Carlo e Luisa erano sposati da quasi 2 anni. Per entrambi, che si erano sposati per amore, erano stati anni veramente bellissimi. Lui medico e lei laureata in legge, avevano le loro rispettive libere attività che procuravano, oltre che un reddito di tutto rispetto, anche molte soddisfazioni. Entrambi 35enni, lui cardiologo di successo e lei penalista, conducevano una vita sicuramente al di sopra delle proprie aspettative. Non avevano figli per scelta. Vedevano la loro vita come un continuo alternarsi di lavoro e divertimento. Vacanze continue (appena ne avevano la possibilità), week-end favolosi con gli amici e serate al teatro, in discoteca o in pizzeria si alternavano come d’incanto. Sessualmente avevano un’intesa perfetta: lui sotto e lei sopra. A lui piaceva molto essere dominato e lei, per indole, era una dominatrice. La cosa più bella che faceva impazzire entrambi erano i preliminari sessuali: lui si denudava totalmente ed eccitatissimo spogliava la moglie leccandole tutte le parti del corpo. Durante questa “pratica amorosa” lui si soffermava moltissimo a leccare i bellissimi e curatissimi piedi della moglie e poi passava a leccarle il sesso facendole raggiungere vari orgasmi con la lingua. Tutto bellissimo fino a quando, una sera d’inverno davanti al camino! lui, mentre massaggiava i piedi della moglie intenta a leggere, non le chiese di andata un pò oltre: “cara ti amo. Il mio amore per te mi porterebbe a sopportare qualunque cosa, potresti farmi anche del male se tu lo volessi, lo sopporterei con amore, anzi…ti ringrazierei di avermelo fatto”. Lei un pò incuriosita dal discorso ed un pò intrigata si tolse gli occhiali e sorridendo disse “ma che dici? Io non ti farei mai del male”. “Mi piacerebbe molto se tu potessi sottomettermi di più…la mia indole è quella” disse Carlo mentre con la lingua andò a leccare la pianta del piede che aveva in mano. Quella leccata riscaldò Luisa che, dal canto suo, aveva sempre sognato di poter dominare e maltrattare un uomo, figuriamoci come le calzò a pennello il discorso ora che il marito le offriva l’occasione su un piatto d’argento. “Ma veramente ti piacerebbe se io ti frustassi o ti calpestassi con i miei tacchi appuntiti o ti sculacciassi? Mi sembra una cosa un pò da maniaci amore” chiese Luisa divertita. “Si, amore mio, impazzirei per questo, pensa che spesso mi masturbo pensandoti armata di frusta!” disse Carlo. “Ci voglio pensare un pò, Carlo, ma ti prometto che qualcosa faremo”. Quel pensiero riscaldò moltissimo Carlo tanto che quella notte più volte fecero l’amore, mai Luisa lo aveva sentito così ardentemente eccitato. Provò più volte a stringergli i testicoli e ciò le procurò emozioni fortissime viste le erezioni favolose del marito. Il mattino dopo, Luisa volle provare fin dove poteva arrivare: mentre si vestivano chiese a Carlo di aiutarla a calzare le scarpe , lei calzava sempre scarpe con tacco da 12 cm, lui non esitò ad aiutarla, mentre lo faceva lei, facendo finta di inciampare, lo graffiò sul braccio con un tacco tanto da farlo sanguinare, con vero stupore Carlo leccò il tacco e baciò il piede, poi la guardò e disse “bacerò il piede che mi ferirà”. La cosa finì lì , uscirono insieme da casa come tutti i giorni e nel garage si salutarono con un bacio augurandosi una buona giornata lavorativa…… Durante tutta la giornata i due coniugi non fecero altro che pensarsi l’un l’altra. Entrambi pensavano al futuro che splendidamente si apriva…”Finalmente ci sono riuscito a far venire fuori la sua indole da dominatrice, non mi ero sbagliato Luisa è la donna che avevo sempre sognato” si diceva tra se Carlo. Luisa fu distratta durante tutto il giorno dal pensiero che poteva avere il marito a sua completa disposizione, tra l’altro lui stesso lo desiderava ardentemente… la cosa la eccitava moltissimo: “E’ mio…posso fargli ciò che voglio… mi divertirò come una matta” pensava. Dopo pranzo Luisa ebbe un’idea stupenda (che fece totalmente cambiare in meglio il loro rapporto di coppia) chiamò il marito e gli disse: “Ciao amore mio, come stai? Ti stavo pensando”. “Anche io tesoro” rispose lui. “vuoi veramente essere il mio schiavo Carlo?” chiese lei col cuore in gola “E’ la cosa che desidero di più Luisa” deciso rispose Carlo. “Allora iniziamo da subito, da stasera… ti va?” chiese lei “Certo che mi va, è la cosa che voglio di più… anzi… ti prego…iniziamo subito”. “Allora me lo devi chiedere implorandomi, anzi da ora in poi devi imparare a farlo perché dovrai implorarmi per tutte le cose che faremo insieme…”. A Luisa divertiva moltissimo la discussione, sentire il marito in difficoltà la faceva sentire padrona della situazione. Si sentiva sicura, ormai aveva la situazione in pugno ed intravedeva, per lei, un futuro molto ma molto bello. Con la voce rotta dall’emozione Carlo pronunciò le parole “La prego, signora, voglio essere il suo schiavo… faccia di me ciò che vuole”. “Così va bene, nel futuro quando saremo da soli ti rivolgerai con me solo in questo modo, ok ?” riprese Luisa. “Certamente signora, come lei vuole”. “Allora ascoltami bene mio caro, stasera vedi di rientrare prima di me, sistema la casa, perchè stamattina non ne ho avuto il tempo, e poi prepara qualcosa da mangiare. Fatti trovare completamente nudo, anzi potrai indossare solo il grembiulino che uso per lavare i piatti, capito? Quando busserò la porta mi aprirai e ti farai trovare in ginocchio, il resto lo vedremo sul posto”. “Va bene signora, farò come lei vuole”. Si salutarono ed interruppero la conversazione telefonica. Luisa si accomodò dietro la sua scrivania, accese una sigaretta ed accavallò in maniera sensuale le gambe ed iniziò a dondolare il piede…”da oggi devo pensare sempre di essere io la padrona della situazione e che Carlo è il mio schiavo… mi divertirò”, pensava. …..
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