Svegliatasi iniziò il solito rituale sino a quando Marco e Federica uscirono. Per prima cosa si fece una doccia veloce e dopo si mise un completino intimo che le piaceva molto abbinandolo ad una gonna larga, che le arrivava al ginocchio, ed una camicetta. A scuola era nervosa, aveva paura che qualcuno potesse capire qualcosa, cercava di sfuggire tutti gli sguardi diretti e non si fermava a parlare con nessuno. Finita la sua ora si diresse il più velocemente possibile al luogo dell’appuntamento sentendosi come una ragazzina al suo primo appuntamento, ma al contempo un po’ pazza dato che non era una ragazzina ma una donna sposata con una figlia che si stava per fare una cosa sconsiderata con due ragazzi che potevano essere i suoi figli e che erano suoi alunni. Arrivata alla piazza si senti subito chiamare: "Professoressa ………, venga, siamo qui". Lei li guardò e tirando un lungo sospiro li raggiunse e salì sulla macchina, che partì immediatamente. Era Antonio alla guida. Nell’abitacolo regnava il silenzio, fu interrotto solo una volta da Claudio che le spiegò dove stavano andando, e cioè a casa di Antonio dato che i suoi genitori erano andati a trovare il figlio che studiava in un’altra città. Si fermarono nel garage sotterraneo di una palazzina di periferia che non distava molto da casa sua, solo alcuni isolati, scesero dalla macchina e con un ascensore salirono sino al quarto piano. Entrati in casa la fecero accomodare in salotto e le chiesero se potevano offrirgli qualcosa da bere e lei chiese solo un bicchiere d’acqua. Mentre beveva i due si sedettero ai suoi lati. Finito di bere posò il bicchiere sul tavolino che aveva davanti ed iniziò a parlare:"ragazzi, mi dispiace per quello che è accaduto l’altro ieri, ma non so come ho potuto, ma oggi voglio mettere in chiaro che deve essere una cosa che deve rimanere fra noi e che non si ripeterà mai più."I ragazzi non erano completamente d’accordo con quanto detto da lei, infatti Antonio le disse: "Professoressa non si preoccupi, noi siamo due ragazzi seri, da noi non saprà mai nessuno niente, sappiamo benissimo che cosa potrebbe accadere se si venisse a sapere, ma non conti sul fatto che non si ripeta, sia perché noi non vediamo l’ora di scoparla sia perché anche lei non vede l’ora di farsi scopare da noi, vero …. Evelin?". Detto questo allungò una mano ed iniziò a palparle un seno mentre Claudio le poggiò una mano sul ginocchio e prese a risalire sotto la gonna.Evelin si sentì sconvolta da quello che aveva detto il ragazzo, quella parola cosi volgare, scopare, faceva parte di un linguaggio a cui non era abituata, e quelle mani che stavano palpando, sapeva che non avrebbe resistito e sapeva anche che non voleva resistere, specialmente quanto avverti quella mano arrivarle alle mutandine.Infatti Claudio era arrivato, risalendo lungo la coscia, al suo sesso, coperto solamente da un velo di pizzo nero già inzuppato dai suoi umori, dato che anche oggi portava il reggicalze, ed esclamò: "la porca della nostra prof ha già la fica fradicia, non vede l’ora di farsi fottere dai nostri cazzi, non è vero?"Quel linguaggio per Evelin era come un afrodisiaco, quelle parole le rimbombavano in mente, fica, cazzi, fottere, non capiva più niente, riuscì solo a pronunciare un flebile "si".Antonio iniziò a baciarla, facendole perdere completamente il controllo, infatti, di propria volontà, allungò le mani ed afferrò i cazzi, si cazzi, dei due ragazzi che erano già belli duri. Claudio le ordinò di spogliarsi e lei, alzatasi, si levò camicia e gonna, rimanendo davanti a loro con solo l’intimo e le scarpe con il tacco che aveva messo per la prima volta per andare a scuola.I ragazzi rimasero estasiati da quello che avevano davanti, era una vera bomba, un corpo perfetto che diceva solo sesso, specialmente con quell’abbigliamento. Si sbrigarono a spogliarsi e si portarono accanto a lei ricominciando a baciarla e palparla dappertutto mentre lei afferrava i loro cazzi e ne assaporava la consistenza e la grandezza. Le scoprirono i seni, senza slacciare il reggiseno, e le tirarono via le sole mutandine. Antonio si sedette sul divano e le disse che voleva provare la sua bocca, Evelin, anche se non aveva mai fatto niente del genere nella sua vita, si inginocchiò fra le sue gambe e, chiusi gli occhi, iniziò il suo primo pompino.Inizialmente era un poco rigida nei suoi movimenti ma la voglia che aveva l’aiutò a sciogliersi, specialmente quando Claudio iniziò a passare la lingua nel solco delle sue natiche per poi passare a quella che ormai anche lei chiamava fica. Le sensazioni che stava provando erano sconosciute a lei sino ad ora, quel tipo di rapporto ed il fatto che erano due maschi, non avrebbe mai potuto pensare che sarebbe potuta arrivare a tanto e che avrebbe potuto godere tanto di ciò.Infatti non gli ci volle molto per avere il suo primo devastante orgasmo, che le fece mancare il fiato. Ripresasi si accorse che anche Antonio era sul punto di venire e fece per allontanarsi ma una mano la trattenne giù mentre gli veniva detto "da brava, bevi tutto, ti farà bene e poi le porche infoiate come tè non sprecano mai della buona sborra". Capì che le sarebbe toccato di ingoiare e non sapeva se sarebbe stata in grado di farlo, ma quando i primi schizzi iniziarono a colpirle la gola si sorprese ad ingoiare tutto senza problemi, anzi ci provava gusto, specialmente quando finita l’eiaculazione iniziò a ripulire quel membro. E grande fu la sorpresa quando sentì che, sotto i colpi della sua lingua quel magnifico pezzo di carne stava riprendendo subito vigore, con suo marito non era mai capitato nulla del genere, una alla volta e poi riposo. Dopo toccò a Claudio provare la sua bocca, si sedette sul divano ed Evelin, stanca di stare inginocchiata sul pavimento, si sistemo sul divano ed iniziò ilsecondo pompino della sua vita. Antonio prima gli fece lo stesso servizio che l’amico poco prima aveva terminato e dopo, salendo anche lui sul divano, iniziò a sfregarle il cazzo a turno fra le natiche e sulla fica che ormai grondava in modo pazzesco. Evelin assecondava lo sfregamento muovendo il bacino, in attesa spasmodica della penetrazione che ne sarebbe seguita. Lei non aveva mai avuto rapporti con nessun’altro che non fosse il marito e naturalmente si trattava di rapporti molto canonici, essere presa da dietro era una cosa nuova e non vedeva l’ora di provare. Finalmente Antonio si decise e la penetrò, lentamente, afferrandola per i seni e facendole assaporare centimetro dopo centimetro l’affondo, tanto che sospese il pompino. Quando iniziarono le stantuffate riprese il pompino a ritmo, per gustareentrambi i cazzi. Una volta ingoiata anche la seconda scarica di sborra decisero di passare in camera da letto. Antonio si stese sul letto e le disse di montargli sopra per un 69, Evelin non sapeva cosa fosse ed i ragazzi le spiegarono come mettersi. Claudio si chinò e prese a tempestare il suo ano con dei colpi di lingua che lefacevano venire i brividi, dopo prese a penetrarla con un dito che aveva bagnato dentro la sua fica, ben presto le dita si fecero due e poi tre. Evelin non credeva che una cosa del genere potesse dargli tanto piacere, e quando invece delle dita senti il cazzo di Claudio poggiarsi sul suo sfintere cercò di restare il più rilassata possibile, capendo che sarebbe stata una cosa che oltre al dolore le avrebbe dato tanto piacere. Claudio dovette faticare un poco prima di riuscire a vincere ogni resistenza ma alla fine entrò e, con calma, si piantò tutto dentro di lei. Dopo i primi affondi Evelin iniziava a non sentire più il dolore iniziale e riusciva a godere di quella penetrazione, tanto che venne sulla faccia di Antonio. Anche i ragazzi non resistettero molto e si scaricarono nuovamente dentro di lei ed il calore che Evelin sentì dentro la porto sull’orlo di un altro orgasmo.Il trio si stese sul letto a prendere fiato, senza dire una parola, solo ansimando. Il silenzio fu interrotto da lei che disse "mi avete fatto godere come non mi era mai capitato nella mia vita, potrei anche morire dopo tutto questo, credo che non mi rimanga niente più da scoprire" al che i due, scambiandosi un’occhiata d’intesa le dissero che ancora c’era molto da scoprire, e per darle un esempio avrebbe dovuto solo far riprendere i loro cazzi con la sua lingua vellutata che dopo le avrebbero fatto vedere. Evelin incredula sia del fatto che c’era dell’altro che quei due avevano ancora la forza di tornare rigidi e continuare a scopare dopo essere venuti già duevolte di seguito, decise di fare ciò che le chiedevano, cosa che non le dispiaceva affatto. Dopo essere tornati nuovamente in tiro, con Evelin sia meravigliata che felice, le chiesero se le piacessero i sandwich e lei non capendo a cosa si riferissero, ingenuamente, gli rispose di si. Allora Claudio si stese sul letto e le disse di impalarsi sopra di lui, dopo aver dato un paio di colpi dentro quella fica cosi accogliente la fece stendere sopra di lui, cosi da porgere maggiormente il suo culo stupendo alle attenzioni di Antonio che appoggiò il suo cazzo in mezzo alle chiappe e spinse entrando lentamente. Evelin rimase senza fiato per alcuni secondi, sentendosi squartare e completamente piena allo stesso tempo. Quando iniziarono a muoversi lei iniziò a mugolare come una matta dal piacere e quando le chiesero se avevano avuto ragione lei gli rispose "si avevate ragione voi, d’ora in avanti a scuola sono io ad insegnare a voi ed a letto sarete voi ad insegnare a me".
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