Premessa. Salve, l’avventura che mi è appena capitata mi è parsa così singolare che ho avuto il desiderio di raccontarla via email ad un amico autore di racconti apparsi su iomilù, amico che non conosco personalmente ma essendo io sua assidua lettrice ci scambiamo le nostre confidenze soprattutto erotiche. Il mio intento era quello di pregarlo di pubblicare questa mia esperienza fra i suoi racconti ma lui dopo averne letto il resoconto e aver lodato la mia franchezza mi ha proposto: – Perché non lo invii tu stessa e lo pubblichi col tuo nome?- Ha aggiunto che le uniche cose che avrei dovuto fare era mondarlo di alcuni errori, togliere qua e la le ripetizioni inutili e scrivere in italiano corretto quello che io ho scritto col linguaggio che si usa nelle chat: “x” invece di “per”, “ke” al posto di “che”, ecc … ecc … per il resto, mi ha assicurato che il mio racconto sarebbe piaciuto. Ed eccomi qui a sottopormi al vostro giudizio. Sono una single non più giovanissima, ho … .anni (lasciatemi la civetteria di non dire la mia età), bruna, alta 1.72, solo un poco formosa, anzi, come dice un mio caro amico, “florida”, e lo sono veramente visto che porto la sesta misura di seno, ho gli occhi dal taglio lievemente orientale e a dire di molti, un bel sorriso. Grazie a una dieta severa e alla frequentazione assidua di un centro estetico dove mi faccio regolarmente ‘maltrattare’ da una massaggiatrice, il mio corpo ha un aspetto se non da silhouette, a dire di molti, piacevole. La dieta e i massaggi hanno avuto su di me l’effetto collaterale di esaltare la mia libido, tanto che sono perennemente insoddisfatta della mia vita sessuale. Le mie numerose relazioni mi lasciano regolarmente inappagata, in poche parole gli uomini da me frequentati pensano che basti mettermelo in corpo senza curarsi di farmi prima ‘scaldare’. Il risultato è che il rapporto si conclude quasi sempre con una finzione da parte mia e mi ritrovo che se voglio anch’io raggiungere il piacere devo estraniarmi dalla copula e toccarmi da sola per avere ciò che mi spetta. E dire che tutti prima parlano promettendo di mettermelo a lungo o di adoperare la lingua fino a stancarsi ma … credetemi o si stancano subito o non l’adoperano nemmeno e la loro scusa sapete qual’è? Che li eccito a dismisura e non ce la fanno ad aspettare! Appena vanno via (se non lo faccio già con loro) mi ritrovo a masturbarmi fino a farmi venire i calli alle dita, non è ridicolo? Il sesso non è per due nello stesso letto? Beh a me non capita quasi mai! Poi … è successo quello che sto per raccontare! Nella ditta nella quale sono impiegata, ogni tre settimane circa, si usa fare quello che viene chiamato il ‘ briefing’ una riunione nella quale i responsabili dei vari settori e i managers si riuniscono per fare il punto della situazione e definire le strategie di mercato. Io vi partecipo mettendo a verbale le varie decisioni o prendere i documenti già preparati che un fattorino distribuisce ai partecipanti. Negli intervalli, aspettando di essere interpellata, la mia mente vaga mentre i miei occhi vanno dall’uno all’altro dei presenti facendo congetture sulle loro capacità amatorie. Per la verità sono pochi quelli che eccitano la mia fantasia, il Cav. Fano e Ugo il fattorino sono scartati a priori. Il primo, bell’uomo ma prossimo alla sessantina, il secondo troppo giovane. Gli altri? Se ne salvano uno o due, per il resto li trovo insignificanti e tronfi. Il campanello di uscita degli impiegati è suonato da un pezzo ma il “briefing” come al solito prosegue, le sette, le sette e mezzo, finalmente la riunione viene dichiarata chiusa. Leggo ad alta voce il verbale che l’indomani dovrò battere a macchina poi la sala si svuota. Riordino le carte sparse sul lungo tavolo, metto a posto i vari raccoglitori e finalmente posso andare. Nel palazzo degli uffici ormai vuoto si odono solo dei rumori ovattati, mi avvio verso gli ascensori, uno di essi è fermo al piano, entro cercando nella borsetta le chiavi della macchina, passi affrettati mi dicono che qualcuno sta arrivando, lo sento entrare. Non so chi sia o chi siano, le mie mani frugano ancora nella borsetta … L’ascensore si muove, inizia la discesa … Dopo qualche istante, forse neanche un piano, con una scossa che mi fa traballare l’ascensore si blocca e piomba il buio. “Oh Dio … Dio … Esclamo spaventata.” Attorno a me odo qualche movimento, improvvisamente mi trovo pentita di non aver guardato chi fosse o chi fossero i miei compagni di discesa, uomini, donne? Nella cabina per la verità molto grande regna il silenzio, poi un fruscio e una voce: “Stia tranquilla signora, qualcuno si accorgerà che siamo bloccati …” ” Chi? Il portiere? Non è mai al suo posto, chissà dove si sarà cacciato.” ” Stia tranquilla, vedrà che tutto si aggiusterà. Mi rassicura ancora la voce.” Ma il tempo passa e nella totale oscurità comincio ad aver paura. Chi ci sarà con me? Stranamente anziché tremare, comincio a pensare: – Perché non guardo mai chi ho attorno? Con chi sono? Chissà se c’é qualcun altro oltre la “voce”? – E poi: -E se avessero cattive intenzioni, se volessero farmi qualcosa, io cosa faccio?- I miei pensieri vengono interrotti da una mano che mi cerca e la voce che questa volta sussurra al mio orecchio: ” Stia tranquilla, siamo qui per lei e … con lei!” Mentre me lo dice la mano mi tocca la schiena con fare tranquillizzante, la muove lentamente, sente attraverso la stoffa della camicetta, la striscia del reggiseno, scende ancora … Vengo come folgorata da una rivelazione, le parole appena udite rintronano nel mio cervello: “siamo qui per lei …””Ma allora … il guasto dell’ascensore non è un guasto! La fermata è stata provocata apposta per … Un brivido mi attraversa tutta, l’uomo capisce che il mio corpo è come lo desidera allora le sue carezze diventano lascive. La mia mente è ora come annebbiata, non mi rendo più conto del posto e della situazione, mi tremano le gambe, odo appena un’altra voce dire qualcosa, l’uomo mi sussurra: “Mettiti giù, starai più comoda.” Io lo ascolto e mi siedo sul pavimento e lui vicino a me, solo allora realizzo che gli uomini devono essere almeno due perché il secondo si siede dall’altro mio lato. Mi rendo conto che sono in balia di questi sconosciuti e sono spaventata ma … nello stesso tempo voglio, non so cosa ma voglio! Anche le mani dell’altro sono sul mio corpo, lo percorrono come se volesse leggermi con le dita, i sensi di colpa di cui vengo attraversata per le azioni che voglio siano compiute su di me anzichè farmi reagire provocano un’eccitazione che mi spinge ad incoraggiarli, tanto nessuno mi vedrà e poi non so chi siano e so che non potrei oppormi e poi … e poi và bene così! Ora mio corpo reagisce, voglio quelle mani, i loro sospiri mi fanno capire che loro vogliono me e allora comincia una danza d’amore. Non so di chi sia la bocca che ora bacio nessuna parola occupa lo spazio, nessun angolo viene ignorato. Vengo spogliata dalle loro mani con perizia e capacità, le loro bocche sul mio corpo mi fanno diventare totalmente incapace di alcuna reazione. Voglio solo godere con loro e di loro. Sento vicino alla mia bocca qualcosa che preme per entrare, è uno di loro, lo accolgo, lo insalivo ben bene, a lui piace. L’altro non perde tempo e mi pianta nel corpo la sua parte migliore un pene enorme e duro da farmi morire di piacere. Sono dentro due parti di me e io li voglio, Dio se li voglio, ma perchè non l’ho mai fatto prima con due, ma saranno solo due? Sono troppe le mani che sento su di me, mi sbattono e mi fanno godere come un’indemoniata. Sento che cambiano le loro posizioni salgo a cavallo di uno e lo cavalco, so di essere un’ottima amazzone (ecco perchè ho fatto bene a fare equitazione!). Sto toccando il cielo con un dito, cosa potrei desiderare di più? Ma per “loro” non è ancora finita, odo dei sussurri, poi l’altro uomo mi viene alle spalle e mi lecca partendo dall’attaccatura dei capelli dietro la nuca, sento la sua lingua calda e umida che scende seguendo la spina dorsale fin dove si dipartiscono le natiche poi … (Dio cosa stà facendoooo) Ha iniziato a leccarmi quello che non definirei proprio un sederino, ma è ben fatto questo sì, oh mi fa fremere, impazzire. (No … cosa fa?) Ma mi piace, mi piace talmente che sollevo la groppa per dar modo alla lingua dello sconosciuto di entrare in essa, nel frattempo non voglio perdere il contatto con la carne che già ho in corpo sulla quale ora scorro adagio per gustarla appieno, poi sento la lingua allontanarsi e … (No … non voglio!) ma cosa dico? ( siiiiiiiiiii voglio! ) Lo voglio lì e lui piano al principio, comincia a spingere io tremo al pensiero, non ce la farà mai e poi sento che comincio ad aprirmi e intanto anche il calore che sentivo prima diventa un fuoco. La nostra galoppata a tre arriva al culmine e mi riempiono da ogni dove, mi travolgono mi prendono facendomi assumere delle posizioni che non credevo possibili. Nella cabina si alzano i nostri sospiri, le mie grida, si diffonde l’odore dei nostri sessi, soprattutto il mio, forte, pregnante … Ecco il momento, l’uomo esce dalle mie terga e alzandosi innonda la mia schiena di schizzi caldi, sento quello che ho sotto rantolare, mi sfilo appena in tempo che già i suoi spruzzi bagnano il mio ventre, io, al colmo della lussuria e dell’orgasmo spalmo il liquido del suo piacere sui miei seni, sulla mia gola, poi … Sento dei rumori provenire dall’esterno, ci libereranno! ” Si rivesta signora, ora lo facciamo ripartire!” Mi rivesto in fretta avendo cura di non togliermi di dosso i loro umori, sento che anche loro si stanno rivestendo, cosa farò ora che apriranno le porte li guarderò? La luce si riaccende e mentre l’ascensore si rimette in moto “La voce” come se mi avesse letto nel pensiero dice: “Stia rivolta alla porta, è meglio che non ci guardi!” Meglio così, non voglio neanche sapere chi sono. Sì, è meglio! Le porte si aprono e noi senza dire una sola parola usciamo il più in fretta possibile dirigendoci alle nostre auto lasciando il palazzo alle nostre spalle. Il palazzo del mio piacere. Ecco questo è quello che mi è successo. Lo ricordo come un sogno, il mio fantastico sogno, scusate se era lungo ma era talmente pieno … Non ci crederete ma quel giorno ho avuto il più grande, il più fantastico dei miei orgasmi. Spero che il racconto della mia esperienza vi sia piaciuto come è piaciuto al mio amico, fatemi sapere! Anzi, se qualcuno vuole dirmi cosa ne pensa mi scriva a: lucyliebe@hotmail.it ” Qui finisce il mio racconto, vi prego di non giudicarmi troppo severamente, è la prima volta che parlo a qualcuno di una mia esperienza sessuale e a dire la verità la cosa mi eccita alquanto … Se sarete clementi con me, forse troverò il coraggio di confidarmi ancora.

