Riccardo, Direttore e proprietario della ” Editore 68 S.P.A..” è una azienda che ha ereditato dal padre che ormai si è ritirato, è il classico tipo che ha “naso” nel leggere quello che le mandano, al novanta per cento capisce se è una pubblicazione che a lui conviene fare, lavora e abita nello stesso stabile dove ha anche il personale e la tipografia, è una palazzina degli anni 40 nella immediata periferia di Bologna, è stata costruita dal padre proprio per questo motivo, adesso si trovava tra le mani questo dattiloscritto di Stella che lo intrigava non poco, era una travagliata storia d’amore, ma lui tra le righe aveva letto un qualcosa di vissuto e personale dell’autrice, era troppo coinvolgente questa storia per essere frutto della sola fantasia, e dopo averla contattata per telefono decideva che valeva la pena di fare un viaggio fino a Firenze per parlare con lei, si erano dati appuntamento in Piazza della Signoria all’angolo dove si trova il bar frequentato da pittori e artisti vari, Riccardo si era descritto brevemente, era alto quasi 1,90 per la precisione 1,88 capelli neri e occhi verdi, fisico prestante da ex atleta, lei era alta 173, capelli neri e occhi marroni, ma aveva un corpo scultoreo, Riccardo aveva 38 anni e Stella 32 entrambi ben portati,”Da svariate settimane, Stella aveva terminato di scrivere il suo romanzo e un’amica, dopo averlo letto, le suggerì che questa volta ci voleva un valido editore che apprezzasse il suo scritto e lo valutasse per quello che meritava. Si decise a mandare varie copie in diverse case editoriali diverse dalla solita. Una mattina ricevette per posta l’avviso di presentarsi alla “Editori 68 S.P.A.” per un colloquio. Così il giorno stabilito partì dalla sua amata Firenze per andare a Bologna. I suoi romanzi erano molto apprezzati, ma Stella voleva fare il salto di qualità, desiderava che un altro editore di successo approvasse il suo genere e soprattutto voleva essere più gratificata dal lato economico. Si trovò a varcare con vero stupore, la soglia della “Editore 68 S.P.A”, uno stabile bellissimo ed enorme. Una palazzina degli anni ’40 situata nell’immediata periferia di Bologna, dove era situato tutto quanto occorreva per la pubblicazione di un libro, compresi gli uffici dirigenziali.Con Riccardo il successo era andato sempre crescendo, perché era lui stesso che sceglieva il materiale da pubblicare, era molto abile in questo, non aveva mai sbagliato e al novanta per cento le sue pubblicazioni erano sempre alle vette delle vendite. Ora si trovava per le mani uno scritto molto bello, era una bellissima ma travagliata storia d’amore, dove l’autrice sembrava aver vissuto questa storia. Sapeva che era il giorno che l’avrebbe incontrata ed era ansioso di vedere come era.Una segretaria annunciò al Direttore l’arrivo di Stella, dove fu subito ricevuta. Nel momento in cui entrò in quell’ufficio stupendo, i suoi occhi non riuscivano a staccarsi dalla bellezza di quell’uomo che aveva davanti a lei. I suoi occhi vedevano un uomo di circa 38 anni, alto circa 1,90, fisico atletico, moro, occhi verdi e uno sguardo magnetico. Riccardo allo stesso tempo era rimasto sbalordito da quella stupenda creatura che entrava nel suo ufficio, una donna che se non avesse letto dal curriculum la sua età di 32 anni, stentava a credere che li avesse. Era mora, occhi marrone scuro, alta all’incirca 1,70 un corpo stupendo. La stretta di mano fece ad entrambi passare i brividi sui loro corpi. Parlarono per un po’ di cose superflue e poi passarono a parlare del romanzo che Riccardo aveva intenzione di far pubblicare. Stabilirono un contratto dove l’editore chiedeva l’esclusiva degli scritti di Stella per almeno 5 anni, con una cifra sopra l’assegno che quando lo vide le sembrava di vivere un sogno, e non era che un minimo anticipo di quello che sarebbe arrivato successivamente.Iniziarono subito a parlare dell’idea che Stella aveva avuto per scrivere questa storia, e lei raccontò subito a Riccardo che era una esperienza vissuta personalmente.Quando Riccardo le propose di passare al tu per facilitare la conversazione, Stella ne rimase colpita positivamente, non le sembrava vero che stava parlando con una persona conosciuta da poco, ma già la confidenza massima si era manifestata per entrambi, e poi era affascinata dai modi gentili e pacati che aveva Riccardo, le piaceva quel suo modo di parlare e gesticolare minimamente, adesso si sentiva veramente a suo agio nel parlare con lui.Adesso era arrivato il momento che Stella tanto temeva, Riccardo le chiese che cosa l’aveva spinta a scrivere questa storia, e lei ormai era in gioco e doveva continuare, è la mia storia le aveva detto abbassando lo sguardo, lui si chiamava Gianfranco, eravamo fidanzati da tre anni e ci dovevamo sposare, ma un terribile incidente me lo ha portato via cinque anni fa, e questa è la nostra storia, da quel giorno ho passato tutto il mio tempo a raccontare a me stessa di noi due, e infine l’ho scritto e questo è il risultato, gli occhi di Riccardo erano lucidi, questo aveva meravigliato Stella moltissimo, non riusciva a credere che l’uomo che aveva davanti potesse essere cosi sensibile, ma la cosa era più forte di lei, e chiese a Riccardo il motivo della sua commozione, le rispose semplicemente, capita a chi ha perso qualcuno a cui teneva moltissimo, anche io ho vissuto la tua tragedia, lei si chiamava Angela, e un brutto incidente me l’ha strappata per sempre, poi come per cancellare tutti i ricordi, Riccardo si alzava da dietro la sua grande scrivania, e tendendo la mano a Stella le diceva, sai cosa facciamo adesso? dal momento che abbiamo raggiunto l’orario andiamo a pranzo, e sei la mia gradita ospite in casa mia, senza attendere la risposta prendeva il telefono e chiamava la sua governate, le diceva semplicemente,Giulia, aggiungi un coperto che ho una persona molto importante oggi a colazione, poi prendendola di nuovo per mano, la trascinava fuori dal suo ufficio dicendole, adesso andiamo al bar che ho qui accanto e ci prendiamo un aperitivo.La conversazione fra Riccardo e Stella sembrava non avere mai fine, avevano moltissime cose in comune gusti compresi, e poi la colazione che avevano consumato a casa sua era stata squisitissima, Giulia era veramente una cuoca sopraffina, poi dopo il caffé consumato in salotto, Riccardo le aveva fatto vedere la sua grande casa, l’appartamento era veramente grande, due saloni, quattro bagni,quattro camere da letto e lo studio con il salotto dove adesso stavano, un grande balcone che girava per tutto l’appartamento, adesso lo sguardo di Riccardo era cambiato, quegli occhi stavano trasmettendo a Stella una luce strana, e lei dopo molto tempo sentiva di nuovo un desiderio particolare, si avvicinava a Riccardo e si baciarono teneramente, per entrambi era il primo bacio che davano dopo anni di digiuno totale.Per Riccardo, dare quel bacio ed avere una erezione tremenda era un attimo, ma rimaneva distaccato da Stella, non voleva farle sentire la sua erezione in quel momento, riteneva questo incontro con Stella troppo bello e puro, almeno per il momento, anche Stella non era rimasta insensibile a quel bacio quasi rubato ma dolcissimo, e a lei non era sfuggita la leggerissima mossa di distacco di Riccardo dal suo corpo, si era resa conto che non voleva rovinare questo dolcissimo momento, che sarebbe senza meno scivolato al contatto sessuale, anche Stella aveva avuto il suo stesso impulso di desiderio, ma le faceva piacere riservarlo per una occasione migliore.Riccardo aveva ripreso a parlare con la voce arrochita dall’eccitazione che aveva, ma neanche Stella riusciva a rimanere indifferente dopo quel bacio fantastico, erano ritornati nel salotto dove la Giulia gli aveva preparato diverse bottiglie di liquore, e poi come si addice ad una persona discreta si era congedata dai due.Il discorso che avevano ripreso, non aveva ormai nessuno interesse per loro, erano disorientati e sbigottiti per l’enorme attrazione che adesso provavano, non cera bisogno di parlare, i loro sguardi erano un discorso completo, adesso stavano seduti sul divano vicini ma non abbastanza per il loro prepotente bisogno di contatto fisico, era la prima volta per entrambi che sentivano il bisogno di un contatto carnale e dolcissimo, le loro bocche si avvicinarono lentamente fino a toccarsi, il contatto era superiore a una scossa di tremila volt, una frazione di secondo, e le loro lingue iniziavano una lotta senza quartiere, sembravano due serpi impazzite per come vorticavano una nella bocca dell’altro, le mano non riuscivano a stare ferme, vagavano senza meta sui loro corpi che si scaldavano sempre di più.Poi quasi senza rendersene conto, le loro bocche si erano riunite di nuovo in un bacio dolce e molto sensuale, adesso era veramente un bacio pieno di amore quello che si stavano donando, le loro lingue non lottavano più per la bramosia di sentirsi, ma si toccavano dolcissime e piene di desiderio reciproco, poi Riccardo aveva preso con le sue forti braccia le gambe e le spalle di Stella, e l’aveva sollevata come una bambina, la teneva in braccio come una fragile creatura, e mentre avevano ripreso a baciarsi la portava nella sua camera da letto, l’aveva adagiata sul letto con delicatezza, quasi fosse una porcellana delicatissima, e continuavano in quel bacio senza fine, adesso era Stella che faceva la prima mossa, sbottonava la camicia di Riccardo con le mani tremanti, e poi cercava la cinta in coccodrillo per slacciarle i pantaloni, nel frattempo Riccardo aveva sbottonato la sua camicetta mettendo scoperto il seno ancora chiuso nel suo indumento intimo, il loro respiro era affannato, la bramosia di sentirsi e vedersi faceva da padrone alle loro mosse, finalmente erano sul letto solo con i loro intimo e basta, Riccardo la guardava negli occhi per avere un accenno di assenso,non serviva, Stella si slacciava il reggiseno lasciandolo ancora posato su di se, e poi dopo uno sguardo di intesa ognuno sfilava le mutandine all’altro, nella stanza calda e profumata c’era la penombra creata dalle finestre quasi chiuse, ma l’erotismo che regnava si poteva quasi toccare con mano.Adesso era Stella che allungava la mano verso la potente erezione di Riccardo, gli afferrava l’oggetto dei suoi desideri con la mano che tremava per l’eccitazione, ma era quasi sul punto di venire quando Riccardo le copriva interamente il monte di venere con la sua grande mano, e poi l’orgasmo la sorprendeva improvvisamente quando sentiva il dito medio infilarsi nel suo intimo, adesso si stavano masturbando reciprocamente con una lentezza esasperante, volevano godere di ogni secondo che il piacere che provavano durasse all’infinito, ma adesso Riccardo aveva staccato le sue labbra da Stella e le baciava il collo, poi era sceso sui seni duri e con i capezzoli eretti, continuava nella sua discesa raggiungendo l’ombellico di Stella, poi era arrivato direttamente sul paradiso nascosto di lei, e con la lingua le apriva le labbra gonfie di desiderio, Stella non era rimasta inoperosa, con il bastone dell’uomo in mano duro all’inverosimile, lo aveva prima guardato stupita e entusiasta, e dopo averlo scappellato lo prendeva in bocca iniziando a leccarlo e succhiarlo con tanto amore e devozione, adesso il sessantanove che stavano facendo era un susseguirsi di lamenti e leccate dolcissime, Riccardo aveva trovato e riconosciuto al tocco della sua lingua, la clitoride completamente eretta e fuori dal suo alveolo, adesso la carezzava con lascivi colpi di lingua che facevano sobbalzare Stella ad ogni passaggio, e poi allo schiudersi ancora delle sue gambe, riceveva un getto di umori che Riccardo succhiava e deglutiva con grande piacere, ma anche Stella sentiva fremere la verga del suo uomo che adesso era pronto per un orgasmo notevole, infatti avvertiva chiaramente l’inrigidirsi del fallo che iniziava a schizzare nella bocca dalla donna una serie quasi interminabile di getti di sperma. Ma in tutto questo una cosa era molto importante per Stella, era la prima volta che prendeva in bocca un cazzo e lo succhiava, non lo aveva mai fatto prima neanche al suo scomparso uomo, e lui tante volte le aveva chiesto di farle un pompino, ma per Stella era cosa disgustosa al punto che le veniva da dare di stomaco solo al pensarci, e adesso si ritrovava la bocca piena di sperma e non aveva nessuna voglia di sputarla, anzi la deglutiva avendo contemporaneamente un orgasmo incredibile, in questo preciso momento sentiva quanto era disponibile e attaccata a Riccardo in tutto quello che le stava facendo, poteva addirittura confessare a se stessa di amarlo come non aveva mai amato nessuno.Poi dopo aver domato almeno all’apparenza i propri sensi si ritrovavano di nuovo abbracciati e con un lungo bacio si scambiavano i sapori dei propri umori, ma Riccardo non era affatto domo dalle voglie di possederla anzi, la sua voglia era cresciuta ancora di più dopo questo bacio fantastico, erano sdraiati sul fianco e attaccati una all’altro, Stella riprendeva in mano la verga di Riccardo che era di nuovo dura allo spasimo, se la dirigeva in mezzo alle labbra della fica, e grazie ai suoi abbondanti umori che le colavano senza sosta, Riccardo le scivolava dentro dolcemente, sentirlo tutto dentro grosso e duro come il ferro, Stella aveva un orgasmo che la devastava per intensità e piacere, era la prima volta che riusciva a sborrare così tanto e intensamente, non capiva più niente per il piacere che le partiva dal cervello e si fermava dentro alla sua fica che continuava a secernere umori in quantità, la sborrata di Riccardo tardava ad arrivare, e questo non faceva altro che portare Stella alla esasperazione più forte che si possa provare in un atto sessuale, ormai non capiva più nulla di quello che la circondava, sentiva con un piacere fortissimo il cazzo di Riccardo che continuava a pomparla senza sosta, e sentire quel randello che le sconvolgeva prima la fica e poi il cervello, non la faceva connettere più, senza rendersene conto, stava supplicando Riccardo di riempirle la fica del suo abbondante miele, voleva sentire i suoi getti di sperma infrangersi dentro al suo utero, e poi adesso le si faceva sempre più lucida una idea che le era venuta, voleva essere completamente di Riccardo, e ormai non aveva che una sola cosa da regalarle, la sua verginità anale, ma ecco che improvvisamente inizia a sentire che le contrazioni del cazzo di Riccardo si fanno sempre più veloci, era quello che stava aspettando e temeva che arrivasse, le aspettava per il piacere che le avrebbero trasmesso, le temeva perché il godimento che le avrebbero procurato la avrebbe fatta uscire fuori di testa, e come avvertiva il primo potente schizzo di sperma che quel magnifico randello le stava regalando, la testa di Stella ebbe come un implosione, il boato che chiaramente avvertiva solo lei, la sconquassò al punto di farle perdere la cognizione del tempo e dell’essere completamente una donna nelle braccia forti e dolci di questo meraviglioso essere che era Riccardo, i getti li sentiva potenti e violenti che le straziavano dolcemente l’utero, il godimento che adesso provava era una cosa mai sentita nella sua vita, nel suo essere le era esplosa una atomica di piacere e godimento che non pensava di provare così forte e prepotente, un urlo straziante e liberatorio le era uscito dalla gola senza che lei se ne rendesse conto, ormai anche l’ultima goccia del suo miele la sua fica avida di piacere e goduria l’avevano spremuta da quel bastone favoloso che le aveva scandagliato così a lungo la fica, adesso erano abbracciati felici e ansanti ma non domi del piacere che provavano uno per l’altra.Era passata più di mezz’ora dall’ultimo amplesso, ma Stella sentiva che Riccardo avrebbe ricominciato subito a donarle il piacere che da tanto tempo lei non provava, infatti con la sua manina aveva preso a carezzare il cazzo di Riccardo che era di nuovo dritto e duro allo spasimo, gli aveva dato un bacio sulle labbra, e poi con un filo di voce le aveva sussurrato, ti voglio regalare la mia verginità anale, è l’unica cosa che mi è rimasta, ma è un dono che voglio farti con tutta me stessa, non avrei mai pensato di avere rapporti anali, ma tu sei cosi dolce bello e premuroso che è il minimo che ti possa regalare, Riccardo le ricambiava il bacio con una passione a calore ancora più forti, e poi le disse, ma sei sicura di volermi donare una cosa a te tanto cara? Se prima avevo un piccolo dubbio le rispose Stella, adesso ne sono sicurissima, e non ti dico neppure cerca di essere dolce, perché lo sei stato fino ad adesso e non potrai che darmi piacere anche in questo modo, Riccardo apriva il cassetto del suo comodino e prendeva un tubetto di crema, faceva posizionare Stella alla pecorina, e come le vedeva il buchetto del culo era più forte di lui, iniziava a leccarlo con una dolcezza e passione incredibili, con la lingua a punta le entrava appena dentro e poi le tirava fuori, Stella adesso capiva che dal culo si potevano provare delle sensazioni di piacere che non immaginava, iniziava a godere al punto che l’orgasmo la sorprese lei per prima, aveva messo la testa sul cuscino e con le mani si era allargata le chiappe, cercava di favorire al massimo le manovre di Riccardo che la faceva godere adesso come mai avrebbe pensato, poi le poggiava il tubetto di crema nel buchetto del culo, e ne mandava una buona dose dentro, poi le infilava il medio dentro e lei quasi non lo avvertiva, infine sentiva che le dita erano diventate due, e che il movimento di avanti e indietro che stava facendo la stavano portando ad un altro orgasmo, infine le metteva altra crema e puntava la cappella sul buco del culo, lei continuava a tenersi larghe le chiappe, non vedeva l’ora di sentirselo scorrere nel suo retto quel pisello così grosso e duro, poi finalmente sentiva che la cappella spingeva e forzava lo sfintere per entrare in quel paradiso cosi piccolo e stretto, era come un flop quello che Stella avvertiva, e adesso la cappella aveva conquistato il suo retto, non sentiva dolore, ma come una specie di fastidio ma piacevole a sentirsi, Riccardo si era fermato, temeva di procurarle del dolore che non voleva darle, ma era Stella che spingendosi contro di lui si stava impalando da sola, se lo sentiva che scivolava nel suo retto con difficoltà, ma il dolore non lo avvertiva, e la tensione della paura era cessata, continuava a spingersi contro Riccardo e finalmente sentiva le palle di lui che le sbattevano sulle chiappe, adesso lo aveva tutto dentro al culo, se lo sentiva pieno da scoppiare, ma era felice per lui, sapeva che il culo ad un uomo lo fa impazzire, e lei voleva solamente questo, poi le grosse mano di Riccardo l’avevano presa per i fianchi, e lui adesso lo stava sfilando da quel buchetto meraviglioso, avvertiva il vuoto dentro di se quando lui lo sfilava, ma poi lo sentiva di nuovo rientrare dolcemente e silenzioso per come era entrato, la stava inculando molto lentamente, si capiva che non voleva farle del male, voleva che lei ne traesse il massimo del piacere e basta, poi una mano la sentiva che le afferrava un capezzolo, e l’altra le aveva trovato la clitoride che era dritta e fuori dal suo alveolo, ma dura all’impossibile, e come la sfiorava con un dito, Stella rientrava nel mondo dei sogni, era troppo per lei, adesso stava godendo per il capezzolo martoriato, per la clitoride che la faceva impazzire per come la stava toccando, e quel bel cazzone che le scivolava in continuazione avanti e indietro nel culo, avvertiva lontano il suo urlo di piacere che stava provando, era come se un’altra Sella stesse urlando al suo posto, gli orgasmi che si susseguivano non li contava più, con una mano si prendeva l’altro seno e stringeva forte il capezzolo, e con l’altra si metteva due dita nella fica, adesso era veramente piena in tutta se stessa, e infine prima di perdere conoscenza per il forte piacere provato, sentiva di nuovo che il cazzo di Riccardo le stava riempiendo il retto di sborra, i getti che avvertiva non si contavano più, ma lei finalmente si sentiva piena di tutto da questo fantastico uomo che era con lei.Erano ancora sdraiati e abbracciati sul letto, solo adesso Stella si rendeva di nuovo conto di dove era e con chi, gli saliva completamente sopra e si sdraiava su di lui, avvertendo ancora che il cazzo di Riccardo non conosceva sosta, si distaccava con il viso guardandolo fisso negli occhi, e poi gli diceva quasi sussurrando, adesso ti voglio fare un regalo mio e intimo al punto che non l’ho mai fatto, ma tu non devi toccarmi assolutamente, e poi….ma…..ma questa è un’altra storia.
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