Ormai rassegnati al nostro destino ce ne andammo a dormire. La mattina seguente era domenica e come tutte le domeniche ci recammo in chiesa per seguire la messa. All’uscita dalla messa incontrammo i miei compagni di classe – buongiorno Signora Patrizia, ciao Ernestino – disse Antonio vedendoci – buongiorno ragazzi – rispose cortesemente la mamma – Cogliamo l’occasione per dirle che accettiamo l’invito a pranzo di suo figlio – disse uno dei ragazzi – Bene allora vi aspetto per le dodici in punto –disse sorridendo la mamma che poi aggiunse – Spero che gradiate le mie doti culinarie – disse con un certa malizia – Siamo certi di gradire la sua cucina Signora Patrizia – rispose prontamente Antonio sorridendo Ci salutarono e andarono per la loro strada,ovviamente non ero stato io ad invitarli e nemmeno la mamma ma si erano auto invitati. D’altra parte era più di dieci giorni che non importunavano la mamma e credo che ormai sia io che lei ci aspettassimo qualcosa da parte loro. Salimmo in macchina e ci recammo immediatamente a casa d’altronde erano le 11.30 entro mezzora i sei lestofanti sarebbero arrivati a casa ed il culo e la fica di mamma sarebbero stati messi a dura prova. Appena a casa mamma si cambiò subito la biancheria intima, infatti sostituì i collant con delle calze, le normali mutandine bianche con un paio di colore nero che le lasciavano completamente scoperto il culo e sul davanti le contenevano a fatica i peli pubici. Sostituì le canoniche scarpe basse (mocassini) che indossava solitamente in paese con le un paio dotate di un tacco di oltre dodici cm e poi cambiò anche il reggiseno mettendone uno che le lasciava scoperti entrambi i capezzoli . Coprì tutto con il suo solito vestito (gonna/giacca) da suora laica e dopo essersi leggermente truccata il viso venne in salotto ad attendere con ansia l’arrivo dei felloni. Era chiaro che ormai se da una parte temeva quello che le avrebbero fatto fare, da un’altra era desiderosa e lusingata di ricevere le attenzioni di sei bei giovanotti che avevano avuto il merito e la colpa di averle fatto scoprire la sua torbida natura. Con una mezzora di ritardo alle 12.30 arrivarono i ragazzi – buongiorno Signora Patrizia – dissero entrando – spero che non le recheremo eccessivo disturbo con questa nostra visita – disse compitamente uno dei ragazzi che poi proseguì – sa eravamo tutti molto desiderosi di vederla – disse mentre con una mano si accarezzava il pube – no nessun disturbo ragazzi, sono sempre felice di incontrarvi – rispose educatamente mamma, come se non sapesse lo scopo reale di quella visita o forse proprio perché lo sapeva benissimo – adesso scusatemi ma devo andare ai fornelli – e sculettando sui suoi tacchi si diresse verso la cucina – certo, ma prima di cucinare è meglio che si abbigli come si conviene, non vorrà mica macchiarsi il vestito ? – disse Antonio mentre la seguiva in cucina – Su signora Patrizia si tolga giacca e gonna ed indossi questo grembiulino e poi venga in soggiorno a farsi ammirare – Mamma obbediente si tolse il vestito ed indossò quanto Antonio le aveva dato e venne in soggiorno a farsi ammirare da tutti i presenti. – vado bene così ? – chiese cinguettando mamma mentre si mostrava quasi nuda allo sguardo dei ragazzi Il grembiulino era estremamente ridotto, sul davanti le copriva a mala pena le mutandine mentre le tette erano completamente scoperte e dietro il culo era in bella mostra incorniciato tra il bordo delle calze ed il fiocchetto dell’allacciatura del grembiule stesso. – certo signora questo abbigliamento si addice ad una brava cuoca come lei – rispose seriosamente uno dei ragazzi – torno ai fornelli – concluse mamma mentre se ne tornava in cucina I ragazzi si sedettero compitamente a tavola, che in precedenza era stata apparecchiata e dopo una decina di minuti si presentò mamma con una fumante scodella di spaghetti . – eccomi ragazzi, scusate se non vi ho preparato niente di speciale ma ho saputo solo dopo la messa dell’invito fattomi da quel asinello di mio figlio – – non si preoccupi signora ci abbiamo pensato noi a portarle una specialità – E così dicendo estrasse una bottiglia da 1/3 di litro piena fino all’ orlo di un liquido biancastro – questo è il sugo per il suo piatto di spaghetti – – spero sia di suo gradimento signora sono più sborrate del toro della fattoria di mio zio – – è una merce molto rara e vale tanto oro quanto pesa – aggiunse solennemente uno dei ragazzi Quindi quando mamma ebbe finito di servire gli spaghetti a tutti i ragazzi si fece il piatto anche per lei solo che, invece di aggiungervi del sugo di pomidori fu costretta a condire i suoi spaghetti con quel immondo liquido seminale. – su signora amalgami bene la sborra con la pasta e poi una bella forchettata – disse Antonio canzonando mamma – ma ragazzi perché mi fate fare cose così aberranti – tentò di protestare mamma invano Infatti i ragazzi furono inflessibili e tra le risate generale mamma dovette mangiare l’orripilante pappone – le piace il condimento Signora Patrizia ? – le chiese Antonio – forse è un po’ freddo, sa è stato prelevato due giorni fa dalle palle del toro – – siete dei despoti – disse mamma mentre deglutiva a fatica quei particolari spaghetti Comunque alla fine mentre noi mangiavamo i nostri spaghetti al pomodoro mamma finì i suoi alla sborra di toro. – brava Signora Patrizia, in fondo è stato un buon esercizio per quando dovrà sbocchinare un toro veramente,” per esigenze cinematografiche” – disse uno dei ragazzi ammiccando – ma come, come – disse blaterando mamma – Come sappiamo che si diventata un’attrice pornografica ? – disse Antonio – Semplice il quel sexy shop ti ci abbiamo mandata noi a comprare il cazzone di plastica,ricordi???(vedi racconto 2)– disse sempre Antonio – E prima del tuo arrivo avvisammo il titolare che gli avrebbero fatto visita una signora tanto per bene quanto troia con il suo figlioletto panzone – – Pensavi che non sapessimo nulla dei tuoi incontri con Nicola ed il suo commesso??? – – Anche Rodolfo credi che abbia visto la veletta piena di sborra seccata solo per caso ??? – – A proposito salutacelo quando lo vai a trovare martedì – Mamma rimase completamente allibita, i bastardi erano stati non solo la causa scatenante ma anche i registi della sua perdizione . – vede signora Patrizia noi non siamo egoisti avremmo potuto tenerla come nostra troia personale, invece abbiamo voluto far conoscere le sue doti di puttanone borghese anche ad altri uomini – disse uno dei ragazzi interrotto poi da Antonio che prese la parola – e naturalmente le abbiamo fatto avere incontri non con uomini qualsiasi ma solo con superdotati – – Non avrà pensato che gli uomini che hanno goduto delle sue grazie avessero un cazzone di quella fatta, solo per caso ?? – – Comunque adesso è giunto il momento di far divertire pure noi, ci faccia uno spettacolino, vada in cucina a prendere la zucchina più grossa e poi venga qui e se la infili su per il culo – Mamma diligentemente andò in cucina e presa la zucchina più grossa,30 cm di lunghezza per 8cm di diametro nella parte più larga, tornò in soggiorno e messasi alla pecorina su di una poltrona scosto’quel “filo interdentale” che aveva per mutandine ed iniziò a forzare l’ano per introdursi l’ortaggio nel retto. I ragazzi tra battute scurrili e risate la incoraggiavano : – brava signora Patrizia,insista così e vedrà che riuscirà a farselo entrare tutto nel culo il cetriolone- – guarda come si impegna la zoccola, è proprio una brava puttana la signora Patrizia – mamma effettivamente si stava impegnando allo spasimo per introdursi l’oggetto in culo ed i suoi sforzi furono infatti premiati : alla terza spinta introdusse il primo quarto del cetriolo nel suo ano ottenendo un ovazione da tutti i presenti che coprì in parte il suo urlo – brava adesso la strada è aperta, il più è fatto – disse Antonio mentre gli altri applaudivano sghignazzando compiaciuti della loro troia – Su adesso si rilassi per qualche secondo e poi seguiti ad introdursi l’oggetto su per il culo, perché lo vogliamo vedere sparire nel suo buco del culo il cetriolone, cara Signora – Mamma era tutta rossa in viso e respirava affannosamente ma seguitò a fare quanto i ragazzi le avevano ordinato e seguendo il consiglio di Antonio si rilasso per qualche secondo e poi riprese a spingersi l’oggetto su per il culo. Gridava come fosse una puerpera in travaglio ma non desisteva nel suo intento e così piano piano il cetriolone sparì intermente nel suo buco del culo. Naturalmente quando l’oggetto fu tutto all’interno dell’intestino retto di mamma i ragazzi esternarono il loro entusiasmo con un lungo applauso – avete visto che c’è l’ha fatta la puttanona – – se ci fosse un campionato del mondo delle rotte in culo la signora Patrizia potrebbe aspirare a vincerlo – disse convinto uno dei ragazzi – si ma adesso dobbiamo stare attenti a non farlo fuoriuscire dal culo della signora, prendete del nastro da pacchi e tappatele il buco del culo – disse Antonio prendendo nuovamente le redini della situazione – E così i ragazzi una volta nastrato il buco del culo di mamma la invitarono ad alzarsi e a camminare. – su signora ci faccia una bella sfilata – Mamma lentamente si mise in piedi e goffamente inizio a camminare impalata com’era a quell’asta vegetale, tra i commenti volgari dei ragazzi. – dai troia sculetta facci vedere come dimeni il culo – – pensa se anche questa volta gli si bloccano i muscoli sfinterei e siamo costretti a portarla al prontosoccorso per fargli estrarre l’ortaggio dal culo – disse perfidamente uno dei ragazzi – già la signora in fondo non è nuova a questa esperienza, vero signora Patrizia ??? –disse Antonio lasciando intendere di essere a conoscenza di quanto accaduto a mamma al sexy shop(vd. Racconto n° 3) – ma piuttosto vediamo in che stato ha la figa la Signora Patrizia, su venga qui a farsi toccare- mamma ubbidiente si avvicinò ad Antonio che prontamente gli infilò due dita in fica costatando lo stato di estrema eccitazione di mamma – minchia sta puttana è completamente fradicia, gli stiamo squartando il culo e questo puttanone non trova niente di meglio da fare che di bagnarsi come una cagna in calore – – toccatela pure voi, roba da non credere ai propri occhi – – cazzo hai ragione, mi sa che la clausola di non farla scopare con il toro(vd. Racconto 5) sarebbe meglio toglierla, questa vacca è in grado di soddisfare una mandria di bufali – – allora Signora Patrizia cosa ha da dire al riguardo ? – le chiese Antonio – Nulla, non so cosa mi stia succedendo – rispose quasi piangendo mamma – Adesso basta, ora ti metti in ginocchio ed uno ad uno ci succhi io cazzo, dai troia datti da fare – I ragazzi si erano seduti uno accanto all’altro, sul divano ed avevano estratto dai pantaloni le loro superbe mazze Quindi mia madre in ginocchio ai loro piedi abboccò al cazzo del primo dei ragazzi, come al solito inizio titubante ma poco dopo si lasciò andare elargendo ai ragazzi la madre di tutti i pompini. Mentre i maschioni la apostrofavano pesantemente, iniziò a leccare le superbe aste. Si alternava sui cazzi e passando la lingua su tutta l’asta, dalle palle al filetto per poi prendere la cappella in bocca fino a far affondarla in fondo alla gola, sfiorando i peli pubici con le labbra. – minchia che gola profonda ha la Signora Patrizia – – che succhiacazzi, ragazzi questa è la più grande succhiacazzi della storia – – si è la regina di tutte le bocchinare – Questi era il tono dei commenti dei ragazzi durante mentre mamma li spompinava. Poi il maschione di turno,che fino ad allora era rimasto passivo a “subire” il trattamento, afferrata mamma per le orecchie, iniziava a chiavarla in bocca fino a riempirle la gola con potenti getti di sperma . Una volta ed uno dopo l’altro ripeterono questo sconcio teatrino riempiendo con potenti getti sborra la bocca di mamma che dal suo canto non solo ricevette in bocca tutte e sei le sborrate ma si curò di berle tutte e sei senza perderne neanche una goccia. – brava Signora Patrizia ora ci ha fatto proprio un bel pompino – fu il commento di Antonio – adesso che ci siamo placati possiamo pure rilassarci un po’ –seguitò sempre Antonio – Ragazzi però io per quattro debbo andare alla vendita di beneficenza dalle suore- – Sapete non posso mancare sono l’organizzatrice e saranno presenti il sindaco e tutta la giunta comunale – – Quindi visto che sono già le tre se volete accoppiarvi con me è meglio che vi sbrighiate – concluse mamma con un tono che andava tra il voglioso e il frettoloso E’ inutile dire che il termine accoppiarvi causò le sguaiate risa dei ragazzi – senti come parla la Signora, se vogliamo accoppiarci dice lei – – no Signora noi al limite la scopiamo, la chiaviamo,la fottiamo la inculiamo – precisò Antonio che poi prosegui – No signora non vogliamo farle perdere la vendita di beneficenza e visto che non abbiamo voglia di fare una sveltina la lasceremo andare alla sua vendita di beneficenza – – Anzi faremo di più la seguiremo a distanza così quando avrà finito potremo “accoppiarci” con tutta tranquillità – – Come mi seguirete? – chiese la mamma preoccupata – Certo cara signora verremo per conto nostro alla vendita di beneficenza al convento delle suore, così faremo contenti anche i nostri genitori che è da più di una settimana che ci triturano le palle con questo evento del cazzo e su quanto sia una pia donna la Signora Patrizia Z., sapessero quanto è troia – aggiunse ammiccando verso i suoi compari – Verremo con questi- ed estrasse da una borsa 2 vibratori ed i radiocomandi che li azionavano (vd.racconto 4) Mamma alla vista di quella attrezzatura sbiancò in viso e tentò pure di protestare – siete pazzi se pensate che io mi infili quegli attrezzi nelle mie intimità e cosi combinata vada alla vendita di beneficenza – – nelle sue intimità non lo so ma uno in fica ed uno su per il culo questo è poco ma sicuro – disse sghignazzando Antonio – oppure preferisce che portiamo alcuni CD e chissà fino a quanto, i cari concittadini, siano disposti a sborsare per alcuni filmatini di nostra conoscenza – – così si che tirerebbe su un po’ di soldi per i poveri negretti, altro che la vendita di quelle quattro anticaglie che quei taccagnoni dei nostri compaesani hanno messo in offerta – – Quindi ora mia bella troiona, caca fuori quel cetriolone dal culo e mettiti questi due nelle tue intimità – disse uno dei ragazzi Mamma messa alle strette non potette esimersi dall’obbedire e si diresse verso il bagno per defecare il cetriolone che le ostruiva l’ano. Ma i ragazzi erano di altro avviso e portole un catino la invitarono a cacare fuori il cetriolone li in soggiorno davanti a tutti – dai troia ci hai fatto vedere come te lo sei ficcato dentro adesso facci vedere come lo tiri fuori – Mamma si accovacciò e dandoci le spalle o il culo se preferite contrasse i muscoli sfinterei e iniziò a far fuoriuscire il cetriolone dal buco del culo. Il cetriolone uscendo gli allargava a dismisura l’ano e ciò provocava lo scherno dei lestofanti. – guarda come le si allarga il buco del culo, sembra una gallina che fa l’uovo – – già hai visto la tua mammina che bella gallinella che è ? – disse Antonio rivolgendosi a me – dai fai coccodè, mentre fai l’uovo – disse uno dei ragazzi dando un calcetto sul culo di mamma mamma non se lo fece dire un’altra volta ed iniziò subito ad imitare il verso della gallina, sembrava che ci provasse gusto a farsi umiliare in quella maniera da dei ragazzi poco più grandi di suo figlio – coccodè – coccodè –coccodè – ripeté più volte mentre il cetriolo usciva dal suo buco del culo per poi cadere con un tonfo sordo nel catino di plastica. Il buco del culo era completamente slabbrato era completamente sfondato – guarda che rotta in culo e la signora Patrizia – commento uno dei ragazzi – Fortunatamente questa impressione duro solo pochi secondi, dopo di che il suo buco del culo si contrasse e si chiuse assumendo un aspetto più consono. – su ragazzi non perdiamo tempo che manca poco alle quattro – ci portò tutti all’ordine Antonio – ficcategli questi due cazzi nel culo e nella fica alla Signora – – e poi tappategli i buchi con il solito nastro isolante da pacchi – I ragazzi rivoltarono mamma sotto sopra ed eseguirono gli ordini del loro capo, poi invitarono mamma a rimettersi il solito abito da “suora laica” scarpe comprese e così agghindata la fecero andare alla vendita di beneficenza. E’ inutile dire che subito, per provare, azionarono i radiocomandi e misero in moto i vibratori inserito nelle intimità della mamma. Mia madre non aveva ancora avuto un orgasmo anche se il suo stato di eccitazione era molto alto e l’azione dei due vibratori non faceva che peggiorare la situazione. – guardate la Signora che faccia fa quando aziono i radio comandi – – vacci piano ora non è adesso che deve godere, ma nel salone del convento davanti al sindaco la giunta il prete e tutti i paesani importanti – – vi scongiuro ragazzi non fatemi svergognare pubblicamente – – non si preoccupi signora se saprà contenere i suoi bollenti spiriti non sarà sputtanata – e mentre disse questo aziono per un paio di secondi i radiocomandi facendo sussultare mia madre tra le risate generali. Ed in queste condizioni ci recammo al convento delle suore io in macchina con la mamma ed i ragazzi per conto loro. Arrivati alla nostra meta non vedemmo i ragazzi evidentemente avevano preferito arrivare ben lontani da noi anche per non destare alcun genere di sospetti. Appena entrati ci venne in contro il solito codazzo di notabili, sindaco in testa .Per oltre mezzora svolgemmo i soliti convenevoli di saluti e ossequi e dei ragazzi nemmeno l’ombra. Ad un certo punto mamma mi tiro in disparte e mi chiese: – io non li ho ancora veduti e tu? – – nemmeno io mamma – risposi – ma forse hanno deciso di lasciarmi in pace almeno qui – disse piena di speranza la mamma Ma purtroppo anche questa volta si sbagliò infatti mentre stava ultimando il discorso di benvenuto ai presenti li vidi comparire in fondo alla sala . Erano li con i loro sorrisi strafottenti pronti ad agire per mettere in difficoltà la mamma .Infatti non gli fecero nemmeno concludere il discorso che azionarono i radiocomando mettendo in moto i vibratori che mia madre aveva in fica ed in culo. La mamma tentò di dissimulare il più possibile quanto provava ma dovendo pure parlare l’impresa risultò essere fin troppo difficoltosa . Ad un certo punto era quasi al culmine dell’eccitazione e dopo una rapida successione di accensione e spegnimento dei radiocomandi ebbe un orgasmo li, sul palco, davanti a tutta la città che conta. Non gli resto che fingere un malore e di accasciarsi al suolo nel tentativo di fuorviare tutti quanti da quanto stava realmente accadendo. Gli si raccolsero tutti in contro anzi qualcuno nella foga con la scusa di farla respirare gli aprì la giacca approfittando dell’occasione per palpargli il seno. – portiamola all’ospedale – disse qualcuno – non per carità non c’è ne bisogno – disse mamma riprendendosi e pensando che sarebbe stato abbastanza imbarazzante spiegare la presenza di quegli oggetti nelle sue intimità – è stato solo un calo di pressione, mi basta andare a casa a riposare – disse mamma – si ma in questo stato non può guidare – sentenziò qualcuno – ci pensiamo noi a portare a casa la signora – dissero i ragazzi dal fondo della sala – siamo compagni di classe di suo figlio, vero Ernestino – Naturalmente destarono l’approvazione e l’ammirazione di tutti che iniziarono a dire che bravi ragazzi fossero quei sei giovanotti. Naturalmente tutti nella stessa macchina non ci stavamo e tre vennero con me e mamma e gli altri ci seguirono con la loro macchina. – brava quella di svenire è stata proprio una bella trovata – disse il ragazzo alla guida – adesso che arriviamo casa ti diamo tanto di quel cazzo fino a farti fare indigestione – Cosi arrivammo a casa già in macchina avevano cominciato a spogliarla, tanto che una volta arrivati il vestito le era stato completamente tolto. Scese dalla macchina che era completamente nuda, gli avevano anche tolto i cazzi posticci che aveva infilato, fortunatamente vivevamo in una villetta abbastanza isolata, e a forza di pacche sul culo la fecero entrare in casa. Qui i ragazzi si spogliarono completamente nudi esibendo oltre che ai loro splendidi cazzi anche le loro possenti muscolature . – che ne dici troia, sei bei maschioni tutti per te – – guarda frocetto come ci fottiamo quella vacca di tua madre – – dai puttana mettiti a quattro zampe, come si conviene ad una maiala come te – – com’è stretto il buco del culo, non sembrerebbe che glielo abbiamo sfondato per tutto il pomeriggio con un cetriolone – – E qui parti l’orgia per tutta la sera la penetrarono in ogni buco anche contemporaneamente le scaricarono bordate di sperma in ogni buco e soprattutto in faccia ed in bocca. Infatti mentre la scopavano o la inculavano quando erano prossimi all’orgasmo estraevano il cazzo dal buco che stava fottendo e seguitavano segandosi sulla sua faccia, lordandogli il suo bel viso con arabeschi di sperma che alla fine avevano preso la forma di una maschera di sborra che le copriva la faccia. La lasciarono esausti e scarichi sfiancata sul pavimento coperta di sborra e come ultimo sfregio prima di andarsene con i piselli ormai mosci, le se misero in cerchio e le pisciarono addosso inzaccherandola tutta con l’immonda brodaglia . E mentre i bastardi la oltraggiavano dirigendogli i loro getti di piscio soprattutto sul volto ed i capelli o sulla fica, mamma, con nostra grande sorpresa, prese a masturbarsi. Si masturbava, spalancava la bocca per ricevere meglio le pisciate dei suoi aguzzini ed alla fine seguitando a masturbarsi nella pozzanghera di piscio che si era formata sul tappeto raggiunse il suo ultimo orgasmo mentre i ragazzi le esternavano il loro disprezzo. – non ho più parole per descrivere quanto sei troia – e gli sputò addosso – fai proprio ribrezzo per quanto sei laida – disse un altro sputandogli addosso anche lui Ed uno alla volta i ragazzi la insultarono e le sputarono addosso prima di uscire. Io ero rimasto tutta la sera a guardarli ed il mio ridicolo pisellino mi premeva da sotto i pantaloni e fattomi coraggio mi calai le braghe e mi segai sulla sua faccia venendo in pochi secondi con le mie consuete tre goccettine di sperma, che si aggiunsero alle altre sul volto della mamma. Stavolta la mamma non protesto neppure al mio gesto, forse non se ne accorse neppure o fece finta di non accorgersene. L’aiutai ad alzare e l’accompagnai sotto la doccia dopo pulimmo anche il pavimento e mettemmo a bagno il tappeto, sarebbe stato abbastanza complicato spiegare alla donna delle pulizie la causa di quelle macchie. Quindi ce ne andammo a dormire due giorni dopo saremmo dovuti partire per Palermo per subire l’ennesimo oltraggio.
Aggiungi ai Preferiti