Mi chiamo Giovanna, ho 24 anni, capelli neri, occhi azzurri e un corpo ben fatto. Abito in una piccola citta’ del nord Italia. Frequento regolarmente i corsi serali presso una piscina coperta . L’antivigilia di natale , come tutti i martedi’ mi sono recata all’ultimo corso della serata dalle 22 alle 23,30. Essendo la sera prima della pausa per le festivita’, non mi sono stupita di trovare tra tutti i locali solo quattro persone, l’istruttore Massimo, Giovanni che frequentava abitualmente il mio corso, e altri due ragazzi sui 25 anni tra cui uno di colore. Durante il corso mi resi conto che vi era qualcosa di strano, infatti sia Massimo che Giovanni continuavano a fare battutine con doppi sensi, e mentre nuotavamo, cercavano di strusciarsi a me. Pensai che essendo la sola ragazza presente quella sera volessero fare un po’ i galletti, quindi dopo soli 30 minuti sono uscita dalla vasca e mi sono diretta alle docce. Qui dopo essermi tolta il costume mi sono messa sotto il getto dell’acqua, e ho cominciato a insaponarmi. Proprio mentre iniziavo a risciacquarmi, dalla doccia smise di scendere l’acqua. Provai le altre docce, ma tutte erano rimaste a secco. A questo punto tutta insaponata mi misi l’accappatoio e mi apprestavo ad andare a chiedere spiegazioni, quando bussarono alla porta, Massimo da fuori mi diceva che si era verificato un guasto nella conduttura principale delle docce femminili, e che se volevo potevo usufruire di quella maschile chiudendomi dentro a chiave, tanto gli altri ragazzi erano ancora in vasca e ci sarebbero restati ancora per piu’ di mezzora. Presi la mia roba e mi avviai alle docce maschili, controllai che non ci fosse nessuno e mi chiusi dentro. Tolto l’accappatoio mi rimisi sotto l’acqua. Ad un tratto vidi spalancarsi le porte delle turche da dove uscirono i tre ragazzi che avevo lasciato in vasca. Erano tutti nudi, cercai di coprirmi come potevo mentre gridavo aiuto in modo che Massimo mi venisse a soccorrere. A questo punto due dei ragazzi mi immobilizzarono mentre Giovanni andava ad aprire la porta al loro complice. Infatti appena aperta la porta vidi Massimo completamente nudo che si scappellava il cazzo. Che bel ciuffo di peli che hai li in mezzo, disse uno dei ragazzi, adesso vedrai che ti facciamo una bella festa. Ero terrorizzata, infatti sapevo che nei locali non vi era nessuno tranne noi e che nessuno si sarebbe accorto della mia assenza per diverse ore. Mi trascinarono in infermeria dove mi legarono al lettino con le braccia sopra la testa e le gambe oscenamente spalancate. Guardate che bella fichetta stretta che ha la ragazzina, peccato che prima di domani mattina non sara’ piu’ cosi, iniziarono a toccarmi tutto il corpo insistendo in particolare sui seni e sulla mia fichetta, che ricevette anche diverse dita. I cazzi degli uomini iniziavano a rizzarsi, tutti avevano delle belle verghe, ma in particolare il nero aveva un bastone enorme, almeno 25cm per un diametro di 6 cm. Li supplicai di lasciarmi andare, dicendo che presto mio marito mi sarebbe venuto a cercarmi, ma Massimo mi disse che sapeva benissimo che quello stronzo era via per lavoro e che fino al giorno dopo non sarebbe rientrato. a questo punto mi insalivarono la vagina e Massimo fu il primo ad entrare. Io ero completamente asciutta, e la penetrazione non fu delle piu’ facili, infatti mio marito ha un cazzino molto piu’ piccolo di quello dei ragazzi. Mi scopo’ per una decina di minuti, dopodiche’ si scarico’ nel mio utero, dicendomi che intanto esiste la pillola del giorno dopo. Il suo posto fu subito preso da Giovanni, che pero’ preferi’ venirmi a sborrare sul viso, dopo lui venne il nero. Nonostante fossi gia’ ben lubrificata dalle introduzioni precedenti, la penetrazione fu dolorosa. Mi misi a piangere, ma lui mi disse di risparmiare le lacrime per quando me lo avrebbe messo in culo. Li scongiurai di sborrare e di lasciarmi andare, ma per risposta ebbi un ceffone,: devi capire troia che stasera noi ti facciamo di tutto, tu sarai solo uno strumento di piacere, quindi rassegnati e non rompere il cazzo. Anche l’altro ragazzo passo’ per la mia fica, ma dopo quel palo nero quasi non lo sentivo. Tutti e quattro erano venuti, quindi li pregai per l’ennesima volta di lasciarmi andare. Massimo mi slego’, iniziai a sperare che fosse finita, invece mi girarono col culo verso l’alto, e mentre due mi bloccavano braccia e gambe Massimo apriva l’armadietto dei medicinali e ne tiro’ fuori un tubetto di crema. Capii che mi avrebbero sfondato il culo, gridai di non farlo, perche’ ero vergine. Incurante delle mie grida l’istruttore inizio’ a spalmare la crema sul mio buchetto, piano piano fece entrare 1, poi 2 e 3 dita, io iniziai a gridare per il forte dolore, allora lui estrasse le dita e punto’ il suo cazzo verso l’orifizio e inizio’ a spingere. Il dolore era tremendo, mi sentivo squartare, l’uomo intanto era entrato per meta’, poi con un colpo secco mi pianto’ il suo cazzo fino alla radice dentro il mio culetto sanguinante. Mi sentivo violentata non solo nel fisico, ma anche nell’anima, infatti con questa penetrazione mi avevano umiliata, il dolore era molto forte, ma mi sentivo oppressa piu’ dentro che fuori. Dopo circa cinque minuti Massimo mi fece un clistere di sborra, subito venne rimpiazzato da un altro cazzo, poi da un altro, finche’ arrivo’ il turno del ragazzo di colore. Questo disse che adesso mi avrebbe sfondato, cosi’ dicendo con un sol colpo si pianto’ nel mio ano. Mi manco’ il fiato, tanto che non riuscii a gridare. Quell’enorme palo nero mi stava sfondando. Il trattamento ando’ avanti per alcuni minuti finche’ finalmente si scarico’ nel mio intestino lanciando un urlo di soddisfazione. Ero distrutta, ma oramai pensavo che tutto fosse finito, purtroppo pero’ il bello doveva ancora venire……….. Quando il ragazzo di colore si sfilo’ dal mio culetto, il suo cazzo era pieno di sangue, ma anche di merda, infatti essendo cosi’ lungo e grosso si era trascinato dietro alcuni escrementi. Vedendo questo Massimo disse che non voleva inculare una troia piena di merda, pertanto avrebbero dovuto lavarmi. Disse agli altri di portarmi alle docce mentre lui andava a prendere qualcosa per svuotarmi. Dopo pochi minuti torno’ con un tubo di gomma enorme che veniva usato per lavare i pavimenti, lo attacco’ ad una saracinesca, ed apri’ l’acqua. Adesso ti facciamo un bel cristeredisse, mentre gli altri mi tenevano alla pecorina, mi avvicino’ il tubo allo sfintere, e anche aiutato dal getto dell’acqua, mi pianto’ l’enorme tubo nel culo. Mi fecero gonfiare a dismisura, finche’ la pressione interna obbligo’ il buchetto ad aprirsi ancor di piu’, in modo che l’acqua uscisse tra il tubo e le pareti del mio ano. Neanche io riesco a descrivere la sensazione che provavo, mi sentivo scoppiare, ma non avevo la forza di gridare. Estrassero il tubo dal culo e me lo infilarono nella fica mentre io scaricavo l’intestino. Ripetettere il servizio nei due buchi per tre volte, finche’ ero completamente vuota. Dopo aver chiuso l’acqua e sfilato il tubo Massimo disse che adesso bisognava controllare che fossi veramente pulita. Mentre ero sempre alla pecorina uno dei ragazzi inizio’ a infilarmi ad uno ad uno tutte le sue dita nella mia vagina, dopodiche’ con un colpo mi pianto’ dentro tutta la mano fino al polso. Non vi dico il male che ho sofferto, ma quando Massimo disse che adesso bisognava controllare anche l’intestino, feci un ultimo tentativo di ribellarmi, ma oramai ero stremata. Massimo dopo essersi abbondantemente cosparso la mano di crema inizio’ a infilare le dita nel mio deretano. Non con poche difficolta’ riusci’ a entrare con tutta la mano. Ero completamente piena, con una mano in fica e una in culo che andavano avanti e indietro. Inaspettatamente iniziai a godere di questa bestiale doppia penetrazione, tanto che quando si sfilarono, mi sono sentita mancare qualche cosa. Ma i miei buchi non rimasero liberi per molto tempo, infatti i ragazzi a vedere questo trattamento si erano nuovamente eccitati. Mi portarono nella palestra, e mi impalarono sopra il negro che si era disteso su di un materassino. Subito dopo si avvicino’ Giovanni che subito si infilo’ nel buco del culo ormai completamente slabbrato. Mi stavano fottendo in culo e in fica, mentre l’altro ragazzo mi presento’ il suo cazzo in bocca. Iniziai a sbocchinarlo, con la speranza di farlo venire velocemente. Avevo tutti e tre i buchi pieni di cazzi, e per di piu’ iniziavo a godere. Ad un certo punto Giovanni si sfilo’ dal mio culo e entro’ anche lui nella fica. I due iniziarono a muoversi contemporaneamente dentro la mia vagina, e io stavo godendo, sentivo solo un bruciore ai miei buchi, ma il godimento continuava ad aumentare, tanto che anche gli uomini se ne accorsero. Guardate che questa troia gode, disse il nero che mi vedeva bene in viso, allora decisero di mettermi due cazzi in culo. mi fecero girare con il viso verso l’alto, e dopo avermi inpalato il culo sul cazzo del nero che era sotto di me, Massimo si inginocchio’ tra le mie gambe e poco a poco entro’ anche lui nel mio culo. Il mio culetto che filo a poche ore prima era ancora vergine doveva essere proprio sfondato, infatti i due cazzi entrarono senza grossi problemi, anzi, ebbi anche per la prima volta un orgasmo anale. Gli uomini si alternarono a due a due dentro i miei buchi, venendomi pero’ a sborrare in bocca e obbligandomi a deglutire la loro sborra. Quando tutti si furono svuotati mi dissero di rivestirmi e di andare fuori dai coglioni che loro dovevano ancora pulire la piscina ed erano gia’ le quattro di mattina. Un colpo di tosse mi sveglio’ era mio marito che stava dormendo accanto a me. Era stato solo un sogno, ma io ero tutta bagnata. Toccai il cazzino di mio marito, e iniziai a pensare che forse era meglio farsi un amante, meglio piu’ di uno.
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