Io sono diventato vecchio – meglio non dire l’età – e Anna è una graziosa ragazza non bellissima ma piacente figlia del mio vicino. Ci incontriamo qualche volta in ascensore e ci fermiamo a parlare, sul pianerottolo comune, del più e del meno. Ci eravamo visti da pochi giorni lamentandoci, tutti e due, di dover rimanere a Milano in questa orribile estate caldissima. Lei perché doveva lavorare, io perché dovevo finire una ricerca su Internet. Le dissi che se la sera si annoiava e aveva troppo caldo poteva venire da me che avevo l’aria condizionata e si poteva chiacchierare o vedere la TV. Ieri sera verso le nove mi suonò e quando aprii mi disse che i suoi genitori erano partiti, lei si annoiava e in casa sua aveva troppo caldo. “Benvenuta cara Anna, fai quello che vuoi come faresti a casa tua mentre io finisco di scrivere un paio di pagine prima di dimenticarmi cosa ho visto su Internet”. Le accesi la TV e la lasciai in salotto. Mi ero dimenticato di dire che la mia ricerca, richiestami da un settimanale che trattava molto di sesso, riguardava i siti XXX cioè quelli porno. Dovevo segnalare quali erano i siti più hard. Quella sera stavo analizzando un sito che avevo appena scoperto e passavo da quello al mio testo per spiegare cosa produceva. Ero talmente preso che non mi accorsi che Anna era entrata nel mio studio e si era fermata dietro la mia poltroncina. “Cosa fai sporcaccione, alla tua età non ti vergogni di stare a vedere quelle porcherie?” Mi voltai “Cosa fai tu qui? Ti avevo detto di aspettarmi di la. E io non sono uno sporcaccione. Sto lavorando”. “Va bene, scusami ma spiegami cosa stai facendo” mi rispose Anna “poi, già che sono qui, fammi vedere qualcosa perché io di sesso ne so molto poco” “Ma come Anna non sei fidanzata?” “No, non lo sono più perché il mio ragazzo voleva correre troppo e fare cose che non mi piacevano e l’ho lasciato pochi giorni fa” “Allora bambina mia bisogna che ti faccia vedere qualcosa e ti spieghi cosa fanno già i tuoi coetanei”. Iniziai dai siti meno hard facendole vedere prima un po’ di foto di ragazze che si spogliano e fanno vedere le loro tettine. il culetto e le loro fighette: Poi passai ai ragazzi prima con i loro cazzi mosci e poi eretti e duri. “Ma come fanno a infilarli dentro alle nostre fighette”.”Aspetta e vedrai che non solo entrano bene nelle vostre fighette ma entrano bene nelle vostre bocche e nei vostri culetti. Ci scommetto che tu non hai mai visto un cazzo.” “Una volta ho visto quello di mio padre mentre faceva la doccia e credevo che fossero tutti mosci e piccoli” Le feci vedere tutto quello che si poteva fare fra uomo e donna ma anche fra donna e donna e fra maschi e maschi. A quel punto capii che Anna aveva bisogno di vedere qualcosa di vero e non fotografie soltanto. “Senti Annina bella, a questo punto penso che tu abbia bisogno di vedere qualcosa di reale e, anche se io non sono un ragazzino e nemmeno un Adone, posso spogliarmi e farti vedere come è fatto un uomo vero e poi, se ti spogli anche tu, ti indicherò quali sono le parti più sensibili di una ragazza. Ti va?” “A questo punto si perché mi sento molto eccitata e vogliosa di capire bene come è il rapporto fra uomo e donna. Inoltre ho molta fiducia in te e so che non ne parlerai con nessuno”. Data la temperatura eravamo poco vestiti e così in pochi minuti eravamo tutti e due nudi uno di fronte all’altro. Anna era molto meglio di come me l’aspettavo, era piccola ma ben fatta dal seno al culetto dalla fighetta coperta di una peluria castana a le gambe ben tornite. Mi avvicinai a lei, l’abbracciai e le detti un bel bacio sulla bocca. Lei mi rispose attivamente aprendola per accogliere la mia lingua e infilando la sua nella mia. Le presi una mano e la portai sul mio cazzo che si era già indurito. La mia mano entrò fra le sue gambe, sentì che la sua fighetta era bagnatissima e le dita iniziavano a penetrarla e a titillare la sua clitoride. Poi la presi in braccio e la deposi sul letto che c’è nel mio studio. Ci salii anch’io, infilai la mia testa fra le sue gambe e il mio cazzo sulla sua faccia. Uno splendido “69” che culminò, con gridi di piacere, il mio sperma in bocca a lei e il succo del suo orgasmo in bocca a me. Mi rivoltai e misi la mia bocca sulla sua, ancora con i residui del mio sperma che lei aveva ingoiato, e ci slinguacciammo fino a stancarci. Quando ci riprendemmo, ci sdraiammo uno accanto all’altro, mano nella mano. Quanto stemmo così non ricordo ma dopo ci guardammo negli occhi e ridemmo insieme per il piacere provato. “Ti è piaciuta la prima lezione di sesso? Ora beviamo qualcosa di fresco e poi continueremo le lezioni. Adesso hai capito cosa è un “69” ma c’è ancora tanto da imparare”. Andammo in cucina tutti nudi,. mangiammo un po’ di frutta e bevemmo del vino frizzante che avevo nel frigo. Anna mi disse che voleva fare pipì e io l’accompagnai in bagno e le chiesi il favore di farmi vedere come pisciava. Rise e mi disse che dopo quello che avevamo fatto poteva benissimo farmi vedere la sua pipì e, anche a lei, sarebbe piaciuto vedere la mia pipì uscire dal mio uccellone. Entrammo tutti e due nella vasca da bagno e lei si mise a sedere sul bordo della vasca a gambe larghe e io mi misi in ginocchio di fronte a lei. “Attento che ora parto” “Vai pure e io vengo più vicino”. Si aprì la fighetta e da quel buchino che sta sopra l’apertura della vagine uscì uno schizzo lunghissimo che mi presi, volontariamente, in faccia bevendone un po’. “Ma sei pazzo a prenderlo in faccia e anche a berlo”. “E’ una cosa bellissima e ti consiglio di provarla anche tu. Mettiti a sedere dentro la vasca e io mi metto ritto di fronte col mio cazzo scappellato per farti vedere bene il buchino da cui esce la pipì”. “Va bene, visto che tu sei il maestro di cui mi fido”. Incominciai a pisciare indirizzando il getto prima sulla sua fighina e poi sempre più su fino alla sua faccia. Aveva chiuso gli occhi ma aveva lasciato la bocca aperta per sentirne il sapore. Quando finii le chiesi se le era piaciuto e lei ridendo rispose che era una esperienza bellissima. Ci alzammo tutti e due e io aprii il rubinetto della doccia. Ci abbracciammo e ci baciammo sotto la doccia. Poi ci lavammo a vicenda con le mani che cercavano i nostri punti più sensibili e poi ci asciugammo. “Senti bambina bella, si è fatto molto tardi. E’ meglio che tu vada a dormire e a riposarti dopo quello che abbiamo fatto. Torna domani sera, mi racconterai i tuoi sogni e io ti insegnerò tante altre cose”: Ci baciammo e Anna tornò a casa sua. Come immaginavo. La sera dopo, puntuale alle nove suonò il campanello. Mi apparve Anna, sorridente e ancora più bella, che mi butto le braccia al collo e mi baciò. “Ciao bella bambina. Come hai passato la notte e cosa hai sognato?” “Andai subito a letto ma ero ancora troppo eccitata per addormentarmi e mi misi a ripensare tutto quello che era successo. Mentre lo ripensavo con tutte e due le mani accarezzavo la mia fighetta e la penetravo con le dita. Venni subito e, poco dopo, mi addormentai profondamente e ho dormito fino a stamattina quando ha suonato la sveglia . Non so cosa ho sognato ma stamattina ho sentito che la mia fighetta era di nuovo bagnata il che mi fa pensare che avevo sognato qualcosa che si riferiva a quello che avevamo fatto ieri sera”. “Benissimo. Ma, come ti dicevo ieri sera, ci sono tante altre cose da imparare. Ti va di continuare la lezione? Però sei ancora vergine e io no voglio forzarti a farti sverginare da me quando potrai farlo con un ragazzo che abbia la tua età e ti piaccia veramente. In tutti i casi possiamo fare altre esperienze senza deflorarti. Cosa ne pensi?” “Mi sembra giusto e sono curiosa di sapere che ci sono altre cose che si possono fare prima di essere deflorate”. “Andiamo un momento al computer per farti vedere cosa si può fare” Andammo al computer e io cliccai su ‘ass fucking’ e apparvero ragazze che prendevano nel culo cazzi rosa o neri di dimensioni enormi. “Vedi, Anna, devi capire che queste foto sono fatte a puttane professioniste che ormai hanno un culo talmente elastico da poter ricevere questi enormi cazzi molto più grossi di quelli delle persone normali. Quindi non devi spaventarti e io ti farò il servizietto senza farti male e facendoti godere molto. Forza, spogliamoci e ti dirò cosa fare”. Ci spogliammo e la feci inginocchiare di fronte al mio cazzo che ancora non era eretto e la pregai di prenderlo in bocca e leccarlo fino a quando non diventava più grosso e duro. Era bravissima a leccarlo e in pochi minuti raggiunse una completa erezione. Glielo tolsi dalla bocca e la feci piegare con la faccia sul letto con le gambe divaricate. Mi inginocchiai di fronte al suo bel culetto, le allargai le chiappe e incominciai a leccarle il suo buchetto. Sentivo che era sensibile alla mia lingua perché incominciava a mugolare. Poi mi spalmai le dita con la vasellina, che mi ero portato dietro, e le infilai il medio nel suo buchetto ma sentii che lei invece di rilassarsi stava stringendo i muscoli. “Rilassati non stringere il buco del culo se no sentirai male. Rilassati bene bambina e godrai tanto” Al medio aggiunsi l’indice e poi l’anulare. Sentivo che si stava rilassando e mugolava sempre più. Mi alzai, spalmai il cazzo ben duro con la vasellina e lo puntai sul suo buchetto. Incominciai a spingere e, con mia sorpresa, sentii che entrava sempre più facilmente mentre Anna mugolava sempre più forte. Incominciai a pompare e a ogni colpo sentivo che anche Anna reagiva muovendo il culo come se volesse essere penetrata di più. Ormai gridavamo tutti e due anche perché io con le due mani le facevo un ditalino Venimmo insieme gridando tutti e due: “Ancora, ancora !!” Crollammo tutti e due sul letto con il mio cazzo ancora inserito nel suo retto ma dopo un po’, smosciandosi e essendo ben unto, uscì da solo. Rimanemmo ancora un po’ in quella posizione finché Anna non si girò verso di me e mi baciò sulla bocca. “E’ stato bellissimo, non ho sentito male e ho goduto come mai avrei creduto si potesse”. “Sono contento ma ti assicuro che nel futuro riuscirai a godere ancora di più Pensa che sei ancora vergine e non hai provato una bella, vera chiavata. Io credo che per oggi sia sufficiente e per domani avrei una proposta da farti. Ieri mi hai detto che avevi lascito il tuo fidanzatino da pochi giorni. Perché non provi a telefonargli dicendogli che ti sei pentita e lo inviti a venirti a trovare domani sera visto che non ci sono i tuoi genitori. Sono sicuro che accetterà e così, appena arriverà, lo porterai subito qui da me e io ti farò sverginare da lui perché penso che sia giusto fare quella operazione con un coetaneo invece che con un vecchietto come me. Eventualmente io vi darò una mano per farlo nella maniera migliore. Ti va questa idea?” “Si mi va perché vedo in questa tua proposta un grande gesto altruista perché rinunci a fare una cosa che ti sarebbe piaciuta molto. Domattina proverò a telefonargli e sono sicura che Alberto, così si chiama, accetterà”. Va bene bambina bella. Ora andiamo a dormire e ci rivediamo domani sera da soli o, come spero, con il tuo Alberto. Diamoci un bel bacione e buona notte”. Anna mi aveva telefonato stamattina per dirmi che aveva parlato con il suo ex-fidanzatino, che si erano riappacificati e che Alberto sarebbe venuto verso le nove come avevamo concordato. Poco dopo le nove suonò il campanello, aprii e vidi Anna, che sembrava sempre più bella, per mano a un ragazzetto biondo, con gli occhi azzurri, non molto grosso ma, sinceramente, molto bello. “Eccoci, questo è Alberto che è un fanatico di Internet ed è molto curioso di vedere le tue ricerche e le novità che hai trovato”: “Ciao Alberto, piacere di conoscerti e di mettere a tua disposizione gli ultimi siti che ho trovato. Però non credo che Anna ti abbia spiegato che io mi sono specializzato in siti erotici perché lavoro per una Casa Editrice di pubblicazioni erotiche. Spero che piacciano a te come sono piaciute a Anna ieri sera”. “Piacere di conoscerla. Anna non mi aveva detto niente, mi aveva parlato soltanto di Internet. In tutti i casi le sue ricerche mi interessano molto perché anche io navigo molto in quel settore come fanno molto tanti miei amici”. “Bene, venite avanti e andiamo nella stanza del computer. Per non farmi sentire troppo vecchio dammi subito del tu”. Ci mettemmo tutti e tre a sedere di fronte al computer e io incominciai a cliccare sui siti che forniscono foto di ragazzi e ragazze che si mostrano nudi in tante posizioni, fanno petting e in fine scopano come se fosse la prima volta. “Vedi Alberto, faccio questo perché Anna è ancora una verginella. A proposito, tu hai già scopato o sei anche tu un verginello?” “Purtroppo è vero, anche io non ho mai scopato con una ragazza. Certo, come tutti i ragazzi della mia età, io mi soddisfo da solo”. “Bene. Penso che adesso si possa spegnere il computer e decidere di passare dal sesso virtuale a quello reale. So che Anna sarebbe d’accordo. Tu cosa pensi Alberto?” “Penso che sarebbe la cosa migliore da fare perché io amo Anna e l’avrei già fatto se lei non si fosse rifiutata di farlo”. “Bene ragazzi. Non perdiamo tempo, spogliatevi, sedetevi sul letto e io cercherò di usare la mia esperienza per aiutarvi affinché tutto vada bene” Appena nudi – bellissimi a vedersi per la loro freschezza giovanile, per il pube leggermente peloso di lei e per il pisello di lui leggermente eretto.- senza aspettare le mie istruzioni, si erano sdraiati sul letto e si stavano già baciando e accarezzando per tutto il corpo. Poi si rivoltarono e la testa di lui si inserì fra le gambe aperte di lei e la bocca di lei aveva già in bocca il cazzo di lui. Anche io, eccitato e completamente nudo, mi ero avvicinato a loro per accarezzarli, baciarli e leccarli da tutte le parti disponibili. Li sentivo mugolare e capii che presto sarebbero venuti insieme ma non mi preoccupai perché sapevo che, alla loro età , venire leccandosi non creava problemi per iniziare poco dopo a scoparsi veramente. Li sentii venire per gli strilli che facevano. Io ero veramente alla massima eccitazione. “Bravi ragazzi siete stati bravissimi e ora, prima di passare alla parte più importante della deflorazione, vi chiederei un grosso favore: vorrei godere anch’io in mezzo a voi due. Se siete d’accordo vi dico io cosa fare”. “Certo, tu lo meriti e anche noi vogliamo vederti godere. Dicci cosa vuoi fare”. Dissi ad Anna di scendere dal letto e di mettersi in ginocchio sul tappeto per prendere il mio cazzo in bocca. Alberto doveva mettersi dietro di me per farmi una bella sodomizzazione. Mi obbedirono subito. Anna prese in mano il mio cazzo che nel frattempo si era un po’ ammosciato e incominciò a leccarlo per farlo diventare duro. Io presi in mano, dietro di me. il cazzetto (mica tanto -etto !) di Alberto e incominciai a smanacciarlo per farlo ritornare bello duro. Intanto Anna aveva preso in bocca il mio cazzo già duro e aveva incominciato a spompinarmi. Io mi e piegai su di lei per offrire meglio il mio culo a Alessandro, presi in mano il suo cazzo già duro e portai il suo glande scoperto diritto sul mio buco del culo. Non ebbi bisogno di dare altre istruzioni perché Alessandro dette una bella spinta e mi entrò dentro. Tutti e due lavoravano bene: lei spompinandomi e lui inculandomi sempre più profondamente. Io stavo impazzendo e gridando “forza ragazzi, lavorate bene. Venite e fatemi venire”. E così fu e tutti venimo insieme strillando. Io sentii uscire il mio sperma in bocca di Anna e lo sperma caldo di Alessandro nella parte più profonda del mio retto. Erano sensazioni meravigliose !! Crollammo tutti e tre sul tappeto ansimando ancora. “Bravi ragazzi. Siete meravigliosi. Penso che anche voi siate un po’ stanchi e vorrete riposarvi prima di passare alla vostra prova più interessante. Andiamo in cucina dove ho un ottima torta e del vino fresco nel frigorifero.” Mentre loro mangiavano e bevevano. Io andai i camera, tirai fuori un candido lenzuolo e lo misi sopra il tappeto nell’altra stanza. Ritornai in cucina e gli dissi che prima di ritornare di la era meglio che andassero in bagno a fare pipì perché sicuramente ne avevano bisogno prima di passare all’ultima prova. Io li attesi nell’altra stanza. Quando entrarono rimasero stupiti nel vedere il bianco lenzuolo steso sul tappeto e mi domandarono perché l’avevo messo. “Cari ragazzi lo sverginamento di una ragazzina è una cosa importante. Voi sapete che cosa succede nella deflorazione di una vergine? Il membro maschile penetra nella vagina rompendo l’imene – che è una specie di parete leggerissima – che rompendosi sanguina un po’. Per questo ho messo il lenzuolo per vedere se Anna ci ha detto la verità oppure non era più vergine. Il lenzuolo serve per accogliere le poche gocce di sangue che devono darci la conferma della sua verginità”. “Ma se tutto questo è vero chissà che male sentirò” disse Anna. “Non ti preoccupare bambina. Non te ne accorgerai perché sarai così occupata a godere che il piccolo dolore della deflorazione ti sembrerà qualcosa connessa all’origine del piacere. Forza. Sdraiati con le ginocchia su e divaricate. E tu, Alessandro, mettiti in ginocchio di fronte a lei. Bravo. Così. Però vedo che il tuo uccellino non sembra molto interessato, è mogio, mogio. Aspetta che ti do una mano io”: Mi chinai e presi in bocca il suo cazzetto ancora moscio. Era piacevolissimo sentirselo crescere in bocca mentre lo slinguazzavo. Intanto avevo messo una mano fra le cosce di Anna e con le dita sollecitavo la sua clitoride affinché si bagnasse per essere pronta a ricevere il cazzo di Alessandro che ormai era diventato bello duro. Mi ritrassi e preso in mano il cazzo duro di Alessandro lo indirizzai fra le labbra della fichetta di Anna. “Ecco, Alessandro, incomincia a spingere piano piano e tu Anna rilassati e lascialo entrare. Ecco, adesso Alessandro dai un colpetto più forte”. “Ahi” gridò Anna. Io mi chinai su di lei, incominciai a baciarla sulla bocca sussurrandole “Stai calma, rilassati che adesso viene la parte più piacevole”. Mi ritirai e spinsi la testa di Alessandro perché incominciasse a baciarla sulla bocca continuando a pompare sempre più forte dentro la sua fighetta. Mi alzai e mi misi dietro Alessandro attratto da quel culetto roseo che incominciai a baciare. Gli allargai le sue belle chiappette per arrivare con la lingua al suo buchetto che sembrava un bocciolo di rosa. Non ce la facevo più a resistere e, impugnato il mio cazzo turgido, mi lubrificai bene con la saliva il glande e incominciai a spingerlo nel suo retto. Anche lui gridò “Ahi” ma sentivo che si stava rilassando e così lo penetrai fino in fondo. Lui continuava a pompare Anna e io lui. Tutti e tre stavamo mugolando dal piacere e, come al solito, venimmo insieme con grandi strilli. L’operazione era riuscita benissimo e soltanto sul lenzuolo bianco spuntarono due macchioline rosse di sangue a memoria di un’altra ragazza sverginata. Così finisce la storia perché, ormai esperti, Anna e Alessandro non mi vennero più a trovare.
Aggiungi ai Preferiti