A volte tradire il partner, può essere un’esperienza molto dolorosa, ora vi racconterò la mia: la mia ragazza, con la quale mi abbandono ad ogni tipo di perversione, ha un’amica stupenda, carnagione scura, due tette favolose: Michela, bella e perversa, che mi ha sempre fatto arrapare in maniera vigorosa al solito pensiero della sua fica schiumosa e calda, aperta, magari, alla mia penetrazione sfrenata ed animale.Una sera stavo camminando per strada, quando la vedo sul motorino, che viene verso di me. "Ciao come va?" "Bene tu?" "Anche, dove vai? Vuoi un passaggio?" "Si grazie" "Però guida tu, perché ho freddo e sono poco vestita". In effetti mi chiesi anch’io dove stesse andando, vestita con una minuscola minigonna, senza calze e con una maglietta leggera bianca, che evidenziava le tettone enormi.Mentre procediamo nel traffico cominciamo naturalmente a stusciarci, ed io sento l’eccitazione che le sale dentro, testimoniata dal selvaggio indurimento dei suoi enormi capezzoli. Come se fosse la cosa più naturale al mondo, comincia ad accarezzarmi il pacco, che risponde prontamente mostrando una vigorosa erezione. Mi bacia sul collo, solleticandomi l’orecchio con la lingua e sussurrandomi "Perché non andiamo a casa mia?" Non me lo faccio ripetere due volte e mi dirigo come un fulmine verso la sua abitazione, in periferia. Giunti a casa, lei mi fece accomodare sul divano, e mi offrì una birra fresca. Finimmo di bere e subito cominciammo a strusciarci sul tappeto, io le strappai la magliettina, e quasi stavo venendo alla vista di quelle tette enormi, con quelle areole così estese ed i capezzoli eretti come pali di ferro; glieli leccai come un forsennato per non so quanto tempo, mentre con la mia mano le accarezzavo la passerina pelosa, e lei mugolava di piacere, quando finalmente mi fece capire che era arrivato il momento di sbatterglielo in fica. Dentro di lei il mio cazzo era preda di dolci e soffici umori vaginali di donna porca, era come un pesce che sguazzava nell’acqua, mi sentivo a mio agio come mai prima nel vedere gli spasmi di godimento nei suoi occhi di troia; dopo dieci minuti la feci girare a pecorina e continuai a penetrarla con una foga che solo chi perde ogni freno inibitore può scatenare dentro una donna, seppure una porca navigata che aveva sapientemente accolto nel suo grembo ogni genere, sorta e numero di cazzo, appartenenti a uomini laidi e porci. Decisi di farle anche il culo, ma con mio rammarico, non le era rimasto un granché di vergine sul suo corpo. Entrai facilmente e dopo neanche un minuto, preda dell’eccitazione che solo una situazione clandestina come quella poteva dare, scaricai tutto il mio piacere nella sue viscere, mentre lei gridava a causa del bollore che il mio nettare di uomo provocava all’interno del suo già di per se bollente orgasmo anale.Mi rivestì e me ne stavo per andare, quando ecco uscire da una porta che dava sulla stanza, un ragazzo che non avevo mai visto prima: "Ti presento Giorgio, un mio amico, che ha ripreso ogni cosa con la telecamera" .Bastardi! Mi ero ficcato in un bel casino! Adesso come dovevo fare? "Se non vuoi che la tua ragazza venga a sapere quanto tu sia un verme, spogliati immediatamente!" mi ordinò la troia. Non potetti far altro che obbedire a quella cagna perversa. Tuttavia, non mi era chiaro il ruolo del ragazzo in tutto questo… Ad ogni modo, eravamo tutti e tre nudi, e Michela mi ordinò:" Adesso porco mettiti in ginocchio!" "Sei proprio una puttana!" risposi io, e lei:" Ah si? Sarei una puttana? Allora prova un po’ tu a fare ala puttana adesso stronzo!" e così facendo prese membro semirigido del ragazzo e le puntò contro la mia bocca "Succhia frocio!" mi disse, io rifiutai, ma lei allora mi diede un calcio in faccia "Succhia ho detto!" Il dolore era forte, ed era come se stessi galleggiando nella stanza, quando mi ripresi un po’, avevo quel cazzo che mi lavorava per bene la bocca, mentre lei riprendeva con la telecamera:" Si dai, spingiglielo bene dentro, così, fagli vedere come si fa un bel bucchino a questo finocchio di merda!" lo incitava. Ad un certo punto, si recò in un’altra stanza, e tornò con indosso uno di quei vibratori a cintura per lesbiche. Pose la telecamera su un treppiede e oliando per bene quell’olisbo disse, "Anche la tua ragazza lo ha provato, e da quello che ho potuto vedere, avrà guduto molto di più, in confronto a quel cazzo insignificante!" L’umiliazione era troppa: stavo ciucciando un bel cazzone come una gran puttana, e la scoperta che la mia ragazza aveva con questa puttana dei rapporti lesbici, non fece altro che aumentare il desiderio in me. Fui subito accontentato: Michela, con fare fulmineo, mi sbattè dentro quel fallo di lattice:" Ecco, adesso sei una vera puttana! Ti piace stronzo? Vedrai che bello quando i tuoi amici vedranno questo filmino" Il solo pensiero mi fece gonfiare il cazzo che diventò violaceo, subito lei se ne accorse "Dai Giorgio, è pronto adesso per accogliere un vero cazzo, faglielo sentire a questa checca!" Mentre Giorgio si infilò dentro di me ,lei me lo prese in bocca e , manco a dirlo, arrivai dopo due minuti. Lei aveva il mio sperma in bocca e me lo passò con un bacio perverso, dopodiché lo passai a Giorgio con un intreccio di lingue tra quel ragazzo che mi pompava alla grande e me, che ormai non sapevo più se sentirmi maggiormente uomo o donna, ma con la consapevolezza che in ognuno dei due casi sarei stato fottuto, quando tutti, compresa la mia ragazza, avessero visto con i loro occhi quanto fossi perverso e con che gran voglia prendevo tutto quella serie di cazzi, veri (o finti)
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