Ci siamo risvegliati nudi sul letto della sua camera. Si alzò per andare in bagno e mi passò davanti: era la prima volta che la vedevo da dietro. Il suo culo era un’opera d’arte, una scultura. Sodo, alto con le natiche ben disegnate e il solco che le separava molto ben definito. Ebbi immediatamente un’erezione che lei non potè non notare quando rientrò in camera.“Allora non sei pentito di quello che abbiamo fatto ieri sera?”“E come potrei? Ho goduto con la persona che amo e che non voglio più lasciare”Mi baciò mentre la sua mano percorreva il mio corpo alla ricerca della mia eccitazione; afferrò il mio cazzo orami duro ed inizio una lentissima sega che mi faceva impazzire. Anche io con la mia mano cercavo il suo uccello e lo sentii crescere, diventare sempre più duro. Ad un tratto si fermò e mi disse:“Vorrei sentirti dentro di me”. A quelle parole il mio cazzo si indurì ancora di più. Anche io lo volevo“E’ la prima volta per me” le dissi. “Non ho mai fatto sesso anale”.“Non ti preoccupare. Basta che tu sia dolce e delicato e io non sentirò male”La feci stendere sul letto supina; volevo che ci guardassimo in faccia durante la penetrazione. Percorsi il suo corpo con la mia lingua soffermandomi sui capezzoli duri, scendendo sull’addome, fino ad arrivare al suo cazzo. Feci come la sera precedente: lo presi in bocca ed iniziai a spompinarla. La sentivo gemere, godere sotto i colpi della mia lingua. Le succhiavo anche i ciglioni, uno ad uno, li leccavo. Poi scesi anche più sotto, a leccarle il buchino che da lì a poco avrei violato. Volevo inumidirlo per bene per evitare che lei sentisse dolore. Lo leccavo lasciandole un bel po’ di saliva, cercavo di penetrarla con la lingua. Lei gemeva ance perché con una mano non avevo smesso di segarla. La penetrai con un dito e sentii il suo culo morbido e burroso aprirsi per lasciarmi entrare. Poi due dita. Non resisteva più, voleva che la prendessi.Così mi misi tra le sue gambe divaricate e appoggiai la cappella al suo sfintere. Ci guardavamo negli occhi e io incominciai a spingere. Era la prima volta che entravo nel culo di una donna, non ero molto pratico. Ma sapevo che dovevo spingere delicatamente. Infatti dopo poca resistenza il glande superò lo sfintere; mi fermai per farla abituare – anche se non era propriamente vergine – e quando sentii che la stretta si allentava spinsi lentamente fino a che fu tutto dentro. Aveva gli occhi chiusi e la bocca leggermente aperta dalla quale usciva un dolcissimo lamento di piacere. Presi a scoparla molto lentamente; non volevo che lei soffrisse della mia penetrazione e al tempo stesso volevo godermi quella splendida sensazione che provavo ad essere nel culo di quella meravigliosa creatura. Mi muovevo continuando a guardarla negli occhi, mentre di tanto in tanto con la mia mano le masturbavo il suo cazzo. Volevo che venissimo assieme. Lei mi incitava a scoparla; stava godendo, si vedeva e si sentiva. Non ci volle molto di quel trattamento; dopo una decina di minuti non resistetti più e le scaricai nel suo intestino la mia sborrata. Venni con lunghi fiotti caldi; sentendoli nel suo culo anche Carla non resistette più e dal suo uccello uscirono tre o quattro fiotti di sperma che si adagiarono sul suo ventre. Non volevo uscire da quella meravigliosa tana; ma dovetti farlo e mi stesi accanto a lei abbracciandola. Lei dovette andare in bagno per cercare di far uscire ciò che io le avevo messo dentro. Tornò dopo circa cinque minuti e venne accanto a me. Intanto in me stava crescendo un desiderio che mai prima d’ora pensavo di poter provare. Ma ora ero sicuro.“Voglio provare anch’io le stesse sensazioni che hai provato tu”. Mi guardò sorpresa, non capiva, o forse faceva finta. “Voglio darti tutto di me stesso; ti prego, voglio sentirti dentro di me”. Mi guardò e mi sorrise facendomi capire che l’avrebbe fatto“Ok, sono felice di farlo con te. Però è meglio che ti metta a pecorina, è più facile”Non me lo feci ripetere e mi misi subito a quattro zampe aspettando la penetrazione. Ma lei volle preparami perché, anche se non aveva un cazzo molto grosso, io ero pur sempre vergine.Mi venne dietro e iniziò ad accarezzarmi il buchino; poi ci posò la sua lingua ed inizio a leccarmi, facendomi provare sensazione assolutamente sconosciute. Era bravissima; era stupendo sentire la sua lingua guizzare sul mio buchino. Mi penetrò con un dito e mi sentii invadere. Mi pareva già grosso, ma lei abilmente mi fece rilassare fino a che non mi abituai a quella presenza. Ne infilò un altro e la sensazione fu meno violenta. Ora Carla mi giudicava pronto a riceverla. Mi preparai mentalmente a riceverla; appena sentii il suo uccello appoggiato al mio culo sentii un momento di paura. Lei mi parlava dolcemente mi rilassai e mi sentii penetrare con il glande. Sentii un grande bruciore, ma non volevo smettere. Il mio culo si rilassava piano piano finchè non fu pronto ad accogliere per intero il suo cazzo. Mi sentivo pieno, riempito totalmente. Mi piaceva, era una sensazione bellissima che non avevo mai provato prima. Mi sentivo sbattere; non mi sentivo gay perché lei non era un uomo. Era una creatura diversa da tutte le altre; ed io ne ero innamorato. Andammo avanti così per dieci minuti buoni; lei sapeva come alternare il ritmo, da più lento a più veloce. Godevo come non mai; e quando sentii la sua sborra dentro di me non potei trattenermi e anche io venni per la seconda volta in poco tempo in una sborrata che bagno tutto il lenzuolo. Lei rimase in me finchè non il suo cazzo non si ammosciò dentro di me. Lo ritirò delicatamente. Mi rilassai, era stato stupendo, fantastico. La storia con Carla durò circa tre anni durante i quali abbiamo vissuto assieme e abbiamo appagato tutti i nostri appetiti sessuali. Purtroppo, come tutte le cose belle, anche il nostro amore finì e non ci restò altro che separarci. Non ho più trovato alcuna donna che mi abbia dato le sensazioni provate con lei. E frequentare trans ho paura che mi diano soltanto delusioni: in fondo Carla l’amavo non stavo con lei solo per il sesso.

