Dopo quella giornata, dove non dissi nulla a mia moglie di quello che vidi e dello spettacolo che diede di sé senza saperlo.Mi iniziarono a venire in mente delle situazioni di esibizionismo della Barbara a sua insaputa, perché avevo ancora paura che non accettasse la situazione e non mi accontentasse più di vestirsi con certe minigonne che mi tiravano molto, sapendo che lo spettacolo doveva essere anche per altri.Certo potevo sembrare anche egoista ma come dovevo fare? Forse rischiare di buttare all’aria anni di continuo ma proficuo convincimento della mia lei ad essere più sexy? Non penso proprio anzi pensai che quando il momento era maturo allora sicuramente l’avrei coinvolta.Quindi inizia con piccole cose, tipo giornate dove lei in minigonna sempre in collant senza mutandine oramai era prassi a parte”quei giorni”, andavamo nei centri commerciali prendavamo le solite scale mobili arrivati a una certa altezza la facevo abbassare con una scusa dicendo che aveva la scarpa sporca, solo nei momenti in cui vedevo che sotto di noi c’erano ragazzi o uomini che la potessero vedere bene.Immancabilmente anche per vanità femminile si chinava a pulire la scarpa e dietro si apriva uno spettacolo per chi da sotto saliva, che io con la coda dell’occhio mi godevo alla grande, e avevo l’uccello costantemente duro, anche perché arrivati al piano a volte qualcuno di loro continuava a seguirci sperando in qualche altra possibilità di vedere ancora sotto la mini delle belle chiappe e il taglio della figa e culo.Altre volte le tendevo dei tranelli le dicevo se si toglieva la mini in auto rimanendo con collant o velati o color carne di moto che si vedesse la fighetta con i suoi bei peli scuri e curati, con la scusa che stavamo arrivando al solito posto dove ci si appartava per farci delle gran scopate, lei acconsentiva ma un pochino riluttante, perché diceva che qualcuno la potesse vedere, ma io la convincevo del contrario e accettava sempre.Solo che un giorno mentre ci dirigevamo verso il nostro luogo vidi un signore in bicicletta sulla nostra stessa via di marcia e mi accostai con la scusa di chiedere una spiegazione.Barbara saltò sul sedile e disse se ero impazzito ma non la ascoltai, lei non sapeva più che posizione prendere per coprirsi ma non aveva possibilità perchè il golfino che indossava sopra era tipo corto in vita e quindi accavallo le gambe e abbassò gli occhi per la vergogna, intanto mi accostai facendo cènno che avevo bisogno di una informazione, lui si avvicinò al finestrino di Barbara e io lo abbassai.In un primo momento quel tipo non ci fece caso era sulla sessantina alto con una pancetta tipica dell’età, ma poi lo vidi strabuzzare gli occhi e da quel momento non mi guardò più ma fissò lo sguardo su Barbara anzi in mezzo alle gambe di barbare che per l’occasione aveva dei collant grigio fumo velati con solo il tassello sotto al cavallo quindi anche il corpetto era trasparente.Non sapeva più darmi la spiegazione della via richiesta e dopo un minuto lo ringraziai e mi diressi con tutta calma al nostro posticino.Barbara in un primo momento era furibonda e chiese di tornare a casa, poi la convinsi del contrario, e arrivati nel boschetto vicino alla strada iniziai a coccolarla si calmò ed iniziai a baciarla e eccitarla fino a rilassarla completamente.Mentre eravamo presi dalle nostre effusioni e Barbara mi stava facendo un pompino di tutto rispetto, dove facevo veramente fatica a trattenermi di venirle in quella bocca vellutata, dallo specchietto retrovisore esterno vidi un ombra, erano circa le 17.00 di un sabato con tempo nuvolo, tipica giornata autunnale.Mi misi in preallarme aguzzando la vista vidi che era l’uomo a cui chiesi l’indicazione fittizia qualche minuto prima, che probabilmente visto dove ci siamo diretti a capito e ci ha raggiunto in bicicletta.Barbara impegnata nel pompino non si accorse di nulla, ad un certo punto le dissi di salire sopra il mio uccello e lo fece molto eccitata, aveva la figa fradicia di umori il che voleva dire che se non altro l’esperienza vissuta con lo sconosciuto sotto sotto l’aveva eccitata anche se non l’avrebbe ammesso.Si infilò il cazzo duro come il cemento in figa e appoggiò la testa sulle mie spalle mentre io iniziai a pomparla le aprivo il culo con le mani e le infilavo un dito cosa che lei apprezzava molto, anche se non aveva mai voluto darmi il culo.Guardai verso gli specchietti retrovisori ma non lo vidi più, pensa che fosse andato via e ci rimasi anche un poco male, ma poi lo vidi di fronte alla macchina che si stava godendo la scena del culo di Barbara bello esposto che saltava sopra il mio cazzo con due dita in culo.In quell’istante incrociammo i nostri sguardi e lui capendo che era libero di guardare, tirò fuori un uccello non tanto lungo ma molto grosso di circonferenza e iniziò a menarselo.Ero talmente eccitato che facevo una fatica enorme a trattenermi nello sborrare ma volevo che quell’istante durasse il più a lungo possibile.Barbara era scatenata ululava come una cagnetta in calore e io impazzivo dalla goduria fino a che sentii l’uccello bagnarsi completamente degli umori di Barbara e non ce la feci più sborrai a più non posso e ci abbracciammo con ancora il cazzo dentro di lei.Intanto vidi il tipo fuori dall’auto venire con dei fiotti di sborra potentissimi e pulirsi con un fazzoletto di carta, e andarsene.Fu una delle scopate più sconvolgenti della mia vita, dopo esserci ricomposti e riposati ripartimmo per portare Barbara a casa e lungo la strada incrociammo sempre lui e sorpassandolo mi fece un cènno di saluto che vidi dallo specchietto retrovisore.Barbara mi disse ma è il signore di prima e poi disse che figura mi hai fatto fare, io per risposta le dissi da come eri bagnata mi sembra che ti fossi eccitata mica male e lei diventando rossa in faccia abbasso lo sguardo e disse e vero sapere che un estraneo mi guardi le parti intime mi ha dato una strana sensazione.
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