La settimana passò velocemente per i due coniugi che avevano iniziato, di comune accordo, questa nuova esperienza di vita. Carlo si alzava la mattina presto, molto prima della moglie, perché gli piaceva prepararsi prima di lei e prepararle la colazione che puntualmente le portava a letto e, mentre lei gustava i cornetti caldi ed il cappuccino, lui si metteva tra le sue gambe a ripulirla di tutti gli umori che erano rimasti nel suo sesso dopo una notte d’amore concitata. La sera lui arrivava sempre prima di lei a casa per preparare la cena e farsi trovare pronto e disponibile ad ogni desiderio sessuale della moglie. In realtà Luisa stava facendo una vera vita da dea: il marito la venerava, il lavoro andava a meraviglia, sprizzava gioia e felicità da tutti i pori e tutti intorno a lei lo notavano. Ormai vedeva il marito non più come solitamente una donna sposata (e soddisfatta) può farlo, ma come un uomo costantemente a sua disposizione che poteva trattare e maltrattare come! voleva. In realtà stava venendo fuori tutta la sua indole di dominatrice. In famiglia sua era la madre che comandava ed il padre, poverino, pensava solo a lavorare ed a portare i pochi soldi, per cui lei era stata allevata con l’idea fissa che gli uomini sono stupidi, che non sanno fare altro che guai, che hanno in testa solo il sesso ecc.. Ciò che le stava accadendo le confermava tale ipotesi. In effetti il marito non era stupido, e lei lo sapeva bene, ma il suo comportamento lo stava sminuendo molto ai suoi occhi. Il pensiero di ciò che gli avrebbe fatto la sera e durante la notte la stimolava molto… era lei a decidere come e quando dovevano fare l’amore e se il marito doveva godere o meno era lei a decidere su tutto, ciò la faceva sentire bene e le dava molta sicurezza. Carlo, dal canto suo, aveva sempre desiderato essere dominato da una donna ed ora, che finalmente stava vivendo le cose sognate, si sentiva al settimo cielo. Anche lui non faceva altro che pensare a ciò che ! la moglie gli avrebbe imposto la sera, spesso, durante le visite, si distraeva ed al pensiero si eccitava ed ogni tanto doveva correre al bagno con una scusa per masturbarsi altrimenti poteva capitare che qualche genitore (era un pediatra) dei suoi pazienti si accorgevano della sua erezione. In effetti qualcuno si stava accorgendo che qualcosa stava cambiando: la sua segretaria-infermiera la quale lo vedeva sempre stralunato e poi durante la giornata le visite al bagno diventavano sempre più numerose per cui lei temeva per la sua salute. “Avrà un problema vescicale” pensava tra se e se, “passerà…”. Una sera Luisa rientrò come al solito stanchissima e Carlo procedette al solito trattamento. Mentre lui le leccava la pianta dei piedi e lei sorseggiava un aperitivo gli disse che la sera dopo erano stati invitati ad una cena sociale di suoi colleghi con i rispettivi partners .“Domani sera voglio proprio divertirmi, verrà anche la mia amica Nicoletta, ricordi? Ha studiato con me all’università, con il marito Luigi, anche lui avvocato…” diceva lei distratta “Si amore, domani sera andremo alla cena e… spero che ci divertiremo” rispose Carlo. “Io voglio divertirmi… tu… non so, dovrò pensare a qualcosa…potrei sempre lasciarti a casa, nudo e legato sul letto con un manico! di scopa nel culo, che dici?” chiese lei divertita. “Ti prego, mia signora, non mi lasciare qui, poi, sai, io sono molto geloso e, sicuramente verrà anche Alberto che ti fa sempre la corte… Ti supplico” continuava lui, stando al gioco perverso che lei conduceva, succhiandole l’alluce di un piede. “Vedremo… però…. Ecco! Ho trovato: ci siederemo a tavola in modo tale che tu sia di fronte a me, tirerai fuori il pisello e le palle, badando bene a coprirti con la tovaglia per non farti notare, così io potrò schiacciarti le palle con un piede durante la cena… ti piace?” sadicamente chiese lei, “Amore mio, tu puoi fare tutti ciò che vuoi di me, lo sai, ma stiamo attenti a non farci notare, potrebbe essere molto compromettente, soprattutto per me, lo sai”. “Allora proviamo subito, siediti sulla sedia e metti i tuoi gingilli in modo che cadano giù” disse Luisa mentre si rimetteva le bellissime scarpe con un tacco altissimo. Carlo così fece e pose il suo sesso e le sue palle a contatto! con il bordo della sedia, Luisa alzò il piede e quasi conficcò il tacco nel suo cazzo in fortissima erezione schiacciando anche i testicoli. Il dolore che provò Carlo fu talmente forte da farlo svenire, quando si riprese Lucia molto amorevolmente lo accarezzava quasi come una gattina, “Povero caro, ma questo non è niente rispetto a ciò che sentirai domani sera…Comunque scegli tu: potresti anche non venire ed aspettarmi qui a casa” diceva lei mentre gli accarezzava il pene ormai molle, ma che stava rivitalizzandosi. Il solo pensiero che la moglie poteva essere corteggiata da un altro lo fece rinvenire subito ed immediatamente disse “No, cara, verrò. Sarò disposto a subire qualunque tormento per te”. “Fa come vuoi“ ribadì lei mentre masturbandolo lo fece godere, poi, nella sua bocca.
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