Francesca aveva cominciato a parlare delle vicende di sua sorella poco prima di andare a letto e così il racconto era proseguito per forza di cose anche al momento di spogliarsi e andare a dormire. In fin dei conti si trattava di confidenze normali fra sorelle, le prime esperienze con un maschio e lo scambio di impressioni sul sesso, solo che Paolo aveva sempre avuto un’attrazione speciale per la cognatina e adesso si eccitava come un mandrillo nel sapere che per la prima volta aveva preso in bocca il cazzo di un uomo.”Il fatto è che mentre Laura e il suo ragazzo pomiciavano lui le ha abbassato la testa sul cazzo e l’ha costretta a provare i piaceri del pompino. Lei da prima non voleva ma poi per accontentarlo iniziò a sbocchinarlo, in primo tempo timidamente ma poi con gusto e mentre stava iniziando a goderselo lui non è riuscito più a trattenersi e le ha esploso il suo orgasmo inaspettatamente dentro la bocca. Sai com’è… le prime volte capita che l’emozione gioca brutti scherzi. Quindi l’inesperienza del ragazzo a fatto si che Laura si é trovata di colpo il suo sperma in bocca e non sapeva che fare…. lasciandola schifata e incazzata. Così hanno litigato e per il momento non si frequentano più.” spiegava tutta divertita Francesca.Al solo immaginare la scena di quelle labbra aperte sul cazzo Paolo ebbe un sussulto. “Insomma, era ora che cominciasse anche lei, non credi?” disse lui, cercando di prendere la cosa con filosofia. “Beh, si… ma la prima volta deve essere speciale, altrimenti rimane il trauma per lungo tempo…” aveva osservato Francesca. “Io ho cercato di spiegarle qualcosa ma, secondo me, ci vorrebbe un uomo maturo per le prime esperienze, che sappia guidarla ai piaceri dell’amore. E anche un buon dottore per le prime visite e i primi contraccettivi, e per questo, se ti va, potresti aiutarla tu, visto che sei medico.” aveva cominciato col dire.Di nuovo Paolo, alla visione improvvisa del corpicino nudo della cognata, aveva avuto un brivido di piacere. Ma aveva reagito nascondendo tutto ciò. “Ma no, io sono un parente e poi é sempre meglio una donna, io no…, comunque posso darti qualche nominativo di brave colleghe….” aveva detto, forse, con troppo nervosismo.Le disavventure sessuali di Laura e del suo ragazzo, entrambi poco più che ventenni, erano diventate per una pura combinazione oggetto di confidenza e di commento per un’altra coppia: Laura si era confidata con la sorella maggiore, Francesca, e questa aveva raccontato a sua volta tutto al marito. Adesso anche Paolo sapeva che la sua graziosa cognatina aveva preso in bocca il cazzo del giovane amico ed era rimasta quasi sconvolta per il fatto che lui, di fretta e senza preavviso, avesse eiaculato schizzando il suo sperma nella bocca di lei. L’immagine di quelle labbra bagnate aveva turbato Paolo e lo aveva eccitato notevolmente, ma si era guardato bene dal dirlo alla moglie e pertanto si era limitato a dei garbati commenti sul problema della prima volta. Ma era sobbalzato di nuovo quando Francesca aveva detto che lui avrebbe potuto,da medico quale era, fare una accurata visita alla sorellina. “No, meglio di no, per carità!” aveva pensato fra se e se ed aveva cercato altre scuse suggerendo che era meglio una dottoressa, aggiungendo che in fondo non gli sarebbe dispiaciuto dare dei consigli al ragazzo di Laura, così, tanto per aiutare la giovane coppia. A sua volta Francesca aveva borbottato: “Uhm, buona idea!”, e si riprometteva di incontrarlo anche lei e di spiegargli qualche cosetta dal punto di vista di una donna.Intanto Paolo eccitato come era iniziò a infilargli il cazzo tra le cosce e a pomparsi la bella mogliettina. “Che fai sporcaccione? Ti sei eccitato a parlare di queste cose ?” “Uhhmm… amore certo che mi sono eccitato a pensare tua sorella che lo prende in bocca…, e a te che cerchi di insegnarli a fare i pompini al fidanzato. Uhmm come vorrei assistere alle tue lezioni.” “Zitto amore, scopa, si… scopami… umm, che bello, sii. Sarebbe bello poter dare qualche lezioncina anche a lui, a quel povero pivello, farlo morire di piacere. Ssiiii… ancora, su… fottimi, anch’ io voglio provare a scopare con il verginello per potergli insegnare a scopare!”A quel punto sborrarono insieme e soddisfatti e silenziosi si addormentarono. Fu così che quella sera i due coniugi, che certo si amavano e si stimavano a vicenda e non sembrava avessero particolari problemi fra loro, ebbero entrambi degli strani sogni e si ritrovarono alle prese con un problema che non credevano di avere: cosa fare quando si ha voglia di un frutto e questo è comunque proibito? Paolo sentiva di desiderare in segreto la giovane cognata si rendeva conto benissimo che si trattava della sorella della moglie e che era in fin dei conti una ragazzina alle prime armi ma non per questo la sua voglia segreta diminuiva. Anche Francesca cominciava ad ammettere in cuor suo che avrebbe volentieri dato una prima lezione di “educazione sessuale” al fidanzatino della sorella, un ragazzo che era proprio molto bello e che a lei provocava sempre uno strano rimescolamento solo a guardarlo. Ma lui era un ragazzino di vent’anni e per giunta stava con la sorella, non poteva certo sedurlo e portarselo a letto e divertirsi a scopare come desiderava fare nei sogni, anche se la sola ipotesi la affascinava morbosamente inzuppandole la fica di piacevoli e imbarazzanti umori.Quello che nessuno dei due poteva immaginare era che, per uno strano scherzo del caso, le cose andassero rapidamente nella direzione di raccogliere il frutto proibito. Paolo ricevette infatti una telefonata di Laura che gli chiedeva un appuntamento e una visita nel suo studio, lui consultò la sua agenda e le fissò l’incontro in un’ora più tarda, in cui in studio non ci fosse stata più nemmeno la segretaria. Intanto Francesca ricevette a sua volta una telefonata da parte del ragazzo di Laura: era preoccupato, c’era qualcosa che non andava, voleva parlarle senza che Laura lo sapesse. Anche Francesca fu comprensiva, disse che era meglio vedersi in un posto dove sua sorella non potesse arrivare anche solo per caso e propose di passare a prenderlo con la sua macchina e fare una passeggiata fuori città.Quando Paolo fece entrare la cognatina nel suo studio e le chiese con tono rassicurante che problemi ci fossero, si sentì dire di colpo che era ora che lui l’autorizzasse a usare degli anticoncezionali perché aveva un ragazzo e probabilmente da un giorno all’altro avrebbero potuto fare l’amore. Paolo annuì, fingendo di non sapere niente, anzi chiese se sua sorella era al corrente e si fece un pochino raccontare delle cose che grosso modo sapeva già, ma poi si sentì dire che Francesca non avrebbe dovuto sapere di questa visita e del fatto che avrebbe preso la pillola. Dovette perfino promettere il suo silenzio, solo allora Laura ebbe un sospiro di sollievo e cominciò a spogliarsi, dicendo: “Adesso devi farmi una visita accurata…”, guardandolo un attimo dritto negli occhi e poi continuando a spogliarsi davanti a lui.Avrebbe potuto ripararsi dietro un paravento e non lo fece, sembrava divertirsi a provocare il cognato e sorrideva, però quando rimase davvero nuda e dovette sdraiarsi il sorrisetto spavaldo era scomparso e al suo posto era subentrato un ennesimo pudore imbarazzato.Paolo cominciò a visitarla con cautela ma non poté fare a meno di fissare il suo corpo con desiderio e cominciare a sfiorarle il seno per una prima palpazione. Fu allora che Laura chiuse gli occhi e si rilassò, abbandonandosi alle carezze e dichiarando che si stava proprio eccitando. “Mi succede sempre così col mio ragazzo, appena comincia a toccarmi non capisco più niente….”. Lui le strizzò i capezzoli e intanto le ordinò di aprire le cosce: la fichetta era così bagnata che sembrava colasse, la cognatina era davvero molto calda e sensuale. Lei infatti spinse da sola il bacino verso l’alto e poi prese la mano di lui e la posò direttamente sulla fica, cominciando ad agitarsi. “Senti come è bagnata? Pa…olo pensi che sia normale che sono sempre così… vogliosa!” “Ti masturbi spesso?” le chiese Paolo, cercando direttamente il bottoncino di carne da titillare e cominciando a sfregarlo con due dita. “Oh, siii.. mi piace tanto toccarmi e vorrei tanto fare l’amore, si cognatino mio aiutami tu dai insegnami a godere sii il mio maestro ti prego. Francesca mi racconta spesso che a letto sei molto bravo, su vediamo dai!” replicò Laura, inarcando di nuovo le reni e cercando di godere. Ma nessuno dei due in quel momento avrebbe mai immaginato che Francesca e Michele, fermi in macchina su un viale di campagna, fossero anche loro impegnati in una improvvisa ricerca del frutto proibito.Tutto era precipitato facilmente dopo che Michele aveva raccontato in modo dettagliato le sue prime esperienze con Laura e Francesca, che già era al corrente di tutto, lo aveva interrotto dicendo “Non bisogna godere subito nella bocca di una ragazza se lei é cosi giovane e inesperta. Bisogna abituarla a poco a poco a scoprire l’amore, essere contenti già se è disposta a succhiarlo e aspettare la sua maturità per andare oltre.”Michele era rimasto per un attimo sorpreso ma poi aveva sorriso, pur arrossendo, e aveva detto che anche per lui era stato il primo pompino della sua vita e che la tensione a fatto sì che non riuscisse controllarsi. “Sa, signora io, io no ho potuto fermarmi, giuro era la prima volta anche per me che una ragazza mi succhiasse il coso, e non ho capito più niente. Il problema è che ci vorrebbero le scuole di educazione sessuale che ci insegnassero come godere e far godere una donna. Non è giusto che dobbiamo imparare tutto da soli. Ci vorrebbero delle donne mature che spiegassero l’amore a tutti i giovani maschi. E dei bravi amanti che iniziassero le ragazze!””Hai ragione Michele, ma viviamo in una società dove il sesso è tabù ed è proibito pure parlarne. Comunque se hai bisogno di qualche consiglio sarò ben lieta di sfidare la nostra cultura puritana e di aiutarvi, sia te che a mia sorella, sperando che possiate risolvere i vostri problemi di coppia e le vostre domande sul sesso. Per farti capire la mia disponibilità sarò io stessa a chiederti se ti va di riprovare per una seconda volta a mettere il cazzo in bocca ad una donna e provare la tua resistenza? ” aveva detto a quel punto Francesca, posando le mani sulle gambe del giovane e iniziando a far capire le sue intenzioni. A un suo “Ssiiii… signora mi insegni, mi faccia riprovare… la prego… voglio vedere se saprò resistere alle sue labbra sii… ” aveva fatto seguire un rapido abbassarsi della cerniera lampo e un prendere in mano il suo uccello per masturbarsi con un movimento deciso ma dolce. “Adesso devi resistere, io te lo stringerò forte per non farti sborrare, ma devi volerlo anche tu…” disse Francesca, iniziando teneramente a prendere in bocca il cazzo del giovane e a passarci su la lingua per un primo assaggio. Nel frattempo con una mano si accarezzava le cosce e dolcemente si gustava le vibrazioni di quel ragazzo, poi sprofondo sul cazzo ed iniziò il pompino più gustoso e proibito della sua vita. Tra se e se si ripeteva che stava soltanto facendo del bene a sua sorella, ma poi un brivido di piacere le ha fatto pensare che forse stesse esagerando con l’amore fraterno e che vista così, con il cazzo del fidanzato di Laura in bocca e con la fica inzuppata, fosse soltanto una troia, una puttana, in cerca di piacere.Quasi nello stesso momento Laura, dopo aver accettato l’incoraggiamento del cognato a toccarsi da sola davanti a lui, accettava anche di prendere in bocca il suo cazzo scoprendo che era un poco più grosso di quello di Michele e abbastanza più lungo, piacevole da leccare, con un sapore forte. E poiché non aveva avuto quella volta la sorpresa improvvisa di sentirsi a freddo la gola invasa dallo sperma, si stava piacevolmente abituando a prendere confidenza con il membro maschile osservandone le pulsazioni e il gonfiarsi stesso delle vene. Sentiva che non aveva più paura e nemmeno vergogna, quel cazzo le scivolava fra le labbra come a volere, anticipare un’altra penetrazione che adesso voleva anche lei che si compisse.Paolo era in estasi, sconvolto dalla libidine di quel pompino così ingenuo e così voglioso al tempo stesso, felice di veder vibrare il corpo della ragazza per ogni carezza che le sue dita aggiungevano. Laura sentì il dito del dottore che violava improvvisamente lo sfintere anale e si aprì a quel nuovo piacere, ormai sul punto di esplodere nell’orgasmo più forte della sua vita. Voleva che lui la prendesse, glielo avrebbe chiesto lei stessa se non fosse stata troppo intenta a succhiare e a godersi tutte le vibrazioni del suo piacere, sentiva però che fra poco lui l’avrebbe presa con un misto di forza e di tenerezza.Forse, nelle sue intenzioni iniziali, Paolo non aveva pensato di spingersi oltre e adesso si dedicava a una frenetica doppia masturbazione della fica e del culo sentendo che le labbra della ragazza si stringevano sul suo cazzo come a voler ingoiare golosamente tutto il suo sperma che stava per esplodere. Infatti, nello stesso momento in cui la ragazza dava in un grido di piacere, lo sperma schizzava veloce sulle labbra e sulla lingua bagnandole il viso.Anche Francesca era riuscita a godersi a lungo fra le labbra il cazzo del giovane Michele, interrompendo ogni tanto il pompino se sentiva che l’eiaculazione si avvicinava. Non si negò di baciarlo in bocca come la più puttana delle amanti, succhiandole la lingua e facendole assaporare il gusto del cazzo appena spompinato. E come una maestra a tratti lo interrogava chiedendogli se avesse gradito e capito come dare e ricevere piacere. Poi riscendeva lungo la pancia del ragazzo, leccando e baciando da per tutto, si fermava su la punta del pene, poi lo ingoiava senza paura di soffocare, succhiava, leccava e poi si rifermava per alleggerire la tensione, accelerava a un tratto i movimenti della mano che impugnava l’uccello masturbandolo furiosamente e riceveva, finalmente, in premio il liquido caldo e salato sulla lingua. Felice di sentir godere il giovane e di scoprire che tremava di lussuria e piacere in ogni fibra del suo corpo. Non paga del suo successo continuava a succhiare e a pompare, impegnandosi a far rimanere duro quel cazzo e a sentirlo ancora pronto per nuove imprese.Decise lei stessa, scostando le sue mutandine, di accoccolarsi sopra di lui e di prendere in mano il membro dirigendolo con decisione dentro la fica. Le bastò sentirlo suo prigioniero per rinchiuderlo serrando le cosce e cominciare un lento e vibrante saliscendi che faceva penetrare più a fondo il cazzo stesso. In preda a una specie di raptus erotico si sbottonava la camicetta e offriva le sue tette alle labbra di Michele perché lui le succhiasse e le mordesse. Intanto lei gli mordeva il lobo dell’orecchio e gli sussurrava “Hai un magnifico cazzo, Michele… bravo… cosììì… bambino mio si, si… scopami. Sei bravo amore hai già imparato. Ti piace? Ti piace scopare con la tua maestra? Su… dai, dimmi se ti piaccio? Se sono porca come tu mi vuoi? mi sento tutta piena sai… mi fai morire amore si… ancora, ancora…. siiii… vengo, che bello… vengo sul tuo giovane cazzo si… ancora!” In un movimento rotatorio della fica cercava di tener fermo il cazzo e quasi di strozzarlo, allungarlo, risucchiarlo fino in fondo, sborrò ancora una volta il suo piacere su i coglioni pieni di Michele che dopo poco si svuotò sulla pancia e sul seno di Francesca che soddisfatta se lo spalmò meglio sul corpo. “Uhmm, quanta ne avevi… eri proprio pieno!” e annusando le dita sporche di sperma lo ribaciò.Per Paolo, che aveva goduto da poco fra le labbra di Laura e credeva fosse necessario ricorrere a una pausa, era il momento di cercare una sigaretta e di accenderla per rilassarsi. Ma lo sguardo della ragazza sembrava non solo pieno di gratitudine per il piacere che le aveva procurato ma anche curioso e malizioso, intento a fissare il suo uccello con lo stupore divertito di vederne diminuire l’eccitazione e la durezza. Fu lei stessa a prenderlo in mano e a carezzarlo, fu lei che con una felice intuizione cercò di nuovo di infilarlo in bocca e di ridargli vita. In un attimo, con lo stupore soddisfatto e orgoglioso di Paolo, il membro tornò a irrigidirsi e a gonfiarsi tra le labbra e il medico si abbandonò felice a quel nuovo pompino sapendo che avrebbe potuto durare a lungo e che gli avrebbe dato la carica necessaria.”Io, io… vorrei fare l’amore… vedrai, non ti farà male e starò molto attento….” disse infine, decidendosi a confessare la sua voglia. Laura non smise di succhiarlo ma i suoi occhi lo guardarono con allegria e lei stessa fece cenno di sì, di sentirsi pronta. Così lui la fece smettere e cercò le sue labbra da baciare, poi la fece sdraiare sul lettino e le aprì le gambe sollevandole. Cominciò piano a spingere e a fermarsi, insistendo nello strusciare l’uccello fra le labbra della fica e la clitoride, in modo da far bagnare meglio il cazzo con i succhi delle fica e poi penetrare senza strappi. A un tratto, quando ormai lei era tutta aperta e sembrava desiderare nuove spinte, si decise ad accelerare i suoi colpi e a penetrare a fondo, sentendo un piccolo lamento subito seguito da sospiri forti, lei lo voleva e stava già godendo, quella ragazza era davvero la sensualità in persona e lo stava facendo impazzire per la sua disponibilità così piena e spontanea, senza tabù. Alla sua età, pensò per un attimo, sua moglie era più bloccata e paurosa, e c’è voluto un bel po’ prima che iniziasse a scopare alla grande come una troia, ma si sa che le nuove generazioni in fondo sono una sorpresa.Anche Francesca aveva in quei momenti riflessioni simili, ricordando che in fondo il ragazzo di vent’anni che per primo aveva scopato con lei era una frana e che solo suo marito era riuscito a farle conoscere progressivamente il piacere. Invece un giovane come Michele era solo un timido alle prime armi ma aveva mostrato di saper imparare subito la lezione e di essere potenzialmente un ottimo amante una volta che si fosse lasciato andare del tutto.”Vedrai che riuscirai a fare felice la mia sorellina, devi sempre essere così, come stasera…” gli sussurrava, con un tono materno che rispondeva però solo in parte al suo stato d’animo. Lei non era andata con lui solo per educarlo e consegnarlo nelle migliori condizioni alla sorellina, no, francamente lei voleva assaporare con lui le sensazioni del frutto proibito. Per questo, anche se si era ripromessa di non vederlo più e di andare a quell’appuntamento solo per risolvere i problemi di sua sorella, sapeva anche che le cose non sarebbero andate così e si sarebbe nuovamente incontrata con Michele, per altre lezioni di sesso. Avrebbe cercato più volte con lui quell’ebbrezza speciale che il suo corpo giovane, inesperto ma scattante le procurava, e soprattutto voleva ancora provare l’emozione del tradimento e del trasgredire le regole della morale fatta da frigidi puritani.Anche Paolo, dopo aver fatto alla cognatina il discorso adatto e averle spiegato che adesso doveva iniziare nel modo migliore una vita sessuale serena col suo fidanzato, sapendo di poter trovare sempre in lui il consigliere adatto per ogni problema che si presentasse, non poté fare a meno di dirle che sarebbe stato giusto rivederla di tanto in tanto, solo come suo medico curante. Ma poi i suoi occhi brillarono e lei sorrise.”Posso chiederti un piacere prima di andarmene”‘ disse con un tono malizioso. Paolo rispose di si. “Vorrei succhiartelo di nuovo… mi é piaciuto tanto, vorrei farlo ancora, ti prego… voglio sentirti godere nella mia bocca….” disse Laura, decisa. Come poteva dire di no a una simile proposta se già il suo cazzo era tornato a indurirsi e lei lo aveva tirato fuori dai pantaloni e stava già imboccandolo golosamente?”Tu, tu… mi fai morire… sei una troietta,…” mugolò “Te lo succhio bene? Dimmi, ti piace?” disse lei un attimo, riprendendo a spompinare con voluttà autentica. Lui avrebbe voluto dirle che era più brava di sua moglie ma non lo fece, sapeva che avrebbe potuto assaporare ancora quel frutto proibito se fosse stato capace di non ferirne la sensibilità e di farlo maturare nel modo migliore.Anche sua moglie, che aveva fatto giurare al giovane Michele di non dire mai nulla a nessuno e di non fare soffrire la sua amata sorellina, adesso pensava fra sé che qualche altra volta ancora avrebbe potuto pur rivederlo un bel giovane come Michele, proprio il tempo necessario per godere la sua inesperienza e sentirlo crescere tra le sue cosce. Ricomponendosi le lascio le mutande per ricordargli che non aveva sognato, e mettendo in moto l’auto si avviò verso il centro. “Signora Francesca lei è una maestra bellissima, mi sarebbe piaciuto averla come mamma!” e intanto le infilò timidamente le mani sotto la gonna mentre lei guidava.”Su Michele che dici, comunque grazie per la stima. Però ora fermati non mi carezzare le cosce se no mi eccito di nuovo e sarò costretta a commettere un incesto e dovrai scoparmi ancora e a una mamma non è consentito scopare con il figlio, lo sai no?”.”Sii.. facciamolo ancora, facciamo un incesto lo voglio ti prego mamma. Ti desidero ancora su mammina fermati scopiamo un altro pò!”. Lei eccitata dal peccato dell’incesto che stava commettendo e intenerita dal desiderio del ragazzo acconsentì “E’ va bene Michele scoperemo ancora un poco ma andiamo su da me così lo facciamo nel mio letto matrimoniale, dove stasera scoperò con quel cornuto di mio marito. Uhmmmm già sono tutta bagnata al pensiero che possiamo farlo sul letto. Finalmente potrò gustarmi serenamente la giovane minchia del mio bambino scopone. Toccami, senti come sto venendo, voglio darti le attenzioni di una brava madre in calore, che muore di desiderio nel fottere con suo figlio.””Grazie mamma sei una maestra dolcissima. D’ora in poi voglio fare tante lezioni di trasgressione con te. Amore… sei un sogno, ti amo”. Baciandola le mostrò tutta la sua gratitudine per l’esperienza che stavano vivendo, dimenticando del tutto Laura e che la signora Francesca, in fondo, non era nient’altro che la sorella della sua fidanzata.
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