Sono un ragazzo di 26 anni, e quella che sto per raccontarvi è una cosa che mi è successa più o meno all’età di quindici, quando ero nel pieno dello sviluppo delle mie voglie sessuali. Allora, solevo passare parecchio tempo con un mio cugino che viveva pochi metri lontano da casa mia, e con il quale per ragioni legate soprattutto al fatto di avere più o meno la stessa età e per comunanza di carattere mi trovavo particolarmente bene. Noi abitiamo in campagna in una zona dove oltre alle nostre abitazioni c’e soltanto una piccola azienda di pochi operai, (un capannone) e altre due abitazioni di cui una di modeste dimensioni. Nell’altra viveva (e vive tuttora) la signora Ada (che noi chiamavamo zia) con il marito e con le due figlie; Maria di sedici anni, ed Eleonora di diciotto. Quando noi eravamo più piccoli le due figlie di Ada venivano spesso a casa di mio cugino e quindi capitava spesso di giocare con loro, ma con il passare degli anni loro si sono un po’ allontanate per motivi vari (lo studio, poi il lavoro, i ragazzi, ecc…), e così ci vedevamo sempre meno, con mooolto dispiacere da parte nostra, perché crescendo si erano fatte proprio due belle ragazze; entrambe bionde e carinissime, con un fisico perfetto, molto simpatiche e di compagnia. Un giorno d’estate io e mio cugino (assieme a sua madre, mia zia), ci recammo a casa della signora Ada perché dovevamo dare loro una mano a preparare delle conserve di pomodori. C’erano anche le due figlie bonazze bionde. Ad un certo punto della lavorazione, si rese necessario un altro fusto di ferro, e io fui incaricato di andare a prenderlo in un magazzino (una vecchia stalla in disuso da tempo) assieme a Maria. Dopo aver trovato questo fusto, ci fermammo un attimo a riposare seduti su quello che una volta era il serbatoio di qualche cosa, forse un trattore e aspettammo un po’ prima di tornare dagli altri. Fu allora che Maria mi disse di avere due sigarette rubate al padre e voleva fumarle Dapprima esitai per paura di essere scoperto dagli adulti, ma poi accettai e ci accendemmo la sigaretta a turno. Prima io e poi lei. Mentre Maria fumava, io la guardavo intensamente, soprattutto le sue gambe e il suo decolté bello in vista a causa dell’abbigliamento estivo, il tutto bello abbronzato per via del sole cocente! Eh si, era un bel bocconcino Maria. Quando ebbe finito di fumare, prima di tornarcene verso il portico dove stavamo lavorando, lei mi disse: “…aspetta, prima di tornare devo fare pipì… !!!” Così mi chiese di allontanarmi in modo che non potessi vederla. Lei rimase nel punto in cui avevamo fumato, (cioè appoggiata alla parete della stalla) ed io passai dall’altra parte della parete dentro la stalla stessa. Da li, grazie ad una fessura fra le assi di legno, riuscii a vederla. Si guardò intorno, poi sollevò la gonna ed abbassò le mutandine bianche candide, mettendo a nudo la sua fichetta nera. Dato che l’erba secca era alta più di venti centimetri e piuttosto “pungente” non poté accovacciarsi come fanno di solito le ragazze, così si piegò soltanto leggermente sulle gambe e divaricate le gambe cominciò a pisciare. La vedevo chiaramente, e chiaramente vedevo il fiume di pipì che le sgorgava dalla sua passera. Mi eccitai, tanto che il cazzo mi venne duro e dovetti lottare per non far vedere la mia vistosa erezione al di sotto dei pantaloncini. Quando ebbe finito di urinare, si ricompose, e prima che si muovesse mi mossi anch’io e mi feci trovare di fronte l’ingresso della stalla, lontano dal punto da dove l’avevo “spiata”! Rifacemmo la strada a ritroso e giungemmo dove erano gli altri, sicché la signora Ada ci disse: “C’è voluto tutto questo tempo per un fusto… ?!!” Noi non rispondemmo, anche perché non avevamo neanche avuto la furbizia di inventarci una scusa che giustificasse il troppo tempo impiegato. La cosa sembrò finire li. A pranzo ci trattenemmo a casa di Ada, e non potei fare a meno di raccontare a mio cugino quanto fosse accaduto in mattinata con Maria dietro la stalla. Andammo dietro casa, in un punto dove credevamo che nessuno potesse sentirci, (credevamo…) senza renderci conto di trovarci proprio sotto la finestra del bagno di casa di Ada! Raccontai tutto a mio cugino, senza nascondere nessun particolare; gli dissi persino che mi ero eccitato al punto da dover correre a farmi una sega! Solo quando ebbi finito il racconto sentimmo lo sciacquone del bagno e spaventati cominciammo a pensare che qualcuno avesse udito tutto!!! Sperai di no, ma mi si mise addosso una certa fifa, perché nel racconto non mi ero risparmiato volgarità del tipo: ” …Maria s’è messa a pisciare come una troia… “, oppure ” …avrei voluto prenderla e scoparla lì dov’era… “, o anche ” …mi sarebbe piaciuto affogare il mio cazzo fra quelle tettone dure… “e altre frasi del genere. Ma la giornata si concluse tranquilla senza che nessuno mi facesse notare niente di quell’episodio, e nel tardo pomeriggio salutammo tutti rincasando e rimanendo d’accordo sul tornare a cena dalla signora Ada la sera dopo. La sera in questione arrivammo tutti, e c’erano anche mio zio (il papà di mio cugino), il signor Sesto, marito della signora Ada, e un’altra decina di persone che per la maggior parte non avevo mai nemmeno visto. Era una magnifica serata estiva, nella tranquillità della campagna e all’insegna del buon umore. La tavola per la cena era apparecchiata all’aperto sotto il portico, e il pasto fu ottimo e leggero. Ma ecco che all’improvviso accadde qualcosa che non avevo calcolato, o meglio, sottovalutato! La gente chiacchierava e rideva; mia zia e altre donne tagliavano l’anguria, gli uomini parlavano di lavoro, caccia, coltivazione… e mio cugino giocava a carte con Maria, Eleonora e altri tipi. Ad un certo punto la signora Ada mi si avvicina dice: “Vieni a darmi una mano a prendere un’altra anguria e altre posate in casa!” Non sembrava una domanda; era un ordine! “Va bene… ” le risposi. Entrammo i casa, ma stranamente Ada mi chiese di salire su al piano superiore, sempre con il solito tono d’autorità che, fra l’altro, l’aveva sempre caratterizzata! Salii e giunto su le chiesi perché eravamo saliti, e lei mi rispose che l’anguria era al fresco nella vasca da bagno. Improvvisamente mi venne in mente quello che era successo il giorno prima con sua figlia Maria, ed ebbi paura! In pochi istanti immaginai cosa stava per accadermi; la signora Ada che mi dice che sa tutto e che ha intenzione di spifferare la storia ai miei zii, genitori, conoscenti e chi più ne ha più ne metta! Ero fottuto!!! Entro in bagno, e dietro di me la signora Ada che si chiude la porta dietro e gira la chiave. Ho sempre più paura! Non vedo l’anguria nella vasca; oddio, quello che pensavo si trasforma in realtà…! Guardo lei, è lì davanti la porta, con lo sguardo severo dietro gli occhiali da vista. Ha da poco compiuto 44 anni, (ci ha invitato alla festa per il suo compleanno)…; le braccia conserte. Indossa uno di quegli orrendi vestaglioni con le bretelle da casalinga, chiusi sul davanti da bottoni e dalle fantasie più strane che possano esistere! Sotto le bretelle della vestaglia si vedono quelle bianche del reggiseno. Ai piedi, delle ciabatte sempre da casa con fibbia di cuoio. “Allora.. ?!!” …esordisce. “Allora che…?” domando io. “Ti sei messo anche a fare la spia adesso?!!” “CAZZO!!!” Era lei che ci aveva sentito dal bagno il giorno addietro. Divento rosso, comincio a balbettare, non so come tirarmi fuori da quella situazione… La faccia della signora Ada è sempre più incazzata; comincia a gesticolare con le mani, dicendomi che queste cose la fanno arrabbiare terribilmente (e si vedeva), che ero non solo un maiale spione, ma anche un deficiente, segarolo, immaturo… insomma aveva ascoltato quanto avevo detto a mio cugino proprio in tutto e per tutto. in tre secondi mi ha fatto capire che stavo per essere sputtanato perché; avevo fumato, e per di più di nascosto, avevo spiato una persona in un momento molto intimo, e per di più sua figlia, avevo usato un linguaggio così irrispettoso nel descriverla, e il tutto fatto nella casa di gente che mi ha ospitato e mi ha sempre ritenuto un bravo ragazzo. Eh si, ero proprio messo a terra, non dissi una parola per replicare, per difendermi; quella stronzona aveva ragione. Questo è quello che immaginavo sarebbe successo; ciò che non avrei mai neanche pensato lontanamente è quello che invece successe poi! Dopo un minuto di silenzio e uno scambio di sguardi (duro il suo, da cane bastonato il mio), la signora Ada mi dice: “Adesso se vuoi che non lo racconti a nessuno devi pagarla! Spogliati nudo!!!” Mentre cercavo di capire se avevo compreso bene ciò che mi aveva appena ordinato, mi ripete con maggior durezza: “Ho detto spogliati!!!” Allora ho cominciato a togliermi le scarpe, le calze, poi la t-shirt estiva e i calzoncini, e sono rimasto in boxer. Ada mi guarda e mi chiede di togliermi le mutande. Altri tentennamenti, ma alla fine l’ho fatto e sono rimasto completamente nudo davanti a quella signora d quasi cinquant’anni. “Siediti sulla tazza!” (del water). Mi seggo. Poi mi si avvicina e mi guarda dall’alto verso il basso e viceversa, e fa: “Mhh, sei fatto bene, proprio bene; complimenti” “E quel coso moscio li, cos’è?” Il mio cazzo si vergognava più di me! “Hai detto che ti si era fatto duro e dritto mentre spiavi mia figlia, vero?!!” E comincia a sbottonarsi il vestaglione… Apre i primi bottoni dal basso… non capisco! Il vestito rimane accostato anche una volta sbottonato, ma poi, una volta sganciati tutti i bottoni, la fa cascare per terra e mi rimane davanti solo in reggiseno e mutande bianchi, e con le ciabatte. Ingoio un po’ di saliva; che intenzioni ha?! Ha le cosce con un po’ di cellulite, la pancetta e i fianchi poco più ampi del normale. Mai vista una donna di quell’età nuda o quasi. S’infila i due pollici ai lati delle mutande, e mentre le fa scivolare in terra mi dice: “Ti sei eccitato a vedere Maria che pisciava?!!” Ero esterrefatto, non riuscivo a parlare. Ormai le mutande non c’erano più, e fra le gambe della signora Ada si vedeva solo il triangolo di peli neri e folti della sua figa matura. “Rispondimi!!!”, mi fa. “I…I…Io… ” balbetto… “Tu cosa?!! Si o no… ?!!!” insiste. E si fa più avanti. “S…Si, si …!” ammetto sconfitto. Bene, bravo, allora vediamo che fai adesso… e detto ciò mi spinge con una mano verso la spalliera della tazza e mi si posiziona sopra a gambe larghe. Poi si piega leggermente sulle gambe, e poggiando le mani sulle ginocchia mi dice: “Non fai più il galletto adesso?” Contemporaneamente comincia a pisciarmi addosso, sul cazzo e sulla pancia, fissandomi negli occhi… Ada mi teneva bloccato sulla tazza standomi sopra! Il pisello venendo inondato dal getto della sua passerona pelosa mi si comincia a risvegliare, e anche se penso più al lato disgustoso della cosa, mi ritrovo con un’erezione addirittura più grande di quella del giorno prima! La signora mi stava letteralmente a cavallo, e la sua figa era aperta come non ne avevo mai viste finora nella realtà; fra i peli neri le labbra erano molto divaricate, e fra queste schizzava la sua piscia color oro, bollente e violenta. Sembrava non la finisse più! A cominciato a muovere il bacino, cercando di indirizzare la pioggia d’oro proprio sulla punta della mia cappella gonfia e rossa, mentre rivoli di liquido giallo le scorrevano verso l’interno delle cosce, ed altre gocce le spurgavano dalla figa!! Poi il getto ha esitato un attimo, ed è ricominciato più violento di prima, sotto la spinta dello sforzo della signora! Perché mi stavo eccitando alla vista di quella cosa così… feticista, di quella figa che pisciava?!! Prima di terminare di pisciare, schizzò quattro o cinque getti sul mio stomaco, per svuotare bene la sua vescica, e infine compiaciuta ansimò: “Ahhh, adesso va meglio… !” Io ero fradicio del suo piscio dal petto in giù, per non parlare del mio membro che non solo era bagnato di pipì, ma anche di un po’ di liquido che inevitabilmente mi era colato fuori. Mi guarda e dice: “Guarda che la tua punizione non è mica finita!!!” Sono un po’ spaventato e un po’ eccitato; che cos’altro mi riserba questa vecchia baldracca?!! Mi si toglie da di sopra, mentre la sua figa gocciola ancora, e sedendosi sul bordo della vasca da bagno aggiunge: “Adesso me la devi asciugare tutta!” “Ok…” penso “Basta che la facciamo finita… ” Sono li con il cazzo dritto e duro che mi fa quasi male, sto per prendere la carta igienica quando mi interrompe e ridacchiando mi dice: “Ah ah ah…, eh no, bello mio, non hai capito; non con la carta!” “E con che… ?” domando. Ada poggia un piede sul bidet, allargando ancora le gambe, poi si fa indietro un poco con la schiena, poggiandosi con le mani sulla vasca, e decisa mi risponde: “Con la lingua!!!” “Ehhh… ?!!!” replico. Ma ho poco da replicare, sia perché so che mi ha in pugno, sia perché in fondo la cosa cominciava a piacermi… se non fosse stato per il fatto che la sua passera era fradicia di piscia!!! “Avanti… dai muoviti… !!!”, mi fa! Mi alzo dalla tazza, e mi avvicino al suo punto intimo mentre lei con le dita di una mano ha già cominciato ad allargarsela. Apre le grandi labbra, e poi le piccole, facendomi vedere ciò che sino ad allora non avevo mai visto! (Anche se sinceramente avrei preferito che fosse stata una ragazza un po’ più giovane, che so, una delle sue figlie (tanto per cambiare). La sua figa era tutta aperta. Vedevo chiaramente il foro della vagina, e più su il suo clitoride eretto e rosa. Tutta la figa era di un colore più roseo del normale colore delle mucose; evidentemente era molto eccitata la porcona! Esito un attimo, era tutto fradicio fra le sue gambe; “Avanti, leccamela, e leccamela bene… !!!” mi fa lei. Mentre mi avvicino comincio a sentire un odore strano, molto forte, che non avevo mai sentito prima di allora, ed immagino che si tratti dei suoi umori, così proseguo… Tiro fuori la lingua, e non appena la poggio sulla sua figa la signora mi dice: “Ecco bravo… ” La “slinguazzo” un po’, sentendo il sapore salato ed amaro del piscio che le ricopre tutta la vagina, poi assaporo il gusto dei suoi umori e mi accorgo che la cosa le piace, perché la sento ansimare di piacere, e dirmi: “Mhh, bravo, bravo così… mhhh… ” Allora comincio a prenderci gusto, e la lecco nella vagina, sul clitoride, attorno alle piccole labbra, nell’interno delle cosce, e persino più in basso sul suo buco di culo!!! Nel frattempo mi ha afferrato con la mano da dietro la nuca e mi preme sul suo sesso, sempre più forte, e io lecco sempre più convinto, fino quasi a soffocarmi, mentre ho la faccia immersa fra peli e liquidi caldi e viscidi!!! A un certo punto sento che il suo ansimare si blocca e viene seguito da un gemito più pesante (ma soffocato) e copioso!!! Dopo un secondo mi ferma, mi sposta la testa e mi guarda dicendomi: “Cazzo, mi hai fatto venire, beccamorto!!! (Mascalzone)” Mi rialzo e la guardo con sotto il naso ancora l’odore delle sue parti intime. Ma avevo ancora il cazzo in tiro, così lei mi dice: “Fammi sentire quanto ce lo hai duro… ” e così dicendo allunga una mano e me lo afferra. Poi comincia a segarmi, ed io sono già bello che bagnato, quindi lei scivola che è un piacere, su e giù, su e giù, decisa ma lentamente. “Te lo hanno mai fatto un pompino… ?!” mi chiede! Esito: “N…no… ” mi guarda e per la prima volta da quando eravamo entrati in quel cazzo d bagno mi accenna un sorriso. Poi si alza e mi fa cenno di risedermi sulla tazza, mentre lei si massaggia ancora un po’ la figa e soprattutto il ventre. Sono nuovamente seduto e Ada si inginocchia davanti a me lasciandomi immaginare quello che sta per farmi! Comincia ad accarezzarmi le palle, poi l’asta rigida, mi passa le dita sfiorandomi la cappella rossa ed in tensione e mi sega ancora un po’! Quindi mi da un ultimo sguardo da vera porcona, e me lo fa scomparire all’interno della sua bocca! Poi lo ritira fuori, e ancora dentro e fuori per sette otto volte… Non credevo che nei pompini si potesse andare così a fondo; quanto era profonda la bocca di questa troia?! Alterna spompinate veloci e decise ad altre lente e appassionate, ma sento che non reggerò ancora a molto, così comincio ad allontanarla da me, o meglio ci provo visto che lei (sicuramente pur avendo capito quello che stavo per dirle), non accenna a staccarsi! La chiamo a bassa voce: “Ada, Ada guarda che sto per esplodere… Ada sto per venire…”, ma lei niente. Continua, continua anzi a pompare sempre più forte, finché l’ultimo mio avviso viene mozzato: “Ada st… ” ma non faccio in tempo a terminare la frase che già le sto sborrando in bocca, e in che maniera!!! sembra che non riesca a fermarmi, mentre un piacere mai provato sino ad allora mi avvolge tutto e mi si contorcono quasi tutti i muscoli delle gambe! Non mi molla fino a quando il cazzo non mi è tornato a riposo. Dunque alza la testa e sistemandosi gli occhiali mi dice: “Ti è piaciuto il pompino della zia Ada?” “Non le ho neanche risposto, talmente era evidente che la cosa mi aveva più che soddisfatto! Nonostante il mio racconto sia stato molto lungo per via della mia “mania” di descrivere tutto nella maniera più accurata va detto che in realtà siamo stati chiusi in quel bagno per circa venti minuti, ma le altre persone avrebbero potuto cominciare ad accorgersi del nostro mancato ritorno, così decidemmo di tornare giù. La signora Ada, mi disse: “Allora va bene, diciamo che la cosa resta fra di noi: anzi tutte e due le cose restano fra di noi, anche la storia di Maria! Diciamo che resta il nostro piccolo segreto!” Si, la cosa conveniva sia a me che a lei… Questo è quanto accadde dopo l’avventura in bagno con la signora Ada: Nei giorni successivi ci furono alcune confidenze fra me ed Ada. Per prima cosa mi confessò di essere molto porca (ma va?!!),e che il rapporto con il signor Sesto (suo marito) non era dei migliori dal punto di vista del sesso. Infatti lui una volta soddisfatte le SUE esigenze, faceva scendere il sipario, anche se lei non era ancora soddisfatta. Dopodiché mi confidò il fatto di essere una sorta di pervertita alla quale piaceva fare sesso con la pipì. Mi disse di aver provato a convincere suo marito ad interessarsi a questo aspetto meno praticato del sesso, ma lui non ne aveva voluto sentir parlare, l’aveva addirittura chiamata troia depravata, così la “povera” signora Ada aveva dovuto reprimere le sue fantasie erotiche per anni giocando da sola, cioè masturbandosi in bagno (anche per via anale), prima di urinare o mentre urinava oppure pisciandosi letteralmente addosso sia nuda che con indosso le mutande. Mi raccontò che spesso a casa beveva molto durante la giornata, ed arrivava al punto quasi di scoppiare prima di urinare; poi andava nel bagno che hanno fuori nel cortile, e si spogliava nuda, si sdraiava sul pavimento e si masturbava in tutti gli orifizi, infilandosi una zucchina o una banana in figa. Quando sentiva che stava per venire cominciava anche a pisciare raggiungendo (come disse lei) ” …un piacere talmente intenso che mi passava addirittura la voglia di scopare con quel coglione di mio marito… !!!” Il tutto fatto nel bagno del cortile per evitare di insozzare la casa di pipì e altro. Fra noi nacque un’amicizia particolare, ma più che altro direi che ci divertivamo a scopare. E’ con lei infatti che ho perso la verginità pochi giorni dopo, ho scoperto che anche a me piace giocare con la pioggerellina d’oro della signora Ada. Siamo due amanti, e la nostra relazione dura ormai da ben undici anni. Ci divertiamo molto, ma soprattutto scopiamo come non avrei mai immaginato di fare e come lei aveva rinunciato a sperare. Il povero signor Sesto purtroppo è cornuto più di un cesto di lumache!!! Il giorno in cui scopai per la prima volta, ero andato a casa di Ada con la scusa di portarle una bottiglia di liquore da parte di mia madre; per telefono mi aveva detto: “Se mi farai il piacere di portarmi la bottiglia ti sarò molto riconoscente!!!” Così chissà perché strada facendo immaginavo che avremmo fatto ben presto altre “sozzerie”!!! Quando giunsi da lei, le diedi quello che voleva, e subito assaggiammo un bicchiere di quel liquore. Parlammo un po’ del più e del meno, e tra le tante cose mi disse che le figlie erano andate a casa di alcune loro cugine per organizzare una giornata in piscina, e che il marito come al solito a quell’ora era a lavoro, e non sarebbe tornato a casa prima delle 17.40. “Siamo soli io e te… !!!” …concluse… Poi mi versò un altro bicchiere di liquore, (il che era già troppo per me, non essendoci abituato…), e anche lei ne bevve un altro sorso chiedendomi: “Buono vero… ? Non ti scappa per caso di andare al bagno?!!!” In effetti dopo quei due bicchieri avevo dei bisogni da fare, e glielo dissi. Quindi lei posò il bicchiere, si alzò in piedi e mi disse: “Andiamo in bagno… !!!” Andammo… “Facciamo un po’ i maiali… ?!” …mi chiese… “Cioè?!” …chiesi io; “Voglio sentire anch’io la tua pipì!!!” Il cazzo cominciò a vibrarmi, e in men che non si dica me lo ritrovai duro fra le gambe! Ada cominciò ad aprirsi la solita vestagliaccia, e poi si slacciò anche il reggiseno mostrandomi per la prima volta anche le sue tette; credo che sia stata una quarta misura, non grandissime, ma devo dire che stavano su alla perfezione, con due bei capezzoloni scuri, dalle areole ampie e diritti come dita puntate contro. A bocca aperta, guardando tutto quel ben di Dio sospirai: ” …belle… !!!” “Ti piacciono, eh maiale… ?!! E questa ti piace… ???!!!!!!” …mi chiese con tono duro prendendomi la mano e ficcandosela dentro le mutande!!! Sentii immediatamente il folto cespuglio di peli della sua passera, fradicia ed aperta, e risposi con la punta del cazzo che già mi si era bagnata: ” …questa mi piace ancora di più, …puttana… !!!” A quell’insulto chiuse gli occhi e cominciò a dimenare il bacino sfregando la sua figa sulla mia mano! Dunque si tirò giù le mutande e si tolse le ciabatte; “Fai una pisciatina alla zia Ada, piccolo porcello… ?!!” …mi chiese entrando nella vasca da bagno! Le dissi che non ci riuscivo con il cazzo dritto, e mi spogliai facendole notare quanto ce lo avevo in tiro! Cominciai a menarmelo, e sborrai immediatamente facilitato anche dalla vista di lei che nel frattempo si era messa seduta sul bordo della vasca e si masturbava piano, piano, ficcandosi le dita nella figa e nel culo! quando ebbi il pisello moscio, le dissi di sedersi sul water, ma lei rispose di no; invece si alzò in pied, poi si girò di schiena, e si chinò dandomi la vista del suo culo largo e con un po’ di cellulite. Divaricò le gambe per quanto poté, e si allargò le natiche con le mani dicendomi: “Pisciami in culo!!!” Dopo aver osservato il bel bocciolo del suo buco di culo cominciai a pisciare schizzando il getto proprio nel buchetto che lei teneva aperto, regalandole un piacere che mi manifestò sotto forma di gemiti di ogni tipo e intensità!!! “Ahhh che bello, che goduria…” …mi diceva con voce molto lussuriosa, mentre io le “lavavo” anche le chiappe e le cosce con il mio liquido d’oro rovente. Non avrei mai immaginato di fare una cosa del genere, né che potesse esistere un’altra persona cui piacessero simili cose. Eppure… La pipì sembrava non finirmi mai, e mentre urinavo schizzandole anche dentro la figa aperta e gonfia Ada mi diceva: ” …ohhh vengo, veeengooo, che bbbellooo … dimmi che ti piace, maiale… ” …come darle torto?!! Alla fine avevo il pisello e la vescica vuoti e lei il culo fradicio e lucido di pipì!!! “Voglio scoparti!!!” …mi chiese, e allora andammo nella sua stanza da letto e se lo fece mettere subito in figa , dopo avermi messo un preservativo rubato a suo marito. Sembrava assatanata, si dimenava come un’anguilla fuor d’acqua, mi si aggrappava e mi “cingeva” letteralmente con le gambe! Venne ancora con un urlo soffocato di piacere, ed anch’io venni di nuovo dentro il preservativo ma avvolto dalla delizia rovente della sua passerona nera!!! Eravamo entrambi sfiniti e sudatissimi! Fu quello il giorno in cui la mia verginità andò a farsi fottere… (anche lei)!!! Ora la signora Ada ha 55 anni, e nonostante io abbia avuto altre storie di sesso con ragazze della mia età e non, devo riconoscere che è con lei che soddisfo le mie fantasie erotiche nella maniera migliore e più completa. Ha messo su qualche chilo di troppo, (specie sul culo e sulle cosce), ma è sempre una bella donna, dal viso molto arrapante e dal carattere ancor più accattivante, che sa sempre come risvegliare in me l’ardore più estremo; …specie quando penso a ciò di cui è capace! Negli anni passati mi ha iniziato a tutte le porcherie sessuali che possano esistere: l’ho scopata in tutte le posizioni, le ho sverginato il buco del culo (è stata un giornata indimenticabile quella volta…), e ora la inculo spesso. le piace farmi i pompini mentre, seduta sul water, si masturba e piscia; anche a me piace pisciarle in faccia dopo che mi ha spompinato per bene. Lei dice che è la parte migliore! E sapete una cosa? Vuole scopare anche in quei giorni del mese in cui non si potrebbe! “Basta organizzarsi… …e poi, c’è sempre il culo… ! ” …afferma convinta! Prima di salutarvi voglio raccontarvi un’altra piccola storiellina capitataci quest’estate in occasione del matrimonio proprio di Maria. La sera del matrimonio, ci ritrovammo tutti a casa della signora Ada per un rinfresco con altre persone, e c’era una gran baldoria. Eravamo tutti un po’ alticci, soprattutto il signor Sesto, che aveva passato in rassegna tutte le bottiglie di vino comprate per l’occasione. Anche Ada era un po’ brilla, e me lo confidò quando le chiesi di fare l’ennesimo brindisi in favore della figlia che parecchi anni prima mi aveva fatto sapere quanto possono essere eccitanti le donne quando fanno la pipì! Ada mi rispose che forse aveva bevuto troppo e che non sapeva se avrebbe fatto bene a continuare, ma forse poteva ancora sopportare un bicchiere di vino bianco delle loro vigne. Io le disse che QUEL tipo di vino era terminato, e che proprio io avevo finito l’ultima bottiglia con un loro parente. In pratica queste furono le mie parole: “L’ultimo vino della casa sta nella mia vescica… !!!” A questa affermazione, Ada mi rispose: “Allora devi assolutamente farmene fare una bevuta!!!” Siamo andati dietro casa, e mentre nessuno si curava di noi abbiamo raggiunto la famosa stalla. Ada si è spogliata per paura di non bagnarsi il vestito, poi mi si è seduta davanti e mi ha chiesto di farle assaggiare il vino della casa! L’ho tirato fuori, glielo ho puntato in faccia e le ho spruzzato la mia… “Pipì della casa” in faccia, mentre lei beveva tutto con una foga ed una sete assurdi. Naturalmente poi anche lei ha voluto che sentissi con la mia “sonda” la temperatura del suo ano, giusto per accertarmi che non avesse una febbre alcolica, e mentre facevo ciò con il mio cazzo nel suo culo, mi ha regalato una pisciata fenomenale che sembrava non finire più! Dopo averle riempito il culo di sborra abbiamo pensato a un piccolo scherzo per salutare tutti i presenti; al nostro prossimo stimolo avremmo pienato una mezza bottiglia di birra con le nostre pisce, e ringraziato in maniera particolarmente calorosa soprattutto coloro che avrebbero provato la nuova birra della casa della signora Ada!!! Inutile dire che, soprattutto per l’atmosfera molto alcolica, lo scherzo è riuscito in pieno. Spero che i miei racconti non vi abbiano scandalizzato ma, al contrario, abbiano fatto crescere in voi l’eccitamento e la curiosità di provare sempre di più, nel sesso. Se è stato così e quindi troverò ben giudicate le mie storie, sarò lieto di raccontarvene altre!
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