PrefazioneForse questo mio racconto desterà scandalo… susciterà orrore e qualcuno mi giudicherà una persona insensibile…. Forse chi lo farà avrà ragione ma se Benigni ha potuto fare un film come “La vita è bella”che ha fatto sorridere e riflettere sull’olocausto, io nel mio piccolo potrò fare lo stesso con un racconto erotico, senza per questo mancare di rispetto alla memoria di tante vittime della follia Nazista. Per questo ho “Plagiato” un’idea suggeritami dal mio amico “Fargo” (Autore di molti racconti raccolti su questo sito) che spero non me ne voglia per questo.Malgrado si dovesse lavorare quel giorno era difficile farlo….non si parlava di altro se non di quanto era accaduto la sera prima a Sara Josef e al caposquadra. Poco prima dell’ora di pranzo, i megafoni della fabbrica diedero la notizia che il reo confesso Josef Ginzburg era stato giustiziato per espiare il barbaro omicidio del caposquadra Luigi Restelli. Non fecero nemmeno cenno alla povera Sara.Debora quel giorno non aveva voglia di mangiare… alla pausa corse subito a cercare Thomas “Hai sentito quelo che è accaduto Povero Josef… non posso credere che abbia fatto una cosa simile….secondo me è tutta una montatura….” Disse di slancio, certa di trovare la comprensione di Thomas…. Ed invece con sua sorpresa lo vide non reggere il suo sguardo e chinare il capo. Stupita li si fece più vicono “Che cos’hai Thomas perché non mi guardi…” disse agitata.Ancora più stupita lo sentì singhiozzare “Io non volevo Debora… lo giuro non volevo….” Debora non capiva… ma percepiva che doveva essere accaduto qualche cosa di terribile a Thomas “Che cosa non volevi… dimmi Thomas…” domandò concitata “Non posso dirtelo… non posso dirlo a nessuno….” Singhiozzò ancora Thomas. Fu allora che lei si strinse a lui con forza “A me puoi dirlo Thomas… di me ti puoi fidare….” Lui sollevò lo la testa e tronò a fissarla… quello che lesse nei suoi occhi la fece fremere di tenerezza “Sfogati caro….. raccontami tutto…” lo incitò… e quasi balbettando Thomas incominciò a raccontare.”Avevo chiesto l’aiuto di Josef… eravamo amici lo sai…. Volevamo dare una lezione al Rastelli…. Eravamo andati la per quello. Lo abbiamo sorpreso con Sara…io non ci ho visto più e mi sono buttato su di lui… l’ho sgozzato il bastardo…. Quando mi sono voltato ho visto Josef che picchiava Sara… ho cercato di calmarlo ma lui sembrava impazzito… mi ha strappato il coltello di mano ed ha iniziato a colpirla…….è stato terribile non finiva mai….il sangue schizzava ovunque… poi all’improvviso è parso calmarsi… ma è stato un attimo… poi come una furia è andato dal Restelli… Dio è terribile… l’ha evirato e poi è tornato con il trofeo insanguinato vicino al povero corpo di Sara e pronunciando frasi irripetibili glielo ha ficcato in bocca….. Dio Debora… è stato terribile…..”Inorridita Debora tacque… si sentiva nuovamente in colpa. Thomas e Josef erano andati dal Caposquadra per vendicarla…in fondo quanto era successo era in parte colpa sua….. sentì che Thomas si stringeva a lei… non parlarono più per tutto il resto della pausa….la vicinanza dei loro corpi diede loro forza…..Quando la sirena suonò per indicare che dovevano ritornare a lavorare Debora lesse la disperazione negli occhi di Thomas e quando lui le disse “Ti prego non mi lasciare solo…. Vediamoci questa sera….” Lei non ebbe il coraggio di dirgli di no.Quella era la parte delle sue missioni che Thomas preferiva…. La conquista lo affascinava… lo affascinava l’idea di conquistare una ragazza o una donna…. Non era solo l’aspetto sessuale ad eccitarlo, ma l’idea di riuscire a penetrare nella mente di una donna…. Di conquistarla piegandone il volere….uniformando i suoi desideri ai propi….. e Debora sarebbe stata una delle sue sfide più interessanti. Non era soltanto una ragazza molto bella. Ma aveva anche carattere ed era intelligente…. Inoltre, ne era certo, doveva anche essere calda….. provò un brivido di desiderio al pensiero… ma lo cacciò subito… per ora doveva rimanere solo un ragazzo innamorato….La vide arrivare, e notò anche che si era vestita e pettinata con cura, ma fece finta di non vederla, rimanendo assorto sino a quando lei le fu vicino, solo allora si riscosse quasi di scatto e si voltò verso di lei guardingo, poi, riconoscendola, si aprì in un sorriso “Sei venuta… grazie…..” le disse “Come va ?” le domandò lei “Molto meglio grazie….” Disse lui sforzandosi di far sembrare quelle parole una menzogna. “Ti va di fare una passeggiata ?” le domandò, e Debora annuì. S’incamminarono silenziosamente, fianco a fianco fu Debora a rompere il silenzio “Lo so che è stato orribile… anche se non ho visto la scena, se ne è parlato tanto che mi sembra di conoscerla ed immagino che cosa devi aver provato…. Ma non devi sentirti in colpa… nemmeno Josef è il vero colpevole… l’unico colpevole è quel porco di Restelli…” gli disse Thomas scosse la testa “Tu non capisci… eravamo andati per punirlo… se non l’avessi proposto a Josef nulla sarebbe accaduto…”rispose lui “E chi lo dice… Josef non era uno stupido…. E non sei stato certo tu a spingere Restelli a violentare Sara….” Non si arrese Debora.”Non tutto è andato come credi tu Debora….. e io non ti ho detto che Restelli ha violentato Sara….” disse laconicamente Thomas . Debora si fermo e balbetto “Cosa vuoi dire…” lui scosse la testa “Lascia stare…” aggiunse “”Non lascio stare nulla… tu insinui forse che Sara era l’amante di Restelli ??” disse questa volta con slancio Thomas rispose con voce stanca “Io purtroppo non insinuo nulla …” Debora scosse con forza la testa “Sara e quel vecchio porco… non posso crederci… non ci crederò mai….”.Thomas decise che era giunto il momento di tornare a recitare la parte dell’uomo forte e deciso. Il suo tono di voce cambiò vibrando di forza ed indignazione “Nemmeno io vorrei crederci… ma purtroppo è questo che succede a chi si arrende.. a chi sopporta i soprusi sperando di sopravvivere…. Sara non sopportava il lavoro… era troppo pesante per lei… sarebbe stata disposta a tutto pur di trovare un posto più comodo e Restelli poteva concederglielo… se lei avesse concesso qualche cosa a lui…..” non finì la frase.Debora continuava a scuotere la testa “Taci non posso crederti…” disse quasi singhiozzando lui l’afferrò per le braccia e la costrinse a guardarla “Ti pare che Josef avrebbe fatto quello che ha fatto a Sara se avesse scoperto Restelli che la violentava ???? No… non Josef.. lui l’amava… lui l’avrebbe soccorsa, l’avrebbe rincuorata……”.Debora crollo, scoppiò a piangere e si gettò sul suo petto abbracciandolo forte “La vita è orribile….” Singhiozzò lei e Thomas la costrinse a sollevare il volto ed a fissarlo “Solo per chi si arrende….. ma noi non ci arrenderemo vero …..” e quando lei annuì, lui si chino su di lei e la baciò.Nelle settimane successive, Thomas e Debora si videro quasi ogni notte, a volte restavano a discutere sino a tardi e lei rientrava a casa cercando di non fare rumore per non svegliare i genitori.In altre situazioni Samuele Levi l’avrebbe sgridata e punita per quel comportamento disdicevole… ma non se la sentiva proprio di farlo. Sua figlia pareva aver trovato qualche cosa che l’aiutava a sopravvivere e… questo a Samuele pareva bello.Thomas ogni sera tesseva con pazienza la sua rete le parlava in continuazione della sua voglia di agire… di partecipare alla resistenza che si stava organizzando “So che hanno nascosto molti di noi… quelli che sono riusciti a fuggire in tempo…. Vorrei dargli una mano, sarebbe un modo per combattere i nazisti ed aiutare il nostro popolo…” le diceva e lei si abbeverava fiduciosa e vorace ai suoi discorsi.Spesso la baciava ed accarezzava timidamente il suo corpo e lei pur cercando di trattenersi, rispondeva ai suoi tocchi, Thomas decise che era giunto il momento. “In condizioni normali non ti farei mai una simile proposta…. In condizioni normali ti chiederei di sposarmi Debora…. Ma non viviamo in tempi normali e domani potremmo essere entrambi morti… ed io ti desidero tanto…” gemette Thomas dopo averla baciata teneramente come si era aspettato lei si sciolse “Io non l’ho mai fatto amore… ma anch’io ti desidero tanto……” sussurrò timida e poi lo baciò a sua volta con passione.Le mani di Thomas iniziarono a muoversi sul suo corpo risalendo dai fianchi ai seni sodi e prosperosi… slacciò dolcemente la camicetta, li sfiorò attraverso il reggiseno prima di spostarne il bordo e farne fuoriuscire i grossi e scuri capezzoli. Si chinò e li baciò dolcemente, poi li leccò ed infine iniziò a succhiarli…. Ed un gemito incontrollato proruppe dalla gola di Debora. Con pazienza e perizia si dedicò alla scoperta di quel giovane e meraviglioso corpo. Lentamente la spogliò apprezzando la corposità dei suoi seni, la morbida linea dei fianchi e la potenza delle giovani natiche… continuò a scendere lungo le cosce perfettamente tornite e poi risalì al folto e scurissimo vello pubico. Come si era aspettato la trovò calda e pulsante… odorosa di piacere, iniziò a leccarla e Debora poco dopo iniziò a fremere in preda al primo orgasmo della sua vita.Sino a quel momento aveva continuato a sentirsi tesa e nervosa… ma quando quell’uragano esplose dentro di lei, imperversò sembrando non finire mai e poi lentamente si acquietò, la lascio distesa e sicura di se. Vide Thomas spostarsi ed iniziare a sua volta a spogliarsi… ma non spostò lo sguardo… vide il membro eccitato sobbalzare nell’aria e provò una irresistibile fitta di desiderio che le fece contrarre il ventre. Quando lui si portò tra le sue cosce e glie aprì dolcemente, non si oppose e si offrì sicura al suo sguardo.Se solo avesse pensato ad una cosa simile pochi minuti prima sarebbe morta di vergogna… ma ora no, ora sentiva di essere con il suo uomo e di non avere segreti per lui… socchiuse gli occhi per il piacere mentre lui dolcemente le strofinava il membro sul clitoride e tra le grandi labbra. Thomas si chinò a baciarla e lei mentre rispondeva al suo bacio sentì la pressione di lui sul suo ventre accentuarsi.Lentamente il glande si fece largo in lei ed a Debora parve meraviglioso e si sforzò di aprirsi ancora di più per accoglierlo in se. Sentì il glande arrestarsi contro l’inviolato imene “Vieni amore ti voglio tutto dentro di me…” sussurrò. Thomas iniziò a muoversi dentro di lei senza spingersi oltre… il movimento le diede piacere… un piacere crescente, sentì i caldi umori che ella stessa secerneva scorrere copiosi giungendo a bagnarle le cosce… lanciò un debole gemito quando lui all’improvviso affondò in lei sfondando la debole barriere dell’imene. Il dolore fu breve e leggero e Debora pianse di gioia nel sentirlo tutto dentro di se. La bocca di lui le baciava i seni… le sue mani l’accarezzavano ovunque…. Il piacere la travolse e raggiunse il suo apice quando lo sentì uscire da lei e iniziare a godere sul suo ventre.Nella settimana successiva, Debora imparò a scoprire un universo sconosciuto e stupendo, lei e Thomas sfruttavano ogni momento libero per fare all’amore, mai paghi l’uno dell’altra e Debora conobbe la gioia di compiacere il suo uomo con il proprio corpo, lui adorava i suoi seni e le insegnò ad usarli come morbidi cuscini sui quali adagiare il suo eccitatissimo membro, coi quali massaggiarlo sino all’estremo godimento, ma imparò anche a ricambiarlo del piacere che lui le regalava con la sua esperta bocca.La prima volta che aveva accolto in bocca il membro di Thomas, l’aveva fatto solo per compiacerlo, sforzandosi di vincere il ribrezzo che provava, ma poi la cosa aveva incominciato a piacerle come le piaceva ogni cosa che faceva con Thomas. Ma quell’attimo di follia durò poco per entrambi, giusto il tempo per scordare quell’orribile presente e ritrovare la forza di riprendere a vivere. Ma vi erano mille cose importanti da fare e seppure a malincuore, Debora concordò con Thomas che era necessario rimettere i piedi sulla terra. Thomas le disse che per lui sarebbe stato probabilmente difficile riuscire a contattare gli uomini della resistenza, dal momento che non era conosciuto, ma lei invece poteva riuscire a farlo. Viveva li da sempre, tutti conoscevano e rispettavano suo padre… quelli che sapevano si sarebbero confidati più facilmente con lei…Debora non potè che assentire e del resto anche lei era ansiosa d’incontrare quegli uomini che a rischio della loro vita combattevano nel nome di tutti gli uomini civili contro la barbarie.Non fu facile, ma alla fine quando incominciavano a disperare, qualcuno bussò improvvisamente alla porta della casa di Thomas, dove Debora passava gran parte del suo tempo libero Thomas aprì e si trovò di fronte un uomo incappucciato “Dov’è la ragazza ? domandò, lui chiamò Debora che accorse “Bene, seguitemi…” disse l’uomo incappucciato e iniziò a muoversi di buon passo. Fu un viaggio difficile, almeno per la prima parte in particolare per Debora dal momento per per quasi un’ora camminarono passando da un tetto all’altro alla fioca luce della luna. Thomas però era sempre al suo fianco pronto a sostenerla ed ad aiutarla nei passaggio più difficili.Quando finalmente scesero dai tetti trovarono un camion ad attenderli, li fecero salire sul cassone posteriore chiuso da teloni ed un uomo salì con loro per controllare che non sbirciassero per capire dove stavano andando. Dai rumori però Thomas capì che stavano uscendo di città. Il viaggio durò una buona mezz’ora. Thomas si chiese come potessero girare la notte senza rischiare di essere fermati da qualche pattuglia.Finalmente il camion si arrestò e li fecero scendere. Era posteggiato in quello che sembrava essere un fienile di un qualche podere e Thomas non riuscì a cogliere nessun indizio.Li condussero in una stanza ove li aspettavano altri uomini. Thomas riconobbe subito Fausto Ricci, inconfondibile capo partigiano dall’imponente statura. “Scusate la scomodità del viaggio… ma era necessario” disse in tono gentile ma deciso. “Non perdiamo tempo… mi hanno detto che volete unirvi anoi perché ?” domandò subito dopo “Mi sembra che sia una domanda che non merita nemmeno risposta…” rispose deciso Thomas “Già … ma ci sono alcune cose che non quadrano… ad iniziare dal suo nome mio caro Thomas Ghernsher… mi risulta che tu sia Tedesco…” continuò il Ricci.Thomas rise amaramente “Anche a me risultava sino a qualche anno fa…. Ma ora secondo i miei vecchi connazionali io sono solo un Ebreo come mia madre…” Ricci annuì “Perché dovremmo prendervi con noi ??” domandò subito dopo “Perché vogliamo combattere i nazisti…” rispose Thomas fissandolo con sicurezza “Non basta voler combattere, lo hai mai fatto ?” Thomas scosse la testa “Vedi…non abbiamo tempo di addestrare un novellino…” rispose il Ricci.”Ma lui sa combattere ed anche uccidere….”intervenne Debora, che sino a quel momento era rimasta in silenzio. Tutti si voltarono a guardarla con aria interrogativa, compreso Thomas. “Io l’ho visto battersi con il caposquadra Restelli quando questi tentò di violentarmi alla fabbrica… se non fossero intervenuti i soldati l’avrebbe ucciso…. Ma si è rifatto poco dopo …” concluse la ragazza con calma. Il ricci scosse la testa “Non raccontare balle…. Il Restelli l’ha ammazzato il marito di quella puttanella… come si chiamava Josef mi pare. Debora scosse la testa “No… è stato Thomas… erano andati a punire il Restelli… lui e Josef… Josef ha perso la testa vedendo suo moglie con il caposquadra… ma il Restelli l’ha ammazzato Thomas.Il Ricci rivolse lo sguardo a Thomas “E’ vero ?” domandò Thomas si limitò ad annuire “Vi metterò alla prova….”. Nei successivi 10 giorni Thomas e Debora non si videro quasi mai, con Thomas impegnato a seguire le squadre partigiane nelle varie azioni e Debora che svolgeva funzioni di collegamento.Thomas, s’impegnò a fondo per risultare credibile… certo questo voleva dire arrecare danni all’esercito Tedesco, ma faceva parte del gioco e la posta in palio era alta.I rari momenti che passavano assieme facevano furiosamente all’amore, e Debora si abbeverava alla fonte del suo grande amore per trovare la forza necessaria ad andare avanti. Aveva abbandonato tutto e le mancava tantissimo la sua famiglia….
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