Il ritorno dello stallone nero di Barby Giovedì 26 settembre, nel pomeriggio, squilla il mio telefonino: la telefonata arriva da molto lontano, precisamente dal Brasile. E’ Rogerio, lo steward della Varig che abbiamo conosciuto sull’aereo al ritorno dalle nostre vacanze in Brasile e che da cui, insieme al suo amico Luis, mi sono fatta scopare a sangue per due giorni avendoli ospitati a casa nostra. Rogerio mi avvisa che domani sera lavorerà sul volo Rio de Janeiro-Milano e che avrà il ritorno domenica 29 sera. Mi chiede se io ed Alex abbiamo impegni, ed ovviamente, lo invito a stare da noi per il week-end; prenderà la coincidenza per Roma sabato pomeriggio ed arriverà a Fiumicino alle 5 ed un quarto. La sera di venerdì, a casa, come arriva mio marito Alex, lo informo subito della telefonata: “Amore, lo sai che oggi pomeriggio mi ha telefonato Rogerio dicendomi che sabato pomeriggio sarà a Milano? Non ti offendi se gli ho detto di venire a stare da noi fino a domenica sera, vero?” dicendo questo, mio marito mi risponde che mi brillano gli occhi e ciò significa che muoio dalla voglia di farmi scopare di nuovo da quello stallone nero di Rogerio! “Come potrei offendermi? Mi ricordo quanto sei stata troia quella sera!” mi risponde lui. “Sai la mia predilezione per il mio cazzo nero e quello di Rogerio è uno dei quei cazzi neri di cui una donna si ricorderà per parecchio tempo, come quello di Michael. – il nostro amico di santo Domingo – Ho intenzione di farmi sbattere per tutto il tempo in cui sarà qui!” “Se è per questo, non sarò certamente io a dirti di no! Eppoi, non voglio di certo perdermi un simile spettacolo!” mi risponde mio marito Alex. Così sabato pomeriggio, mi preparo con molta cura: perizoma nero e niente reggiseno, un miniabito nero mozzafiato che non permette nemmeno l’utilizzo delle calze tanto è corto, i tacchi a spillo da 15 cm. mi slanciano ancor di più il culetto ed un leggero trucco mi incornicia il viso. “Amore io vado, sarò di ritorno prima di cena con la nostra attrazione!” dico ad Alex che se ne resta a casa in trepidante attesa. Alle cinque in punto, sono agli arrivi nazionali dell’aeroporto di Fiumicino. Rogerio varca l’uscita alle 5 e mezza, mi vede subito e mi viene incontro, salutandomi ed abbracciandomi. Andiamo subito a casa, dove c’è mio marito ad attenderci, poi Rogerio fa una doccia mentre io ed Alex prepariamo il suo letto giù nella sala hobby. A cena andiamo al ristorante, dove io mi siedo alla sinistra di Rogerio, permettendogli la visione delle mie cosce e facendogli piedino per tutta la serata. Riesco anche a sfiorargli il cazzo in un paio di occasioni e lui ne è visibilmente eccitato. All’uscita del ristorante, risaliamo subito sul nostro fuoristrada, dove una volta seduti sui sedili, il miniabito è subito salito, permettendo a Rogerio di godere appieno della vista delle mie gambe, dalle caviglie fino alle cosce, perizoma compreso. Una volta a casa, Alex propone di brindare alla serata: “Vi andrebbe di bere qualcosa? Una coppa di champagne?” Mio marito stappa il Dom Perignon che la serata speciale impone, mentre la TV è sintonizzata via satellite su un canale francese che trasmette film hard. “Adesso si sta meglio!” dico io ad Alex e Rogerio mentre riappaio davanti a loro con i capelli ancora bagnati, l’accappatoio aperto ed un paio di zoccoletti a spillo da 13 cm. “Perchè non ti metti comodo anche tu, così stai meglio!” dico a Rogerio con voce sensuale. “Si, hai ragione!” mi risponde lui andando di sotto nella sala hobby. Riappare dopo cinque minuti un asciugamano annodato in vita, io poso la mia coppa e mi avvicino a lui, iniziando a massaggiare il suo petto nudo e scuro. “Hai visto cosa c’è in TV? Vedendo come si stanno dando da fare, mi è venuta una voglia!” dico infilando la mano sotto l’asciugamano, sciogliendo il nodo e facendolo cadere in terra. “MMhhh – dico prendendolo in mano – il mio cazzo nero taglia extralarge preferito!”. Mi accoscio davanti allo splendido stallone e, socchiudendo gli occhi, apro le labbra per gustare il sapore del suo cazzo nero! Lo lecca e lo succhio con lentezza, mentre con le mani accarezzo lo scroto gonfio e la base dell’asta. Lui sospira, immobile, gustando appieno il sapiente lavoro che, da brava insuperabile professionista del pompino, gli sto facendo. Anche il cazzo di mio marito reclama la sua parte, quindi Alex fa sedere Rogerio sul divano ed a me mi fa chinare davanti a lui e, inginocchiata tra le sue cosce, riprendo il mio lento lavoro di bocca, mentre mio marito si sistema dietro di me e, allargandomi e un po’ le gambe, mi introduce nella mia calda ed accogliente fessura la sua mazza dura. In meno di cinque minuti mi inonda del suo seme, giusto in tempo per poter assistere al mio ingoio del torrente di sborra che Rogerio schizza nella mia bocca. Una quantità impressionante di sperma esce dal suo solo cazzo e, nonostante continui a deglutire, non riesco ad impedire che due rivoli biancastri mi colino ai lati delle labbra. Quando riesco a parlare dico, con voce ansimante, a mio marito: “Amore, me ne ha data mezzo litro, è buonissima, mi fa impazzire la sborra!”, poi, sempre più golosa: “Vi siete divertiti maialoni? Però io sono ancora a bocca asciutta! Cosa aspettate a scoparvi questa gran puttana che sta davanti a voi?” Così andiamo di sopra in camera da letto, nel nostro lettone, e Alex e Rogerio iniziano ad accarezzarmi e leccarmi, senza trascurare un solo centimetro del mio corpo. “Voglio che mi inculi Rogerio, inculami!” Mentre io a pompare il cazzo di mio marito, nell’intento di farlo tornare quanto prima duro come prima, Rogerio inizia a lappare il mio sfintere per ammorbidirlo, inserendo prima la punta della lingua, poi uno e due dita per abituarlo alla successiva penetrazione. Lecco così la banana del mio maritino mentre dietro di me Rogerio si posiziona per bene e, impugnando il suo scettro, lo dirige verso il mio secondo canale. Appoggia la punta della sua grossa cappella e, lentamente, ne fa entrare un paio di centimetri, poi con piccole spinte, il grosso cazzo si fa strada nel mio tenero sederino, ed io, da brava troia, non mi allontano di un millimetro da quel bastone, anzi gli vado incontro col bacino. Quando la cappella è tutta dentro di me, invito Rogerio ad infilarlo tutto: “Si dai spingilo fino in fondo! Lo sento tutto, inculami! Sfondami il culo! Si dai mi piace!” Sento il mio sfintere pulsare intorno all’asta nera che sprofonda nel mio ano fino alle palle. Alex è sempre davanti a me, ed io pompo sempre con la bocca il suo cazzo, mentre io vengo a mia volta pompata dietro da Rogerio. Il mio orgasmo liberatorio arriva in breve tempo, lascio l’asta di mio marito dalla bocca e guardandolo urlo: “Si amore, sto per venire! Godo con un cazzo nero nel culetto! E’ troppo bello, si, siiii, vengono!! Riempimi il culo Roger, dai, voglio la tua sborra calda dentro di me”. Rogerio aumenta il ritmo e si lascia travolgere da un orgasmo furioso. Le sue palle gonfie sbattono sulle mie chiappe mentre copiosi fiotti di sperma farciscono il mio culetto e mio marito mi inonda la bocca nuovamente. Quando Rogerio esce dal mio culetto, il mio ano è enormemente dilatato e si contrae palpitando mentre il suo sperma cola all’interno delle mie cosce. Dopo esserci lavati, ci addormentiamo sfiniti, io in mezzo a loro due e con le mani, ci accarezziamo dolcemente. La mattina di domenica, Alex viene svegliato a causa degli scossoni del letto e, aprendo gli occhi, mi vede distesa sulla schiena con le gambe aperte e in alto mentre Rogerio mi scopa vigorosamente. “Buongiorno amore, ti piace essere svegliato così, vero? Mi hai sempre detto che lo desideravi e così ti ho accontentato. Ieri sera Rogerio non mi ha scopata, così adesso me lo gusto per bene. Tu intanto masturbati davanti a me!” Alex inizia così a masturbarsi mentre, sotto i colpi poderosi che mi squassano, io ricomincio a gemere. “Dai, più veloce, non mi manca molto!” dico a Rogerio fino ad urlare, come sempre, il mio godimento: “Si, godo, vengo, non fermarti! Siiiii!!” Questo favoloso stallone nero continua a montarmi senza perdere colpi ed io urlo a squarciagola altre due volte, segno inequivocabile di altri due orgasmi sconvolgenti. Poi arriva il turno di Rogerio, che dopo aver soddisfatto pienamente la maiala che sono, può prendersi la sua dose di piacere. Rogerio mi guarda come per chiedermi il permesso di scaricarsi nel mio corpo fremente. “Vai Rogerio! Riempimi la fica della tua sborra! Fammela sentire dentro!!” La notte di riposo lo ha rigenerato perché sborra talmente tanto che, mentre il suo cazzo mi sferra gli ultimi colpi, il suo sperma esce colando sulle lenzuola. “Voglio sentire anche la tua sborra amore!” dico a mio marito, “Voglio sentire il tuo cazzo che si muove nella sua sborra. Scopami amore!”. Alex non se lo fa ripetere e, mentre io ripulisco con la lingua il membro nero di Rogerio, mi penetra sbattendomi con foga, tanto che i suoi colpi fanno rumori osceni di sciacquio che il suo cazzo causa stantuffando tra lo sperma di Rogerio. Alex mi sbatte facendomi godere ancora una volta, poi mischia il suo sperma a quello di Rogerio. Dopo una tonificante doccia e una rapida colazione, mi concedo ancora allo stallone nero sul divano del salone, mentre mio marito è uscito per comprare il giornale e le sigarette. Dopo pranzo invece, mi faccio scopare ed inculare da entrambi ancora una volta, poi a metà pomeriggio ci vestiamo e ci dirigiamo verso l’aeroporto. Voglio salutare Rogerio a modo mio, così mi accomodo sul sedile posteriore insieme a lui e, dopo avergli estratto il cazzo, inizio un veloce pompino alternato a momenti di masturbazione, arte in cui non sono affatto male! Poco prima di entrare nel parcheggio dell’aeroporto, la mia bocca è di nuovo piena, ingoiando tutto golosamente. Dopo aver fatto il check-in, salutiamo Rogerio, dandoci appuntamento al suo prossimo volo Rio-Milano. Lo stallone infatti, mi assicura che ogni volta che lavorerà su quel volo, farà una deviazione automatica su Roma!
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