S’era fatto pomeriggio inoltrato quando il trillare del telefono ci fece sobbalzare. Era Maria, mia moglie, che come al solito chiamava per salutarmi. Dopo i soliti “come stai”, “cosa stai facendo” ecc… le dissi che ero in compagnia di sua madre. Maria fu stupita di questo fatto e logicamente se la fece passare a telefono:- Ciao piccola, come stai?- …….- No, non ti preoccupare. Non è successo nulla.- …….- Mario è tornato prima dal lavoro e sapendomi sola a casa mi ha invitato a rimanere a pranzo.- …….- Ti ripeto che non è successo nulla. Come cavolo sei apprensiva!- …….- No, tra poco vado via…- …….- Ma non so… non so se a Mario va bene. – uno strano ghigno le si stampo sul viso- – …….- Va bene tesoro, te lo passo. Ciao e stammi bene- Allora cara, dimmi pure.- Senti Mario, perché non la fai rimanere da noi anche questa notte. Tanto lo sai che mamma non da fastidio.- Veramente ci avevo già pensato. Tanto io non ho nulla da fare e da solo mi annoio. Oggi poi non sono nemmeno dovuto rientrare in ufficio.- Va bene. allora ci sentiamo domani come al solito.- Ok piccola. Ciao – Ciao.Anna guardandomi negli occhi:- Non sarei andata via neanche s pagarmi. Ho tante cose ancora da raccontarti- Il tuo sguardo quasi mi spaventa. Comunque questo fatto mi sta arrapando a dismisura. Dai, continua a raccontare. Nel frattempo prendo qualcosa di fresco.- Va bene, io nel frattempo vado a fare pipìLogicamente mia suocera lasciò la porta del bagno aperta. Il suo pisciare era talmente fragoroso che sentii il rumore dalla cucina. La sentii aprire l’acqua del bidet e allora mi affacciai alla porta del bagno. Era lì a cosce spalancate intenta a sciacquarsi la fessa.- Sai, è un lago di umori e la cosa mi eccita da morire, ma prima voglio continuare il mio racconto.- Mi sta bene, ma fai presto.Una volta riaccomodatici sul divano, Anna continuò il suo racconto.- Trascorremmo circa tre anni facendo sesso almeno quattro volte a settimana. In quel periodo io lo avevo preso come si deve in tutti i buchi. A sverginarmi ci pensò papà aiutato da mamma. Ricordo che quella volta fu tutto molto dolce, contrariamente al solito quando ci sfrenavamo al massimo. Poi un bel giorno conobbi tuo suocero.- E finì tutto?- Un cazzo. Non avrei mai permesso a nessuno di porre termine alla mia storia con i miei.- Gli tenesti tutto nascosto?- Neanche per idea. Devi sapere che se ad una persona dici tutto sin dal primo momento o ti accetta per quello che sei o se ne và, ma in ogni caso non potrà mai rinfacciarti nulla.- E lui?- Devo dire che quando gli dissi di avere dei rapporti incestuosi con i miei lui rimase alquanto spaventato, ma non essendoci ancora messi insieme la cosa non influì più di tanto. Lui mi piaceva un mondo e anche io a lui. Mi resi conto dopo un qualche giorno che uscivamo insieme che ogni occasione per lui era buona per condurre la discussione sul rapporto che avevo con i miei. Era evidente che la cosa lo eccitava parecchio. Era un pomeriggio quando decisi di affrontarlo. Gli chiesi se era innamorato di me e alla sua risposta affermativa gli dissi che comunque nessuno al mondo avrebbe potuto interferire nei miei rapporti con mamma e papà. Lui accondiscese confessandomi addirittura che la cosa lo intrigava enormemente e che ogni volta che ne parlavamo la sera a casa era costretto a masturbarsi pensandomi tra le braccia di mia madre e di mio padre.- Un bel porco pure lui.- Per un paio di mesi ci frequentammo all’insaputa dei miei genitori, i quali però avevano intuito qualcosa visto che sempre più frequentemente mancavo da casa. Del resto mi ero veramente innamorata di Antonio e stavo molto bene con lui. Inoltre sin dal principio la nostra intesa sessuale era perfetta. Lui era, anzi, è molto dotato e instancabile. Poi era un vero porco proprio come del resto ero io. Una sera, tornata a casa, mamma e papà mi si avvicinarono sorridendo dicendomi che l’indomani zio Carlo ci sarebbe venuto a trovare. Era ormai da più di un anno che per lavoro aveva cambiato città ed era da allora che non lo vedevamo. Fui felice di questa sorpresa pensando che avrei potuto approfittare dell’occasione per far conoscere sia ai miei che a mio zio il mio fidanzato. Ci rimasi molto male quando papà aggiunse che però lo zio sarebbe ripartito il giorno dopo. Di sicuro l’intenzione dei miei era quella di fare un bel po’ di sesso noi quattro insieme. Antonio avrebbe quindi rotto le uova nel paniere. Decisi quindi di rimandare la sua presentazione. L’indomani mattina, a telefono, gli dissi della visita si zio Carlo e del fatto che mi avrebbe fatto piacere farglielo conoscere, ma che non era il caso visto che sarebbe rimasto solo poche ore. Antonio allora disse che non sarebbe stata una cattiva idea farlo partecipare, almeno così, oltre a divertirsi, si sarebbe fatto conoscere per bene. la cosa mi stuzzicava non poco anche se poteva sembrare un pochino eccessivo. Ma dato che in un attimo mi ritrovai le mutande bagnate al solo pensiero di fare sesso in cinque, decisi che quella sera avrei fatto conoscere Antonio ai miei e a zio Carlo. Lo zio arrivò nel primo pomeriggio con un mare di regali. Nel giro di un anno aveva fatto fortuna. Non avevo detto ancora a nessuno che di lì a qualche minuto avrebbe bussato alla porta Antonio. La cosa mi faceva stare un po’ nervosa e mamma se ne accorse perfettamente. Mi chiese se le nascondevo qualcosa e quando io le dissi di no mi disse che non ci credeva più di tanto. Quando finalmente sentii il campanello della porta ebbi un sussulto che notarono tutti. Mamma mi guardò negli occhi dicendo: ho la strana sensazione che Anna tra qualche istante abbia qualcosa da dirci di notevole importanza. Andai ad aprire e dopo qualche istante rientrai nel salone presentando a tutti Antonio. A papà per poco non venne un accidente, ma devo dire che si riprese quasi subito: Antonio gli fu simpatico sin dal primo momento. Mamma invece rimase fredda come un iceberg. Era evidente che era gelosa. Zio Carlo ebbe la stessa reazione di papà. Anzi devo dire che fu addirittura lui a fare i primi convenevoli. Purtroppo mamma aveva creato un muro di ghiaccio e quando la chiamai da parte per chiederle cosa avesse, mi rispose che aveva capito che quello era proprio l’uomo per me e per questo motivo mi avrebbe allontanato da loro. La baciai teneramente sulla guancia dicendole che non solo non avrei permesso ad Antonio una cosa del genere, ma che addirittura lui voleva entrare a far parte di noi. Mamma in un primo momento non afferrò bene il concetto, ma quando ebbe realizzato ciò che intendevo sbiancò in volto: – Ma sei pazza. Gli hai raccontato tutto? E lui cosa ha detto? Con che faccia ora vado di là? Cosa penserà di noi?- Non riuscivo a calmarla. Quando però le dissi che era sua intenzione fare sesso con noi, rimase senza parole. Dopo qualche minuto ritornammo tra gli altri. Mamma era diventata più gentile e quel marpione di Antonio lo rilevò. Papà logicamente lo invitò a rimanere a cena e lui non se lo fece ripetere neanche una volta. A tavola per togliere ogni dubbio dalla mente di mamma non feci altro che infilarle la mano tra le cosce per farle capire che la presenza di Antonio non avrebbe cambiato nulla. Anzi ad un certo punto decisi di movimentare la serata. – Mamma, perché non ci fai vedere il nuovo reggicalze che hai? – A papà si fermò il respiro e zio Carlo rimase con il bicchiere a mezz’aria. Mamma allora guardandomi negli occhi si alzò e lentamente si alzò la gonna mettendo in mostra le sue cosce fasciate da un bellissimo paio di calze di seta. Le dissi allora che forse se si fosse sfilata completamente la gonna avremmo potuto apprezzare di più lo spettacolo. Mamma cercò lo sguardo di papà che tra lo stupito e l’incredulo fece un cenno di assenso con la testa. La gonna di mamma scivolò a terra mettendo in bella mostra il suo bellissimo culo coperto a mala pena da un paio di mutande di merletto. Subito cambiò radicalmente l’atmosfera. Senza che nessuno glielo chiedesse mamma iniziò uno spogliarello di quelli che ti spezzano il respiro. Quando si sfilò il reggiseno si sentì un “ohhh” di Antonio. Gli piacevano le tette grandi e come già ho detto mamma le aveva enormi. Papà non perse tempo ed invitandoci tutti nel salone disse che era il caso di metterci in piena libertà. In un attimo fummo tutti nudi. Mamma si buttò a capofitto sul cazzo di zio Carlo, mentre papà rivolse a me le sue attenzioni. Subito mi mise a pecorina ed iniziò a chiamarmi. Antonio allora s’infilò sotto di me a 69 ed iniziò a leccarmi. La vicinanza della lingua di Antonio dovette avere su papà un effetto devastante perché dopo pochi attimi sborrò inondandomi la fessa mentre Antonio continuava a leccare e succhiare. Nel momento in cui papà tirò fuori il cazzo non avvertii neanche più la lingua di Antonio: stava succhiando l’uccello del futuro suocero. Dopo un attimo Antonio invitò mio padre a mettersi nella mia stessa posizione di fianco a me. papà eseguì e Antonio lo inculò selvaggiamente. Era eccezionale, un colpo a me e uno a mio padre. Si vedeva che lo inculava con foga fino a che con un urlo non gli inondò le visceri di sperma. Zio Carlo era accorso in aiuto del cazzo di papà e glielo stava succhiando di vero gusto mentre mamma mi leccava la fessa ancora grondante di sperma . Poi iniziò ad infilarmi prima due dita, poi tre, poi quattro… avevo la pucchiacca lubrificata come fosse stata un panetto di burro e la mano di mamma entrò completamente dentro senza grosse difficoltà. Ebbi un orgasmo talmente violento che tutti si fermarono preoccupati. Iniziai a tremare tutta e a urlare come un’ossessa finchè non mi accasciai a terra sfinita. Nel frattempo Antonio si era avvicinato al culo di mamma e si accingeva a metterglielo dentro. Nonostante avesse già sborrato aveva un’erezione mostruosa, tanto che mamma, anche se era più che abituata a prenderlo nel culo, ebbe un sussulto. La inculò quasi con violenza. Poi, quando sentì l’orgasmo avvicinarsi, lo tirò fuori e si avvicinò a papà schizzandogli diverse volte tutta la sborra in faccia. Papà fu felice di quell’attenzione, anzi con la lingua cercava di raccogliere quanto più sperma possibile mentre con le mani cercava il buco del culo di Antonio. Quando lo trovò gli ficcò violentemente due dita dentro e la cosa provocò un altro schizzo di sborra da parte di Antonio. I tre uomini s’incularono a ripetizione inondandosi di sborra. Io e mamma invece ci succhiammo dalle nostre pucchiacche anche l’anima. Dopo un po’ ci ritrovammo tutti stesi sul tappeto stanchi ma felici di aver trascorso le più belle ore della nostra vita fino a quel momento. La mattina successiva mi risvegliai nel letto dei miei con accanto mamma che mi accarezzava i seni. Mi disse che zio Carlo era dovuto andare via ma che aveva promesso che d’allora in poi sarebbe venuto ogni volta che poteva. Chiesi di Antonio. Mamma disse che era in cucina insieme a papà a fare colazione e che forse era ora che li raggiungessimo. Eravamo entrambe nude, ma onestamente non avevamo affatto voglia di vestirci, anzi, in cuor nostro, speravamo che anche i nostri maschietti stessero in costume adamitico. Entrammo in cucina dove vedemmo la colazione pronta sul tavolo ma nessuna traccia di papà e di Antonio. Ci guardammo con aria interrogativa, poi come presi da una folgorazione ci dirigemmo nel bagno. I due porci erano lì. Papà era inginocchiato a terra che succhiava il cazzo ad Antonio che mugolava dal piacere. Una mano di papà sconquassava il culo del mio fidanzato che apprezzava molto l’attenzione. Quando ci videro c’invitarono non ebbero un attimo di esitazione nell’invitarci a partecipare. Chiaramente io e mamma non ci facemmo pregare, ma snobbando i nostri uomini, ci avvinghiammo in un abbraccio tetta a tetta, infilandoci le nostre lingue in gola. Ricordo perfettamente il sapore della saliva di mamma e più ne succhiavo più lei me ne riversava in bocca. Ci buttammo a terra in posizione di 69 stringendo le nostre teste con le cosce. Immersi tuto il viso nella fessa di mamma ingoiando a più non posso i suoi umori. Altrettanto faceva lei con me. Nel frattempo papà e Antonio si davano da fare per fatti loro. Papà era alla pecorina e Antonio se lo stava inculando di brutto. Dalla mia posizione vedevo perfettamente il cazzone di Antonio entrare ed uscire dal buco del culo di mio padre. Poi Antonio con un urlo liberatorio scaricò nelle visceri del suocero una quantità industriale di sperma che colò copiosamente fuori appena il buco del culo di papà fu liberato. Lasciai la presa con mamma e mi tuffai a leccare l’ano di mio padre, ingoiando tutta la sborra che ne usciva. Mamma allora si dedicò al cazzo ancora duro di Antonio, ripulendoglielo per bene. La mia leccata di culo ebbe un effetto devastante su papà, tanto che all’improvviso sborrò litri di sperma senza neanche che si toccasse. Era un peccato che tutto quel ben di dio andasse perduto a terra. Allora con le mani lo raccolsi e lo passai sul volto paonazzo di mio padre per poi dedicarmi a leccarglielo via. Io e mamma però non avevamo ancora avuto il nostro orgasmo. Ad Antonio venne un’idea: ci fece mettere entrambe alla pecorina e poi lui e papà iniziarono a lavorarci le pucchiacche con le mani. Le nostre fesse erano lubrificate peggio di un motore e dopo nenanche un minuto le loro mani furono completamente dentro di noi. Papà mi stantuffava la fessa con delicatezza, mentre invece a mamma era riservato un trattamento ben più rude. Ma questo evidentemente le piaceva, perché dopo un po’ se ne venne gridando come un’ossessa. Vedere mia madre sconquassata dall’orgasmo fu per me il colpo di grazia: me ne venni anch’io in modo divino. Quando i nostri uomini ritrassero le mani potei notare la maestosità della fessa di mamma che ancora aperta sembrava poter accogliere ben più di una mano.- – È incredibile. Sembra una favola. Non sono sicuro che tu mi stia dicendo la verità ma in compenso sono arrapato come un mulo e il cazzo mi fa male tanto è duro.- Nessuno ti costringe a credermi, ma ti posso assicurare che è tutto vero, del resto se vuoi puoi anche chiedere ad Antonio e se vuoi…- Se voglio?- Se vuoi c’è ancora qualcun altro che ti può confermare tutto.- Si, va bene, ma ora ti prego, fammi qualcosa altrimenti mi scoppia il cazzoAnna allora si calò sul mio bastone ed iniziò a succhiarlo con voracità. Contemporaneamente con la mano iniziò a solleticarmi il buco del culo. Devo dire che il trattamento ebbe il suo effetto e quando mi sentii un dito dentro me ne venni copiosamente in bocca a mia suocera la quale provvide a non far uscire fuori neanche una goccia di sperma.

