Inizia una nuova giornata di lavoro a Villa Elisa, dottoressa e assistente chiacchierando del più e del meno si stanno spogliando e cambiando. Dopo aver preso un buon caffè, entrano nell’ambulatorio e si apprestano a ricevere il primo paziente della giornata. “Ciao Ely””Ciao Francy, come stai? E che ci fai da queste parti? Tutto ok con la gravidanza?””Per fortuna sì! Non ne posso più di portarmi in giro questa mongolfiera, di avere due zampogne al posto delle caviglie, di sudare e puzzare così tanto, di avere il seno gonfio e dolorante…. insomma sono sull’orlo di una crisi di nervi! Ho bisogno d’aiuto””Non essere così drastica e pessimista. Certamente la gravidanza ha molti inconvenienti, ma li conoscevi molto bene, ne abbiamo parlato mi sembra””Si si hai ragione, è solo che quest’ultima settimana è stata davvero dura e non ce la faccio più””Ora calmati. Vai con Katia nello spogliatoio e poi mi racconti cosa ti affligge ok?” Elisa e Francesca si conoscevano da molto tempo, erano compagne al liceo e, anche se le loro strade si erano nettamente divise, erano rimaste buone amiche. Quando la seconda aveva deciso di diventare mamma, si era affidata completamente all’esperienza e alle conoscenze della ginecologa, frequentando assiduamente la clinica.”Eccomi qua, non si chiude nemmeno più l’accappatoio…. ma guardami sono un mostro!””Avanti “mostro” siediti e raccontami tutto””Voglio avere un orgasmo! Ecco l’ho detto! Ora mi vergogno ma non so a chi altro rivolgermi! Sono disperata! Sono mesi oramai che Stefano non mi rivolge più uno sguardo carico di passione che non facciamo l’amore, e inoltre, da qualche settimana, questa protuberanza e tutto ciò che ne concerne, non mi permette più di masturbarmi da sola” Francesca ha detto la frase imbarazzante tutta d’un fiato e con lo sguardo rivolto verso le mani in grembo. Elisa allora, scoppia in una sonora risata che presto cattura anche l’amica e insieme ridono a crepa pelle, smorzando la tensione che si era creata. Anche Katia sorride nel vedere le due amiche in quella situazione così strana.”Mamma mia da quanto tempo era che non ridevo così…. forse dal tuo ultimo orgasmo!!” Altre risate a crepapelle “Dai scusa la battuta ma ci stava proprio bene! Non ti crucciare tanto, se sei qui è perché sai che ti posso aiutare, perciò smetti di guardare il pavimento e accomodati nel lettino””Quindi vuol dire che non ti sei offesa?””E perché dovrei, sono una ginecologa e inoltre una tua amica, quale combinazione migliore. Aspetta, credo che il lettino non sia molto adatto, hai la pancia troppo grossa e in quella posizione non ti rilasseresti. Per cortesia Katia, vai nella palestra e prendi la sedia rosa””Certo dottoressa vado subito””Nel frattempo raccontami un po’ meglio questi problemi””Non c’è molto da dire. Stefano pensa solo alla bambina e crede che avere rapporti così avanti le possa nuocere, ma non solo, quando gli ho chiesto di masturbarmi solamente, perché la tensione sessuale che provato era davvero al limite, si è tirato indietro””Ma dai, strano davvero. Forse avrà pensato che potessi aspettare qualche settimana””E invece non posso! Sono stressata, frustrata, appesantita, sudata, in subbuglio ormonale, insomma ce le ho tutte!””Eccomi qua dottoressa” Katia spinge una strana poltroncina imbottita di color rosa che Elisa fissa vicino al lettino e dopo, aiuta l’amica ad issarsi sopra. L’altezza, maggiore rispetto ad una normale sedia e la seduta molto corta, complicano un po’ le cose, ma alla fine Francesca tira un sospiro di sollievo e si rilassa. La dottoressa allora, inizia a reclinare leggermente lo schienale e a far avanzare la seduta, in modo da avere il corpo della partoriente leggermente obliquo e le parti intime sporgenti. Poi le fa allargare le gambe e le appoggia la pianta dei piedi su un supporto.”Stai comoda Francy? Se non ti senti a tuo agio dimmelo che cerco di sistemarti in modo differente. Vorrei, infatti, che la bambina avesse tutto lo spazio per muoversi, ma che anche tu stessi bene””Si grazie sto comoda. Non ti preoccupare per questo mostriciattolo, si muove in continuazione e tira calci a non finire””Perfetto. Ora vediamo un po’ cosa posso fare per te. Hai detto che vorresti avere un orgasmo, ma credo di poter fare di più. Ovviamente ti dovrai fidare di me e lasciarti guidare. Ci stai?””Certo! Ho bisogno di sfogarmi e allentare la tensione che sento, ma da sola non ci riesco più”La dottoressa decide di passare ai fatti e si posiziona sul solito sgabello. “Ti vedo molto tesa e irritabile, perciò vorrei prima somministrarti qualcosa che ti aiuti a rilassarti, ma non ti preoccupare, nulla che possa nuocere a te o alla bambina. Katia prendi dallo scaffale una delle solite supposte, per favore” Nel mentre, indossa i guanti leggeri in lattice e divarica leggermente le natiche di Francesca.”Se non ricordo male, la pratica sodomita ti è familiare vero?””Beh… sia a me che a Stefano piace a volte stimolare quelle parti, ma non pensare che il mio posteriore sia un porto di mare!””Naturalmente no… e ti assicuro che di porti di mare ne ho visti parecchi!” Così dicendo si lubrifica leggermente l’indice e lo appoggia allo sfintere. Inizia un lento massaggio tutto intorno all’anello di carne, poi lungo il perineo e fa sospirare più di una volta l’amica che si rilassa completamente sulla poltrona. Quando sente che le pareti sono ben umettate, inizia lentamente a forzare l’apertura. Mentre il dito penetra sempre più in profondità, sente che Francesca sta spingendo verso l’esterno per favorire l’introduzione e aumentare il proprio piacere. Ecco, tutta la lunghezza del dito è dentro, così la dottoressa inizia a fare su e giù prima piano, poi sempre più velocemente, riscaldando tutta la zona e non solo quella. Ad un certo punto, consapevole di poter andare oltre, affianca all’indice anche il medio che dilata maggiormente il pertugio. A quell’intrusione però, l’amica ha una piccola rimostranza, ma quasi subito cede e si lascia sodomizzare. Dopo alcuni minuti, Elisa decide di interrompere l’operazione, lasciando la paziente insoddisfatta e frustrata. Prende la supposta che le passa l’assistente e la scarta.”Accidenti com’è grande, non pensavo che ne esistessero di queste dimensioni””In effetti è prodotta artigianalmente da un’erborista di fiducia. La percentuale di glicerina ed emollienti è alta e perciò, fra poco potresti sentire l’istinto di andare in bagno. Quando succede fammelo sapere ok?””Ok capo! Uhm devo dire che non mi dispiace la suppostona e poi a volte ho anche dei problemi di stitichezza e di emorroidi””Allora è perfetta! Ora rilassati, goditi l’introduzione e vedrai che dopo ti sentirai molto più serena” Elisa appoggia la punta arrotondata sullo sfintere dilatato dal massaggio e inizia a spingere, accompagnandola con tutta la lunghezza del dito, in modo da spingerla il più in alto possibile. “Bene, ora dedichiamoci un po’ a queste mammelle che vedo così gonfie e doloranti””Sono una tortura, mi fanno sempre male, hanno continue perdite giallastre, i capezzoli sono troppo sensibili e….sono enormi!”Elisa si affianca all’amica e con delicatezza inizia a palpeggiarle, prima l’una e poi l’altra. In effetti, le sente sature di latte, contratte e gonfie. Poi passa ai capezzoli rosa che sono grossi e leggermente screpolati.”Ahi! Lo vedi, me li hai appena toccati e già mi fanno male!””Si ma tu non sopporti nulla, avanti cerca di controllare il dolore e lasciami fare” Ecco che preme quello destro fra il pollice e l’indice e un fiotto di latte esce immediatamente, sporcando il resto del seno. Ripete la stessa operazione con l’altro, poi li pulisce.”Ho visto che sono piene piene, perciò per darti un po’ di sollievo ti preleverò un po’ di latte da entrambe. L’operazione, visto la delicatezza dei capezzoli risulterà un po’ dolorosa, ma se saprai sopportare ti assicuro che ti sentirai molto meglio” Così dicendo si fa passare da Katia la “mungitrice”, cosparge il capezzolo destro di una crema biancastra, ed inserisce tutta la mammella dentro la coppa di lattice. Poi posiziona la forza di suzione al minimo e la accende. Francesca fa un salto dalla sedia per il dolore iniziale e cerca di obiettare vivacemente, mentre il latte inizia ad uscire, ma la dottoressa la spinge contro lo schienale cercando di rassicurarla. Gli occhi le si riempiono involontariamente di lacrime e le mascelle le si serrano. Quando sta nuovamente per reclamare, sente che il dolore si attenua e soprattutto che la tensione e il gonfiore al seno è di molto diminuito. Proprio a questo punto, Elisa spegne l’attrezzo e libera la mammella.”Mi hai fatto un male cane! Guarda, ho i lacrimoni….””Su su che non è nulla. Ora devo fare la stessa cosa anche con l’altra””Oh mamma mia! Ma sei sicura che è proprio necessario?””Non mi dire che non senti la parte destra più leggera e rilassata!””In effetti sì, ora sto molto meglio””Vedi che ho ragione, quindi ora fammi procedere” Ecco che ha già lubrificato il capezzolo sinistro, inserito la mammella e acceso la “mungitrice”. Tutta l’operazione dura alcuni minuti, dopo di che Elisa riprende il massaggio in entrambi i seni e i capezzoli per alleviare il dolore e la tensione. Questa volta, il piacere provato da Francesca, supera sicuramente il fastidio, tanto che chiude gli occhi e inarca la schiena. La dottoressa passa il testimone a Katia che continua il suo lavoro. A quel punto torna a sedersi sullo sgabello e si dedica un po’ alle parti intime dell’amica. La vulva, che prima era asciutta, ora luccica per la presenza abbondante di umori e lo sfintere è completamente rilassato. Cambiando guanti, si appresta ad aprire le grandi labbra e a scoprire un grosso clitoride turgido con due piccole labbra carnose e invitanti. Senza farselo ripetere volte, introduce subito due dita dentro che strappano a Francesca un profondo sospiro di soddisfazione. “Vorrei che ti sentissi libera di manifestare le tue sensazioni come meglio credi. Non ti trattenere dal parlare o dal gemere, pensa solo a te stessa e al tuo piacere””Lo farò sai…. anche perché mi sento eccitatissima, il tuo trattamento mi ha risvegliato i sensi, finalmente mi sento nuovamente libera” Così la dottoressa continua un lento dentro e fuori delle dita, che dopo poco diventano tre. L’apertura vaginale è ampia e sicuramente la gravidanza ne ha accentuato la dilatazione, che fra pochi mesi, permetterà addirittura ad una mano di entrare! Introducendosi fino in fondo, sente l’utero gravido e percepisce i movimenti della bambina. Il movimento a volte è lento, a volte veloce e data la lunga astinenza, basta a far arrivare il primo orgasmo. A quel punto Francesca inizia a gemere, a mordersi le labbra e a stringere i braccioli della poltrona. Elisa non si accontenta e vuole che questo sia solo il preludio, perciò non smette di sollecitarla.”Aspetta aspetta Ely! Oddio sento che esce qualcosa….. dal didietro!” “Si vedo, non ti preoccupare, è l’effetto della supposta, ora provvedo io” Le contrazioni dell’orgasmo probabilmente avevano interessato anche le pareti rettali e quindi un po’ di sostanza vischiosa stava uscendo dallo sfintere. Elisa allora prende una garza sterile e umida e tampona abbondantemente la zona detergendola. “Ecco fatto, calmati non è successo nulla. Torna a rilassarti sullo schienale, perché non ho ancora finito””Ah no! Ma io ora sto meglio, sono venuta e ho pure una certa euforia. Mi sento proprio bene””Bene non è abbastanza sai? Fidati di me” Così l’aiuta a stendersi nuovamente per riconcentrarsi poi sulle parti intime. Ora la vulva abbonda di succhi che colano anche lungo il perineo. Elisa armeggia fra i suoi attrezzi e tira fuori uno strano dildo, molto corto, tozzo, largo e con la base appiattita. Lo fa scivolare fra le labbra vaginali in modo da lubrificarlo e poi lo inserisce lentamente dentro. Essendo molto corto, l’introduzione è breve, ma il diametro dilata notevolmente le pareti e strappa un “Oohh” a Francesca. Tramite una sottile cordicella lo fissa subito sotto il pancione, così che non esca. Poi prende fra il pollice e l’indice il clitoride e lo munge proprio come i capezzoli di prima. Dalla bocca dell’amica ora non si contano più le locuzioni di apprezzamento che portano Elisa a spingersi oltre e a regalare all’amica un’esperienza davvero forte. Infatti, dal carrello degli attrezzi, prende un altro dildo, questa volta lungo ma sottile e inizia ad introdurlo nello sfintere. Dato l’ingombro sul davanti e l’utero gravido, le piccole dimensioni non impediscono a Francesca di sentire un forte dolore. Presa com’era dal piacere però, non tenta di fermare l’amica che ora ha introdotto tutto il dildo nelle sue viscere e inizia a stantuffare su e giù. Anche il corpo della partoriente segue il movimento, poi però ad un certo punto, cerca di chiudere le gambe e di allontanare l’amica.”Ely basta…. ti prego fermati… sto per…. smetti… non riesco a trattenere…. mi scappa la pipì!” Non ha neanche finito la frase che un fiotto di urina esce fra le dita della dottoressa, cola lungo la vagina fino allo sfintere e va a depositarsi in una bacinella che proprio lei aveva messo lì, prevedendo questo tipo d’inconveniente. Per nulla schifata Elisa non cessa la sollecitazione del clitoride e nemmeno la sodomizzazione e mentre l’amica non ha ancora finito di urinare, ecco che arriva il secondo e più intenso orgasmo. Le squassa il corpo, pareti vaginali e rettali si stringono contro i dildi e il clitoride si gonfia a più non posso. “Oh mio Dio…. sto godento…. siii che bello sto ancora pisciando! non ti fermare ti prego… ancora dai più forte, fino in fondo sfondami le budella” I freni inibitori della donna l’hanno abbandonata e gode rumorosamente e senza ritegno. Elisa sorride, contenta di aver fatto un piacere all’amica.

