<<Sicuro che non ti faccio male? Cercherò di fare ancora più piano… non ci vorrà molto >><<No, non preoccuparti… tutto il tempo che occorre>>Il tono della sua voce era così rassicurante, non potevo avere paura… così mi rilassai totalmente sprofondando con tutto il mio peso in quella poltrona così avvolgente.Ad un tratto aprii gli occhi, i suoi erano fissi su di me così vicini che potevo naufragarci… i suoi capelli ricadevano ribelli sulla fronte ad ogni movimento… potevo osservare ogni espressione del volto… da quanto tempo non la vedevo? Non ricordo, ma ogni volta mi appariva sempre più bella.Avevo aspettato a lungo questo appuntamento, contando i giorni e adesso lei era sopra di me, il suo corpo vicino al mio, il suo seno premeva sul mio braccio ad ogni sforzo, ad ogni movimento… aveva forza nelle braccia, forza e resistenza. Volevo far scivolare una mano sulla sua pelle nocciola, vellutata e ora leggermente sudata…<<Ancora un po’ di pazienza e avrò finito>>I miei pensieri venivano interrotti dalla sua voce calda…aveva labbra carnose, se ricordo bene, rosso sangue, sensuali, avrei voluto baciare ogni angolo della sua bocca, avrei voluto che la mia lingua giocasse un po’ con la sua, per poi scendere sul collo e poi giù sul seno, morderle i capezzoli che adesso erano contro il mio petto… e poi ritornare a gli angoli della bocca lasciando crescere il suo desiderio…e lasciando inappagato il mio.Erano passati due mesi dal nostro ultimo incontro, eravamo sempre e solo noi due… il bianco che indossava la rendeva ancora più bella e più la guardavo negli occhi e la vedevo muoversi sopra di me, più la mia eccitazione cresceva…<<Ancora un minuto e non sentirai più niente…>>Aveva forza, un’incredibile forza, che sentivo nelle sue braccia e leggevo sul suo viso…sprofondai ancora nella poltrona, trattenni il respiro e rimasi immobile sotto di lei ad aspettare che finisse …<<Ecco fatto…>>Ripresi a respirare e mi sollevai un po’… lei si tolse la mascherina, la bocca era proprio come la ricordavo e si schiuse dicendo:<<Questo non ti farà più male>>, mentre mi mostrava quel fastidioso dente appena estratto…<<Non ti ho fatto male, vero?>>Non avevo sentito male… era stata brava come sempre, ma adesso quando sarebbe stato il prossimo appuntamento?… non vedevo l’ora di mangiare dolci e caramelle e ne avrei mangiati tanti…<<Allora…., MARTA, è stato più facile del previsto, ma mi raccomando: niente dolci e caramelle, non sei più una bambina, non vorrai far arrabbiare la mamma e me la prossima volta che ci vediamo, vero?>>.
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