Un giorno Paola venne in ufficio investita di una strana allegria. “Che è successo?” le chiesi e lei, baciandomi, mi disse “oggi ho incontrato una mia amica di scuola che non vedevo da tempo e questo mi ha portato allegria. Pensa che, quando eravamo all’ultimo anno di scuola, una volta abbiamo incastrato nel bagno un ragazzo della nostra classe e ce lo siamo fatte entrambe”. La cosa mi scosse molto, pensavo che per lei fossi stato il primo uomo, invece…ma dovevo immaginarlo, era troppo esperta! “Che gli avete fatto?” chiesi mentre il cuore andava in tempesta.”Lo abbiamo richiamato nel bagno delle donne con una scusa, lo abbiamo denudato e ci siamo fatte leccare la pelosetta entrambe, poi alla mia amica glielo ha ficcato nel culetto, lei voleva rimanere vergine, io invece l’ho fatto godere con la bocca, la sua sborra era speciale, sapeva di dolce”. Questa storia mi eccitò molto e lei se ne accorse “vedo che ti eccita, vero?” arrossii “Si!” risposi, “allora ti racconterò altre storie che io e la mia amica Clara abbiamo vissuto…che risate e che godute”. Nel frattempo Paola aveva tirato fuori il mio pisello e lo stava massaggiando. Sbottonò completamente i miei pantaloni e, dopo aver tirato giù i boxer, iniziò a solleticarmi le palle. “Sei molto delicato qui sotto” disse “pensa che potrei farti molto male se te li schiacciassi” e fece una breve stretta ai testicoli. Io rabbrividii ed emisi un breve suono con la bocca. “No, ti prego, non farmi male”. In effetti era strano che, durante le ore di lavoro Paola volesse fare l’amore, evidentemente la sua amica l’aveva caricata. “Qualche sera ti devo far conoscere Clara, anzi ora la chiamo sul cellulare e la faccio venire stasera, che dici?” non ebbi neanche il tempo per risponderle (chiaramente non volevo) che lei già era a telefono. “Viene stasera alla chiusura, ora riabbottonati che dobbiamo lavorare” mi lasciò così conciato e se ne andò nella sua stanza dopo avermi schioccato un bacio sulle labbra. Era tremende, ma affascinante, non potevo dirle di no. Anticipatamente alla chiusura venne Clara. Era bellissima, biondina, piccoletta, ma ben fatta. Paola forse già le aveva detto di noi per cui quando vennero nella mia stanza Clara mi guardò con occhi interessati. “Spogliati, dai” ordinò Paola. Lei e l’amica iniziavano a toccarsi tra loro. Quando fui nudo Clara esclamò “Per la miseria!” si riferiva ai miei 20cm di cazzo scappellato e duro che si ergeva verso di loro. “Ora ti faccio vedere come si usa” rise Paola ed iniziò a toccarmi ed a menarmelo. “Fammelo mettere nel culo” disse Clara che si girò, si curvò sulla scrivania e si alzò la gonna . Aveva un culetto roseo con un buco abbastanza usato. Paola tirò il mio cazzo verso il buco di Clara, poi si mise dietro di me e mi diede una grande spinta. Il mio pisellone si inserì totalmente nel culo di Clara che emise un grosso urlo. Il dolore misto a piacere di entrambi era bellissimo. Paola aveva preso a massaggiarmi, da dietro, i testicoli ed ogni tanto andava con il dito nel buco del mio culo. “Sborrale dentro” mi ordinò ed io eseguii.Fu una sborrata clamorosa! Paola e Clara si liberarono dei vestiti, entrambe avevano un bel seno, medio, sodo e con bei capezzoli scuri. “Leccaci i seni” disse Paola. Io mi avvicinai a loro due che si erano sedute sul divano ed, iniziando da Paola, iniziai a leccare i loro capezzoli che si indurivano pian piano sotto la mia lingua. “Ti ricordi di Alberto?” rise Clara “Chi? quello che facemmo strisciare a terra prima di farci leccare entrambe il culo?” disse Paola “Si, proprio lui, l’ho rivisto l’altro giorno in treno, c’era gente, mi sono avvicinata a lui ed ho preso a toccargli il pisello, avesti visto che faccia quando mi sono recata al bagno e l’ho chiamato! l’ho fatto godere lì, in piedi mentre io mi sono seduta sul wc . Che gioia fare quello che si desidera, sempre”. Le due ragazze erano felici dei loro racconti, poi si accorsero che il mio pisello era ridiventato duro. “Bene, ora lo voglio assaggiare nella fica” disse Clara. Mi stesero a terra e, come al solito, entrambe mi salirono addosso:PAola sulla mia bocca e clara mi cavalcò. “Così si fa” disse Clara “sottomettiamoli questi maschietti, così potremo godere come vogliamo” “Si” disse Paola “noi puntiamo ad una società a predominanza femminile, siamo noi le padrone, vero?”. Non riuscivo a rispondere percè inindato dal liquido di Paola, ma emisi un “Sii” dalle sue cosce. Entrambe risero. Venni nella fica di Clara e lei ebbe, insieme a Paola, un grande orgasmo, rimasi a terra abbattuto e stanco. Loro si alzarono, si rinfrescarono nel bagno, poi le sentii avvicinare e sentii in piedino di Paola sul mio membro “Dai, alzati, altrimenti facciamo giorno” a quel tocco il mio pene ebbe un sussulto. “Gli piace vero?” disse Clara “si, adora i miei piedini ed a me piace che lui lo faccia” Anche Clara prese a toccarmi con un piede, sembravano averne molto piacere. La toccata mi provocò un’altra sborrata su un piede di Paola. “Ora leccamelo per bene e fai presto”. Eseguii mentre Clara continuava a toccarmi con il suo piedino. Alla fine dovetti leccare anche il piede di Clara. Poi ci salutammo e loro partirono per il week-end e per altre avventure.
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