Mi sveglia improvvisamente allungando la mano al mio fianco. Come tutte le mattine avrei trovato Mirna li vicino, ma non quella volta.Pensai all’assurdità di quella storia, a come era iniziata: Alfred aveva umiliato mia moglie Mirna, mi aveva dimostrato come una signora tanto per bene potesse godere nella vergogna ed io non avevo fatto nulla per impedire che ciò accadesse. Quella notte non aveva dormito con me, ma dov’era? Alfred voleva farmi credere che Mirna fosse stata realmente venduta ad uno sconosciuto? Pensai che se la fosse scopata e che tutta la messinscena facesse parte di un sadico ma ben architettato gioco. Ora sarei andato in camera di Mirna e l’avrei ritrovata e quella messinscena sarebbe finita per sempre. Non poteva che essere così. E se Mirna fosse stata scopata per davvero? Me lo meritavo visto che ce l’avevo spinta io fin la : quello era il pegno da pagare. Bussai alla sua stanza. Girai la maniglia. Era aperto, entrai la chiamai, non rispose nessuno. Riconobbi la sua valigia. La aprii cercando una qualche taccia di lei. Ritrovai gli abiti indecenti che Alfred le aveva acquistato: minigonne paurose, abiti di pizzo trasparenti, reggiseni carioca, perizomi, calze e reggicalze, scarpe con tacchi a spillo vertiginosi, una geupière. Ricordai quello che Alfred mi aveva detto acquistandoli “una donna così non può che desiderare di essere ammirata , la farò andare in giro sempre vestita da troia.” C’era riuscito. L’aveva obbligata a girare per Parigi vestita, meglio sarebbe dire, svestita come la più squallida delle puttane. Era diventata la sua schiava , ne aveva fatto una svergognata pompinara e l’aveva venduta. Fui preso dal panico. Scesi velocemente nella hall. Speravo di trovarla li, magari con Alfred. Due signori stavano parlottando con il portiere. All’inizio ero troppo assorto nei miei pensieri per seguire cosa si stessero dicendo, ma alcune parole mi spinsero a spiare il loro discorso “…. soumise a Maître V …. un collier autour du cou … une chienne…… un’esclave ….. ” Si stavano raccontando quello che la notte prima avevano visto sul canale interno della TV : una donna sottomessa come una cagna che veniva venduta. Sentii il sangue ai piedi. No non poteva essere vero, non potevano aver visto mia moglie trattata in quel modo. Mi avvicinai. Capii che stavano parlando proprio di lei: allora era tutto vero, Mirna era stata interamente offerta a chiunque si fosse sintonizzato su quel canale. Mi avvicinai appena in tempo per vedere il portiere che vendeva loro una videocassetta. Subito dopo chiesi le stesse cose al portiere che accondiscendente mi sorrise “Anche voi volete vedere il seguito della schiava di Mns Victor…..- disse agitandomi una video cassetta sotto il naso- è merce che va a ruba.”Mi chiese 600 franchi. Restai un attimo perplesso. “ Sono tutte così: serie e apparentemente irraggiungibili poi appena il marito le lascia sole diventano delle vere porche e si adattano a fare cose che mai avrebbero immaginato. Questa in particolare è una viziosa le piace essere trattata come una cagna , pensi è una seria e ricca professionista eppure…” lasciò la frase in sospeso.Ero sempre più senza parole. Dovevo essermi bevuto il cervello perché anziché morire di vergogna e gelosia, mi stavo perversamente eccitando. Avevo desiderato una moglie che mi sapesse eccitare con giochi erotici ed invece era diventata un oggetto sessuale nelle mani di un perfetto sconosciuto ed io stavo acquistando una cassetta con la sua indecorosa esibizione. Pagai e presi la cassetta. Mi lasciò a disposizione la sala TV. Il nastro partì. Era registrata tutta la scena che avevo visto la sera prima alla TV a circuito chiuso. Mentre la rivedevo provavo ancora la stessa eccitazione ed in più il brivido che quello stesso spettacolo fosse stato offerto ad altri. Rabbrividii ancor di più quando misi bene a fuoco la situazione: quel nastro clandestino veniva venduto sottobanco. Le immagini della sera prima scorrevano e le guardavo allibito Ricordai quella frase del suo contratto che lei aveva letto con voce tremante di vergogna. “….mi sottometto completamente …… mi lascerò fotografare nuda per voi o per riviste porno; se vi farà piacere reciterò in film porno……”Era folle ma quella era purtroppo diventata la realtà perché si stava offrendo come un’attrice porno. Cosa ne sarebbe stato della reputazione di Mirna se l’avesse visto qualcuno che la conosceva, i nostri amici, i suoi colleghi di lavoro. Certo con quel trucco pesante, quei capelli prugna non sembrava neppure lei; chi la conosceva se anche l’avesse vista avrebbe mai potuto pensare che l’irreprensibile Mirna fosse quella puttana? In fondo guardandola bene le era si molto somigliante ma avrebbe potuto essere una sosia. Ma cosa stavo pensando? Era un dramma che documentava la sua depravazione. Ma il peggio stava ancora per arrivare. Il nastro scorreva ed infine l’inquadratura cambiò. Un’altra camera e Mirna comparve nella sua completa nudità, slegata, che non cercava neppure di coprirsi. Una voce le ordinò di sdraiarsi sul letto. Non era più la voce di Alfred. La telecamera la seguì. Mirna si sedette sul bordo del letto. Le indicò una benda nera e le chiese di bendarsi gli occhi. La telecamera zummò sulle sue tette; i capezzoli erano tesi mostrando, in quella sua sottomissione, una perversa eccitazione. La voce riprese chiedendole di distendersi sul letto. Mirna succube si distese “Se ti potessi vedere nuda, calze e reggicalze mentre ti lasci filmare. Tuo marito non immagina di certo che tu possa accettare di essere esibita in un modo così vergognoso di fronte ad uno sconosciuto” E quell’obiettivo scandagliava il corpo di Mirna con osceni primi piano. Mirna, distesa in silenzio, ad un suo ordine piegò le gambe divaricandole e offrendo la sua fighetta in pasto all’obiettivo. “ti piace mostrarti? – Mirna taceva immobile – Sei una schiava e quindi posso chiederti ciò che voglio… accarezzati” Ignobilmente Mirna appoggiò una mano tremante sul suo sesso. Ero esterrefatto per quella sua disarmante sottomissione. “ Ti voglio calda, pronta per essere scopata per il resto della notte. Il cazzo è lui il tuo padrone, il mio o quello di qualcun altro e gli dovrai offrire la tua bocca e tutti i tuoi buchetti…” Mirna, insultata, si stava masturbando ed il suo respiro diventava sempre più affannoso. “lo sapevo che ti sarebbe piaciuto” Mirna gemeva. Lui le chiese di allargare di più le gambe e Mirna volgarmente le divaricò mentre si teneva con le mani la faccia interna delle cosce e lui le dedicava l’ennesimo primo piano. Nuda con indosso ancora le calze ed i sandali con tacchi a spillo distesa su quel letto in quella posizione postribolare mi lasciò con gli occhi spalancati ed il cuore che batteva così velocemente da bloccare anche il mio di respiro. Ormai gli apparteneva era un suo oggetto e gli ubbidiva senza ribellarsi lasciandosi esibire come la più squallida delle puttane, e non cercava neppure minimamente di reagire. Mi accorsi che la stavo chiamando “puttana” anch’io in modo dispregiativo, ma chiunque vedendola l’avrebbe considerata tale.Era quello che voleva trasformarla in una puttana vogliosa che non resisteva a quelle oscenità, Alfred l’aveva trascinata tanto in basso da non riuscire più a ribellarsi e l’aveva venduta a Victor. La mano di Mirna scivolava sul suo sesso sempre più intensamente ed il primo piano era diventato impietoso: le sue dita scivolavano dentro la sua fighetta ricercando da sola il piacere vergognoso di quella masturbazione ordinatale dal suo padrone.Una mano si allungò verso una tetta. La camera riprendeva quella mano che pesantemente le strizzava il capezzolo fino a farla gridare. Mirna si mordeva le labbra godendo perversamente Offriva se stessa, il suo corpo ed ora anche la sua mente se non riusciva neppure a reprimere lei stessa quelle volgarità. “ Una professionista come te, così perfetta e pudica di giorno, che di notte si comporta come una puttana in un bordello, nuda piena di angoscia ed eccitazione. Ti aspettavi qualcosa di diverso? Ti vergogni? Mi piace vedere che ti vergogni sapendo che io potrei fare di te quello che voglio. Potrei chiamare qualcuno perché ti possa ammirare. Lo spettacolo che offri è eccitante. E se trovassimo qualcuno che ne possa approfittare?”Mirna continuava a masturbarsi e godere nella vergognosa proposta di cosa avrebbe potuto riservarle quell’uomo “credo proprio che ormai anche tu non voglia più tornare indietro e che tu sia pronta a qualunque cosa io ti possa ordinare. Potresti persino diventare una puttana se te lo chiedessi,non è vero?”Con voce affievolita dal piacere ripetè “Si ……padrone ”Le sue mani continuavano ad accarezzarla. “sai penso che venderò questo film. Scommetto che ti piace l’idea. Quando tornerai a casa, nei sexy shop di Parigi girerà il tuo primo film porno”.Cercai di trovare un senso a quelle parole. Parlava del suo primo film porno, cosa voleva dire? Terrorizzato stavo capendo, la voleva trasformare in un’attrice porno. Mirna cercò di sollevarsi, lui la trattenne. Quasi ritornando alla squallida realtà gli disse “State scherzando,è un gioco, ditemi che è un gioco vi prego, non potete, farò tutto quello che volete ma non ……” si fermò.Lui la accarezzò nuovamente facendole perdere il filo del discorso ed eccitandola di nuovo“sono la tua puttana padrone…. la tua schiava, ma non potete obbligarmi a fare l’attrice porno”“ Dovrai accettare di mostrarti come una volgare battona. In fondo se hai accettato tutto fino a questo punto forse lo sei veramente. Sei una schiava, hai accettato un contratto e tuo marito ti ha incatenata offrendoti nuda ad Alfred”. Mirna si azzittì. La telecamera venne lasciata su un punto fisso. Lui si sedette vicino a Mirna, le accarezzava le tette strizzandole i capezzoli. Mirna gemeva in continuazione. “Se ora volessi potrei trattarti anche come schiava da letto a cui chiedere di prostituirsi. senza che tu possa ribellarti” La tenne verso di se ed iniziò a morderle un orecchio e sussurrandole qualcosa.Poi Mirna iniziò a ripetere ansimando quello che lui le stava dicendo. “Sono la vostra schiava …… la vostra amante…… la vostra serva ……… La mia bocca è pronta a ricevere il vostro membro così come tutti i miei orifizi vi appartengono,sarò la schiava di chiunque vorrete. scopatemi,fatemi scopare da chi volete…. Si.. trasformatemi nella vostra puttana, ho voglio del vostro uccello, scopatemi……” Mai mi sarei aspettato di vedere Mirna implorare uno sconosciuto di scoparla. Aveva accettato di appartenergli interamente. Via via che mettevo a fuoco tutto un timore diventava una certezza. Gli apparteneva era la sua schiava e che come tale doveva essere trattata. Una schiava anche da letto e a cui lui avrebbe anche potuto chiedere di prostituirsi. Provavo rimorso nei suoi confronti. In fondo ero stato io ad offrirla come un oggetto. Avevo la pelle d’oca, tremavo di paura ma incapace di reagire mi stavo eccitando. Capivo finalmente in quale tunnel senza ritorno ci eravamo gettati. Ma Mirna cosa stavo facendo? il suo corpo non rispondeva al pudore della sua mente, non era più un gioco, viveva una condizione reale ed ora la sua sottomissione era, completa. Stava provando un piacere torbido nell’essere umiliata ma non riusciva, o non voleva, ribellarsi fino ad accettare di sprofondare in quel baratro in cui il suo padrone voleva precipitarla. Ero terrorizzato all’idea che la potesse cedere a qualcun altro. Il mio cuore impazziva letteralmente ed il mio cazzo stava in perenne eccitazione. Mi resi conto di come fosse caduta in basso eppure provavo un piacere torbido vedendola umiliata in quel modo. Anche lei era eccitata aveva perso ogni inibizione e stava godendo enormemente ad essere trattata come la sua puttana ed ormai non si ribellava neppure all’idea di essere mostrata così laidamente in un film porno. Forse quella condizione di sottomissione era dentro di lei da chissà quanto tempo o forse realmente trovava eccitante vivere il sesso in quel modo così sporco.“Ora vediamo come si comporta una vera puttana” le disse freddamenteLui si alzò e si levò i pantaloni, poi scomparve dal campo della telecamera.La videocamera zummò al contrario, mostrandola nella sua attesa sdraiata sul letto, e poi si spense. Ero senza fiato ma non ebbi neppure il tempo di realizzare cosa fosse successo che il film riprese.Mirna era ancora sdraiata sul letto sempre bendata La telecamera la ispezionava esibendola centimetro per centimetro. Il primo piano sulle tette con i capezzoli ancora tesi; le labbra con il rossetto sbavato dimostravano quanto quella bocca fosse stata apprezzata, ma anche quanto lei si fosse data; le gambe ancora inguainate dalle calze un po’ arruffate, una mano, con quelle unghie smaltate che risaltavano enormemente, tenevano in mano un profilattico visibilmente pieno. Doveva essere la testimonianza di quello che era avvenuto. “allora puttana, non penserai di cavartela con una scopata e basta? per essere una principiante le qualità non ti mancano” Lui ancora una volta disse qualcosa che non si capì e poi un’ombra si avvicinò al letto di Mirna. Un ragazzo ben disposto sfilò dalle mani di Mirna il profilattico e lo strisciò sul corpo di Mirna lentamente avanti e indietro fino a spingerlo sul volto sfiorandole le labbra e, con la mano libera, continuando a girare con un dito attorno ad esse facendogliele socchiudere. Un altro ragazzo a torso nudo si avvicinò al letto di Mirna e si sedette. Mirna sembrò avere un tremito annaspando con la mano sul letto fino ad accorgersi che ora c’erano due uomini vicino a lei. Dopo che il suo padrone l’aveva scopata, mia moglie era distesa nuda tra due ragazzi ed era chiaro che stava per essere offerta anche a loro. Stavo respirando affannosamente, folle di gelosia mi davo del cretino per non aver cercato di interrompere prima, quella sua depravazione. Il nuovo arrivato si slacciò il braghetto, prese la mano di Mirna infilandosela dentro. Lei senza ribellarsi iniziò a frugarvi dentro mentre lui iniziò ad accarezzarle il suo sesso. L’altro si fermò e chiese a Mirna di restare con la bocca socchiusa. Ora la telecamera si occupava solo del suo volto,con il ragazzo che le faceva ciondolare il profilattico pieno sul viso e sulle labbra fino a capovolgervelo e farne uscire il liquido contenuto sulle labbra e nella bocca di Mirna. Lei cercò di ribellarsi lui la mobilizzò tenendola per la bocca così che fosse obbligata a deglutirlo. “sei una fogna, una svuota cazzi ti ho comprata per questo” disse la voce fuori campo. Parole volgari, umilianti eppure, tremante, eccitata, non smetteva di masturbare il ragazzo. Anche l’altro le si sedette vicino. Le prese una mano e se la portò sul sesso teso: masturbava quei due ragazzotti che continuavano a strizzarle le tette e accarezzarle vergognosamente la sua fighetta. Quello spettacolo penoso continuò per alcuni minuti finchè, quasi contemporaneamente, i due schizzarono sul suo corpo una quantità inverosimile di sperma filante. Le guidarono le mani in modo che fosse obbligata a spalmarsi sul suo corpo tutto quel liquido lucente. Vedevo le mani di Mirna impiastrate scivolare sulle sue tette e poi su tutto il suo corpo; provavo rabbia e nello stesso tempo mi sentivo un guardone umiliato anch’io per il destino verso cui avevo trascinato mia moglie. Cos’era diventata in una sera? L’immagine si interruppe per un attimo per poi riprendere. C’era un nero nudo seduto al bordo del letto al posto di Mirna con una verga tesa, retta. Io che mi ero sempre ritenuto ben fornito non avrei mai potuto concorrere con un mezzo del genere. Mirna ricomparve tenuta per braccio dai due ragazzi di prima di fronte al nero. La spinsero in ginocchio per poi avvicinarle il volto a quel sesso teso. Lui teneva il suo sesso eretto e dopo averla presa per i capelli glielo fece scivolare sul viso. Mirna sembrò solo per un attimo cercare una minima resistenza girando il volto dall’altra parte. Poi l’altro dietro di lei cominciò ad accarezzarle le tette e scivolare con le mani sul suo sesso. Lei sembrava supplicarli ma non riuscivo capire cosa stesse dicendo. I suoi sembravano dei mugolii di piacere. Il cazzo del nero le sfiorava la pelle delle guancia e loro continuavano ad insultarla. ”avanti puttana cosa aspetti”. Il membro puntò sulle sue labbra senza che ne potesse evitare il contatto. Le mani dell’altro dietro le ispezionavano a fondo il sesso. Lasciò un ultimo gemito di piacere prima di schiudere le labbra e senza opporre più la minima resistenza cercare lei stessa quel sesso riempiendosi la bocca. Come potesse starci quella massa di carne nella sua bocca, quella bocca che per anni aveva sempre mostrato repulsione per quel tipo di rapporto. Ora invece era li a riempirsi la bocca succhiando avidamente; che puttana. E pensare che si era sempre rifiutata di succhiarmelo e poi quella sera fatidica nel cinema porno mi aveva spompinato sapendo che stavo pagando Alfred come se fosse il suo magnacci.”guarda come succhia la troia” le loro grida rimbombarono nelle mie orecchie. La lasciarono così allontanandosi da lei. L‘immagine ora era dominata dalla donna bianca inginocchiata di fronte al nero intenta a fargli un pompino. Da come succhiava sembrava veramente che nella sua vita non avesse fatto altro che quello. Quella donna era mia moglie immortalata come la più squallida delle puttane e la registrazione stava sembrando sempre più un vero film porno Ma non aveva raggiunto ancora il fondo in cui la volevano far sprofondare. Il nero la scostò dal suo sesso e lei si lasciò sollevare e trascinare verso di lui fino a scivolargli sopra. Lui la sollevò e tenendola con le gambe divaricate se la tirò a cavalcioni sopra di lui. Deglutii amaro vedendola mentre si lasciava impalare da quel sesso. Quello che non sarebbe mai rientrato nelle mie più perverse fantasie stava succedendo, Mirna mia moglie veniva scopata da un altro uomo. Mirna non gemeva, mugolava come una cagna in calore. Il nero si distese rovesciandosi sul letto e lei restò impalata con il culo proteso all’indietro. Comparve un altro negro che iniziò ad accarezzarle le chiappe. Neanche allora lei cercò una ribellione ormai invasa da fremiti che la scuotevano e facevano si che si offrisse ancor più vergognosamente. Le infilò un dito in bocca e poi così lubrificato prese a massaggiarle lentamente il buco del culo, con la telecamera che riprendeva la lenta penetrazione di quel dito che finiva quasi a sfiorare il cazzo dell’altro nero infilato nella sua fighetta.. Estratto anche lui una verga di tutto rispetto, glielo appoggiò sul culo e mentre era in quella posizione cercò di penetrarla da dietro. Assistevo a quello che mai ero riuscito ad ottenere da lei, il suo culo e quel che era ancor più umiliate, era vederla penetrata contemporaneamente da due uomini. Mirna ora incominciava a muoversi, pistonata da quello che era alle sue spalle, con un movimento asincrono con l’altro che la stava scopando. Un terzo nero, completamente nudo, meno prestante dei precedenti, comparve sulla scena e salito sul letto si pose davanti a lei, le sfilò la benda e lei restò di sasso vedendo quell’altro sesso esposto davanti alla sua bocca. “succhiamelo tutto” le gridò tenendosi il sesso tra le mani. La stavano trasformando in una porca assatanata di sesso. Incredibilmente si abbassò a fare quello che probabilmente fino a qualche giorno prima non avrebbe immaginato si scostò un attimo ma lo sconosciuto in modo insolente avvicinò il suo sesso alla bocca di Mirna. Senza attendere oltre si sottomise così ad una pratica che ormai conosceva bene. La sua bocca avvolse il pene e prese a far scivolare le labbra su quell’asta. Anche il suo corpo la stava tradendo Più sprofondava nella vergogna più si lasciava andare in una profonda eccitazione. Il nero da dietro la teneva per le tette strizzandogliele. Lei con le mani libere ora abbrancava quello che davanti le stava infilando il suo cazzo in bocca. Non potevo crederci: la volevano umiliata sottomessa alle voglie di più uomini contemporaneamente e lei ormai in quel ruolo ci stava bene era diventata una troia, una ninfomane assetata di sesso. Da quanto tempo era così? non la riconoscevo più. Ma la scena si popolò di altre due ragazzi di colore che si avvicinarono a lei, nudi con i loro sessi tesi. Sorretta dai tre che si stavano occupando di lei,questi ultimi due ebbero gioco facile nel prenderle le mani e guidarle le mani sui loro cazzi che non aspettavano altro che un po’ di piacere. L’avevano presa per quello che poteva dare. Mia moglie posseduta contemporaneamente da cinque uomini, cinque sessi che contemporaneamente si prendevano cura di lei della loro troia. Si sentì di nuovo la voce del suo padrone commentare quello spettacolo “una borghese sottomessa posseduta da cinque negri, una puttana bianca per cinque negri” Poi la si vide nel tentativo di ritrarsi ma la mano dello sconosciuto le bloccò la testa così che quando si liberò il fiotto di sperma le si riversò completamente in bocca. L’altro nuovo arrivato lasciò schizzare dei potenti getti di sperma sulle sue mani e quello che l’aveva inculata si scostò per gettarle tutto il suo piacere sulla schiena. La lasciarono completamente nelle mani del primo che la stava scopando. Lui la girò e finì col venirle direttamente con violenti colpi di reni. Tolse il randello che stava schizzando e la obbligò a succhiarne gli ultimi schizzi tirandosela verso di se seduta sul letto Sentendo quel getto caldo si alzò appena in tempo per trovarsi un altro sesso davanti agli occhi appena in tempo per riceverne tutto il suo schizzo in volto. Godeva senza ritegno. Presa da un orgasmo indicibile lasciò che quello che aveva masturbato fino ad un attimo prima la potesse stendere nuovamente sul letto ed iniziasse a penetrarla spingendole il suo sesso più dentro che poteva. Non ancora pago quello che era venuto per primo aveva miracolosamente il suo uccello ancora in tiro, glielo avvicinò al viso e mentre l’altro la scopava lei, ormai completamente depravata, aprì la bocca succhiando quell’ultimo cazzo che in brevissimo tempo si levò per rovesciarle sul viso il suo sperma filante. L’altro la stava ancora scopando mentre questo con il sesso meno teso si divertiva a passarglielo sul viso finendo con asciugarglielo tra i capelli. Poi finalmente anche l’ultimo venne dentro di lei. La lasciarono stesa sul letto esausta in uno stato pietoso con il corpo pieno di sperma e la pelle tutta luccicante che Victor si divertiva a riprendere con dovizia di particolari. La fecero rialzare e barcollante la condussero in bagno con la telecamera che riprendeva tutto. La fecero inginocchiare nella vasca da bagno. Passarono delle manette attorno ai polsi e la bloccarono ai rubinetti. La telecamera la ispezionava centimetro per centimetro lasciando poco spazio all’immaginazione. Aveva sperma dovunque, i suoi capezzoli erano ancora tesi. Usata, derisa, umiliata , non la riconoscevo più. Era sprofondata in un baratro. Ma il seguito doveva essere ancora peggio. “Adesso da brava devi anche pulire per bene i signori” Il primo nero si avvicinò a Mirna. Il cazzo mezzo moscio, gocciolante veniva ripreso direttamente dalla telecamera. Il nero se lo prese tra le mani, si avvicinò a Mirna e glielo schiaffò sulle labbra. Mirna comprese cosa le sarebbe aspettato. Ammanettata,impotente aprì la bocca ed iniziò a passare la lingua su quel sesso finendo con asciugargli le ultime secrezioni. Uno alla volta li passò tutti quasi un supplizio. Se me lo avessero detto non avrei mai potuto credere che Mirna, la rispettabile Mirna, la seria signora così per bene avrebbe passato la sua vacanza parigina riducendosi in quel modo. Ma non potevo negare che il film aveva eccitato anche me.“dovresti farti una doccia” disse la voce fuori campo interrompendo anche i miei pensieri. E mentre la telecamera scorreva sul corpo ricoperto di sperma la stessa voce la ridicolizzava “certo che ne hai svuotati di cazzi questa sera, non hai un centimetro di pelle pulita, sei una lurida zoccola, adesso ti farai questa doccia”. Si spostò indietro e permise di vedere due neri che l’avevano usata in tutti i suoi orifici avvicinarsi alla vasca da bagno. Mirna era seduta con le mani bloccate dalle manette che non le permettevano di alzarsi. Uno dei due si protese bloccando il tappo della vasca.La telecamera cambiò posizione mettendosi in modo da inquadrare la vasca dal davanti con Mirna che non poteva evitare di offrire la sua completa nudità. I due di lato inquadrati solo dalla cintura in giù, si presero tra le mani i loro sessi non più tesi. Subito dopo zampillò dell’urina. Mirna gridò, cercando di evitare i loro getti. La doccia che intendevano era quella. Getti di piscio sul corpo di mia moglie, lei che si agitava. I due smisero ,la telecamera continuava ad inquadrarla era bagnata della loro urina, tremava. Mi sentii un groppo alla gola appena il tempo che altri tre si avvicinarono alla vasca e le scaricassero addosso altro piscio. Le sue umiliazioni non avevano fine. L’ultimo nero le si avvicinò e la voce di Victor disse qualcosa di delirante “allora bella signora adesso ti farai pisciare in bocca” La telecamera inquadrava il volto di Mirna riempirsi di terrore. Cercò di supplicare i suoi carnefici. La voce le chiese se voleva che mettessero in giro il suo film o se si lasciava pisciare in bocca. Mirna li supplicò nuovamente poi socchiuse gli occhi ed aprì la bocca. Il nero estrasse il suo arnese ed iniziò a zampillarle il suo liquido sul collo e poi sul volto fino a prendere di mira la bocca di Mirna. Dopo un getto continuo fu presa da conati di vomito chiuse la bocca mentre lui continuava ad investirla del suo piscio.“sei schizzinosa ma imparerai a diventare anche una latrina-disse la voce mentre il nero scompariva dal campo. Mirna teneva la schiena inarcata, scossa da brividi. Anche i due ragazzi che aveva masturbato si avvicinarono alla vasca e le pisciarono addosso. Ora la telecamera inquadrava la vasca dal fondo giallo dell’urina che ristagnava e lei obbligata a restarvi seduta dentro. “Questa notte resterai a dormire li dentro, domattina ti laveremo per bene e poi per penitenza girerai per la città seminuda con un cazzo finto nel culo” La telecamera si spense. Ero senza fiato.
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