Camminavo per Milano. Ero stanco, stanco di rincorrere donne mai sicure, mai decise, mai certe di spere cosa volessero.. Alla fine non volevo tanto, una storia, normale, tranquilla, con la donna con cui adoravo passare il tempo.E invece eccomi qua sbronzo su un divano, che accarezzo i capelli ad una mia carissima amica, desiderosa di affetto. Non ci amiamo, anzi. Ma siamo amici da un sacco di tempo, e mai nulla. Ora forse delusi dal mondo, più che attratti reciprocamente ci coccoliamo. Non fosse lei sarei sicuro che stasera si scopa.Gli altri parlano, chi di corna, chi di amori che nascono, chi di progetti astratti e di difficile realizzazione pratica. Lei viene lì e mi bacia sull’angolo della bocca. Innocentemente, d’amica. Ma il mio istinto si erge. Lei mi si siede sulle gambe. È duro mascherare le mie reazioni. La faccio alzare se no scoppio. Vado a prendere l’ennesimo cuba libre. Almeno girando tra i tavoli mi calmerò, mi dico.Lei mi segue dopo qualche minuto e si pone tra le mie gambe, cercando un abbraccio amichevole. E si mette a parlare con Mario, mio caro amico.Lei, Monica, si gira richiamata da un cliente e Mario mi fa un segnale come dire: “Stasera trombi!” ed io nego con gli occhi, dicendo “Ma mai”Entra Carlotta con le sue quattro amiche francesi. Una, Juliette, è splendida. Capelli rossi, viso interessante, piercing al naso, e due occhi di chi sa cosa vuole. La guardo estasiato. Monica se ne accorge, e fintamente gelosa richiama la mia attenzione.Passano ore. Non ho fatto altro che guardare Juliette. Lei se ne accorta ed ha abbozzato un sorriso, poi ha distolto lo sguardo. Sono andato lì ma ha troncato in un nanosecondo la conversazione. Sono finito a parlare con Carlotta che mi dice che Juliette è la migliore amica gelosa di Ludwig, l’uomo, fidanzato, con cui martedì ha scopato. Situazione intrigante. Le lancio un ultimo sguardo e vado in bagno.Esco dal bagno e lei è lì davanti a me che mi fissa negli occhi. Juliette mi spinge dentro il cesso e mi bacia. Le tolgo la felpa rossa, e le slaccio la camicetta rosa. Lei mi infila una mano nelle mutande e comincia a segarmi. Mi guarda negli occhi vogliosa. Le bacio il collo, le tiro giù il laccetto del reggiseno, e comincio a succhiarli un capezzolo, che subito si erge. Lo mordicchio e passo all’altro. Poi succhio il lato interno della tetta, lei mugola con in mano il mio cazzo ormai marmo. Mi fermo e lei riprende l’iniziativa. Si inginocchia, slaccia la cintura e tira fuori il mio pene infilandolo nelle sue vogliose fauci. Dio come pompa. Affonda subito fino in fondo. Venti centimetri di gola. E la lingua impazzita che contorna la mia cappella e la mia asta. Stringe le labbra senza sfiorarmi con i denti. È fantastica. Lo tira fuori ed inizia a leccarlo come un cono gelato. Va sotto ed ingoia le palle continuando a segarmi. Poi lecca lo scroto. Dopo se lo infila nuovamente tutto di un fiato e su e giù. Col cazzo in bocca la faccio girare ed appoggiare la testa alla porta. Inizio a spingere. E lei apprezza con gli occhi. Le tolgo le mani dall’asta e le accarezzo capelli ed orecchie stantuffandole le fauci, giù fino in fondo, fino alla gola. Cinque sei sette volte. Poi mi stacco e lei respira affannata mentre la sua saliva ricopre la mia asta. E giù riaffondo. E ancora fuori. Riaffondo. Fuori. Lei mi implora in francese. Non capisco ma dal tono ricomincio a spingere. Sto venendo le dico, lei si stacca un attimo “In bocca” mi dice. E ricomincio imperterrito. Nel giro di pochi secondi vengo inondandole bocca e viso. Lei non ce la fa trattenere la quantità di sborra che le fuoriesce dai lati della bocca. Poi non ce la più ma il mio cazzo continua a produrre. Se lo toglie dalla bocca e continuo la sborrata sui suoi occhi smeraldini e sui suoi capelli rossi. Finita. Lei lo riprende ci dà ancora due lappate per asciugarmi tutto. Si lecca le labbra. Raccoglie la sborra dagli occhi e se la infila in bocca “Che buona” mi dice.La sollevo e la bacio. Mi inginocchio. È ora il mio turno. Le slaccio i pantaloni e le tolgo le mutandine. Le bacio le cosce e i peli arruffati della sua micetta. Le scosto le labbra e la clitoride esce alla mia vista. Inizio a leccarla con il centro della lingua. Lei comincia con i primi spasmi, è già bagnata. Do due leccate alle labbra per assaporare la sua produzione dolce titillando la clitoride. Ricomincio a leccarlo, altri spasmi e le sue mani sulla mia testa che mi spingono verso il mio oggetto del desiderio. Parole francesi incomprensibili. Alzo lo sguardo e lei ha la bocca aperta e gli occhi gaudenti. Lecco ancora la vulva, le infilo due dita dentro. Lei apprezza e comincio a muoverlo come fossero un cazzo. Lei gode. Passo a succhiarle la ciprigna e lecco anche il buco del culo, lei mugola e si dischiude un attimo. Le passo un dito e lo infilo a fatica. Lei grida. Le sue gambe cedono. Si appoggia alla porta per non cadere.Qualcuno bussa alla porta del bagno. “Ma che state facendo? Devo pisciare.” È Monica. Lei si riprende un attimo. Io mi alzo subito. Le dico: “Non possiamo andare avanti! Usciamo e continuiamo da un’altra parte. Ok?” Lei acconsente con gli occhi. Ci rivestiamo e usciamo. Monica quando mi vede è sbalordita. Riesco solo a dirle “Ciao”. Lei non sa cosa dire. Mi bacia. Limoniamo davanti a Juliette. Non so cosa volesse fare. Sembrava volesse marcare il territorio. Juliette è divertita ed in cuor suo mi sa che vorrebbe solo venire essendo bagnatissima ed eccitata. Monica “Che buon sapore che hai Juliette” le dice. “Grazie” risponde lei e la bacia. Io sono in estasi. “Perché non continui con noi?” “Ok!” le risponde Monica iniziando a pisciare lì davanti a noi con la porta aperta. Juliette mi toglie il cazzo dai pantaloni ormai barzotto. Io mi avvicino e lo infilo nella boccuccia di Monica che mi lecca la cappella e se lo infila pisciando. Juliette accarezza le mie palle e spinge la testa di Monica sulla mia verga che viene inglobata per tre quarti. Io infilo un dito nel culo a Juliette. Monica finisce di pisciare e Juliette le dice “Non ti asciugare”. Si inginocchia e le lappa la vulva asciugandole le gocce di urina. Poi si alza e bacia Monica che sta segando il mio cazzo. “Andiamo sul soppalco” dico io.Gli altri continuano con le loro chiacchere senza apparentemente accorgersi di nulla. Attraversiamo la stanza prima di salire sul soppalco. Le mie due donne corrono su. Io le seguo. Si stanno già baciando. Mi infilo nel bacio. Faccio stendere Juliette per continuare il lavoro interrotto, le slaccio pantaloni. Non si è rimessa le mutandine, al mio sguardo sorpreso lei ride dolce. Ricomincio a leccarle la clitoride, lei si bagna nuovamente. Le alzo le gambe che Monica tiene sollevate. Le infilo due dita nel culo e due nella figa nel mentre che succhio la clitoride. Monica le lecca le tette. Juliette è in estasi. Monica viene dietro di me a smanettare con la cintura dei miei pantaloni. Leva i boxer e ingoia le palle e lo scroto. Poi se lo infila tutto in bocca riportandolo duro. Juliette sta per venire. Mi fermo. Monica mi infila un preservativo e io affondo in quella calda fucina di desiderio. Affondo più volte. La bacio, lei gode, comincia a gridare il suo orgasmo ed io non mi fermo continuo a spingere e uscire nonostante le contrazioni della sua figa. La musica di Bach copre le sue urla. Monica succhia il mio cazzo quando esce dalla sua figa. Continuo a stantuffarla irregolarmente per farle scendere e salire il piacere e lei viene nuovamente. Dopo quasi quindici minuti di cavalcata esco e levo il preservativo infilandomi nella sua bocca che me lo succhia tutto quanto quasi ingoiandomi le palle. Monica si sditalina guardandoci e pregustando il dopo. Giro Juliette che si mette a quattro zampe sculettando. Mi avvicino con il mio cazzo duro come l’avorio. Lei mi dice “Fai piano”. Non l’ascolto sono troppo eccitato, e poi ho visto come le piace un dito figuriamoci un cazzo intero. Mi infilo deciso. Lei grida, esco e rientro. Lei gode. Comincio a cavalcarla. Monica mi succhia le palle e lecca la vulva di Juliette. Monica ha sostituito le sue dita con una matitona di cinque centimetri di diametro. Stantuffo, stantuffo. Sono stupendi i suoi capelli rossi che accarezzo. Sciaf. Le mie palle contro il suo culo. Sto venendo nuovamente. Riprendo vigore nella cavalcata ma all’ultimo esco e vengo sulla sua schiena arrivando fino ai capelli. Monica me lo succhia ripulendolo. Mi accascio esausto nel mentre che Monica lecca tutta la sborra sulla schiena di Juliette. Juliette si gira stanca e Monica le fa cadere la mia sborra tra le labbra. Si baciano. Appassionate!

