Avevamo contattato un imbianchino per pitturare le ringhiere del balcone della nostra abitazione. Erano gia’ cinque giorni che Mario aveva iniziato il lavoro e gia’ tra di noi si era instaurato un rapporto di amicizia piu’ che di lavoro, avevo notato che mia moglie aveva su di lui un effetto particolare, quando lo invitava a prendere il caffe’ dopo pranzo, non staccava mai gli occhi dalle cosce di Annamaria.Una notte mentre la scopavo gli feci notare il fatto, lei senza scomporsi disse di essersene accorta e che la cosa la eccitava, l’ho scopata ancora con piu’ forza ed abbiamo goduto come non mai. Il giorno dopo siamo ritornati sul discorso della notte, ed ho proposto ad Annamaria di osare un po’ di piu’ durante queste piccole pause di lavoro di Mario, lo stesso giorno al momento del caffe’ lei si presentò con una vestaglina molto leggera e molto corta, al punto che quando si accomodò sul divano non potemmo fare a meno di vederle le autoreggenti e gli slip bianchi: quel giorno la pausa durò quasi venti minuti e Mario continuava a guardare senza alcun ritegno tra le cosce di mia moglie, la stessa notte scopammo come pazzi. Due giorni dopo, tornando dal lavoro chiesi a mia moglie se si era ancora esibita a Mario, e lei mi rispose che senza di me la cosa non le procurava nessuna eccitazione. “se non vedi quanto sono troia che gusto c’è?” mi disse e il mio cazzo ebbe una forte palpitazione. Mi avvicinai e la abbracciai forte, la baciai, gli passai la lingua dappertutto leccandola come un dolce. Eravamo in camera e dalle tende si poteva vedere fuori con Mario che lavorava. Lui non poteva vedere. Le sollevai la gonna e la voltai verso il balcone “è questo che vuoi, puttana? Vuoi fargliela vedere?” lei non faceva una piega mi rispose solo “e tu? Porcone? Ti piace vedere la tua mogliettina fare la vacca con gli altri è. Ebbene la farò quanto e come vuoi tu, sarai tu il mio padrone e arriverò dove vuoi anche..” si interruppe mentre le stavo palpando la fica portando due dita all’ingresso delle labbra.”anche!!” gli dissi cominciando ad infilargli due dita in fica ed uno in culo! Si girò di scatto guardandomi fisso negli occhi. Non l’aveva mai voluto prendere nel culo, ora le proponevo di prenderlo insieme in culo ed in fica. “anche, maiale!!!” rispose baciandomi. Quasi venni dalla folle eccitazione mentre la palpavo facendole quasi male dalla foga.Erano circa le diciotto e Mario stava quasi per finire il suo lavoro giornaliero, chiesi allora a mia moglie di prepararsi perche’ avrei chiesto all’operaio di fermarsi cinque minuti in piu’ per discutere sul colore da dare alla ringhiera.”Preparami tu” mi chiese con voce rotta dall’eccitazione e dalla voglia di esibizione e allora visto che quella sera saremmo andati fuori a cena e poi a ballare il liscio ebbi l’idea di farla vestire come se fosse pronta per uscire e poi l’avrei chiamata io per servirci un caffè. Aprii l’armadio e le tirai fuori la gonnellina nera molto ampia plissettata e corta che non metteva mai poiché le svolazzava tutta, la camicetta di seta bianca trasparentissima, calze con riga dietro da indossare col reggicalze. Mentre sceglievo mutandine e reggiseno mi sentii chiamare .”vado fuori, finisci tu…” le dissi . Lei si avvicinò e mi chiese “ma poi mi porti a battere vestita così?” e io risposi candido “bhè potrebbe essere un’idea piacevole.” Lei per tutta risposta si scatenò mi saltò addosso “dai digli che stai arrivando ma…chiavami, non resisto e poi…mi eccito di più e sarò più puttana dopo…” era un’invito troppo allettante. “arrivo sono al telefono” e la penetrai di forza. Qualche colpo che fu molto selvaggio, lei rantolava poi sul più bello lo sfilai. Lei mi guardò in modo assassino come per sbranarmi “allora vediamo quanto sei puttana, amore” e aprii la porta per andare di là. Chiesi scusa a Mario e gli spiegai che quella sera saremmo usciti, che stavo parlando con amici per metterci d’accordo e che mia moglie si stava già preparando visto che saremmo subito dopo usciti chiesi a Mario cosa potevamo offrirgli e lui chiese un aperitivo. Urlai verso mia moglie di là se poteva servirci e lei rispose che si stava truccando. “ti trucchi dopo, dai, vieni di qua che scegliamo i colori” le risposi. Mario era seduto su una poltrona di fronte a me, che ero sul divano, e dalla sua faccia quando comparve mia moglie, capii tutto. Aveva indossato la camicetta trasparente con sotto il reggiseno a balconcino che lasciava scoperti i capezzoli e la gonna svolazzava al solo camminare lasciando intravedere il bordo del reggicalze. “non solo non finisci mai le cose tu, ma non le fai mai finire neanche agli altri, rompiballe, stavo finendo il lavoro di prima e, ancora una volta, non l’ho finito, ora chi lo finirà?” disse mia moglie facendomi capire che si stava masturbando. “qualcuno lo finirà” le risposi io ritrovando la parola dopo quell’entrata assassina che mi fece sobbalzare cazzo e cervello allo stesso punto.”intanto siediti che Mario ti fa vedere…” la invitai a sedersi. quando fu seduta fece in modo di girare le cosce verso di me per farmi notare di non aver indossato nulla sotto;intanto col bacino si sporse verso Mario che ancora muto non aveva nemmeno detto una parola “fa vedere…” disse mia moglie rivolta a Mario girandosi verso di lui e offrendogli il suo decoltè. Il suo profumo era intensissimo, lo aveva fatto apposta poiché odiava mettere tanto profumo addosso ma oggi… profumava di puttana lontano un miglio.”o che scema, l’aperitivo” mia moglie si alzo’ per preparare e nel farlo potemmo vedere per un istante la sua fica. L’operaio era al settimo cielo, Annamaria tornò con il vassoio e dopo aver offerto i bicchieri venne a sedersi al mio fianco con le cosce girate verso Mario che sembrava ipnotizzato dallo spettacolo, quasi istintivamente mentre parlavamo posai una mano sulla coscia di Annamaria ed iniziai ad accarezzarla, lei pose la sua mano sulla mia, in quel momento pensai volesse fermarla a con mia grande sorpresa non lo fece, anzi premeva su di essa spostandola all’interno delle cosce per farsi accarezzare meglio.Salivo all’interno tra le due cosce e ben presto arrivai al bordo del reggicalze. Intanto Mario, forse per distrarsi si dava un gran daffare tra tabelle colori e atro, ma ogni tanto dava la sua sbirciatina. Squillò il telefono ed io feci cenno a mia moglie che sarei andato io e, alzandomi, spostai più indietro i lembi della gonna scoprendo parte della coscia nuda. “continua tu, cara” le dissi carico d’ironia e mi diressi al telefono che si trovava lateralmente al divano. La vidi che cercando di sistemarsi alzò la gonna accavallando le gambe e dal modo in cui Mario si muoveva stavolta era stata per qualche secondo con la fica scoperta. La mia telefonata finì quasi subito ma io feci finta che proseguiva e mi spostai col telefono (un cordless) verso la cucina proprio alle spalle di Mario. Potevo vedere di fronte mia moglie che si sentii più a suo agio. Si spostò più indietro sul divano e mentre diceva “aspettiamo mio marito” non so a che proposito si lasciò andare a gambe divaricate mostrando ora a gambe aperte davanti a Mario!! Non avrei mai voluto smettere mia moglie a gambe larghe, a seno scoperto, davanti a Mario! Era eccitante da impazzire e io mi toccavo apertamente dietro a Mario e davanti a mia Moglie che reagiva roteando la lingua sulle labbra. Non ci vedevo più dalla voglia e riappesi posando il telefono e tornando a sedermi mentre mia moglie non si spostò di un millimetro rimanendo a cosce larghe. Guardai Mario in faccia e notai uno sguardo perso, ora non faceva più finta e guardava mia moglie in mezzo alle cosce senza più pudori. “ti piace quello che hai visto, cara?” chiesi a mia moglie “e a te?” chiesi a Mario mettendo una mano in mezzo alle cosce di mia moglie che, le allargò ancora di più “ti piace quello che vedi?” alzai la gonna sulla vita di mia moglie liberando la sua fica davanti all’uomo che deglutì e si sistemò sulla poltrona. “tua moglie ha delle belle gambe” disse titubante “solo?” disse lei sporgendosi in avanti per mostrarsi meglio Visto che a lui piaceva il ballo, propose all’operaio di provare qualche passo insieme a lei, per meglio preparasi per la serata. Subito misi un cd di ritmi lenti ed i due iniziarono a ballare mentre io mi sistemai sul divano. Vedevo mia moglie tra le braccia di Mario che la stringeva in un appassionante lento, le loro guance si sfioravano la coscia dell’operaio si intrufolava tra quelle di mia moglie e tardava a ritirarsi soffermandosi piu’ del dovuto, le sue mani poggiavano sui fianchi e mi sembrava facessero pressione per accostarle il bacino al suo. Finì la musica: io per dimostrare di aver gradito feci un applauso ai ballerini che simpaticamente fecero un inchino; Mario teneva per la mano Annamaria e non la lascio’, inizio un altro brano e senza neanche chiederlo iniziarono di nuovo a ballare, stesso sistema, stessi strusciamenti fini’ anche questo e chiesi a mia moglie di ballare con me per far vedere a Mario quello che sapevamo fare. Inizio’ la musica, Annamaria si strinse a me si spalmò su di me per meglio dire poiché mi stringeva fortissimo e mi sussurrava tutta la sua eccitazione “è fantastico, sono eccitata come non mai, mai così, è come se continuassi a venire, uhmmm…” ora le mie mano percorsero tutta la sua schiena fermandosi sul suo culo sopra la gonna. Eravamo di fronte a Mario e lui non poteva vedere quando con la mano scesi sino ad alzarle la gonna scoprendo il suo culo!. Lei fece dei movimenti come per girarsi verso Mario “ricordi? Sono io che devo decidere” le dissi nell’orecchio e lei mi rispose che era vero, che io avrei deciso fin dove arrivare che avrebbe ubbidito anche se aveva voglia! “sei proprio una troia, una puttana, una vacca in calore” le dicevo neanche sommessamente mentre la facevo roteare per mostrare a Mario il suo culo. “sai che Mario ti sta guardando il culo che ti ho scoperto?” mi rispose “si lo so e mi piace!”. “allora diglielo che ti piace, voltati e diglielo che sei una porca, che ti piace mostrare il culo e la fica, diglielo…” con molta naturalezza si voltò, mentre io la tenevo per i fianchi “ti piace come balliamo” gli chiese, lui pronunciava solo dei piccoli si, si lei si muoveva strofinando il culo contro di me e io le alzai la gonna mostrando ancora la sua fica, che cominciai a menare “vedi, mi piace farmi guardare mentre mi toccano, che ne pensi? Pensi che io sia porca?” era fantastica, incredibile, in nessun film porno avevo visto una scena così. Continuai ad eccitarla e Annamaria perse i lumi della ragione eccitandosi al massimo “vuoi venire al posto di mio marito, vuoi palparmi? Vuoi che te lo prenda in bocca?” “Bhe. Insomma, io, io” non sapeva che dire povero Mario. “perché non fate un altro ballo voi due?” mi staccai da Annamaria e la offrii a Mario, invitando ad alzarsi. Io misi un altro lento e mi accomodai sul divano mentre Mario si avvicinava ad Annamaria con fare sconvolto e molto impacciato “dai, abbracciami e mettimi le mani sul culo, mio marito gradisce vedere sua moglie trattata da troia, vero caro?” annuii mentre Mario prendeva vigore ed ora aveva le mani sotto la gonna di mia moglie e prese a palparla con foga “ehi, ma sei eccitato, e che cazzo che hai” mia moglie ora aveva preso a tastarlo. Senza più parlare cominciò a scendere con le gambe verso il basso, si inginocchiò davanti a lui, impietrito, e appoggiò il viso sulla patta dei pantaloni, poi, mentre gli slacciava i bottoni, si girò verso di mè, “che dici, se la merita una pompa l’imbianchino?” e senza attendere si infilò in bocca il cazzo di Mario, che chiuse gli occhi. A quella vista anch’io estrassi il mio cazzo e cominciai a menarmelo in maniera frenetica. 2 Minuti d’orologio e vidi la bocca di Annamaria che si riempiva di sborra, facendola cadere dai lati, mentre Mario rantolava ed anch’io ero sul punto di venire; mi alzai, andai di fianco a loro e staccai la bocca di mia moglie dal cazzo di Mario per inondarla del mio sperma. Mario si ricompose e tentava di dare delle scuse, “smettila, scemo. E domani ti voglio qui alla stessa ora, scegli tu il colore, sei un bravo ragazzo e non devi avere nessuna remora, sta tranquillo. Vai ora a domani” lo accompagnai alla porta e andai a cercare Annamaria. La trovai in bagno e… si stava masturbando! Quando mi vide mi assalì “cazzo, siete venuti come dei porci e io ho una voglia matta, ho voglia di cazzo fa qualcosa amore!” Mi avvicinai e la presi in piedi scopandola e dandole della troia. Ci spostammo in camera dove la scopai per un po’ ricordando la scena appena vissuta e più la ricordavo e più mi eccitavo e lei si infoiava. Venimmo in maniera animalesca.

