La nostra amica creola Dopo la confessione e quello che seguì, la nostra vita sessuale prese un’altra piega. Io mi sentivo più attratto da lei e a quanto pare lo stesso sentiva lei per me. Scopavamo ormai ogni giorno e spesso più volte al dì. Con la scusa poi che si doveva tenere il culetto allenato, se no si richiudeva e avremmo dovuto ricominciare tutto da capo, di solito finivamo con una meravigliosa inculata. Anche se continuavo ad usare la vaselina, ormai il mio cazzo entrava con una certa facilità nel suo burroso buchino. Spesso di mattina, mentre si truccava, mi avvicinavo da dietro, le abbassavo le mutande e glielo infilavo nella fica ancora mezza addormentata. Poi usciva per andare al lavoro senza mutandine e con la fica in fiamme. Un giorno di questi tornò di pomeriggio dal lavoro tutta eccitata. “Vieni subito qui, amore” mi disse con un sorriso malizioso “ho il culo pieno di sperma ma l’inculata non me la sono goduta. Ormai il cazzo di Gianni non lo sento neanche nel culo ed è tutta colpa tua”. “Brutta troia” le dissi io “continui a fare le porcate in ufficio col tuo collega? Non ti basta che ti sistemo la fica ogni mattina? Ti devo sistemare anche il culo?”. Nel frattempo l’avevo fatta distendere sulla scrivania del mio studio, le avevo alzato le gambe e glielo infilai senza lubrificarlo. In effetti, non c’era bisogno perché aveva il buco del culo già pieno di vaselina e di sperma. Cominciai a pompare con forza mentre lei tutta rossa in faccia ansimava. Le riempii il culo di sborra dopo un buon quarto d’ora di pompate. Lo estrassi di colpo facendo uscire lo sperma a fiotti dal suo culo sfondato.Era arrivato il tempo di tornare in carica per la questione della nostra amica Nicòle. Spesso fantasticavo di tuffarmi nel letto in mezzo ai loro corpi nudi ma quello che più mi eccitava era vedere mia moglie leccare la fica di un’altra donna. Ne parlai con Franca la quale cominciò ad avanzare dei dubbi. Mi disse che lei sì che era attratta sessualmente da Nicòle ma non aveva avuto altre esperienze e non capiva se i sentimenti di Nicòle si fermavano all’amicizia o andavano oltre. “Non hai che provare” le risposi io. Siamo rimasti che lei avrebbe sondato il terreno e mi avrebbe fatto sapere.Qualche giorno dopo, durante la cena, mi disse che quel pomeriggio ha avuto stretti contatti con Nicòle. Mia moglie era andata a trovarla mentre lei si faceva il bagno. Dopo averle aperto ritornò nella vasca e mia moglie è entrata in bagno con lei per farle compagnia. Nicòle dopo un po’ le aveva chiesto di insaponarle la schiena e finì che presto Franca si spogliò ed entrò nella vasca anche lei. Non volle entrare nei particolari come se avesse vergogna a raccontarmeli e io non ho insistito molto. Mi ha detto, comunque, che le era piaciuto anche se non l’aveva fatta impazzire. Alla mia domanda com’era fatta Nicòle mi disse che aveva una rada peluria nella fica e il buco del culo le era sembrato abbastanza allenato. Mi disse che voleva in ogni caso cercare di coinvolgermi perché il pensiero di vedermi possedere un’altra donna in sua presenza la faceva impazzire.Un pomeriggio mi telefonò al lavoro dicendomi che Nicòle stava andando a trovarla. “Vieni tra un’oretta e cerca di non fare rumore quando entri” mi disse ridendo. Così ho fatto e dalla porta socchiusa della camera da letto vidi uno spettacolo da mozzare il fiato. Nicòle col culo in aria che leccava la fica di mia moglie che appena mi vide mi disse sorridendo “che fai lì impallato, dacci una mano o qualcos’altro”. Non me lo feci ripetere e mi spogliai in un baleno avvicinandomi a mia moglie che si infilò subito il cazzo in bocca. Nicòle non sembrava particolarmente sorpresa e continuò il suo lavoretto alla fica di mia moglie. Dopo un po’ si misero nella posizione di 69 con mia moglie sotto e io mi spostai cercando di infilare il cazzo nella sua fica. Nicòle, dopo aver dato qualche leccata al mio cazzo lo infilò nella fica di Franca e si alzò dandomi la sua bocca che aveva il sapore degli umori di mia moglie. Ero sul punto di venire e rallentai i colpi perché volevo godermi a lungo quella situazione. Dopo un po’ mia moglie mi disse “vieni da questa parte che voglio vedere il tuo cazzo in azione in primo piano”. Non aspettavo altro e mi spostai velocemente piazzandomi alle terga di Nicòle. Mia moglie indirizzò il cazzo nella sua fica e cominciò a leccarmi le palle e il buco del culo mentre io la stantuffavo. Non durai molto anche perché Franca oltre a stimolarmi le palle con la lingua mi aveva infilato un dito nel culo. Venni come un torrente nella fica di Nicòle e quando lo estrassi mia moglie attaccò la bocca a quella cozza scura e bevve lo sperma che fuoriusciva. Caddi sul letto stanco e felice e le due donne si misero ai lati accarezzandomi il petto. Dopo un po’ andai a preparare dei long drink e ci siamo spostati nel salone ad ascoltare un po’ di musica, naturalmente nudi. Nicòle ci ha raccontato che non era la prima volta che partecipava ad un trio. Aveva lavorato per un lungo periodo come infermiera in una clinica privata e le era capitato diverse volte di partecipare con una sua collega, a suo dire molto porca, e vere e proprie orge con alcuni medici della clinica. Ci disse ridendo che la specialità di quella sua collega erano i clisteri di qualsiasi tipo. “E quanti tipi di clistere ci possono essere?” le chiesi io interessato. “Diversi” mi disse lei con un sorriso malizioso. “Quello che più piaceva a Paola era quello di sperma, naturalmente.” “Va bé” dissi io ridendo, “la normale inculata con eiaculazione profonda”. “No no” rispose lei, “la solita inculata sì ma di diversi cazzi uno dopo l’altro. Una volta ne ha presi sei in fila. Ogni maschio che partecipava a quella memorabile orgia prima di eiaculare lo infilava nel culo di Paola e le veniva dentro. Dopo lei si mise a pancia sotto sul tappeto e cercava di stringere lo sfintere per non lasciare uscire lo sperma che cominciava a colare e di soffocare più a lungo possibile lo stimolo di correre in bagno per evacuare. Mi diceva che proprio questo sforzo di evitare la defecazione le provocava il piacere più grande. Poi una volta che era con noi solo un medico, con il quale facevamo più spesso le porcate, siccome non le era bastato che le era venuto solo due volte in culo, se lo fece infilare dentro mezzo moscio e gli ha chiesto di pisciarci dentro. Quello non se lo fece ripetere e le scaricò dentro un litro di urina calda mentre Paola era in estasi e quasi urlava di piacere. Poi ha dovuto tapparsi il buco con la mano e correre in bagno perché non ce la faceva a trattenersi. E poi naturalmente c’è il clistere normale con acqua calda.” A sentirla raccontare quelle storie per un attimo mi è balenata l’idea che non era affatto alla sua amica che piacevano queste cose ma a lei; probabilmente cercava di sondare il terreno per vedere fin dove poteva arrivare. Franca sembrava particolarmente interessata al racconto dell’amica e i suoi capezzoli si erano alzati, segno che si stava eccitando. Il mio cazzo era già inalberato e cercavo di far continuare Nicòle su quel filone per ottenere qualcosa di più concreto da entrambe le donne. “Ma tu hai mai provato una cosa del genere?” le chiese mia moglie anticipando di un secondo la stessa domanda che stavo formulando io. “No” rispose Nicòle “perché quando c’era Paola non rimaneva niente per nessuna. Ma mi piacerebbe provare qualche volta. Certamente non sono nuova ai piaceri anali. E devo dirti” rivolgendosi sorridendo a mia moglie “che a volte provo più piacere prenderlo in culo che nella fica. Specialmente quando è bello sostanzioso” disse stavolta rivolgendosi a me. Vidi mia moglie che era come ubriaca. Quasi in trance iniziò ad accarezzare con una mano i seni e con l’altra la schiena di Nicòle. Quella se la tirò addosso e cominciò a succhiarle le labbra. Dopo un po’ mi misi in piedi davanti a loro ed introdussi il cazzo tra le loro labbra. Iniziarono un delizioso doppio pompino che mi stava portando all’eiaculazione e perciò mi spostai andando a prepararmi un altro long drink lasciandole a lesbicare. Quando tornai le trovai in un magnifico 69 con mia moglie sotto che le succhiava con voluttà il clitoride. Mi sedetti sul divano godendomi la scena del culo spalancato di Nicòle e della lingua di mia moglie che leccava quella bellissima fica scura. Dopo un po’ Franca iniziò a salire leccando e mordicchiando i glutei dell’amica avvicinandosi pian piano verso il nero buco grinzoso. In effetti, aveva l’aria di essere ben utilizzato. Quando la lingua di mia moglie iniziò a stuzzicare il buchino Nicòle cominciò a mugolare e quasi a gridare quando la lingua di Franca si insinuò nel suo buco. Mia moglie era in estasi, le infilava la lingua, poi il dito che levava lentamente e riaffondava con decisione e poi lo estraeva e stava lì a guardare eccitatissima quel buco palpitante. Nicòle se la stava godendo alla grande e la sua fica colava di umori. Poi mia moglie mi fece cenno con la mano di avvicinarmi, cosa che feci con gran velocità. Mi prese il cazzo in bocca e dopo avermelo insalivato per bene lo indirizzò nel buco del culo di Nicòle. “Può bastare la saliva, non mi sembra che ci sia bisogno di vaselina” mi disse ridendo. Appoggiai il glande nel buco e cominciai a spingere. Entrai di colpo fino a metà dell’asta senza trovare alcuna resistenza. Ma quello non era un culo, era una caverna. Appena mi si formulò in testa questo pensiero mi eccitai moltissimo e arrivai sul punto di eiaculare ma mi fermai stringendo i denti. A quel punto cominciai a sentire delle contrazioni regolari dello sfintere di Nicòle. Erano contrazioni che mi succhiavano il cazzo in profondità. Una caverna con il risucchio incorporato pensai sorridendo e questo pensiero calmò un po’ la mia voglia di venire subito dentro quel culo burroso. Cominciai a pompare lentamente mentre Nicòle aveva introdotto tre dita nella fica di mia moglie che si contorceva mugolando mentre godeva lo spettacolo dell’inculata in prima fila. E pure, pensai mi sarebbe piaciuto che mia moglie avesse un buco del culo così sfondato, un colabrodo. A quel pensiero non mi potei più trattenere e venni gridando come un pazzo nel culo di Nicòle. Estrassi intenzionalmente di colpo il mio cazzo dal culo di Nicòle e vidi mia moglie che leccava i fiotti di sperma che fuoriuscivano da quel buco spalancato. Mi buttai spossato sul divano un po’ stonato soprattutto da quel pensiero che mi portò così velocemente all’eiaculazione. Ma davvero volevo mia moglie così aperta e sfondata da tutti i buchi? Com’è che questo pensiero mi eccitava così tanto? La cosa un po’ mi impaurì ma sul momento non ci pensai oltre. Avevo fissato nella mente la storia dei clisteri che ci aveva poco prima raccontato Nicòle ed in particolare quello della pisciata nel culo della sua amica. Pensai che come l’avevo ormai moscio potrei pisciarci dentro il culo di Nicòle ma mi eccitava ancor di più l’idea di farlo dentro il culo di mia moglie. Sarebbe però molto difficile farlo entrare così moscio nel culo di Franca mentre era facile farlo con Nicòle. Aveva il culo completamente sfondato! “Ti andrebbe provare il clistere di piscio caldo?” dissi dopo un po’ a mia moglie. “Si” mi rispose lei senza neanche pensarci, indice questo che ci aveva già pensato “ma io sono ancora stretta, come fai ad infilarmelo così moscio?” “Proviamo” dissi io “vediamo se Nicòle può aiutarci”. “Volentieri” disse lei e dopo che mia moglie andò a prendere la vaselina e si mise a quattro zampe sul divano iniziò a spalmarle abbondantemente il culetto di vaselina introducendo uno e poi due dita fino alle nocche. Davanti a quello spettacolo il mio cazzo cominciò ad alzarsi e quando lo puntai sul culo di mia moglie era quasi completamente eretto. Quando poi cominciai a spingere e sentire il buco che si dilatava sotto le mie spinte mi si indurì completamente facendomi anche male. Il culo di mia moglie aveva fatto il suo miracolo. Era riuscito a provocare l’erezione al mio cazzo già abbondantemente spompato. Mi fermai e cercai di pisciare ma non ci riuscivo…. Con il cazzo eretto non riuscivo a pisciare nonostante poco prima non riuscivo quasi a tenermi. “Stai fermo così che fra un po’ ti si ammoscia” mi disse mia moglie. Ma non riuscivo a stare fermo. Un po’ perché quel buco palpitante ogni tanto si stringeva attorno alla mia elsa, un po’ perché la lingua di Nicòle da sotto mi stuzzicava le palle e il buco del culo, mi ero eccitato per davvero e cominciai a pompare come un forsennato. Dalla foga, ogni tanto, il cazzo usciva fuori e dal culo di mia moglie uscivano rumori umidi e osceni che aumentavano la mia eccitazione. Andai avanti così per molto fino a che non venni copiosamente riversando quel poco di sperma che mi era rimasto nel culo di mia moglie. Dalla stanchezza il cazzo cominciò ad ammosciarsi subito ed io non lo estrassi perché la vescica mi doleva e cominciai a pisciarci dentro lentamente provando un grande piacere. Non avevo ancora finito che mia moglie mi gridò “basta mi sento piena, non c’e’ la faccio a contenerla tutta”. Con mio rammarico mi fermai e lo estrassi lentamente. Lei subito si mise la mano per fermare eventuali perdite. “Ora stai ferma e goditi questa attesa” le disse Nicòle, ma mia moglie non riusciva più a trattenersi e corse in bagno. “Ma tu ne devi fare ancora pipì?” mi chiese maliziosamente Nicòle. “Ne ho ancora molta” le risposi io. “Allora datti da fare” mi disse lei distendendosi sul tappeto e portando le ginocchia sul petto offrendomi così il suo buco del culo spalancato. Con l’aiuto di un poco di vaselina introdussi il cazzo mezzo moscio dentro quel buco sfondato e ripresi a pisciare. “Ma quanta ne avevi?” esclamò dopo un po’ Nicòle. “Anch’io mi sento piena. Levalo piano piano se no sporchiamo il tappeto”. Poi con una mano si tenne strette le chiappe e corse nel altro bagno. Mi buttai sfinito sul divano e mi addormentai quasi di colpo. Ho sentito solamente mia moglie che mi copriva con una copertina di cotone.
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