Il week-end è passato in fretta per la dottoressa, fra un aperitivo e uno spettacolo teatrale, così che il lunedì si trova a pensare alla piccola Laura che le avrebbe telefonato in giornata o a breve per fissare un altro incontro. E’ emozionata, tutta quella storia la emoziona, anzi la ragazzina la emoziona! Ne avrebbe fatta la sua adoratrice, la sua schiavetta, la sua amante, il suo giocattolo. Rabbrividisce a quel pensiero, ma poi si concentra nuovamente sull’ecografia intravaginale che stava tentando di fare. Nello stacco per il pranzo, controlla ripetutamente il telefono cellulare privato e non gli stacca gli occhi di dosso. Solo verso la fine della giornata però riceve un sms. Sa subito che è Laura, perché pochi altri amici avrebbero usato quel mezzo così adolescenziale, economico e riduttivo. Lo legge con ansia e subito si rabbuia”Giov nn posso ma sab pom sì! Aspetto news””Mi saltano tutti i programmi” bisbiglia fra se la dottoressaIn effetti non può certo disdire gli appuntamenti che le pazienti avevano richiesto per sabato, ma deve però rinunciare ad un nuovo incontro con Laura. Che dilemma. Dà un’occhiata al registro delle visite; la prima alle 9 e 30 poi una alle 12 ed infine una alle 17. Ma che diavolo voleva la signora Maccaferri a quell’ora tarda del week-end; pensa Elisa indispettita. La sua mente lavora per cercare una soluzione. Forse avrebbero potuto incontrarsi nel primo pomeriggio, verso le 13 e 30, ma a quel punto sarebbe dovuta uscire con lei in mezzo alla gente e la paura di incontrare conoscenti della ragazza la terrorizzava. Nel suo mestiere aveva imparato molto bene ad evitare qualsiasi contatto con pazienti minorenni, che puntualmente pretendeva accompagnati dai genitori. Ma con Laura era stato diverso, l’aveva stregata fin dal primo momento. Pensa ancora e ancora, poi decide che avrebbe organizzato un incontro nel giardino pensile della clinica. Finalmente ha trovato un’utilità a quel bellissimo angolo sempre snobbato per mancanza di tempo e d’attinenza con l’attività. Sì, ha deciso! Prende il cellulare e faticosamente risponde all’sms”Sabato alle 13 e 30 da me in clinica”Laura sta veramente aspettando all’altro capo del telefono perché la risposta è quasi immediata”Ok! Nn vedo l’ora J”Perfetto, tutto è stabilito.Quando la signora Barnabei, quella dell’appuntamento delle 12 esce tranquillizzata dallo studio, sono già le 13 e 30 ed Elisa non ha nemmeno fatto in tempo a farsi una doccia o a cambiarsi per l’incontro con Laura. Così le va ad aprire ancora in camice bianco. La ragazza invece è cambiata di tutto punto: ha in capelli sciolti e lisci raccolti da due spilline ai lati, una maglietta aderente rosa con un buffo animaletto sul davanti, dei pantaloni di stoffa larghi e leggermente a vita bassa che le mettono in risalto le manigliette dell’amore, delle scarpe da ginnastica e una borsetta a tracolla davvero trendy. “Entra prego. Mi dispiace se mi trovi ancora così, ma la paziente non mi ha lasciato nemmeno un attimo per cambiarmi”Laura la guarda timidamente ed esce con un complimento davvero ingenuo”A me piace molto così…così…dottoressa!””Beh mi fa piacere, se vuoi posso mettermi al collo lo stetoscopio o preparare un bel clistere”Gli occhi della ragazza escono dalle orbite e, vista l’avventura precedente non sa come reagire, se scherzosamente o seriamente.”Tranquilla sto scherzando!”La tensione è sciolta ed Elisa invita Laura a salire nel giardino pensile. Il tetto della palazzina è davvero carino e il giardiniere che una volta alla settimana se ne occupa ha fatto un ottimo lavoro di pulizia. In un angolo all’ombra c’è un piccolo tavolo precedentemente imbandito dalla dottoressa, due sedie di ferro e un piccolo frigo bar portatile.”Ti va un aperitivo?””Cioè?””Ah giusto…ti va di bere qualcosa prima di pranzare? Ho del vino bianco freddo al punto giusto”Così dicendo stappa la bottiglia e senza aspettare la risposta ne versa due abbondanti dosi in alti calici di cristallo. Laura è un po’ titubante ma alla fine accetta e beve l’aperitivo. Le due donne non si sono ancora sedute, la dottoressa armeggia con il frigo bar mentre la ragazza si guarda intorno, incantata per la bella vista.”Ti piace quassù?””Molto, c’è un panorama stupendo e poi oggi è proprio una bella giornata…in tutti i sensi!””Ah sì?! E in che senso?!” dice scherzosa”Beh lo sa! Il sole splende nel cielo…e anche…davanti a me” dicendo questo la ragazza si volta leggermente arrossendo”Ti sei fatta audace ragazzina!” continua scherzosa Elisa, dandole una piccola pacca sul sedereLaura sussulta ricordando le sculacciate della settimana prima che le avevano lasciato segni rossi e forte dolore per parecchi giorni. Poi però la dottoressa si fa più dolce e le accarezza delicatamente i capelli mossi dalla brezza. Quel gesto riscalda il cuore della ragazza che inaspettatamente cerca di baciarla. Elisa ne rimane molto sorpresa ma non si tira certo indietro. Così le labbra si incontrano in un timido tocco, poi premono le uno contro le altre aprendosi. La lingua della dottoressa lecca avidamente quel bocciolo rosa e carnoso, poi cerca quella dell’altra e s’insinua nella cavità. La trova, la succhia, la titilla, diventando sempre più audace. Appoggiando il bicchiere sul muretto, Elisa le passa una mano dietro alla nuca e la fa piegare leggermente in modo da imprimere maggior impeto a quel bacio così delicato. Laura si lascia guidare in quella nuova e profonda esperienza, alitando la propria anima all’interno dell’amata dea. Ora anche i corpi si sono avvicinati e incollati l’uno all’altro avvinghiandosi sensualmente. E’ Elisa a porre fine a tutto, si scosta leggermente, appoggia un lieve bacio prima sulle labbra tumide e poi sulla punta del naso ed infine si distacca.”Ti va di mangiare qualcosa?”Laura non risponde subito, perché è ancora turbata da tutte quelle emozioni e si limita a seguirla vicino al tavolino. Dal frigo bar la dottoressa estrae due ciotole con dell’insalata di pollo, e della pasta fredda.”Spero che ti piacciano!””Sicuramente, mangio qualsiasi cosa””Non è proprio un complimento sai?!””Cioè?” dice la ragazza senza essersi accorta della gaffe”Non importa, mangiamo” conclude scherzandoIl pranzo inizia e continua silenziosamente con Laura che spesso non ha nemmeno il coraggio di alzare lo sguardo ed Elisa che cerca disperatamente un argomento in comune su cui discutere. La diversità generazionale si fa sentire più che mai. Un bip avvisa di un sms nel cellulare di Laura. La ragazza scusandosi cerca il telefono nella borsa e legge il messaggio. La dottoressa un po’ invidiosa chiede”Devi andare forse? Tua madre ti cerca?””Ma figurati se mia madre sa usare gli sms! No è Marco”Elisa per poco non si strozza con una forchettata di insalata di pollo.”Ah…dunque vi vedete ancora. Mi era parso di capire che tu non ne volessi più sapere di lui dopo….dopo la vostra serata in macchina””No io non l’ho più cercato, ma è lui che mi manda sms in continuazione. Evidentemente gli piaccio!””Evidentemente vuole venire ancora letto con te””Perché dice così?” chiede Laura titubanteElisa si morde la lingua, se non fosse stata così ingenua probabilmente avrebbe capito che la sua è tutta invidia. Così corre ai ripari.”Non fraintendermi, è ovvio che tu possa piacergli, ma forse visto che era la vostra prima uscita e che non vi siete più frequentati, devi darmi adito che non ha avuto molte occasioni per conoscerti e apprezzarti””Forse è vero…non so…ma comunque non m’interessa! Mi fa piacere che mi cerchi ma non voglio più uscire con lui””Contenta tu!” Elisa è riuscita a salvarsi e impedire che la propria invidia e gelosia trapelasse. Dopo il pranzo, decidono di stendersi negli sdraio e godersi un po’ di quel sole primaverile. “Che bello! Qua ci si può abbronzare senza essere visti…mi piacerebbe venirci in costume!””Ma ti formalizzi?! Se vuoi prendere il sole puoi tranquillamente toglierti maglia e pantaloni””No mi vergogno! Sotto ho solo la biancheria””Oh che problemi” la canzona Elisa “Guarda, faccio io il primo passo, anche se non ne ho molta voglia”Così inizia a togliersi il camice e rimane con un provocante completo intimo di pizzo bianco, calze autoreggenti e scarpe con il tacco. Laura si gode quello spogliarello improvvisato e rimane incantata a guardarla stendersi nuovamente nello sdraio. “Forza, ora tocca a te””Ma io…””Ora non hai più scuse! Io mi sono spogliata e tra l’altro non amo nemmeno prendere il sole”Allora Laura si fa coraggio ed inizia a slacciarsi i pantaloni, poi però prima di farli scendere chiede”Si può girare dall’altra parte mentre lo faccio?””Non ci penso nemmeno! Tu non l’hai fatto!””Ma non me l’ha chiesto!””Perché non ce n’era bisogno! Forza continua” dice Elisa volendo godere anche lei dello spogliarelloLa ragazza è titubante, e fa tutto molto lentamente, cercando di coprirsi, ma questo accentua solo il piacere della vista alla dottoressa. Alla fine anche lei rimane in mutande e reggiseno, con calzini colorati e senza scarpe. Il suo intimo non ha nulla di maliziosamente provocante ma quei colori pastello, e quel cotone delicato, piacciono ad Elisa che la osserva di sottecchi. Il piccolo seno chiuso in quel reggiseno a balconcino è troppo invitante e il ventre leggermente pingue lo è ancora di più, per non parlare del monte di venere così sapientemente nascosto dai fiorellini.”Io ho caldo, vuoi qualcosa da bere? Un altro po’ di vino?””No grazie, ne ho già bevuto anche troppo, la bottiglia è quasi finita””Beh ma non mi farai bere da sola! Avanti finiamola, un bicchiere a me e due dita a te”Nell’operazione la dottoressa si sporge leggermente verso il corpo della ragazza stesa che cerca di rifiutare il calice e così facendo un’abbondante dose cade proprio nell’incavo dei seni e sul ventre. Elisa e Laura si guardano negli occhi, ma la prima sa già cosa fare e agisce in fretta per non sprecare nemmeno una goccia di quel nettare. Sedendosi nello sdraio appoggia il viso fra quelle pesche acerbe e inizia a suggere il liquido che è un po’ colato al di sotto e lungo la pancia. Laura non sa che fare, è stata presa alla sprovvista, ma quell’alito e quella lingua così sapiente la riscaldano quasi subito e così si lascia governare. La dottoressa, dopo avere bevuto il poco vino che ancora si trovava fra i seni, decise di andare un po’ più giù e lecca anche l’addome e l’ombelico. La ragazza intimorita, tira subito indietro la pancia per sembrare più magra. Elisa sorride per quel gesto così puerile ma prosegue a leccare lungo le colate di vino. Il sapore della pelle è molto buono, fresco nonostante il sole e ciò la inebria ancora di più. Decide allora di passare all’azione vera e propria slacciandole il reggiseno.”Mah…no…””Fai silenzio piccola” e già l’indumento è per terraOra i globi candidi sono scoperti, Elisa li osserva come aveva fatto la volta prima la sua giovane amante e ne rimane molto turbata. Quei capezzoli rosa sono eccitati e l’incarnato coperto da una leggera pelle d’oca. Con molta delicatezza inizia a leccarli, prima per tutta la superficie con movimenti circolari e piccoli morsi, poi si avvicina all’areola bruna e infine prende in bocca il capezzolo destro. Succhia avidamente, lo stuzzica con i denti e con la lingua, mentre l’altro è sollecitato dal pollice e dell’indice che lo premono. Laura è in estasi, ha chiuso gli occhi e aumentato il respiro ma anche Elisa si sta eccitando. Le piacciono quei seni giovani e sodi, quell’odore delicato, quella pelle candida che diventa subito rossa quando la mordicchi…Così il suo impeto aumenta e inizia a stringere maggiormente il capezzolo con le dita e ad usare i denti con quello in bocca. Laura ha uno scatto quando si sente aggredire in quel modo e senza volerlo, reagendo al dolore, scosta bruscamente la dottoressa. Elisa per tre secondi è perplessa, non capisce come quella ragazzina si fosse permessa per la seconda volta di mancarle di rispetto, poi l’aggredisce verbalmente”Cosa diavolo ti è venuto in mente di fare eh? Non ti è bastata la lezione che ti ho dato l’altra volta? Hai avuto il coraggio di ripetere lo stesso errore per ben due volte. Ma con chi ti credi di avere a che fare, con una sprovveduta che non ha di meglio da fare che passare i suoi pomeriggi con te. Povera illusa!”Anche Laura subito è perplessa, lei aveva solo reagito istintivamente al dolore di quel morso al capezzolo, nulla di più. Poi, a quelle parole si terrorizza, sa già a cosa la porteranno e perciò, sedendosi sullo sdraio con il capo chino aspetta l’adeguata punizione. “Dunque non parli! Meglio così perché non ho proprio voglia di sentire i tuoi stupidi lamenti e le tue sciocche scuse. Ora rivestiti e sparisci dalla mia vista”Laura non si muove, non vuole andarsene, non ora che si è innamorata perdutamente di quella donna così dolce ma anche così crudele. “Che aspetti, vattene!” le urla Elisa”Asp…aspetto la mia punizione…” farfuglia LauraLa dottoressa, non vista dalla giovane sorride trionfale per la sudditanza psicologica che aveva imposto e poi si stende nuovamente sullo sdraio. Laura non sa che fare, rimane immobile, con i seni scoperti, al sole. Dopo un po’ cerca il reggiseno per coprirsi, ma una mano la blocca.”Ti ho forse detto di muoverti!””No…ma…mi bruciano..per il sole…”Ad Elisa viene un lampo di genio”Fra poco ti bruceranno ancora di più e non solo quelle”Laura trema quando la dottoressa sparisce di sotto e ritorna poco dopo con una serie di cose in mano e in una bacinella.”Ora togliti le mutandine e vieni a sederti qui sulla sedia. Forza”La ragazza obbedisce timorosa e piena di vergogna”Bene. Adesso metti le gambe sui braccioli di ferro””Ma come…non capisco”Con gesti bruschi la dottoressa le fa avanzare il posteriore allargare le gambe aperte e metterle sui braccioli, quasi in una posizione ginecologica. Laura fa fatica a mantenersi salda e le dolgono le cosce, ma solo quando vede arrivare Elisa con una lama da rasoio in mano spalanca occhi e bocca e cerca di muoversi.”Non ho capito bene, stai forse cercando di scendere?! Se è questo che vuoi fai pure cara, nessuno ti trattiene”Laura ha paura della lama, ma ancora di più di non poterla rivedere e così chiude gli occhi e si riaccomoda meglio. Sente la dottoressa armeggiare e solo quando percepisce del bagnato nelle parti intime li riapre. Elisa le sta insaponando il monte di venere, sotto a questo ha messo una bacinella e un’altra è appoggiata sul tavolino con dell’acqua dentro. Una volta che tutti i peli sono schiumosi la dottoressa impugna la lama e senza tentennare inizia a depilarla. Le stoccate sono lente e precise, ogni volta sciacqua il rasoio e la porzione di carne, poi riparte. Quando tutto il monte è glabro, aiutandosi con le mani, divarica le grandi labbra e cerca di arrivare anche nelle più piccole pieghe, come pure lungo tutto il perineo. Laura non può far altro che trattenere il fiato per cercare di evitare anche il più piccolo movimento. “Ora scendi, mettiti a 90° gradi sul tavolo. Gambe ben divaricate. Con le mani voglio che ti divarichi le natiche”La ragazza con gli occhi bassi scende dalla sedia e fa ciò che le viene impartito.”Allarga di più e non ti muovere”Obbedisce”Ho detto allarga! Hai capito o sei sorda! Forza”Laura facendo più pressione sulle mani, cerca di forzare maggiormente quei globi, ma l’operazione non è indolore. La dottoressa invece prende a insaponare anche tutto lo spacco posteriore, divertendosi a stuzzicare il retto con il sapone. Poi prende nuovamente la lametta e toglie quella poca peluria che copriva tutta la zona. Le gambe ben divaricate permettono di non lasciare nemmeno un pelo. Una volta finita tutta l’operazione, Elisa si sposta e intima alla ragazza di mettersi in mostra e di farle vedere il suo lavoro. Con non poco imbarazzo, Laura si mette in piedi e sfoggia la passera completamente depilata e bianca.”Ora torniamo ad abbronzarci un po’” dice Elisa senza nemmeno ungere la pelle appena scopertaLe due donne si stendono sugli sdraio e Laura capisce subito il motivo della minaccia di poco fa. Infatti il sole picchia senza tregua sui seni, sul monte di venere, bruciando quella candida pelle, inoltre il sapone e l’irritazione della lametta avevano fatto già arrossare tutta la zona. Dopo una buona mezz’ora di silenzio Elisa torna a parlare”Bene ora vediamo di infiammare anche la parte posteriore! Alzati, rimettiti le mutandine e andiamo vicino al tavolino”Laura obbedisce. Ha il corpo in fiamme, suda abbondantemente, i capelli le si sono attaccati al volto e le zone più delicate sono rosso fuoco. “Ora voglio che tu salga sulla sedia e che ti posizioni supina sul tavolo. Le gambe devono penzolare giù così come le braccia”L’operazione anche questa volta non è capita subito dalla ragazza che tentenna e rischia di rovesciarsi per terra. Allora la dottoressa spazientita l’aiuta, la fa stendere come vuole lei e poi sparisce di sotto. Laura non ha nemmeno il tempo per posizionarsi meglio che sente un dolore atroce ai seni e soprattutto al monte di venere coperto solo da un leggero strato di cotone. Il tavolo, infatti, essendo da giardino e di ferro, ha la superficie rugosa, con piastrelle ruvide da esterni che non fanno altro che scartavetrare la sua povera carne già così arrossata. Cerca di non muoversi o di sollevarsi un po’, ma invano, allora inizia a lamentarsi e quando ritorna la dottoressa già piagnucola. “La prego…mi brucia…il tavolo mi fa male””Cara, fra poco non sentirai più nulla! Il piccolo fastidio che provi verrà ampiamente superato dal dolore per le vergate che prenderai su questo bel sederino depilato””No…la prego…dottoressa io mi scuso…non mi faccia del male io la amo!””Bene, mi fa piacere perché così riuscirai a sopportare tutto con maggior stoicismo!”Quella dichiarazione disarmante non ha minimamente scalfito Elisa che è troppo presa dalla punizione che sta per somministrarle.”Voglio spiegarti brevemente cosa ti accadrà, nel caso tu decida poi di andartene. Ora userò questo frustino di pelle morbida sul tuo sedere, per ben dieci volte, ma visto che non sarebbe una punizione sufficiente, ho deciso che prima introdurrò nel tuo retto questo piccolo cono di silicone che aumenterà il supplizio dall’interno. Ecco tutto, cosa decidi?”Laura non parla ma inizia a tremare e a piangere. La dottoressa si irrita e sferra una scudisciata in aria per terrorizzarla.”Sì…accett..to…ma la prego…sia buona…””Non mancherò cara!”Senza dire altro Elisa fa scendere leggermente le mutandine, quel tanto che serve per scoprire la rosetta bruna. Vi appoggia sopra una buona dose di vaselina e poi inizia un lento massaggio. Non ha fretta e quindi si permette di essere anche maliziosa, arrivando fino alla vagina. Poi con un’altra dose nel dito indice, affonda dentro il pertugio. Laura si muove appena, perché sa che le mattonelle del tavolo le avrebbero fatto maggior male. Il dito entra ed esce più volte, poi, con una spinta maggiore diventano due.”Ahhhhhh noooo…mi fa male….la prego non così….” urla Laura cercando di alzare il bustoLa dottoressa che ha previsto tutto le appoggia l’altra mano sulla schiena e la tiene giù, continuando a rovistarle gli intestini. La ragazza non smette di agitarsi, ma così facendo peggiora la situazione del monte di venere e del seno.”Ah sto male…la prego…non mi merito tutto questo….mi brucia tutto…”Le due dita escono ma vengono rimpiazzate dal cono di silicone. La sostituzione è rapida e la ragazza a mala pena se ne accorge, anche perché le dimensioni sono molto simili. L’attrezzo viene fissato tirando nuovamente su gli slip, in modo che ne impediscano la fuoriuscita e parino un po’ i colpi del frustino. Il primo è forte e si abbatte proprio al centro del sedere, il secondo anche su parte di coscia, come il terzo e il quarto. Dopo il quinto la dottoressa fa una breve pausa perché vuole sentire un po’ la sua preda piangere e lamentarsi. Infatti, Laura non ha mai smesso di singhiozzare e di urlare dimenandosi come può. Il suo piacere aumenta sempre di più, tanto che appoggia la base del frustino proprio sulle sue mutandine e inizia un leggero sfregamento. Si posiziona dietro il corpo steso così che la ragazza non possa vederla. Al sesto colpo, infila la mano sinistra dentro gli slip e sente di essere completamente bagnata. Un’altra pausa per masturbarsi silenziosamente, poi il settimo. Ora Elia si sgrilletta senza posa mentre con la mano destra sferza l’ottavo colpo e poi il nono. Non avrebbe mai fatto in tempo a venire in quel breve lasso di tempo, così decide di cambiare i propri piani. Alla fine della decima frustrata, mentre Laura piange disperata impartisce altri ordini”Ora voglio che tu rimanga in quella posizione fino a quando non te lo dirò io” Dopo si riposiziona completamente perpendicolare al corpo della ragazza, si sfila gli slip e riprende a masturbarsi. Al posto delle dita, ben presto compare il frustino che entra ed esce vorticosamente dalla vagina. Il clitoride è grosso ed eccitato, gli umori le colano lungo le cosce, il sole riscalda l’ambiente e il corpo singhiozzante di Laura è la ciliegina sulla torta. Nella fase finale, quando sente che il piacere è imminente, si avvicina alla ragazza, si sfila il manico del frustino, e, intrufolandosi fra le mutandine di lei, trova il cono. Lo muove lentamente, all’unisono con le dita sopra il proprio clitoride, poi cerca di toglierlo ma l’impresa non è facile a causa degli slip. Allora li riduce ad una striscia e li scosta. Estrae il piccolo dildo, lo fa cadere per terra e immerge due dita dentro il retto. Laura ha uno scatto improvviso a quel dolore cieco, si muove e senza che la dottoressa potesse fare molto, visto l’impegno che sta mettendo nel masturbasi, si volta con il busto. Non vedere la scena è impossibile. La ragazza strabuzza gli occhi incredula, passa dal viso di Elisa al suo monte di venere, alle dita piantate dentro il proprio retto. Non sa che fare, così stupendo anche se stessa scende dal tavolino, si sfila le dita, si volta e appoggia il proprio corpo a quello dell’amata. La dottoressa, presa dal piacere e dallo sbigottimento la lascia fare, anche quando inizia a baciarla appassionatamente. Le sue dita titillano ancora il clitoride, il piacere sta arrivando, e il calore del corpo di Laura lo accelera. Alle prime contrazioni si inarca contro la giovane, e spinge i due inguini uno contro l’altro. Anche se il dolore è forte, la ragazza collabora, perché sente di essere partecipe per la prima volta del piacere dell’altra. Dal canto proprio, la dottoressa, vista la sua reazione, non si fa più remore e si gode appieno il proprio orgasmo. Quando tutto è finito, si scosta leggermente e osserva la giovane amante. Un grazie e un bacio coronano il momento.”Grazie a lei…quanto la amo…” dice Laura stringendosi forse al corpo dell’altra. Il dolore pungente per le scottature e le frustrate le ricordano il carattere spietato della propria dea ma non se ne vuole curare, ora è felice

