare il glande grosso e paonazzo che gli era appena sfuggito, indugiai un solo istante prima di tornare ad immergerlo, questa volta senza remore e senza freni, tutto, fino in fondo fino a sbattere col pube sulle chiappe allargate, sfiorando coi coglioni la figa sempre piena del cazzo di Toni. Il corpo della donna guizzava fra i nostri cercandoci e sfuggendo, traendo il massimo piacere da ognuno di noi e concedendosi ormai senza remore alla doppia penetrazione, ormai la sua era una resa completa e totale e ci dava dentro come una forsennata tanto che Toni, malgrado la delusione per non essere stato lui a sverginare il culo alla moglie, fu il primo a godersi, psicologicamente ma soprattutto fisicamente, la coinvolgente situazione e, mordendole il colle e strizzandole con furia le tette, inondò la vulva di Lena di seme bollente, avvertivo il cazzo dell’uomo contrarsi appena oltre la sottile membrana che ci divideva e, sebbene non fosse la prima volta che mi trovavo in un simile frangente era sempre eccitante e sconvolgente… Lena, i cui orgasmi ormai non si contavano più, ne raggiunse uno più violento e incontrollato degli altri che la lasciò spossata, tenendo sempre il culo alto e proteso scivolò sul marito cercandogli la bocca per un lungo ed appassionato bacio, mentre io continuavo a stantuffarle il culo ormai accogliente che lei, ritmicamente, strizzava sul cazzo gonfio e pulsante… malgrado l’eccitazione e la disponibilità ormai incondizionata, non avevo intenzione di cedere tanto in fretta, forte degli orgasmi precedenti stavolta durai assai più a lungo tanto che lei, abbondantemente stimolata dalla mia azione nelle sue viscere, riprese vitalità, libidine e fantasia convincendo il marito a mettersi sotto di lei per poterglielo succhiare… la porcella voleva prendersi la rivincita sul marito, una piccola vendetta per il goffo tentativo d’inculata messo in atto poco prima, sapeva bene che in quella posizione l’uomo avrebbe visto, in primissimo piano e con tutti i rumori e gli effetti speciali, il cazzo di un altro uomo che s’inculava la moglie… lo spettacolino ebbe un effetto rivitalizzante su Toni che, in poco tempo, tornò a gonfiare le gote della moglie e quando infine l’afferrai forte per i fianchi e dal mio membro sgorgarono nuovi fiotti caldi, lei si sottrasse abilmente, facendole colare sul volto del marito dove, subito dopo, andò a raccattare con lente e voluttuose lappate…ma Toni non aveva voglia di aspettare ancora, rovesciò la moglie sul ponte, le sollevò le gambe mettendola in posizione fetale e dopo averle appoggiato il glande sullo sfintere ormai gonfio ed arrossato, la inculò a sua volta senza tanti complimenti mentre Lena, porca ed insaziabile mi ringraziava con un lento e voluttuoso bacio!
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