Ore 19.30La donna delle pulizie, in anticipo rispetto al solito, saluta e chiude le porte di sicurezza dall’esterno.Carla è al computer. Io nel mio ufficio. Un momento di follia, un momento di folle desiderio.La guardo nello specchio del corridoio per capire i suoi movimenti e le sue intenzioni. Sembra persa nei suoi conteggi e analisi dati.E’ alta 1.78, un culo a mandolino perfetto e sodo, una terza abbondante, bionda e con una bocca larga con labbra sottili ma ben fatte.Mi reco da lei e con passo deciso mi porto dietro alla sua sedia. Non sento particolari inibizioni. O la va, o la spacca. E con decisione la cingo da dietro stringendo subito con le mie mani le due tette generose. Il suo è uno scatto di rabbia e di disgusto. Ma non mollo la presa, anzi prendo i suoi capezzoli tra le dita e comincio a stringerli violentemente. La butto poi per terra e porto la mano direttamente sulla sua figa. Porta pantaloni, ampi, ma sempre fastidiosi in situazioni del genere. Ficco la mano, con grande difficoltà, dentro di essi e raggiungo facilmente la sua figa pelosa. Bagnata, si umida come l’avrei voluta sentire. Ci sta. E’ una troia come speravo in fondo fosse.- Ora prendilo tutto in bocca, succhialo fino in fondo. Era anni che sognavo questo momento e secondo me non sono neanche il primo di questo ufficio a fotterti. Non è vero? — No, sei il primo qui dentro. Ma di cazzi ne prendo in giro, non ti preoccupare. I nostri clienti sono spesso soddisfatti dei miei servizi. Io so come gestire la customer satisfaction. – Intanto giacca, camicetta e pantaloni sono già distanti dal suo corpo. Una statua, una Venere. Una gran figa con due seni che mai avrei pensato di poter succhiare così liberamente. Via le mutandine di pizzo viola. Via il reggiseno. Nuda, con calze nere autoreggenti. Che figa.- Chinati troia, e comincia a succhiare l’asta. -Detto e fatto. Prende la verga nerboruta in mano e se lo porta in quella fantastica bocca. Spompinando da vera esperta. Chissà quanti clienti avrà fatto godere? E quanta sborra si sarà bevuta in questi anni?E quel pirla del maritino tutto carino, ma che cornuto!!!E intanto su e giu, lingua avanti e indietro. E dopo cinque minuti di frenetico pompino ecco il primo fiotto inondarle la gola. E come beve!!! Con una mano comincia un frenetico ditalino.- Ora basta con il giochino da verginella. Girati e fatti inculare. Il tuo culo sembra fatto apposta per ospitare non uno, ma due cazzi contemporaneamente. — Fammi godere kapo. Inculami, fottimi, sborrami nello sfintere. Ti odio ma ho voglia di farmi fottere da te, ora. Da domani non vorrò più neanche parlarti. Ma voglio approfittare di questa serata da puttana. Ho passato troppo tempo a fare la puritana qui dentro. -Ed ecco il grande cazzo duro davanti al suo bellissimo buco del culo. Una spinta violenta e la carne infuocata è dentro il suo orifizio. Un dolore per lei. Un dolore godurioso per lui. E le mani sulle sue tette straziate. – Godi puttana.– Si sono la tua troia da ufficio. Violentami, spaccami il culoooooooooo. Ahhhhhhh…. piano, ti prego, rallentaaaaaaaa…. così veloce no, mi stai distruggendo… — Ma se era quello che volevi? Dai, fatti dominare dal tuo kapo e non ti lamentare troia. Ti farò prendere da tutti i tuoi colleghi, due.. tre.. tutti insieme. Ora girati e fatti sbattere anche in figa. Voglio vedere se è così larga come credo. -E invece no. Stretta e sensibilissima. E con un clitoride ben evidente da leccare con vigore. Che profumo dolce. E che gambe lisce, vellutate. Da leccare interno ed esterno. Lei, sdraiata sulla scrivania, si lascia fare come una cagna in calore.Cazzo in mano, due stantuffate, ed eccolo di nuovo pronto e duro per farla godere e gocciolare.La figa è davvero stretta. Una trentenne sicuramente ben conservata. Il cazzo entra ed esce senza soste.- Non smettere stallone. Sei il mio capo e io sono la tua serva. Ah, si… spingi… mmmmmm… e chi l’avrebbe mai detto che saresti riuscito a fottermi… ah, dai ancora… siiii… vengo… si fammi venire… sei fantastico… te la darò ogni sera. Ahhhhhhhhhhhhh…. si, stringi i miei capezzoli turgidi. Leccali, leccali, … si così.O si, sborra.. com’è calda… ahaaa -.E lungo le sue gambe una cascata di umori mischiati. Giù fino alla scrivania.- Alzati e pulisci con la lingua. –- Si capo -In pochi secondi la scrivania è praticamente asciutta. La sua bocca completamente bianca.- Carla, da domani metti minigonne o al massimo gonna al ginocchio. Ci siamo capiti vero?– – Certo
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