Siamo ancora sulla porta della balera e già ci accolgono le note allegre di un valzer. L’età media dei presenti è sui cinquant’anni. Non è che io sia un gran ballerino ma è l’occasione per uscire e stare con il mio amico Fabrizio e sua moglie Donatella.Mia moglie Cristina avrebbe voluto sedersi sulle poltroncine di fronte alla pista, io invece preferisco quelle di fianco all’orchestra che, è vero, si trovano in prossimità dei bagni, ma sono ben defilate. Fabrizio e Donatella arrivano dopo una mezz’ora, scherzando sul fatto che Donatella abbia sfilato ben due paia di autoreggenti e sia riuscita ad indossarne, aiutata da Fabrizio, un paio integro solo al terzo tentativo, l’eccitazione conseguente avrebbe causato il ritardo. Mentre le due donne s’accendono una sigaretta, Donatella fuma forse un po’ troppo e mia moglie non sa dire di no quando gliele offrono, Fabrizio va ad ordinare il solito cocktail alcolico alla fragola per me, una bibita analcolica per mia moglie ed altri due cocktail azzurri effetto bomba per lui e Donatella. Dopo circa un’ora di ballo liscio l’orchestra ci regala qualche minuto di piacevole rilassamento ed è l’occasione per stringersi un po’ e, come sempre, ne approfittiamo per scambiarci le dame. Io non vedo l’ora di abbracciare Donatella, di sentire il suo profumo. Giochiamo con gli sguardi e con un sorriso l’accarezzo sui fianchi, poi scivolo giù a cercare l’inizio delle autoreggenti e con l’altra mano accarezzo il filo superiore del perizoma che, dietro, le sporge dalla gonna. Donatella mi si struscia contro come una morbida gattina, fino a quando non la prendo per mano per riportarla verso i divani.<BR>Seduto di fronte a Donatella le chiedo di accavallare le cosce, sono preso da quelle scarpe di vernice nera col tacco a spillo e da quella sottile striscia di pelle adornata con piccole borchie di metallo che le fascia la caviglia. Lei, guardandomi negli occhi, apre le gambe a mostrarmi l’ombra delle mutandine ed io,nell’atto di prendere il bicchiere, allungo una mano sulle sue cosce, su, sempre più su fino a sentire la sua eccitazione. Sono alle stelle! Ma non posso stare troppo piegato verso di lei senza rischiare di essere visto ed allora torno ad accarezzarle le caviglie, anche Donatella è visibilmente eccitata. Non si trattiene e mi accarezza con la scarpa sfregandomelo da sopra i pantaloni. Ora l’orchestra suona ritmi da discoteca, Fabrizio e mia moglie s’agitano nella pista. Per fortuna Cristina è voltata e non ci vede. Poi anche Fabrizio e Cristina tornano a sedersi e mentre Fabrizio va ad ordinare ancora da bere Cristina va in bagno. Di nuovo solo con Donatella, riprendo ad accarezzarle il piede fin quando sento Fabrizio alle spalle, provo improvviso imbarazzo, ma è complice e mi avverte che Cristina sta tornando. Invito ancora Donatella a ballare e nell’angolo buio della pista la bacio sulla guancia, la stringo forte e poi cerco le sue labbra e premo la mia eccitazione contro il suo ventre. Siamo fuori in quella notte di giugno, nell’aria un odore forte di gelsomino, raccolgo dalla siepe una rosa e la offro a Donatella. Non abbiamo voglia di far finire quella notte ed alle tre ci ritroviamo tutti a casa mia e mentre mia moglie prepara un caffè con l’aiuto di Fabrizio, saperli soli di là mi eccita, io rimango a chiacchierare con Donatella. Poi tutti assieme si ride e si scherza ma Fabrizio e Donatella sono eccitati, si accarezzano e si mostrano molto disponibili ad alzare il livello dell’incontro e m’invitano a mettere su un pò di musica adatta. Sono imbarazzato, temo le reazioni di mia moglie di fronte ad eventuali carezze di Donatella, si è sempre dichiarata ostile ai rapporti con altre donne. Torno a mani vuote, ma mia moglie insiste, ed allora dopo un inutile tentativo con “Io non so parlare d’amore” di Celentano, inserisco nello stereo un cd con pezzi di un sassofonista francese. Il sax sussurra ed incoraggia languide carezze. Spengo per alcuni istanti la luce, nascondo l’imbarazzo nel buio. Non saprò mai nulla di quegli attimi.Li avverto prima di riaccendere. Fabrizio accenna uno strip e le due donne lo aiutano a slacciare la cintola, poi giù i pantaloni fintanto che rimane in slip. Donatella lo attira a se sul divano. E’ allora che decido di lasciarmi andare. Mia moglie e Donatella mi sono vicine, chiudo gli occhi e sento le loro mani sul mio ventre. L’emozione mi tradisce. Allora mi siedo e guardo: Fabrizio accarezza il sedere di sua moglie e della mia, sono voltati, il sedere alto e magro di Donatella, quello più grande e sensuale di Cristina; capisco che sta per succedere quello che desideravo potesse succedere da trent’anni, non posso lasciarmi sfuggire questa occasione e ricambio la loro esibizione con una sfacciata masturbazione. Cristina che era già senza calze si toglie anche il perizoma. Fabrizio chiede con voce sensualmente rauca ed eccitata a Donatella di leccare mia moglie. Mia moglie è sul divano a seno nudo. Ha una terza di seno e nonostante i suoi quarantacinque anni ha ancora un seno dritto e sodo. Si è tolta gli slip, la sua rosa è bagnata e aperta, le gambe spalancate Donatella è inginocchiata, di fronte a lei, ed inizia a toccarla e a leccarla. Non ha altro per la testa che la rosa di Cristina, non alza gli occhi neppure per un attimo verso di me.China su di lei, la batte con la lingua come una falena addosso ad una luce. Mi alzo ad accarezzare le cosce di Donatella e sempre più eccitato vado a sentirla dentro le natiche. Poi mi curvo sui capezzoli di mia moglie ed inizio a succhiarli, ho tra le mie mani anche quelli più piccoli ma eccitanti di DonatellaCristina geme, la lingua di Donatella, le sue mani non le danno tregua! Cristina che aveva sempre rifiutato, anche la seppur minima fantasia di un rapporto lesbo, Cristina era proprio lei che sentivo dimenare sotto la lingua di un’altra donna? Ed era la mano di mia moglie che stava masturbando con così tanta frenesia Fabrizio? Ora Fabrizio è dietro sua moglie, sdraiata sopra Cristina, che le sta accarezzando i capezzoli. La penetra e Cristina geme a sentire ondeggiare il corpo di Donatella sotto i colpi di Fabrizio. Godono tutti e, quando Fabrizio si sdraia sfinito sul divano, io cerco le cosce di mia moglie, la trovo fradicia, poi mi alzo di fronte lei e chiedo a Donatella di finirmi. E’ una morbida, elegante carezza quella che mi concede la sua mano. Scorre forte il sangue nelle vene e schizzo sul corpo di mia moglie tutta la voglia di quella fantastica notte.Vorrei fermare il tempo! Hanno l’effetto d’una scure i cinque tocchi della campana della vicina cattedrale. Accompagno i miei amici alla macchina, fuori tutto dorme. Li saluto con un bacio.E prima che la luce del nuovo giorno porti via il sogno d’una notte abbraccio forte, tra le lenzuola.
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