Durante tutta la giornata i due coniugi non fecero altro che pensarsi l’un l’altra. Entrambi pensavano al futuro che splendidamente si apriva…”Finalmente ci sono riuscito a far venire fuori la sua indole da dominatrice, non mi ero sbagliato Luisa è la donna che avevo sempre sognato” si diceva tra se Carlo. Luisa fu distratta durante tutto il giorno dal pensiero che poteva avere il marito a sua completa disposizione, tra l’altro lui stesso lo desiderava ardentemente… la cosa la eccitava moltissimo: “E’ mio… posso fargli ciò che voglio… mi divertirò come una matta “pensava. Dopo pranzo Luisa ebbe un’idea stupenda (che fece totalmente cambiare in meglio il loro rapporto di coppia) chiamò il marito e gli disse: “Ciao amore mio, come stai? Ti stavo pensando”. “Anche io tesoro” rispose lui. “vuoi veramente essere il mio schiavo Carlo?” chiese lei col cuore in gola “E’ la cosa che desidero di più Luisa” deciso rispose Carlo. “Allora iniziamo da subito, da stasera… ti va?” chiese lei “Certo che mi va, è la cosa che voglio di più… anzi… ti prego… iniziamo subito” . “Allora me lo devi chiedere implorandomi, anzi da ora in poi devi imparare a farlo perché dovrai implorarmi per tutte le cose che faremo insieme…”. A Luisa divertiva moltissimo la discussione, sentire il marito in difficoltà la faceva sentire padrona della situazione. Si sentiva sicura, ormai aveva la situazione in pugno ed intravedeva, per lei, un futuro molto ma molto bello. Con la voce rotta dall’emozione Carlo pronunciò le parole “La prego, signora, voglio essere il suo schiavo… faccia di me ciò che vuole”. “Così va bene, nel futuro quando saremo da soli ti rivolgerai con me solo in questo modo, ok ?” riprese Luisa. “Certamente signora, come lei vuole”. “Allora ascoltami bene mio caro, stasera vedi di rientrare prima di me, sistema la casa, perchè stamattina non ne ho avuto il tempo, e poi prepara qualcosa da mangiare. Fatti trovare completamente nudo, anzi potrai indossare s! olo il grembiulino che uso per lavare i piatti, capito? Quando busserò la porta mi aprirai e ti farai trovare in ginocchio, il resto lo vedremo sul posto”. “Va bene signora, farò come lei vuole”. Si salutarono ed interruppero la conversazione telefonica. Luisa si accomodò dietro la sua scrivania, accese una sigaretta ed accavallò in maniera sensuale le gambe ed iniziò a dondolare il piede…”da oggi devo pensare sempre di essere io la padrona della situazione e che Carlo è il mio schiavo… mi divertirò”, pensava. ….. Carlo così fece. Durante tutto il pomeriggio affrettò tutte le sue visite e fu felice quando seppe che ben tre clienti avevano disdetto (in altri momenti si sarebbe incazzato da morire!) ed alle 17.00 in punto era già a casa. Per prima cosa si denudò, era eccitatissimo al pensiero di ciò che stava succedendo, pensava al rientro della moglie, a cosa gli avrebbe fatto …. Rifece il letto, rassettò un po’ e mise la pentola sul fuoco “preparerò degli spaghetti aglio ed olio” pensò, visto che non era portato per cucinare e non avrebbe saputo fare di meglio. Mise una bottiglia di vino bianco in frigo, indossò il grembiulino e rimase in attesa del ritorno della moglie. Era ormai ora. Luisa, dal canto suo, apposta perse tempo a chiacchierare con un’amica, voleva di proposito arrivare in ritardo, sapeva che il ritardo l’avrebbe ferito ed eccitato ancora di più. Lo immaginava già lì inginocchiato dietro la porta ad attenderla. Pensava alla sua lingua, lo avrebbe obbligato a farsi leccar! e i piedi sudati dalla giornata e poi, gli avrebbe stretto le palle… e poi… e poi…. Fantasticava e nel frattempo era eccitatissima al pensiero. Pensava che prima o poi lo avrebbe cavalcato e si sarebbe fatta portare in giro per la casa. “Gli piacciono le frustate? Le avrà….”. Pensava…. ”Devo imparare ad umiliarlo, lo devo fare… devo superare ogni limite mio e suo… mi dovrò imporre sempre di più…. Lo obbligherò a masturbarsi davanti a me… Oddio sono tutta bagnata… Oho mmmmm….” Ebbe un primo orgasmo lì, in auto mentre era in mezzo al traffico…. Chiuse gli occhi e li riaprì quando le auto in coda dietro di lei iniziarono a strombazzare a più non posso quando il semaforo diede il verde. Si ricompose ed andò verso casa. In effetti la cosa più eccitante era che tutto succedeva nel menage familiare… poi, magari …forse… in seguito avrebbe potuto esportare la cosa anche fuori… “e se mi facessi un amante? Cosa direbbe lui? Ne soffrirebbe…. vabbè, magari se la cosa va avanti… Ma che cazzo dico? Sono impazzita?” Lei stessa si meravigliava di come stava portando avanti la cosa… era uno sconvolgimento totale. Si sentiva totalmente nuova, fresca, desiderata e desiderosa di poter godere come e quando voleva, aveva uno schiavo tutto suo ed era… suo marito… la cosa poteva durare tutta la vita. Nel frattempo era arrivata a casa, era stata a pensare tutto il tempo e non si era resa conto che era già lì, davanti alla porta e dietro quella porta c’era lui, nudo, in ginocchio e disponibile alle sue voglie…. Bussò… Carlo aprì la porta, era in ginocchio, lei entrò, maestosa, bella, lui le baciò entrambi i piedi con molto ardore. “Alzati” disse lei. Lui eseguì senza dire nulla. Si baciarono, nel frattempo lei con le mani gli tastò il sedere e poi andò a tastarlo lì, era eccitatissimo, ne godette per questo, gli massaggiò le palle, le strinse un po’, lui emise un gemito. “Vieni, aiutami a togliermi le scarpe, sono stanca” disse lei mentre gli afferrò il membro e lo trascinò verso il sa! lotto. Si accomodò sulla poltrona ed accavallò le gambe, come aveva fatto nel suo ufficio, lui si inginocchiò davanti a lei, si tolse il grembiulino affinché lei potesse godere della sua erezione, le tolse le scarpe ed iniziò delicatamente a massaggiarle la pianta dei piedi. Lei chiuse gli occhi e tirò indietro il capo, era bellissima. Lei godette molto del massaggio ai piedi, poi lui umilmente iniziò a leccarli passando la lingua tra dito e dito, succhiando gli alluci…. era una cosa deliziosa per lui, sentirsi così umiliato davanti a lei, di sua proprietà, come un animale. Si sentiva totalmente ubriaco dell’odore della pelle della moglie tanto da andare quasi in trance. “Fammi godere, ora, con la tua lingua, lo voglio, subito dai…. schiavo!” queste parole dette da Luisa lo eccitarono ancora di più. Carlo la aiutò a sfilarsi il minuscolo slip, lei allargò le gambe e le poggiò sulla sua schiena incastrando il busto di Carlo alla poltrona e stringendo la sua testa tra le gambe. La leccata durò un bel po’, Luisa godette varie volte ed infine entrambi furono esausti. Lui si riversò sul tappeto con la faccia piena degli umori di lei, ma ancora eccitatissimo, lei prese a toccargli il membro con un piede. “vuoi godere caro?” chiese lei, “Si signora, non ce la faccio più…” rispose lui. “Allora inginocchiati qui davanti a me e masturbati…. subito” . Carlo non se lo fece ripetere, mentre lei lo fissava negli occhi prese a masturbarsi. Si sentiva umiliato ma era eccitatissimo, difatti quasi subito inondò il tappeto del suo liquido seminale. Luisa scherzando vi intinse dentro un piede e glielo offrì da leccare. “Dai schiavo, fai anche questo per me …”
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