Quell’anno in gita andammo in Francia, a Poitiers. Siamo andati lì con la scuola ed abbiamo incontrato un gruppo di studentesse belghe ed io ed un mio amico abbiamo attaccato bottone con una di nome Muriel, slanciata, occhi verdi e capelli tinti di rosso, con due tettine da favola…Ridendo e scherzando, con la complicità tipica degli studenti in gita, andammo tutti nella sua stanza. Lei si stava facendo la doccia ed io parlavo con le amiche quando sentiamo bussare alla porta: la loro istitutrice! Tempo zero mi ero nascosto in bagno, dove lei si era appena messa mutandine di pizzo e reggiseno. Apriamo l’acqua della doccia per far finta che si stesse lavando e poi ci saltiamo addosso.Io le leccavo i seni lei mi slacciava i pantaloni e mi infilava la mano negli slip, circondandomi il pene con le sue mani freschissime, cominciando a stantuffare. Rimaniamo allora nudi, stimolandoci reciprocamente i genitali, sempre attenti a non fare rumore. Io pensavo di dovermi fermare a quello, ma lei mi sussurrò di leccargliela: annuii e lei si sedette sul wc, dove cominciai a leccarle la micina che sapeva ancora di docciaschiuma, lei aveva le mani fra i miei capelli ed ansimava come una forsennata. Dopo un momento lei mi disse “Bravo, c’est parfait, à mon tours maintenant!” Non me lo feci ripetere due volte, mi alzai in piedi e accompagnandole la nuca cominciò a succhiarmi la cappella con maestria inaspettata, mentre con due mani mi carezzava tutto, mi stringeva i capezzoli, sfiorava i miei testicoli, staccandosi ogni tanto e guardandomi negli occhi… non ci mise molto, lei lo capì e mi disse “Vas-y!”, io mi lasciai andare e le venni sulle labbra. Lei ripulì tutto ma le era arrivato sperma fin sui seni e su quello stomachino piatto e sodo, poi mi chiese se avrei avuto il coraggio di baciarla ora e io lo feci, la su boccuccia piena del mio sperma! Mi fece anche leccare ciò che le era scappato, scesi sui seni, sullo stomaco ed infine le diedi un’ultima leccata alla passerina.Ormai l’istitutrice doveva essersene andata, ma evidentemente non le bastava come l’avevo pulita io, perché mi prese per mano e mi accompagnò nella doccia, già col mio pene nuovamente duro in mano: l’acqua calda ci colava addosso, era troppo eccitante, la spinsi contro il muro e le sollevai la gamba, infilandoglielo dentro per tutta la lunghezza, lei si lasciò scappare un urletto mentre cominciavo a stantuffare sempre più veloce.Era bellissimo, faceva un sacco film, quando stavo per venire lo estrassi e rimanemmo abbracciati mentre lo sfregavo sul suo stomaco mentre con una mano la masturbavo. Ripreso “fiato” lo rinfilai per la maratona finale, non mi era mai sembrato così grosso! Lei volle finire con la sua boccuccia, che io inondai violentemente. Finito lì, lei si avvitò un asciugamano ed uscì con me. Le amiche ci guardarono strano, ed una le chiese in francese com’ero andato. Lei sorrise, e fu il sorriso più bello del mondo.
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