La mia vita, da qualche mese, è cambiata. E’ successo tutto una sera, quando ho scoperto che mia moglie mi tradiva. Non è una semplice storia di tradimento, piuttosto di umiliazione e sottomissione. La storia.Da qualche tempo l’atteggiamento di Melissa, mia moglie, si era fatto stranamente aggressivo nei miei confronti. Non gli andava più bene niente di ciò che facevo.In casa ormai era tutto di mia competenza, il suo lavoro la impegnava molto e non le lasciava tempo per le faccende domestiche che quindi aveva pian piano, ma ormai completamente, lasciato a me.Inizialmente tutto filava liscio: lei nuovo direttore della filiale italiana di una multinazionale portava a casa uno stipendio almeno venti volte quello che portavo io, semplice magazziniere, per cui mi licenziai per fare il casalingo a tempo pieno.Col tempo, come dicevo, Melissa divenne sempre più aggressiva ed arrogante al punto addirittura di schiaffeggiarmi come fossi un cretino per piccole imperfezioni nei lavori di casa: un soprammobile fuori posto, la polvere non completamente pulita e cose del genere.Mi accorsi che diventavo sempre più dipendente da lei, dai suoi soldi, ma anche dal suo modo di gratificarmi come fossi una piccola cameriera o di riprendermi quando combinavo qualcosa che lei non gradiva.Anche a letto, i ruoli si erano quasi invertiti, era lei a volermi scopare, a sottomettermi anche quando non ne avevo completamente voglia, o ero particolarmente stanco per i lavori di casa.Quando le veniva voglia di farsi riempire io dovevo sempre essere pronto, mai fare cilecca, altrimenti…Ero completamente soggiogato alla sua persona, mi dava lo stipendio come l’ultimo dei servitori, per potermi comprare i vestiti migliori per poter essere alla sua altezza quando dovevamo presenziare insieme a qualche cena o incontro mondano.Fu proprio ad uno di questi incontri che scoppio tutto il casino che fece cambiare radicalmente la mia vita.Ci trovavamo a casa di due suoi colleghi di lavoro: Giorgio e Silvia, marito e moglie. Insieme a noi altre persone, per la verità non troppe, tra le quali il direttore marketing della multinazionale un tale Filippo, notoriamente gay, con il suo boyfriends Gino. La serata trascorse tranquillamente fino a quando mi accorsi che Melissa era sparita. Senza farmi notare, non era difficile, incominciai a girare per le stanze della villa, ma di Melissa nessuna traccia. Salii in soffitta e mentre entrai sentii alcuni mugolii. Mi fermai per ascoltare meglio: erano sicuramente gemiti di godimento. Senza farmi vedere mi avvicinai all’angolo da cui provenivano i rumori, e nella penombra vidi mia moglie, distesa su un materasso, a gambe aperte che si faceva leccare la figa da un uomo. Non lo riconobbi subito, cercai di spostarmi per capire chi era, ma nel fare il movimento urtai contro qualcosa che provocò un rumore che fece voltare subito l’uomo verso di me. Era Giorgio, il padrone di casa, che appena mi vide, incominciò a ridere e sfottermi per la situazione in cui mi trovavo.Non so perché, ma mi sentivo quasi in colpa per averli disturbati; Melissa se ne accorse e incominciò anche lei a sfottermi. Non sapevo cosa fare, poi in preda al panico, cercai di scappare, ma caddi rovinosamente per terra facendo un gran baccano. Cercai di rialzarmi per allontanarmi in preda alla vergogna, ma arrivato alla porta mi trovai di fronte Filippo e Gino. Vista la scena, Melissa non perse tempo e disse ai due di prendermi e di fare di me ciò che volevano, sarei stato a loro completa disposizione.Avrei voluto sprofondare: io con due gay assatanati; tremavo al sol pensiero di ritrovarmi a tu per tu con loro. Mi tesero la mano guardandomi con un ghigno soddisfatto. Non so per quale motivo, ma presi a seguirli per le scale, mi fecero entrare in una camera, chiusero la porta e mi dissero di spogliarmi. La situazione non mi piaceva, avevo capito dove volevano arrivare quei due e ne ero intimorito.Cercai di perdere tempo, ma non servì a niente: aspettarono con calma che mi fossi completamente spogliato, poi incominciarono a guardarmi e a commentare il mio fisico.Sono grasso, con tanta ciccia ovunque, tanto da avere quasi formato anche due tette, non proprio piccole. Ridevano e incominciarono a toccarmi: prima sulla pancia, poi il culo, le tette, strizzandomi i capezzoli. Quel trattamento, inaspettato fino a qualche ora prima, mi intimoriva, ma insieme mi eccitava, tanto che il mio piccolo cazzettino si irrigidi.Se ne accorsero i due, che visto le dimensioni scoppiarono in una risata fragorosa. A quel punto incominciarono loro a spogliarsi. Il primo a ritrovarsi nudo fu Filippo: un fisico asciutto ma non scolpito, molto peloso ovunque ed in mezzo alle gambe un arnese niente male, visto che ancora era a riposo. Dopo di lui, Gino si spoglio standomi alle spalle, mentre Filippo si avvicinava a me, invitandomi a toccargli il cazzo. Mi sentivo impacciato, non sapevo come muovermi, ma mentre, timorosamente, cercai di allungare la mia mano, senti una mano molto vigorosa che mi palpò il culo con forza, inserendo un dito tra le chiappe a cercare il mio buchetto inviolato.Mi irrigidì subito, ma Gino non si fece intimorire, anzi, prese i miei coglioni nella mano e strinse fino a farmi piegare dal male. A quel punto mi ritrovai col cazzo di Filippo davanti agli occhi e non feci in tempo a spostarmi che mi prese per i capelli e mi costrinse a baciare la sua nerchia.Non volevo farlo, non lo avevo mai fatto, ma lui mi costrinse a forza di pacche sulla schiena, ad aprire la bocca ed ingoiare il suo bel cazzo. Col suo cazzo in bocca, lui che mi tirava per i capelli, non riuscivo più a muovermi, tanto che Gino da dietro, prese a leccarmi il buco del culo, fino a farlo rilassare, dopodichè, senza dire niente, mi sverginò, senza tanta cura, tanto da farmi urlare come un ossesso.Ero trapanato davanti e dietro come un maiale allo spiedo, anzi mi sentivo proprio tale, anche perché la situazione incominciò a piacermi. Mi sentivo sbattuto nel culo come una vera puttana, intanto, di bocca, facevo il mio primo pompino.I due andarono avanti un bel po’. Si scambiarono di posizione diverse volte fino a quando, arrivati al culmine, si piazzarono entrambi davanti a me, mi fecero distendere, e mi riempirono il corpo con la loro sborra calda, strusciandovici sopra, per spalmarmela ovunque.In quel momento, entrò nella stanza mia moglie Melissa con Giorgio, il suo amante, e quando videro la scena, scoppiarono a ridere, prendendomi in giro: “Guarda il frocione, come gode in questo mare di sborra”, “Ve lo siete goduto fino in fondo, vero?”.Così facendo la vergogna aumentò in me, ma stranamente mi provocò uno stato di eccitazione mai provato in precedenza, tanto che venni in quel momento, mentre ancora Filippo e Gino mi massaggiavano con i loro culi.Al vedere ciò, Gino, si girò verso di me e mi fece succhiare e pulire bene ancora il suo cazzo.Melissa e Giorgio, intanto si erano eccitati al vedere tutta la scena e si scambiarono un linguainbocca che mi fece impazzire. Intanto il cazzo di Giorgio divenne duro e Filippo ci si buttò sopra per pomparlo. Quando fu pronto, mi fecero distendere su letto a gambe aperte e Giorgio, l’amante di mia moglie, mi inculo come fossi una vera figa. Melissa si eccitò molto nel vedermi inculato dal suo amante, quindi si mise a cavalcioni sulla mia faccia per farsi leccare la figona pelosa che si ritrovava fra le gambe.Ormai il mio culo era slargato e non mi faceva più male, anzi mi dava solo godimento, un godimento che mai prima avevo provato. Andammo avanti così per diverso tempo, ed ogni tanto qualcuno degli altri ospiti veniva a vedere cosa succedeva, e si aggiungeva all’orgia, senza mai farmi mancare la sua attenzione.Quando tutto cessò ero veramente sfinito, avevo preso almeno una decina di cazzi diversi nel culo e nella bocca, senza contare le fighe che ho dovuto massaggiare con la mia lingua. Ero diventato l’oggetto sessuale di tutti gli ospiti.Dopo qualche ora, Melissa mi fece rialzare, mi fece vestire, lei lo era già, e mi riportò a casa con l’intento di farmi diventare la troia di casa da dare in pasto a chiunque ne avesse avuto voglia.In fondo la cosa non mi dispiaceva, anzi mi eccitava molto, tanto che al solo pensiero, ancora in macchina, venni un’altra volta sulle mani di Melissa, che mi fece bere tutto il mio nettare.Da quel giorno la mia vita è cambiata, ogni volta che un amico od amica di Melissa si vuole divertire, viene invitato a cena a casa nostra e dopo avergli servito la cena in abiti da cameriera piuttosto zoccola, inizia il divertimento.Da allora molte storie sono capitate a casa nostra, ed i racconti proseguiranno.
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