Uno squillo del cellulare mi interrompe la riunione di lavoro. -Ti richiamo dopo ora sono impegnato- -C’è un problema a casa, fai in fretta- -Ehm scusatemi è una telefonata urgente, sospendiamo per due minuti la riunione per un caffè- Uscii dalla stanza e richiamai subito mia moglie. -Che c’è di così urgente, ho dovuto interrompere la riunione……- -Scusami ma è andata via l’acqua mentre facevo la doccia, si deve essere rotto qualcosa, adesso come faccio, ho tutta la crema addosso, non puoi mandarmi uno dei tuoi idraulici dell’impresa?- -Ok chiamo subito Mimmo e mando qualcuno a casa, non preoccuparti – – Meno male lo aspetto, ma fai in fretta mi brucia tutto il sapone addosso – Chiami subito il capo ufficio tecnico. -Senti ho un problema grave con l’impianto dell’acqua a casa non è che c’è qualcuno dei nostri da quelle parti per andare a vedere cosa è successo? A casa c’è mia moglie che aspetta- -Non si preoccupi ingegnere provvedo immediatamente, dovrebbe essere in zona Giovanni che sta facendo una riparazione al cantiere Roma Sud- -Grazie Mimmo, fammi sapere io devo rientrare i riunione- Rientrai in sala chiesi scusa ai partecipanti e riprendemmo i nostri discorsi d’affari. -Giovanni sono Mimmo, il capo ha bisogno di te, pare sia successo qualcosa all’impianto della sua villa e non c’è più acqua, deve essere una cosa urgente, la moglie sta aspettando che vada qualcuno- -Va bene Mimmo, tanto qui ho finito, fra venti minuti sono a casa del capo, porto con me anche Mingo oppure no?- -Ma certo che fai lo lasci a piedi? E poi l’impianto è grande vedrai che ti servirà un aiuto, inoltre pare che la Signora abbia dei problemi, dategli una mano- Arriva un sms sul cellulare: Giovanni e Mingo fra 20 minuti a casa tua, tutto ok. Buona riunione da Mimmo. Mi tranquillizzai, Giovanni era uno dei nostri dipendenti migliori, un impiantista di vecchia generazione, 58 anni, panciuto un po’ trasandato ma bravissimo, Mingo era uno dei nostri migliori factotum, un ragazzo senegalese che mi era stato presentato da alcuni amici di un’associazione di beneficenza. Quando si presentarono a casa mia, mia moglie Luisa li accolse come degli angeli salvatori. -Grazie al cielo siete arrivati non ce la faccio più ho bisogno di aiuto- Giovanni e Mingo trasalirono alla vista della Signora. Era rossissima a chiazze in viso e sulle parti del corpo lasciate in vista dall’accappatoio. Luisa 35 anni, mora, bellissima, formosa, indossava un accappatoio bianco ed era ancora bagnata dalla doccia interrotta a metà, ma soprattutto aveva irritazioni diffuse su tutta la pelle per via della maschera di creta che non era riuscita a risciacquare e che utilizzava per fare lo scrub ed il peeling. -Ma cosa le è accaduto signora Luisa?- -Giovanni è finita l’acqua proprio mentre mi stavo risciacquando, e così quando si è asciugata la crema che avevo addosso mi ha provocato questo bruciore, cosa posso fare?- -Vediamo dov’è il guasto prima, se è una cosa semplice si potrà risciacquare subito- Mingo e Giovanni andarono in bagno, armeggiarono 10 minuti con la doccia, lo scarico e la rubinetteria, poi uscirono e si diressero ai contatori. Tornarono dopo mezz’ora. -Signora, la situazione è abbastanza grave, c’è una bella perdita la collettore che va dal pozzo al serbatoio della casa che, finita l’acqua non può essere più alimentato, ci vorrà molto tempo per ripararlo, lei come sta?- -Il bruciore è aumentato, come possiamo fare?- Mingo ha un’idea: “Signora lei avere piscina, perché non fare bagno?” -Capirai oggi fa 15 gradi e poi l’acqua ristagna da un mese, anzi fa schifo, dovremmo svuotarla, è verdognola- -Effettivamente fa schifo Signora, meglio di no, magari si prende un infezione- Aggiunse Giovanni. -Signora lei avere acqua in bottiglia?- -Si dovrei avere 3-4 bottiglie in frigo ed un pacco da dodici in cantina, perché?- -Perché tu puoi lavare con quella- -Caspita il ragazzo ha ragione, bravo Mingo, andiamo a prenderla, ci aspetti Signora- -Si ma sarà freddissima, anche in cantina è al fresco, mi prenderà un colpo- -Tu non preoccupare Signora, fai come noi in Africa, mettere acqua sul fuoco e dopo lavare- -Mingo sei un genio, queste idee primitive sono sempre le migliori- -Grazie Signor Giovanni, madre Africa insegna tante cose- Mentre Luisa cercava di trovare la pentola più grande che avesse, Giovanni e Mingo andarono in cantina a prendere tutta l’acqua che vi trovarono. Tornarono su con 12 bottiglie di acqua leggermente gassata, veramente gelata. Luisa aveva trovato la pentola da 5 litri. Misero sul fuoco il tutto ed attesero che si scaldasse. Mingo ogni tanto sentiva la temperatura con un dito e Giovanni toglieva dal bagno tutti gli arnesi che aveva portato. Luisa era stravolta, il bruciore continuava a farsi più forte ed ora aveva anche un grande prurito. Si grattava su tutto il corpo e mentre lo faceva si rese conto che sotto l’accappatoio era ancora nuda. Si alzò dal divano per andare in camera sua senza dare nell’occhio per l’imbarazzo, vi riuscì ed ebbe appena il tempo di aprire il cassetto dell’intimo e prendere qualcosa che udì la voce di Mingo. -Signora acqua pronta, corri nel bagno- Luisa si infilò in fretta a furia, purtroppo per lei, il perizoma nero di pizzo trasparente ed il reggiseno coordinato a triangolino, il primo completino che aveva a portata di mano. Si infilò l’accappatoio e corse in bagno. Giovanni e Mingo la aspettavano con la pentola in mano, era pesante e la tenevano dai manici, uno a testa. -Signora come preferisce lavarsi?- -Preferirei lavarmi a pezzi da sola, grazie, ho qui una spugna che mi aiuterà- Mingo e Giovanni, posata la pentola a terra vicino la vasca, uscirono dal bagno e chiusero la porta. -Ahhhh….. bruciaaaa!!!- -Signora serve aiuto?- -Si l’acqua è troppo calda e la mia pelle è troppo irritata, fa malissimo…..- Luisa era in lacrime. -Possiamo?- Luisa si infilò di nuovo l’intimo e l’accappatoio e li fece entrare. Giovanni e Mingo cercarono di consolarla, le diedero da bere da una delle bottiglie rimaste. -Signora devi lavare in un colpo solo, se tu fare piano piano tu fare molto male- -Signora Mingo come sempre ha ragione, così facendo soffre una volta sola, magari possiamo fare che Mingo le svuota addosso l’acqua calda ed io contemporaneamente le svuoto addosso una bottiglia di quella fresca, così sentirà meno il calore- -Va bene ma facciamo in fretta vi prego – Luisa non aveva messo in conto che avrebbe dovuto togliersi l’accappatoio e rimanere di fronte a loro con quell’intimo da lap-dance. Ma non si sentiva in quello stato d’animo e quindi trascurò questo piccolo particolare…per lei forse…ma non per il signor Giovanni e per Mingo, che stavano per trovarsi di fronte la moglie del loro capo, un pezzo di gnocca incredibile, quasi completamente nuda. Mingo si chinò e prese la pentola piena di acqua bollente, Giovanni prese due bottiglie di acqua frizzante, Luisa si mise all’interno della vasca. -Signora ma dovrebbe togliersi l’accappatoio, così non possiamo svuotarle l’acqua addosso per lavarsi- Luisa si fece timorosa e con movimenti lentissimi, anche perché forse stava realizzando che cosa stesse per fare, si tolse l’accappatoio stando ben attenta ad evitare al minimo sfregamenti eccessivi sulla sua pelle irritata. La sua pelle arrossata ora era completamente in mostra ai due operai, abbellita da due piccolissimi straccetti di pizzo che le coprivano a malapena le nudità. Anzi per nulla vista la trasparenza. Giovanni trasalì, fece un respiro profondo e nei suoi pensieri mormorò “che pezzo di figa la Signora, non ne ho mai vista una così in vita mia…..” Mingo non pensò nulla in italiano….. ma era visibilmente agitato. Luisa dentro di se pregava che la cosa finisse al più presto. Dopo venti secondi di imbarazzato silenzio Giovanni si fece coraggio e guardando Mingo fece per alzare la bottiglia sopra la testa della Signora, e Mingo fece lo stesso con la pentola. -Chiuda gli occhi Signora siamo pronti- Splaaaaaaaaaaassssssssssssssssh. Una cascata d’acqua calda investì Luisa che rimase senza fiato, si sentì svenire ma allo steso tempo sentì anche scivolare via tutta la creta che si era seccata sulla sua pelle e che la stava bruciando. L’intimo sotto il peso dell’acqua si era spostato in parte, e per la restante parte era diventato un velo trasparente, inesistente. Luisa era intimamente depilata, o meglio solo un piccolo filo di peli faceva da freccia indicatrice per la sua vagina, ed ora non poteva più nasconderlo. Così come non nascondeva più la sua quarta di seno molto sostenuta e soda, il reggiseno si era quasi disintegrato sotto quella cascata d’acqua. Ancora silenzio nel bagno, Giovanni e Mingo erano ipnotizzati da quello che vedevano. -Ahhhh… che sensazione di sollievo- Sembrava un orgasmo quel suo gridolino. -Signora dobbiamo aspettare un po’ per vedere se il rossore va via oppure le rovescio ancora dell’acqua fresca, quella calda è già finita- -La prego Giovanni mi svuoti addosso ancora dell’acqua, mi sento già meglio- -Ma certo Signora, lei si strofini con la spugna mentre le faccio la doccia così si pulisce tutta la creta residua, guardi quanta ce n’è sul fondo della vasca…- -Buona idea Giovanni ma dovete aiutarmi, sento bruciare ancora sulla schiena, non ce la faccio a strofinarmi fin li- -Nessun problema, Mingo vieni qua prendi la bottiglia che io prendo la spugna e lavo la Signora- Si piazzarono dietro a Luisa, che però poteva vederli dallo specchio, ed iniziarono a far colare l’acqua lentamente sul suo corpo. -Ecco proprio lì…. di più…. strofinatemi con la spugna sento la creta che si scioglie- Giovanni non perse tempo, iniziò a passare la sugna sulla schiena di Luisa, all’altezza delle scapole il rossore era più evidente e Giovanni fece più forza con la mano, il reggiseno si sganciò in un attimo. Cadde a terra e lasciò le tette di Luisa in mostra. Mingo aumentò il getto d’acqua, il rossore passava, Giovanni strofinava verso l’altra zona rossa all’altezza dell’osso sacro, Luisa sentiva sollievo d anche piacere nel sentirsi strofinata in quel modo. La situazione era insolitamente eccitante, si trovava nuda di fronte a due estranei che la stavano lavando nel suo bagno. -Signora Luisa mi scusi ma qui è tutta rossa, fa da sola o continuo io?- -No Giovanni prosegua lei, la prego, non ho le forse…. mmmmmhhhhhh- Mingo oramai nascondeva a fatica la sua eccitazione strabordante, la tuta da lavoro non lo aiutava, il suo membro era durissimo e si vedeva la sua forma piegata verso sinistra. Giovanni ora strofinava molto più lentamente con la spugna sull’osso sacro della Signora, il perizoma nero era a 2 cm dalla sua bocca, le spugnate ripetute non facevano che scostarlo continuamente e rimetterlo a posto. Il filetto si muoveva tra le natiche di Luisa lasciando intravedere i suoi accessi più nascosti. Mingo vedeva le tette dallo specchio, abbassava lo sguardo verso il culo di Luisa, tondo, liscio, arrossato, spalmato dalle mani sapienti di Giovanni che oramai era in trance. Mingo si chinò per prendere altra acqua, Giovanni non si staccò dalla Signora, ed anzi abbassò di colpo il perizoma fino a metà sedere ed invitò Mingo a buttare acqua proprio lì. L’acqua di questa bottiglia era più gelida delle altre, Luisa sentì un brivido eccitante percorrerle la schiena, i suoi capezzoli si rizzarono istantaneamente, Mingo non si perse la scena. Aveva gli occhi rovesciati in alto Luisa e dalla bocca le uscivano inconfondibili mugolii d’eccitazione. Giovanni le sfilò il perizoma del tutto, fino a metà coscia, ed iniziò a spugnarla tra le rotondità di quel magnifico culo che si ritrovava, e con le dita approfittava per sfiorarla. -Scusa Signora ma adesso puliamo davanti, girati- Luisa obbedì a Mingo senza fiatare ma voltandosi incrociò lo sguardo libidinoso di Mingo e quello stravolto di Giovanni. -Signora mi scusi ma qui è tutta arrossata cosa faccio?- -Proceda Giovanni, proceda pure, cosa aspetta…. mmmhhhh- Giovanni le prese un seno con una mano, stringendolo e con l’altra le passava la spugna con movimenti circolari e lentissimi, soffermandosi sul capezzolo duro che faceva attrito. L’acqua finì di colpo. -Signora acqua finita come fare ora, manca ancora un pezzo da pulire- Giovanni ebbe un’idea, diede la spugna nelle mani di Mingo ed iniziò a leccare il seno di Luisa. Mingo faceva il lavoro con la spugna e Giovanni faceva la doccia a Luisa. Luisa rimase a bocca aperta, non se lo aspettava e non disse nulla se non un “Bravi così… lavatemi tutta” mormorato sottovoce. A quel punto la situazione diventò caldissima, Mingo si slacciò la tuta che lasciò cadere in terra mostrando tutta la sua virilità alla Signora Luisa. Mingo aveva un membro di color vengè da 25 cm. Giovanni senza staccarsi dalle tette di Luisa, che oramai succhiava invece di leccare, si slacciò i pantaloni e tirò fuori il suo attrezzo da lavori speciali, ma speciali proprio, perché non era né lunghissimo, né durissimo. Mingo prese la testa di Giovanni e la spinse verso il basso, verso la fica depilata di Luisa. A quel punto Mingo prese a leccare le tette di Luisa, mentre Giovanni le leccava la fica. La spugna ora era passata in mano a lei, e la passava dove i due la leccavano. Il trattamento funzionava, la creta si scioglieva, il sollievo aumentava, l’eccitazione cresceva, i due si masturbavano e masturbavano lei con la lingua. Si trovava per la prima volta al centro delle attenzioni di due uomini che le stavano facendo una doccia con la saliva. Era fuori di testa. La presero e la portarono in salone, la fecero stendere sul tappeto e continuarono il lavoro di lingua con più precisione e comodità. -Signora lavami tu, oggi lavorato tanto anche io bisogno di tua lingua- Luisa perse ogni inibizione e senza vergogna alcuna si avventò su quell’attrezzo granitico e nero prima passandoci la spugna sopra ma poi non ebbe scelta che succhiarlo per bene. Giovanni a quel punto si piazzò tra le sue gambe e la penetrò d’un colpo col suo “cazzetto”, un bene per Luisa che era ancora arrossata anche sul pube. La scena era da film porno. -Signora com’è bona è la prima volta che mi scopo una così bella- -Anche io signora, tu bella, tu brava fare bocchino… continua- -Ahhhhhh….. MMMMhhhh…… porci, scopatemi vi prego non ce la faccio più- Mingo si spostò e la prese al posto di Giovanni, Luisa succhio un po’ Giovanni che poi sparì dalla sua vista. Mingo si alzò per sedersi sul divano, prese Luisa e se la mise a cavalcioni in modo da avere le sue tette di fronte, Giovanni arrivò da dietro e la sodomizzò col suo attrezzo di precisione per questi lavori. Luisa rovesciò la testa all’indietro porgendo ancora di più il seno a Mingo che succhiò i suoi capezzoli. Per dieci interminabili minuti la possedettero in questa posizione, gli orgasmi multipli di Luisa oramai non si contavano, erano all’apice quando pronti oramai per venire sul volto e sulle tette di Luisa lei disse: No vi prego poi non saprei veramente come lavarmi, li prese in bocca uno per volta e li fece venire ingoiando tutto. Caddero stremati sul divano. -Signora fra poco torna suo marito, noi dobbiamo riparare tutto in fretta- -Sbrigatevi porconi, ma non riparatelo bene, avrei il piacere che si guastasse di nuovo e presto-
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