“Sono Laura…scusi se la chiamo a quest’ora ma…ho bisogno di vederla”La voce leggermente piagnucolosa e l’orario inconsueto fanno spaventare un po’ la dottoressa che subito le chiede di arrivare al dunque.”Beh…ecco…io e Marco, cioè…due sere fa…abbiamo…ecco…fatto l’amore e ora…”Mentre la ragazza continuava a balbettare parole strascicate, Elisa già non l’ascoltava più, presa dall’idea della sua giovane preda nelle mani di un inesperto ragazzotto, magari sui sedili di una macchina fra finti amplessi e stucchevoli frasette d’amore.”Pronto…?! C’è ancora?””Ma certo che ci sono!” dice stizzita la dottoressa “Ah pensavo che avesse riattaccato. Allora posso venire da lei ora?””Si che puoi, ti aspetto””Grazie tante…a dopo”Non poteva credere alle proprie orecchie. Dunque aveva sbagliato tutto, le sue supposizioni che si erano fatte certezze erano false. A grandi passi Elisa misura lo studio non riuscendo a darsi pace e a capacitarsi di quanto era successo. “No non posso essermi sbagliata!” si ripete in modo ossessivo “eppure sta venendo qua dopo essere stata a letto con un ragazzo”I minuti passano lenti nella clinica e la dottoressa inizia a calmarsi e a riprendere il controllo di sé, anche perché, se la ragazza si stava recando lì, c’era una ragione medica. Ah sì, ora lo ricordava…mentre lei pensava ad aggrovigliamenti vari, Laura le diceva imbarazzata che aveva accusato notevoli problemi vaginali dovuti a pruriti e irritazioni. “Vuoi vedere che quell’imbranato di un adolescente in subbuglio ormonale le ha attaccato qualche herpes o ancor peggio…”Il campanello suona e, visto che in clinica non è rimasto più nessuno, la dottoressa si precipita ad aprire il cancello e la porta d’ingresso. In un attimo Laura è sulla soglia con gli occhi bassi e il viso arrossato.”Salve dottoressa…””Ciao! Entra che fai lì!” le dice con rabbia ElisaSenza dire una parola superano la hall, la sala d’attesa ed entrano nello studio. La dottoressa si siede impettita e professionale dietro alla scrivania e fa segno alla ragazza di accomodarsi davanti a lei. Poi le intima di parlare.”Ecco io…due giorni fa…beh…””Smettila di balbettare, ti ho già detto più di una volta che non amo le persone petulanti!” continua a rimproverarla con tono acido”Si lo so…ma sono piuttosto imbarazzata””Non c’è nulla di cui ti devi vergognare, almeno fino a quando non avrò sentito il tuo racconto e capirò il motivo per cui sei qui””Allora le racconto…dunque due giorni fa io e Marco abbiamo fatto l’amore. Io ero ancora…vergine…insomma lo sa…e volevo finalmente diventare una donna, come tutte le altre amiche anzi come tutte le altre persone che conosco. Sapevo di piacergli e ne ho approfittato facendogli capire che sarei uscita con lui. Così me l’ha chiesto””Vai avanti forza, ti ascolto””Beh insomma, la sera siamo usciti, io ho detto a mia madre che andavo da Barbara per guardare un film su Sky, ma invece siamo andati al cinema io e lui. Era molto carino, si interessava a me, ha pagato lui sia il cinema sia i pop corn, mi teneva la mano e…”Elisa ascolta controvoglia il racconto minuzioso della serata fra sbaciucchiamenti vari, cd di Vasco e sms romantici. “…in macchina lui ha ricominciato a baciarmi, ha abbassato i sedili e abbiamo iniziato a toccarci…io non ero molto esperta, mentre lui si dava da fare. Sapeva che ero ancora vergine e questo mi faceva stare più tranquilla. L’ho lasciato fare fino a quando beh…non ha voluto…insomma…oddio che imbarazzo!””Fino a quanto non ha cercato di penetrarti?” prosegue la dottoressa “Si. Io gli ho chiesto se aveva un preservativo e lui ha detto che non ce n’era bisogno perché io ero vergine e lui non aveva nessuna malattia””Non ci posso credere, non mi dirai che hai fatto sesso senza nessuna precauzione!” “Si””Ma in che mondo vivi?! Ma in che mondo vivete voi adolescenti! Dove vanno a finire tutte le campagne di educazione sessuale, tutti i moniti del Ministero della Sanità, dei dottori, degli insegnanti, tutti gli spot televisivi!?””Lo so, lo so, ha perfettamente ragione…mi scusi””Chiedi scusa a me? Guarda sono la persona sbagliata a cui chiedere scusa. Dovresti chiederlo al figlio che potrebbe nascere da una notte sconsiderata e a te stessa davanti al test HIV positivo o a quello dell’epatite…” la dottoressa ora è in piedi con le mani sulla scrivania, infervorata dall’invettiva e dalla crociata contro la stupidità giovanile. Laura invece, è con gli occhi bassi, le mani incrociate in grembo che con aria afflitta ascolta pazientemente la ramanzina. Dopo un attimo di silenzio alza lo sguardo e incontra quello di Elisa, a quel punto due grosse lacrime le rigano il volto e scoppia in un pianto a dirotto. La dottoressa rimane un po’ interdetta, resiste dal consolarla e calca ancor più la mano.”E’ tardi cara per piangere! Quello che è fatto è fatto. La sconsideratezza di una notte potresti pagarla per tutta la vita!” non era giusto indorare la pillola, doveva capire lo sbaglio commesso e non ripeterlo più. Inoltre aveva fatto sesso con un ragazzotto qualunque e non con lei!Finalmente i singhiozzi calano e ritornano le parole”Mi dispiace, ma sono così imbranata, non ne combino mai una giusta! Volevo solo non essere più vergine! Chi non ha mai fatto sesso a 18 anni? Solo io, l’unica sfigata! Così ho preso la palla al balzo…Marco manco mi piace! A me piace lei!” ha detto l’ultima frase senza nemmeno rendersene conto, di getto e per un momento entrambe non sembrano ralizzare l’importanza dell’ammissione.Elisa è la prima a capirne la portata, ma per evitare di mettere troppa carne al fuoco fa finta di niente, le fa un lieve sorriso e la invita ad andare nel camerino per spogliarsi ed iniziare la visita. Rimasta sola, la dottoressa si siede sulla poltrona, si appoggia allo schienale e passandosi una mano fra i capelli, si gode appieno la sensazione di conquista. E’ riuscita a far capitolare la ragazzina finalmente! Ora non ci sono più dubbi, è infatuata di lei e vista la sua età così influenzabile, il passo verso la sudditanza sarebbe stato breve. L’avrebbe trasformata in una perfetta schiavetta, ma ciò che le interessava maggiormente non era il possesso fisico, bensì quello mentale. Voleva che pendesse dalle sue labbra, che gioisse delle sue gioie e soffrisse per i suoi dolori, che ogni attimo fosse dedicato al pensiero di lei, della sua dea in terra. Indubbiamente, vedendola tornare coperta solo da un accappatoio, anche avere carta bianca sul quel corpo non sarebbe stato male! “Bene, siediti sulla poltrona ginecologica, e metti le gambe nelle staffe che ti visito””Ok…”Laura è titubante, si vergogna per la ramanzina di poco prima e per la sua palese insesperienza sessuale e di vita. La dottoressa, messi i sottili guanti di lattice, riprende una parvenza professionale, accentuata dal fatto che è davvero preoccupata per lo stato di salute della giovane che aveva avuto un rapporto non protetto con un ragazzo semi sconosciuto.”Quando ti sei lavata l’ultima volta?””Prima di venire qui perchè?” chiede la ragazza alzando lievemente il busto per vedere meglio ciò che stava facendo la dottoressa”Rimani ferma. Te l’ho chiesto perchè hai la vagina molto arrossata e irritata””Si mi brucia tantissimo. Anche quando faccio pipì!””Immagino, probabilmente hai un’infezione””Un’infezione!! Come…che genere…è grave!””Per tua fortuna non è nulla di grave. Ora ti farò una lavanda vaginale per una pulizia non solo esterna ma anche interna””Ma cos’è? Fa male?”La dottoressa, dopo aver aperto le grandi labbra e notato un diffuso rossore, lascia la postazione e va ad aprire una confezione di preparato per lavande. Lo riscalda un attimo e torna a sedersi sullo sgabello davanti alle gambe aperte di Laura.”Ma che cos’è? Sembra un..una…””Sembra un clistere ma non lo è. La funzione è molto simile ma visto che lo introdurrò nella tua vagina, la soluzione, invece di rimanere all’interno, salirà e poi scenderà nuovamente fuori””Ma non fa male? Mi sembra…grande…e capiente…e…””Ti ho già spiegato come funziona, ora appoggia la schiena, rilassati e fammi lavorare””Ok ma la prego faccia piano…insomma…è solo la seconda volta…”Quell’ammissione sconcerta un po’ la dottoressa, in effetti non ci aveva pensato, ma quella sarebbe stata la sua seconda penetrazione e anche se non aveva certo nulla di sessuale, poteva diventare un momento davvero eccitante, soprattutto per lei che ne governava i tempi e i modi. Senza troppa fretta, prende un’abbondante dose di gel lubbrificante e lo fa colare sulla cannula. Poi lentamente e con non poca malizia, inizia a strofinare la sostanza per tutta la lunghezza. Anche Laura che osserva la scena ne è turbata e arrossisce violentemente. Elisa coglie quel sentimento e decide di giocare ancora di più. “Prima di introdurre la cannula della lavanda, credo che sia meglio lubrificare anche la vagina” pronuncia questo guardandola dritta in viso e iniziando a far colare il gel su indice e medio della mano destraQuando gli occhi di Laura si abbassano pieni di vergogna, Elisa sorride compiaciuta ed è contenta di aver scelto la propria mano per la seconda violazione di quel tenero fiore. A dire la verità è anche un po’ emozionata, le pulsazioni del cuore aumentano e mentre appoggia l’indice sulle labbra rosse trattiene il respiro. La stessa cosa sta facendo Laura, contraendo però anche i muscoli pelvici perchè teme quella seconda deflorazione.”Rilassati” le sussurra con un fil di voce la dottoressa e prima di penetrare, inizia un lento massaggio della fessura fino a quando non sente la ragazza meno tesa. Solo allora decide di introdurre il dito. Percepisce che gli umori facilitano la discesa e perciò non arretra nè si ferma. Fa scorrere l’indice sempre più all’interno, fino in fondo, poi lo ritrae, alzando questa volta gli occhi sulla sua giovane conquista. Ciò che vede le fa mancare il fiato. Laura è incollata allo schienale con gli occhi chiusi, le braccia lungo i fianchi stringono i bordi del lettino, il respiro affannato fa alzare e scendere frettolosamente i piccoli seni che si intravedono dall’apertura dell’accappatoio, le guance sono rosse, la bocca carnosa succhia avidamente il labbro inferiore mettendo in mostra i denti e a tratti la lingua. Qual visione! Per un attimo sente di provare qualcosa per lei, qualcosa che va al di là di tutto ciò che si era proposta fin’ora. Per un attimo rimane incantata, ma poi cerca di scuotersi e, dopo aver estratto il dito, riprende la penetrazione con due. Viste le dimensioni maggiori, Laura inarca la schiena e muove le gambe sulle staffe. Elisa non se la sente di intimarle l’immobilità e le lascia godere come meglio crede il momento. Le dita scendono ancora in profondità, ma cercano anche di raggiungere i punti più sensibili e di stimolarli. Ora gli umori escono copiosi e la dottoressa capisce che in poco tempo la paziente avrebbe raggiunto l’orgasmo. Anche contro il proprio volere, interrompe il massaggio intimo e lascia la caverna calda e vogliosa. Laura è ancora in tensione, forse si aspetta altro, così Elisa l’avverte”Bene, ora credo che si possa procedere con la lavanda””Come…ah…si…ok! Non mi faccia male…però”La dottoressa allarga con la mano sinistra le grandi labbra pelose e avvicina la cannula al pertugio. Decide di essere morbida nell’introduzione e spinge delicatamente.”Ah…uhm mi fa male!” sbotta Laura alzando la schiena”Non essere sciocca, non fa male, è solo un leggero fastidio!” e continua la discesa”Brucia anche…la prego basta””Che bruci è normale…sta ferma che ho finito!” infatti la cannula arriva al capolinea”Basta basta…oh ma cos’è!?” quest’esclamazione le esce di bocca nel momento in cui sente il getto dell’acqua tiepida inondarla.In un attimo però è già fuori, cadendo proprio nella bacinella che la dottoressa aveva messo sotto le gambe aperte. Le piace l’espressione stupita che la giovane aveva fatto e mettendola in imbarazzo, non tiene più lo sguardo sulla lavanda ma sul suo viso. Ovviamente lei non sostiene tutta la carica erotica di quegli occhi e abbassa i suoi arrossendo. La lavanda termina in un attimo e la dottoressa estrae delicatamente la cannula della vagina, poi con una garza tampona la parte interessata per asciugarla. “Ora vorrei vedere meglio al tuo interno e devo usare uno speculum. Sai cos’è vero?””Si circa…ma fa male?””Ma non ti preoccupi d’altro?!” le chiede sorridendo “Sei così paurosa?!””Beh…no…cioè…un po’!” risponde la ragazza ridendo”Devo ammettere che lo strumento è un po’ fastidioso, soprattutto per chi è alle prime esperienze sessuali, ma dovrai sopportare per non più di due minuti. Credi di farcela?””Ho alternative?!” scherza lei “Assolutamente no!” continua scherzosamente la dottoressa prendendo però lo strumento dal carrello e mettendolo in bella mostra”E’ quello?! Ma è troppo grande!””Non dire sciocchezze, appoggiati allo schienale e concedimi due minuti””Non so se ce la farò mi sembra davvero troppo grande””Beh allora devo dedurne che il tuo ragazzo non fosse molto dotato!”Laura non coglie subito la battuta carica di doppi sensi e la dottoressa si rende conto di aver calcato troppo la mano, e infatti ritorna subito dopo molto professionale.”Avanti appoggiati!”Senza sprecare altro tempo, prende una dose abbondante di gel lubrificante e lo usa sullo speculum, poi appoggia l’impoccatura al pertugio e lo introduce lentamente. Quella fase non desta rimostranze, ma quando lo apre per avere una visuale migliore delle pareti interne e del collo dell’utero, Laura fa un salto sul lettino lamentandosi per il dolore. La dottoressa, allora, per paura di farle male, alza subito la voce e le intima di stare ferma. La cosa non è semplice perchè la ragazza fa le bizze e si dimena.”Ho detto ferma!” le urla, facendo seguito alla voce con un sonoro sculaccioneLa forza impressa alla mano non è molta, ma sicuramente, a causa dello speculum ancora ben fissato all’interno, anche la vagina di Laura deve aver sentito qualche contraccolpo, perchè la ragazza si tappa la bocca con una mano per non lamentarsi più. La dottoressa, sicura del risultato della punizione, procede con la visita e visto che la paziente ora è buona buona, le preleva anche un campione interno per il pap test. Subito dopo chiude lo speculum e lo estrae dalla vagina.”Ecco fatto” dice riponendo gli attrezzi sul carrello e guardando Laura con le guance rigate dal pianto. Le fa un po’ di tenerezza, ma era ora che iniziasse a maturare e a capire che non tutto può essere indolore. Decide perciò di non dare troppa importanza alle lacrime e continuare la visita esternamente questa volta. Con cautela apre nuovamente le grandi labbra e scopre il buchetto del canale ureterale. Non vi nota nessun segno particolarmente preoccupante, ma decide ugualmente di disinfettarlo aiutandosi con una piccola siringa . Quando le poche goccie lo raggiungono, Laura fa un altro salto sul lettino, ma questa volta la dottoressa lascia correre. Dopo di ciò, torna a dare un’occhiata generale a quel sesso così invitante e vede che fa capolino anche la clitoride. Ovviamente non resiste alla tentazione di sollecitarlo e vede che dopo qualche semplice strusciamento, Laura non si lamenta più ed è tornata buona buona ad appoggiarsi allo schienale. La dottoressa sorride compiaciuta per quel potere, ma è indecisa se regalarle un orgasmo oppure no. Mentre sta ancora giocando con il bottoncino, si decide a parlare”Tutto a posto Laura?””Si…ora sto…meglio…mi piace quello che sta facendo””Lo so, lo sento che ti piace. Sai, tutto il piacere di noi donne, parte proprio da questa piccola appendice ben nascosta””Talmente nascosta che Marco non l’ha trovata!”A quella battuta così inaspettata e allo stesso tempo piccante, le due scoppiano a ridere sonoramente. Elisa però non ha smesso di masturbarla e ben presto i sussulti per le risa, si sostituiscono a quelli del piacere. Laura ha nuovamente chiuso gli occhi, aumentato il respiro e si mordicchia le labbra. Quanto avrebbe dato la dottoressa per potervici posare sopra le sue, leccarle, succhiarle, e scavare con la lingua nella profondità della bocca. Improvvisamente sente che la sua giovane vittima è prossima all’orgasmo e allora rallenta la sollecitazione esterna per poter avere il tempo di affondare con due dita dentro la cavità vaginale così calda e piena di umori. Proprio grazie a quel gesto, il corpo di Laura ha un fremito e le arrivano le prime contrazioni di piacere. Si lascia cullare da quelle, e dalle mani esperte di Elisa che le frugano ancora nell’intimità.”Ti piace?” le chiede lei, desiderosa di sentire la sua voce carica di godimento”Oh sììì…mi piace un casino…uhm…”Elisa, contenta di aver fatto godere la sua piccola vittima, si allontana subito dopo per darle il tempo necessario a riaversi, si toglie i guanti, si lava le mani e ripone ogni cosa.”Posso andare a vestirmi?””Non ancora. Prima vorrei che mi ascoltassi con attenzione” la voce è nuovamente professionale “Da questa prima visita posso dire che non hai nulla di preoccupante, il bruciore che senti sia alla vagina, sia mentre urini, probabilmente è da imputare a questa nuova esperienza che hai fatto e forse ad una poca igiene del tuo amico. Ti ho prelevato un campione per un pap test, vorrei inoltre che riempissi questo barattolino con le urine per un esame. Non credo sia ancora il momento per un test HIV, forse più avanti nel tempo. Infine, vorrei sapere se il tuo ragazzo è stato accorto nell’eiaculazione”Laura sta ascoltando con attenzione ma anche con molto imbarazzo perchè si sente ancora più piccola ed inesperta e a quell’ultima parola arrossisce e abbassa lo sguardo.”Non voglio metterti in imbarazzo, ma voglio sapere se ci fosse anche una remota possibilità che tu sia rimasta incinta””No non credo proprio! Insomma, lui ha detto che era stato attento a non…cioè…venirmi…beh ha capito””Si ho capito, ma tu ne sei sicura?””Non lo so…cioè era la mia prima esperienza…non sono esperta…non so come si fa a capirlo””Se non è uno sprovveduto dovrebbe essere in grado di controllarsi. Te lo chiedo solamente perchè, visto che il fatto è successo solo due giorni fa, potresti prendere questa pillola””Cos’è?””Viene chiamata comunemente pillola del giorno dopo. Sai di cosa si tratta?””Si lo so, cioè, so che una mia compagna di classe una volta è stata costretta a prenderla perchè il preservativo si era bucato””Bene, dunque sta a te decidere, sei maggiorenne, anche se sfortunatamente non ha tutti gli elemente per giudicare””Lo so cosa intende…che sono imbranata!””Non volevo dire questo” si corregge la dottoressa mentre l’aiuta a scendere dalle staffe e a sedersi comodamente sul lettino “Sicuramente sei molto inesperta, e non solo per quanto riguarda la pratica, ma soprattutto per ciò che riguarda la teoria””Tutta colpa di mia madre che mi ha fatto crescere come una scema all’oscuro di tutto””Non ti preoccupare, sei talmente giovane che hai tutto il tempo necessario per imparare…anzi se vuoi ti posso dare qualche opuscolo informativo, almeno la prossima volta starai più attenta””Ah ma non ci sarà una seconda volta…o meglio…non con Marco!”Ad Elisa questo fa molto piacere ma decide di indagare ancora”E perchè dici questo?””Perchè è stata un’esperienza davvero brutta…anzi non brutta ma deludente! Insomma…lui non è certo…come…”Lo stava per dire, si Laura l’avrebbe detto da lì a poco, bastava solo incoraggiarla un po”Come chi?” dice la dottoressa avvicinandosi maliziosamente a lei”Lo sa…come lei” Laura lo dice tutto d’un fiato e poi abbassa gli occhi timidamenteElisa allora si fa audace e le prende il viso fra le mani e la forza a guardarla. Non va oltre, si limita a fissarla intensamente e a sorriderle, ma quell’incontro di sguardi vale più di mille parole.”Ora rivestiti e poi continuiamo a parlare” Elisa decide di prendere tempo perchè non vuole rischiare di bruciare le tappeQuando Laura torna a sedersi davanti alla scrivania è visibilmente più rilassata e in un qualche modo più sollevata. Forse quella rivelazione le aveva scrollato di dosso molti dubbi e incertezze.”Mi ha fatto molto piacere il complimento di prima” la dottoressa si ferma e aspetta volutamente una rispostaLaura non sa che dire, diventa rossa perchè la domanda è veramente diretta”Beh…è quello che penso…cioè…””Cioè ti piaccio?” le chiede sorridendo e giocando su quella particella così cara alla ragazza”Si molto! Sono imbarazzata a parlarne perchè so che per lei non sono nessuno…ma non importa…cioè…””Non mettermi in bocca cose che non ha mai detto. E’ vero, sei una mia paziente e fosse per questo saresti una delle tante, ma non è così” altra voluta pausa per sondareLaura è ancora più imbarazzata, non si aspettava questa ammissione, ma in un certo qual modo ne è contenta, molto contenta.”Ah…ecco…beh…grazie”Lo sguardo vaga ancora dal pavimento alla scrivania al lampadario e dopo un po’ la dottoressa ne è un po’ infastidita, cerca di arrivare al dunque e intrappolare definitivamente la sua preda.”Vorrei invece che vincessi l’imbarazzo e me ne parlassi””Non so se ci riesco…mi imbarazza davvero tanto””Ma sai che con me non devi avere remore, puoi esprimerti liberamente, lo hai sempre fatto””Si è vero…ma questa volta è più difficile perchè ci sono in gioco i miei sentimenti, le mie emozioni che sono davvero un casino!””Un casino? E perchè?””Perchè per me è strano provare ciò che provo per lei…che è una donna e così grande””Dunque hai pregiudizi sull’omosessualità?””No assolutamente, ma non credevo che fosse così…così…insomma è davvero strano quando riguarda te personalmente””Continua” mentre la ragazza parla delle proprie emozioni e dei propri sentimenti a cuore aperto, Elisa si alza dalla sedia e si va ad appoggiare alla scrivania, proprio davanti a Laura. La posizione è davvero molto provocante, infatti la dottoressa conscia dell’effetto sulla libido, appoggia le braccia dietro, inarca leggermente la schiena, libera i capelli dalle mollette e incrocia le gambe, scoprendone una buona porzione. Ora il discorso di Laura si è fatto farfugliante, non riesce a sostenere la presenza così ravvicinata di Elisa, perchè ora non è più la dottoressa…Elisa, così sicura di sè, viene spiazzata dalla reazione di Laura, che senza preavviso alcuno, si butta ad abbracciarla, nascondendo il proprio viso fra le pieghe odorose del camice; si stringe ancora di più attorno al corpo dell’amata dea, lasciando andare ogni inibizione. La dottoressa le accarezza i capelli, poi però la scosta dolcemente e le parla”Sù ora lasciami cara!” le alza il viso e avvicina il suoSono vicine; gli occhi se perdono gli uni negli altri, i loro aliti s’incontrano lascivamente. Elisa è consapevole di averla in pugno, di poterne fare ciò che vuole, ma ancora una volta è lei la prima a tirarsi indietro. Docilmente la fa alzare dalla sedia, le scompiglia i capelli e appoggia delicatamente le labbra su quelle dell’altra, scoccando un tenero bacio. Laura non sa che fare, sembra una statua di sale ma, come per un gesto meccanico, si passa subito dopo la lingua sulle labbra carnose, quasi a voler assaggiare il sapore dell’amata. Elisa rimane estasiata dal comportamento così inconsciamente erotico e per un attimo vorrebbe divorarle la bocca, succhiarle la lingua e sprofondare la sua in quella caverna invitante, invece sorride e rompe l’atmosfera.”Si è fatto tardi, credo che tu debba andare a casa””Ma come? Perchè…io credevo che…cioè””Guarda l’orologio, probabilmente tua madre ti starà già cercando!””Oops sì credo proprio di sì. Il tempo è volato…soprattutto ora che so…insomma che anche lei…””Sì il tempo è volato e devi proprio andare! Tieni, questa è una ricetta per una crema vaginale in caso sentissi ancora molto prurito. E questi sono gli opuscoli di cui ti avevo parlato. Leggili e cerca di imparare dai tuoi errori. Sono davvero adirata con te per il tuo comportamento così sciocco””Lo so, ha ragione! Farò tesoro dei suoi insegnamenti” conclude scherzando allegramente”Spero che le parole basteranno. Forse avrei dovuto sculacciarti…” dice con tono leggero la dottoressa”Ma come no! e magari punirmi anche!” dice ironicamente LauraAd Elisa quest’ultima frase non piace molto, le sembra che la ragazza si sia fatta un po’ troppo spavalda prendendosi gioco del suo ruolo di supremazia”Se avessi deciso che la soluzione migliore per imparare la lezione fosse stata una punizione, stai certa che non mi saresti sfuggita””Sembri quasi minacciosa!”Ecco, questo è la goccia che fa traboccare il vaso. La ragazzina si era permessa di passare dalla forma di cortesia al tu, senza che la dottoressa gliel’avesse permesso. Il suo sguardo si fa serio.”Innanzitutto nessuno ti ha detto che puoi darmi del tu. Inoltre, il tuo tono non mi è piaciuto e pertanto ho deciso che qui e ora subirai la punizione che ti meriti, sia per la tua scelleratezza nei rapporti sessuali, sia per la mancanza di rispetto nei miei confronti”Laura è un po’ interdetta, osserva la donna che ha davanti e nonostante abbia provato già nelle visite precedenti la sua fermezza di carattere, crede che stia scherzando.”Ah sì e cosa merito cinque sculacciate?!” il tono è un po’ titubante”Lo saprai fra poco. Ora vai nello spogliatoio, svestiti e torna qua senza accappatoio”La ragazza è ancora più attonita, forse la dottoressa diceva sul serio e lei avrebbe dovuto obbedirle.”Non ho capito…cioè stai…sta scherzando?””Ti sembra forse che ci sia un sorriso sul mio volto!” tuona la dottoressa prendendo per un braccio Laura e spingendola verso lo stanzino.”Ah mi sta facendo male! mi lasci” la sua reazione è istintiva al dolore e con uno strattone si libera dalla strettaLa faccia di Elisa è terrea, come si permetteva quella ragazzina di tenere un comportamento così indisciplinato? Con chi credeva di avere a che fare con l’amichetta del cuore? “Bene! La visita è conclusa, ti accompagno all’uscita””Ah…ok…insomma lo credo anch’io. Magari possiamo già fissare un appuntamento per un controllo…nel caso avessi ancora problemi” dice con fare malizioso la ragazza”Credo che tu debba rivolgerti ad un’altra ginecologa. Se vuoi te ne posso consigliare qualcuna, oppure puoi chiedere a tua madre””Come?! No io voglio venire da lei!””Ma io non desidero più vedere te!” afferma decisa la dottoressa”No perchè?! Insomma mi dispiace per prima, mi stava facendo male e così…e poi non volevo darle del tu ma mi sembrava che…cioè…che lei…””Ti auguro buona serata” continua glaciale Elisa aprendo la porta dello studio”No apetti, mi dispiace davvero…scusi…scusi…mi perdoni non lo farò più!””Sei ridicola, risparmia i tuoi piagnistei infantili per la mamma o le amchette! Non ho tempo da perdere con te!””La prego non mi mandi via…non volevo…io non posso…stare senza vederla…””Mi sto annoiando, esci per cortesia” e così dicendo la spinge verso l’uscita e tenta di chiudere la porta alle sue spalle”No aspetti…non voglio…mi faccia restare…farò qualsiasi cosa!””E’ tardi e sono molto stanca””No, no non può mandarmi via così! Ascolti…sono disposta a essere punita da lei…a fare quello che vuole lei””Io non voglio assolutamente nulla da te””Si invece, vuole punirmi perchè me lo merito, perchè ho fatto sesso con Marco senza preservativo e perchè prima sono stata maleducata e perchè le ho dato una spinta e perchè…” Laura ha iniziato a piangere come una fontana e fra un singhiozzo e l’altro si scava la fossa con le proprie mani “lei deve punirmi, sono io che glielo chiedo così poi mi comporterò meglio, imparerò la lezione”Elisa esita un attimo, se prima ce l’aveva in pugno, beh ora ce l’ha proprio sotto i piedi e quella cosa non le dispiace affatto. L’indole così remissiva e infantile ne avrebbe fatta una pefetta schiava. Si ne è sicura.”Vedo che alla fine sei arrivata ad una conclusione sensata. Perciò prenditi una settimana per decidere la tua punizione e poi richiamami””Come la mia punizione? Devo decidere io? No spetta a lei…””No spetta a te. Sai bene ciò che hai commesso e spero che prenderai la giusta decisione. Sappi che se la punizione che avrai pensato per te non sarà adeguata, non potrai più ripresentarti da me. Sono stata chiara?”Laura è sbiancata, non sa cosa dire, rimane a bocca aperta e si asciuga l’ennesima lacrima che scende lungo le guancie. Guarda negli occhi la dottoressa e capisce che quello non è un gioco e che lei non sta scherzando. Allora, dopo un interminabile minuto si decide a parlare”Si ho capito. Grazie per avermi concesso una seconda possibilità e grazie per tutto ciò che ha fatto per me. Sono molto contenta…per…per tutto” Elisa decide di rimanere inflessibile e la saluta freddamente, ma una volta richiusa la porta, un sorriso a trentasei denti le si stampa sul viso.
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