Molte persone dicono che l vita di coppia va molto meglio se il sesso viene fatto come si deve. Sono pienamente d’accordo ma aggiungerei che vale anche per le famiglie. Sono la primogenita di una coppia molto affiatata e ho un fratello più piccolo di me di tre anni. Tutto iniziò durante una vacanza estiva. Noi eravamo soliti affittare una piccola casa in montagna, giusto per stare un paio di settimane. Quell’anno, in cui io ero diciannovenne il tizio che ci affittava di solito era in ristrutturazione e dovemmo cercare un’altra casa. Trovammo un piccolo bilocale molto carino. L’ingrasso era direttamente la sala con cucinino annesso e una scala portava ad un soppalco chiuso dal resto della stanza sul cui pavimento erano posati due grossi cuscini che facevano da posto letto. Volendo ci stavano cinque persone. In basso poi un piccolo disimpegno dava su bagno e camera matrimoniale, un po’ spoglia ma lo stesso accogliente. Naturalmente i miei presero la stanza e io dovetti dividere il letto con mio fratello Andrea. Mi sembrava strano perché non avevo mai condiviso il letto e neppure la mia intimità con nessuno, tuttavia le esigenze erano quelle. Trascorsa la sera rincasai con mio verso le undici. Andai in bagno a spogliarmi e indossai il pigiama. Un semplice pigiama in due parti con un grosso camicione e dei normali pantaloni. Da molto tempo mi ero abituata a dormire senza intimo, mi sentivo più libera e mi rilassava di più. Mi misi a letto sul soppalco e trovai qualche difficoltà ad addormentarmi. Proprio sopra la mia testa una piccola finestra, anche se oscurata da una tenda faceva entrare tantissima luce tanto che io distinguevo chiaramente mio fratello al mio fianco. Dormiva su un lato, con indosso boxer larghi e una maglietta e a quanto pare la luce non gli faceva nessun effetto. Mi alzai per andare in bagno e facendo il minimo rumore possibile scesi le scale. Dopo qualche minuto salii di nuovo sul soppalco e vidi che Andrea si era spostato. Ora giaceva supino ma dormiva profondamente, e forse a causa del movimento il suo cazzo era fuori dai boxer, spostati di lato. Stava facendo sicuramente qualche sogno proibito perché era già duro e non accennava a cedere. Rimasi a guardarlo per qualche attimo ed era proprio un bell’uccellone. Subito pensieri sconci turbarono la mia mente e mi immaginavo lui mentre se lo carezzava, oppure mentre lo faceva scivolare nella fica di qualche bella ragazza. In pochi attimi sentii che era la mia che si stava bagnando, eccitata dalla perversione. Lentamente mi avvicinai a lui, poi pian piano allungai la mano su quella verga che giaceva carica davanti a me. Iniziai ad accarezzarlo, facendo delicatamente perché non volevo che Andrea si svegliasse, o meglio non ancora. Il cazzo era dotato di vita propria perché sotto le mie mani rispondeva con piccole pulsazioni, era come se respirasse. In quel momento la mia lucidità venne meno e vogliosa lo accolsi nella mia bocca, stringendo e rilassando le labbra. Poi iniziai su e giù, fino in fondo alla gola, per sentire il grosso cazzo in bocca. Muovevo la lingua attorno al glande e sentivo che il pene pulsava. Andrea si svegliò e per prima cosa cercò di liberarsi. Poi vide che io non accennavo a smettere e cercò di rilassarsi. Staccai la bocca e mi diressi verso di lui, tenendo il cazzo in mano. “Ale che fai?” mi disse preoccupato. “Shhh…rilassati che ci pensa la tua sorellina” e gli infilai la lingua in bocca. Non ragionavo più me lui resistette qualche attimo e poi si lasciò coinvolgere. La mano spremeva il pene e lui si fece intraprendente, infilando una mano sotto la camicia per toccarmi le tette. Io lasciai fare e poi mi alzai davanti a lui per spogliarmi nuda. Lui mi guardò e il suo sguardo mi faceva eccitare. I miei peli pubici erano davanti al suo viso e mi guardava, con il cazzo grosso che pulsava. Mi inginocchiai di fianco a lui e presi una mano direzionandola su tutto il mio corpo. Gli feci toccare il mio seno, la mai pancia, i miei glutei e infine lo condussi al mio frutto del piacere. Aveva un tocco delicato e mi eccitava da morire. Lo feci sdraiare e a 69 gli misi in faccia la mia fica mentre il suo cazzo affondava ancora la mia fica. Il porcellino aveva iniziato a darsi da fare e ora stava leccando proprio bene. “Ale, piano che sto per venire..” disse ad un certo punto. Io mi fermai un attimo, cambiai posizione e lo feci mettere in ginocchio. Continuai con il pompino e lo feci venire sul mio viso. Un lungo filo di sborra congiungeva il mio viso con il suo cazzo e lui mi guardò eccitato. Accolsi in bocca le ultime gocce e poi dissi: “Porcellino, guarda che hai combinato! Aspetta che vado a lavarmi.” Lui si sdraiò con il pene che stava inflaccidendo e io a luci spente andai in bagno. Arrivando al bagno mi accorsi che c’era già qualcuno che usava il lavandino. Mia madre sentendo il rumore alzò la testa e accese subito la luce. Anche lei nuda si stava lavando la faccia, mi guardò e mi disse: “che fai in giro così?”. Io la guardai e risposi “E tu?” Lei non replicò ma guardandomi in faccia vide i residui degli umori di Andrea e allungò una mano per raccoglierli. Poi si leccò il dito e disse: “E questo?”. Non sapevo che rispondere perché non volevo dirgli che aveva appena assaggiato il seme di suo figlio. Non me ne diede il tempo perché si avvicinò e mi diede un grosso bacio, in modo che tutti i rivoli di sprema fossero accolti dalla sua bocca. “è di Andrea?” chiese e io annuii con il capo. “Tu va da tuo padre che ad Andrea penso io”. Incredibile, mia madre voleva andare a farsi Andrea e voleva che io andassi a scopare con il papà. Avevo capito cosa faceva in bagno nuda. Ormai ero troppo eccitata, quel pompino a mio fratello era stato un antipasto, ora andavo al piatto forte. Mi pulii in fretta e dopo aver spento la luce andai in camera di mio padre. Chissà a che punto mia madre era arrivata con Andrea. Non ci pensai perché ora toccava me. Andai lentamente verso il letto. Mio padre aspettava mia madre e non disse niente, evidentemente sapeva dove lei sarebbe andata. Silenziosa arrivai al suo cazzo. Era eretto ma a tenerlo in mano più fine di quello di Andrea. Non feci la schizzinosa e in pochi attimi lo infilai nella mia calda fica iniziai a sfottermi. Mio padre allungo le mani verso i miei seni ma appena si accorse che non era la mamma allungò un braccio ad accendere la luce. Io stavo lì sopra di lui, nuda con il suo cazzo fin dentro. Mi guardò un attimo male ma, visto che non accennavo a muovermi lui chiese: “dov’è la mamma?”. “Da Andrea, ora ci sono io qui.”, e cominciai a cavalcare sentendo che dentro di me lui gradiva. Non disse più niente ma spense la luce e si lasciò montare. Poi volle girarmi e infilarmi da dietro. Ero sua ora mentre pensavo che di là la mamma prendeva quello di Andrea. Mi faci sbattere ben bene da mio padre. Ormai aveva preso il ritmo e la mia giovane fica gli piaceva davvero. Poi mi disse: “Dove vuoi che venga? ” “Dove vuoi ma non nella fica.” “Allora girati”, e io mi girai verso di lui, offrendo la mia bocca al suo piacere. Accolsi tutto in bocca, con rapidi movimenti della lingua raccoglievo gli ultimi fili che uscivano dal suo cazzo. Poi tirai giù tutto e leccai per bene la verga per ripulirlo. Poi come se nulla fosse ci addormentammo abbracciati. Forse la mamma aveva fatto lo stesso con Andrea. Il mattino successivo mi alzai tardi, ero ancora nuda ma sotto le coperte. Andai in cucina e trovai la mamma che cucinava, il babbo leggeva il giornale sul terrazzino e Andrea era ancora su che dormiva. Dopo poco si alzò anche lui e scese le scale del soppalco. Era in boxer e maglietta e aveva ancora una erezione invidiabile. Io lo guardai e gli dissi: “Siamo allegri stamattina?” . Lui dapprima non capì e si avvicinò al tavolo per mangiare qualcosa. Non lo feci neppure avvicinare che dissi: “adesso ci penso io” e così misi mano al suo uccello e in pieno giorno iniziai a succhiarglielo. Vedendo la scena mio padre dal terrazzino si mise a sorridere e la mamma ci degnò solo di uno sguardo distratto. Andrea non si opponeva e io continuai nel mio lavoro. Ben presto un secondo pisello si avvicinò al mio viso, chiedendo di essere leccato. Mio padre si era alzato per partecipare alla festa. Ormai ingorda li presi entrambi succhiavo avidamente. Dopo un po’ mia madre sia avvicinò al tavolo dicendo: “Non tutto tu però!!” e iniziò a spompinare Andrea. Da li a poco io e la mamma finimmo a gambe aperte sul tavolo mentre papà e fratello si alternavano a scoparci. Era molto eccitante condividere così i nostri istinti e io e la mamma ci dividemmo equamente i frutti dei nostri cari. Da li in poi la nostra vita familiare fu molto attiva. Scopavamo spesso, sia tutti e quattro insieme sia solo tra di noi. Mi capitò di prendere due cazzi in una volta, sia nella fica che nel culo oppure scopare un maschio insieme a mia madre. Mi stupiva la normalità con cui lo facevamo perché magari mentre mio padre era tranquillo sul divano io arrivavo gli facevo una pompa o mi facevo scopare. Nessuno dei due mi ha mai costretto a fare sesso o è stato violento con me o con la mamma. Era un modo che noi avevamo per dirci che ci volevamo davvero bene.

