Ero ormai giunto a 35 anni di età ed ero sposato con mia moglie, anch’essa 35enne, da circa 10 anni e devo dire che certe fantasie le avevo sempre avute, ovvero quelle di far unire ai nostri giochi sessuali un terzo elemento, o meglio un altro uomo con il quale mettere al centro delle nostre attenzioni mia moglie. La cosa tra noi non era mai saltata fuori in modo esplicito, però ero certo che, se si fosse presentata l’occasione giusta, e comunque all’insaputa di lei, forse qualcosa sarebbe potuto accadere. Il problema era però che ero certo che quanto da me desiderato non sarebbe mai potuto accadere con uno sconosciuto, ma bensì sarebbe servito l’aiuto di un complice vero, ossia un uomo che anche lei conoscesse e considerasse un amico, così come lo era per me. Qualche candidato lo avevo individuato, però non c’era mai stata la convinzione di portare in fondo la cosa da parte mia, anche quando qualche situazione intrigante ed eccitante si sarebbe potuta creare; per farla beve una volta con un amico rischiammo di fare uno strip-tease completo tutti e tre, ma poi giunti alla biancheria intima qualcosa ci aveva bloccato e non eravamo riusciti ad andare oltre; lei aveva preso tutto per gioco e tutto era finito lì. Devo premettere che mia moglie fra l’altro godeva delle attenzione e dei complimenti di più di uno dei miei amici, che in occasioni un po’ goliardiche mi aveva proposto un gioco a tre o magari uno scambio di coppia con la sua compagna. Questo era anche accaduto perché io non avevo mai lesinato complimenti sulla mia lei quando richiesto, per cui in luoghi come lo spogliatoio o durante una partita di poker avevo contribuito a creare un mito sessuale non da poco. Le attenzioni verbali degli amici erano poi più che giustificate, perché mia moglie è una donna molto attraente che non passa di certo inosservata, se non quando preferisce indossare abiti poco appariscenti che allora la fanno scomparire tra la folla, mettendola in secondo piano rispetto a donne meno attraenti. Infatti trattasi di donna alta 1,75 m, per un peso di 55 kg, con capelli neri corti, un bel seno (una 4^ scarsa), ma soprattutto due gambe e un culo marmorei e dalle fattezze pressoché perfette, diciamo una Demi Moore dei poveri (solo in senso economico ovviamente). Anche sessualmente, almeno con me, non si era mai mostrata timorosa di fare nuove scoperte; per dirla in breve sapeva lavorare bene di bocca, anche se non amava troppo ingoiare il mio sperma e poi amava essere penetrata in entrambi i canali anche se per avere il culo avevo dovuto tribolare non poco. Alla fine però ce l’avevo fatta e anzi dopo un po’ di esercizio ero stato costretto, e questo sì che aveva stimolato le mie fantasie, a procurarmi un amico di lattice che con me potesse penetrarla doppiamente e soprattutto contemporaneamente. Nella mia testa dunque il passo successivo sarebbe dovuto essere quello di sostituire l’amico di lattice con un amico vero in carne e ossa (ma soprattutto carne nei punti giusti). Ecco che arriviamo al dunque. Prima però serve ancora una piccola premessa; infatti io e mia moglie avevamo una coppia molto amica, nostri coetanei e da sempre nostri frequentatori, che poi improvvisamente e non poco dolorosamente si era separata; per dirla in breve lei se ne era andata con un altro, lasciando lui molto triste e sconsolato. Noi tenemmo fortunatamente i rapporti soprattutto con lui e devo dire che fu anche piacevole mostrare la nostra amicizia in un momento così difficile per lui. Il nostro amico apprezzò molto, ma di lì a poco avrebbe apprezzato molto di più la nostra amicizia e soprattutto quella di mia moglie. Infatti dopo un po’ che era rimasto solo, e ovviamente molto eccitato a causa dell’assenza di una compagna fissa, non fu difficile coinvolgerlo nel mio piano diabolico. Devo però dire, e questo fa lui onore, che inizialmente aveva quasi rifiutato, temendo di poter incrinare il nostro rapporto e comunque mostrando un certo imbarazzo vista l’amicizia consolidata con me e mia moglie, ma io ero stato deciso anche dicendogli che lui a mia moglie non era mai dispiaciuto; anzi tante volte avevamo parlato di lui e della ex compagna fantasticando sulle loro attività sessuali. Dal canto suo lui mi confessò che ultimamente si era masturbato più di una volta pensando al fantastico culo di mia moglie e che avrebbe fatto pazzie per poterlo sfondare. Che mia moglie sbavasse per lui non era proprio vero, ma comunque ero certo che lei aveva un debole per lui, lo capivo da come lo guardava, specialmente quando era in maglietta con i muscoli scoperti, anche perché devo onestamente ammettere che fisicamente (sesso compreso) mi batteva alla grande, e poi vista la situazione si sarebbe sicuramente fatta intenerire, perché era un tipo dolce e amante delle persone sole e fragili. Certo che la paura da parte mia non era poca, perché dovevamo trovare il modo di creare la situazione giusta per poi portarla avanti, sperando che lei, inconsapevole, non si tirasse indietro, ed eventualmente in caso negativo interromperla senza spingersi troppo oltre. Insomma rischiavo più io che lui, però il pensiero di vederla chiavare ed inculare da un uomo eccitato proveniente da un periodo di astinenza mi spingeva ad andare incontro a questi rischi ed altri anche maggiori. L’occasione fu presto dunque presto creata, infatti dopo tanti inviti a cena a casa nostra, dove ci eravamo sbilanciati poco (credo che la casa in cui si vive sia meno galeotta di qualsiasi altro posto) riuscii a farci invitare a cena a casa sua. Allo stesso modo riuscii a far vestire mia moglie in modo accattivante, ovvero facendola vestire in nero con un vestito attillato poco sopra il ginocchio e uno scollo mozzafiato. Per il resto (trucco, profumo, ecc.) lei fece la sua parte e ciò mi dette grande forza, perché iniziai a pensare che l’intuito femminile, seppur non ne avessimo parlato, era arrivato dove le parole non si erano spinte. Ero già super eccitato. Arrivammo a casa sua alle 20 e l’atmosfera era perfetta: musica soft di sottofondo, luci soffuse, candele sul tavolo, aperitivo da servire; a questo punto la situazione sarebbe stata ancora più evidente; nel frattempo io ero già eccitato al massimo e speravo che questo non si vedesse in maniera così eccessiva, ma era dura. Anche il nostro amico era un po’ imbarazzato, mentre mia moglie sembrava più spigliata del solito e quindi, senza nessun bisogno, condusse lei la serata, anche se non si sarebbe mai spinta oltre se non giustamente indirizzata da noi porci eccitati. Finita la cena quindi, dopo aver bevuto 2 bottiglie di un ottimo barolo (per cui anche il livello di euforia era al punto giusto), ci sedemmo sul divano a parlare in tranquillità e recitammo secondo un canovaccio già scritto, almeno da noi, secondo il quale io dovevo presentarmi come l’essere più fortunato della terra perché sposato con mia moglie e il mio amico come il più sfigato, perchè solo. Io: “Sei un ottimo cuoco; abbiamo veramente mangiato bene” Lui: “Si fa di necessità virtù, sai… prima non ero così bravo” Mia moglie verso di me: “Tu non sei così bravo infatti, magari lo diventeresti” Io: “Ma io tanto ho te, che sei bravissima in cucina e non solo” Mia moglie: “Questa indelicatezza te la potevi risparmiare, dopo il divorzio non è facile trovarsi da soli e più che altro sentirselo dire” Lui a mia moglie: “Non ti preoccupare ci sono abituato e poi sono solo veramente, sapessi quanto mi manca una donna; in tutti i sensi” Io: “Lo vedi lo hai fatto intristire, e poi dici di me” Mia moglie: “Mi dispiace, come posso farmi perdonare, io volevo solo difenderti da lui” Lui: “Va bene basta così, divertiamoci, siamo qui per questo, non pensiamo ad altro” Mia moglie: “OK, scusate. Che facciamo?” Io: “Sì facciamo che adesso per farti perdonare fai uno spogliarello per noi” Mia moglie: “Che cosa? Tu sei matto? Che cosa avete in mente?” Io: “Dai, ti meriti una penitenza,… giochiamo un po’” Lui: “Se non vuoi non importa, comunque di me ti puoi fidare e poi c’è tuo marito!” Mia moglie: “E’ proprio questo che mi preoccupa, comunque, va bene, inizierò a togliermi qualcosa, ma solo poche cose” Dopo pochi attimi mia moglie era in perizoma e reggipetto neri e tacchi a spillo, del resto si era tolta solo il suo abito nero. Pensavo che il cazzo stesse per scoppiarmi e mi accorsi che non era l’unico della stanza a correre questo rischio. Mia moglie: “OK ora mi rivesto, basta!” Io: “Ma dai cara, non esagerare, balla un po’ per noi” Lui: “Davvero dai, fallo, sei bellissima. Hai una moglie stratosferica. Aspetta che metto un po’ di musica adatta”. A questo punto la metamorfosi…. e mia moglie improvvisa uno spogliarello da paura, il barolo secondo me ha influito positivamente, e resta nuda con le sole autoreggenti. Con grande eleganza infatti si era tolta perizoma e il reggiseno. Non fece in tempo a mostrarci il suo fantastico culo che avevamo già i cazzi in mano. A questo punto la paura del fallimento non c’era più, aveva fatto tutto lei, come il copione imponeva; per questo la amavo alla follia. La facemmo avvicinare al divano, da dove ci eravamo gustati lo spettacolo, ed abbassare in ginocchio cosicché cominciò a spompinarci a turno. Credevamo di impazzire. Era fantastica una vera troia, che mai mi sarei aspettato. Se è vero che l’appetito vien mangiando decisi che quella sera non ce la saremmo dimenticata e che l’avremmo sfondata; fra l’altro il cazzo del mio amico era almeno il doppio del mio, che comunque si fa rispettare. Senza passare nemmeno dalla figa dissi: “Dai fatti inculare, che ti rompiamo, ti sfondiamo lo sfintere, metti a pecorina, vedi che cazzo ha lui!” Senza indugio si mise a pecorina e si allargo le chiappe. Io le leccai il buco per prepararlo alla prima infornata. Iniziò lui a pomparla. Aveva un cazzo gigantesco che però entrava come una lama nel burro, lei godeva di piacere e urlava, tanto che credo il vicinato sia stato tutto allertato. Dopo poco gli detti il cambio, era già larghissima. La stantuffai io per un po’ e poi ancora un cambio e un altro ancora. Dopo tre turni a testa, e non so come avevamo fatto a resistere, il buco del culo era una caverna in fiamme, credevo di impazzire nel vederlo. Lo leccai di nuovo, era caldissimo. La facemmo poi sedere sul divano e le chiedemmo di aprire la bocca; lo fece: fu un’inondazione che in parte stranamente ingoiò, continuò a leccare i cazzi sporchi di sperma fino a farli tornare nuovamente duri come prima, dicendo: “Non sarà mica finita qui; che siete impotenti?” Il tempo di riposarsi e decidemmo di prenderla in due: lui in figa, che non aveva ancora provato e io nel culo, devo dire un po’ troppo largo ormai, ma fu bello lo stesso. Fu fantastico ancora e ancora una volta le chiedemmo di bere tutto. Impazzivo dal piacere, ma con me anche lei e il mio amico che non finiva di ripetere che avevo una moglie fantastica, una vera troia, che per noi si sarebbe buttato nel fuoco. Sapeva che non sarebbe finita lì e che magari qualche volta gliela avrei fatta chiavare e inculare anche in solitudine. Eravamo esausti ma soddisfatti. Lei tutta sporca di sperma era ancora più bella e attraente del solito. Avevo già in mente come sarebbe stata la volta successiva, noi tre e una telecamera per riprendere tutto: questo mi avrebbe eccitato ancora di più.
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