Lavoro con il computer, sono il collaboratore di un ingegnere che altrimenti, riuscirebbe a stento a scrivere una lettera con il Word. Nel nostro studio riceviamo tanti tipi di persona, ma tutti pieni di denaro, tanto da potersi permettere yachts, automobili con alte prestazioni, ecc.Durante l’orario di lavoro ci capita di parlare anche di tanti altri argomenti, come quando trattavo l’argomento “fotografia”. Nel computer ho un programma di fotoritocco, inoltre sono un buon fotografo e i miei hobbies riguardano la fotografia e la videoripresa. Un cliente ci stava mostrando un’immagine della sua imbarcazione, e dopo un attimo eravamo lì a conversare di foto come se fossimo vecchi amici. Mi chiese un aiuto per contattare una persona affidabile per scattare un numero notevole di foto, questa persona doveva essere disponibile tutti i giorni anche se per poco tempo, inoltre doveva essere discreto, infine mi disse che il compenso non sarebbe stato un problema. Pensai, perché no? Gli spiegai che potevo essere il suo fotografo nel tempo libero. Beh, lui non si aspettava di meglio. Mi lasciò il suo biglietto da visita per l’indirizzo, dicendomi che avrei dovuto parlare con sua moglie per ulteriori spiegazioni perché, per lavoro, lui sarebbe rimasto lontano da casa per intere settimane. Accettai sottolineando che non si sarebbe pentito della fiducia dimostrata.Il lunedì seguente cercai di contattare la sua signora, ma senza riuscirci, allora decisi di andare direttamente a casa per parlarle. Venne ad aprirmi la porta, era una donna alta, dai modi eleganti, non giovanissima, ma affascinante. Aveva una voce sensuale e sapeva come metterti a tuo agio. Una volta seduti cominciammo a parlare e mi spiegò che il lavoro da fare la riguardava direttamente, poiché lei sarebbe stata il soggetto dei miei scatti. Raccontò con molta semplicità, senza entrare nei dettagli, della sua vita matrimoniale, quel tanto che bastava perché io potessi comprendere. Parlava di come lei e suo marito non si erano mai amati di un amore invincibile e di una passione che non era mai stata travolgente. Ciò che li univa era una grande complicità e una voglia di accontentare l’altro e le sue fantasie, pur lasciando una certa libertà di scelte. Insomma, avrei dovuto fotografarla per dare a suo marito un’ispirazione per giocare e fantasticare. Ovviamente, si trattava soltanto di foto carine senza esagerare in alcun senso. Stavamo lì seduti e rimasi incuriosito, senza farglielo notare, dalla sua gonna che durante la conversazione continuava a salire, portando alla mia vista due splendide cosce rese anche più attraenti dagli autoreggenti. Non potevo esimermi dal farle un complimento dicendole che aveva due gambe molto belle e che la trovavo sexy, devo ammettere che più che sexy, in quel momento la trovavo davvero arrapante.Cominciammo a passeggiare all’interno della casa, era una casa molto grande con stanze di ogni tipo, per qualsiasi esigenza, intanto mi spiegava che lei non sarebbe stata soltanto il soggetto delle foto, ma ne avrebbe curato anche la regia.Con quest’ultima affermazione mise i puntini sulle i, facendomi capire che avrebbe deciso le posizioni, come e quando posare, a me non restava che guardare la scena e scattare le foto. Mi mostrò anche una camera piena dei suoi vestiti che avrebbe cambiato nel corso del nostro lavoro. Dopo avermi consegnato una macchina fotografica digitale, che avevano scelto per poter collezionare le immagini all’interno del computer o forse, per inserirle in internet, anche se credo che quest’ultima fosse soltanto un’ipotesi un tantino remota, mi lasciò aspettare per provare qualche abito e alcuni scatti. Onestamente, quel lavoro m’incuriosiva, ma al contempo era difficile perché da poche cose che avevo visto e sentito, quella donna sapeva bene come esprimere sensualità e come far eccitare un uomo. Inoltre, credo che nella sua naturale eleganza lei fosse anche molto, molto porca. Le sue cosce e le sue posizioni non mi lasciavano indifferente, sollevò anche la gonna mostrandomi il culo. Una donna come lei doveva saperlo, e credo che ottenere certi risultati, eccitare gli uomini, le facesse piacere. Qualche cambio di vestito per pochi scatti di prova, mi domando cosa fosse messo alla prova in quel momento, la mia bravura nel fotografare o la mia capacità di resistere a certe provocazioni, ad una donna che faceva di tutto per farti arrapare.M’invitò a ritornare il giorno dopo, l’assicurai che non sarei arrivato in ritardo.Al nuovo appuntamento la trovai pronta a posare con indosso il primo abito, prima di tornare in quella casa avevo pensato a tutto, considerando che stavo facendo un lavoro extra, ma che se avessi fatto un passo sbagliato avrei potuto perdere anche il mio lavoro come collaboratore dell’ingegnere.Iniziò a posare e lo faceva in un modo particolare, dicendomi frasi come: “ecco, questa è una bella posizione, non trovi? – Guarda così com’è bella! – Ti piace, fa un bell’effetto?”, diceva queste cose con una voce sensuale e un tono giocoso, ma provocante. Il mio cazzo era in fiamme e penso che lei si fosse accorta della situazione che riusciva a generare, anche se appariva distaccata e distratta. Mi disse che quel lavoro doveva proprio piacermi perché sarebbe andato avanti per molto ed avrei dovuto dimostrare tutta la mia disponibilità. Le pose di quel giorno mi lasciarono con una voglia di chiavare incredibile, durante gli scatti, preso dalle scene mi venne spontaneo dire: “che bella FESSA!”, lei mi chiese se avessi detto qualcosa, ma forse aveva sentito anche troppo bene. Comunque, come prima volta non era niente male, che belle pose!Il giorno dopo eravamo ancora a lavoro, il mio interesse per lei e quello che facevamo cresceva. Avevo voglia di avvicinarmi e cercavo delle scuse per poterla toccare, per sfiorare le sue cosce e tutto ciò che era possibile, volevo avvicinarmi per sentire il suo profumo, l’odore delle sue cosce, della sua figa e del suo culo. Prima di cominciare mi disse che non si sarebbe limitata come al solito, ma voleva andare oltre. Almeno un topless, mi chiese se per me poteva essere un problema, le risposi che guardarla, sarebbe stato un gran piacere, inoltre, le feci notare che resisterle era davvero difficile e che sarebbe stato così per chiunque. Lei: “perché?” ed io: “perché sei una donna davvero sensuale, anzi per dirla tutta e bene, sei proprio arrapante e fai venire una gran voglia!”, lei: “quello che dici mi piace molto anche perché mio marito non pensa più certe cose da un bel po’ di tempo, ma adesso riprendiamo con le foto, ok?”, poi aggiunse: “vediamo se ti faccio arrapare ancora un po’!”Non smise di dirlo ed avevo già un cazzo enorme, ormai il ghiaccio era rotto, c’era un’intimità maggiore tra noi, come tra amici complici. Infatti i commenti sulla sua biancheria intima, o la richiesta di opinioni sulle sue pose per sembrare più sexy o porca, mostravano un’intesa che prima non sentivamo. In queste nuove pose mi mostrò subito le mutandine, vedere quelle sue belle cosce in quella posizione mi faceva venir voglia di baciarle e leccarle per bene avvicinandomi alla sua passera che avrei fottuto prima con la lingua e poi con tutto il cazzo, fino in fondo, fino a riempirla in una grande e calda esplosione di sburro. Poi rimase con il seno scoperto e vidi che nonostante non fosse una giovanissima, le tette erano sode ed aveva due capezzoli incredibili, due chiodi di carne turgida da succhiare, mordere e leccare. La nostra conversazione aveva preso tempo, ma riuscimmo a fare scatti intensi, poi le dissi che era venuta bene, che le pose erano belle e lei risultava arrapante, nessun uomo avrebbe avuto dubbi, chiunque l’avrebbe scopata, sbattendola, travolto da una lussuria infinta.Il giorno seguente la trovai distesa serenamente sul divano, si cambiò d’abito e provammo alcuni scatti, poi mi propose di uscire per realizzare alcune foto all’aperto (outdoor). Conoscerla non faceva che stupirmi, mi misi alla guida della sua auto seguendo le sue istruzioni per arrivare in un posto buono, dove nessuno ci avrebbe notato. Arrivati nei pressi di un bosco mi fece fermare e si tolse subito la gonna. Subito notai che le sue cosce terminavano in uno splendido culo con un perizoma che spariva tra le chiappe, due chiappe stupende che fanno venir voglia di aprirle per affondarci dentro.Quel giorno dedicammo molto tempo ad una conversazione piacevole, che avrebbe chiarito ogni dubbio presente e futuro. Lei mi disse che, ovviamente, sapeva l’effetto che poteva avere su di me mentre posava. Insomma, aveva notato con piacere la mia voglia che emergeva da un’erezione più che naturale e abbondante. Ma a colpirmi fu qualcos’altro, quando dichiarò apertamente la sua attrazione per me, le piacevo molto, davvero tanto, ma non me l’aveva fatto notare prima perché temeva la mia reazione. Continuò dicendomi che non voleva andare oltre la nostra “frequentazione fotografica” per timore di ritrovarsi coinvolta sentimentalmente. Disse che aveva immaginato e sognato momenti in cui facevamo sesso, le piacevo davvero perché sarebbe stata disponibile a farmi e farsi fare di tutto, ma il sogno non si sarebbe mai avverato per la sua paura di lasciarsi andare.Tornati al lavoro, mi accorsi subito del cambiamento prodotto dal chiarimento, sembravamo più complici, ma al contempo più distaccati.Adesso ero anche consapevole della sua VOGLIA di farsi chiavare da me e questo non calmava i miei istinti. Mi propose di uscire un attimo per tornare nelle vicinanze del bosco, voleva andarci nel tentativo di provare pose più ispirate.Una donna particolare, affascinante, aveva molta cura del suo aspetto e del suo corpo si notava che riteneva molto importante una cosa come l’igiene personale, il tipo di donna che non si ferma ad una pulizia superficiale, il tipo di donna che piace a me. Arrivati sul posto si guardò intorno, poi, dopo essersi posizionata davanti a me, si piegò in avanti e mi disse: “senti il profumo della natura, non ti fa venire voglia di vivere?” Non potevo evitarlo, appoggiai la macchina fotografica ai miei piedi, mi avvicinai a lei che rimaneva in quella posizione da pazzi, e dopo averle appoggiato le mani sui fianchi, con un gesto deciso e forte le aprii le chiappe, c’infilai dentro la faccia sentendo un odore di femmina, di bucio di culo. Le diedi un bacio aprendo bene la bocca, cercando d’assaporare il più possibile, e provando ad afferrare tra le mie labbra il gonfiore della sua sorca, le sue chiappe e risucchiandomi tutto.Che gnocca e che culo profumato di voglia!Lei mi lasciò fare per alcuni attimi, poi si rialzò con uno sguardo severo, credo che si sentisse incompresa. Tornammo subito a casa dove si appartò per cambiarsi ancora, mi disse che mi avrebbe aspettato sul divano di un’altra stanza per finire la giornata nel modo migliore. Dopo qualche minuto la sentii che m’invitava a raggiungerla, al mio arrivo nella stanza vidi il solito spettacolo che in pochi secondi era capace di aumentare le dimensioni del mio pene. La cosa non le sfuggì come già in passato e volle sottolinearla con un commento: “ti è venuto proprio un bel cazzo!”, continuò dicendo: “però non l’ho mai visto al naturale, credo che sia anche meglio. Me lo mostri?” Il mio cazzo era sempre più pompato ed io senza parole. Non la feci attendere molto, il suo sguardo non lasciava spazio ad equivoci, lo desiderava davvero tanto, lo guardava con una voglia, che lo avrebbe mangiato. Lei: “che cavolo di cappella, riempie tutto!” In effetti, sono abbastanza dotato, ma è anche grosso e con una cappella che gonfia è davvero enorme. Finalmente accadde quello che aspettavo da molto, disse le parole magiche:”ho voglia, chiavami, chiavamelo tutto dentro, chiavamelo come vuoi, e dove vuoi!!!”I suoi capezzoli eccitati invitavano a fottere, li presi in bocca, succhiarli era stupendo, ma volevo le sue zizze completamente, le volevo assaporare e spalancai la bocca per riempirmela. Avvicinai il mio cazzo alla sua bocca, prima le accarezzai il viso con la cappella, sfiorandole gli occhi, il naso ed il contorno delle labbra, poi la vidi aprire bene la bocca come pregando di essere saziata. Glielo infilai dentro, lo baciava, lo leccava bene stuzzicando l’asta e la cappella tutt’intorno, dall’alto verso il basso per poi tornare su ad infilare la punta della lingua nel buchino della cappella. Infine, ingoiandolo tutto, lo spingeva dentro, fino in gola, e gonfio com’era, rimaneva a bocca spalancata e piena di cazzo. Che bel pompino, che grandissimo bocchino! Intanto, con le dita pensavo alla sua bella passera vogliosa, le allargai le cosce per assaporarla, per sentire quelle labbra morbide che succhiavo, per fotterla con la lingua. La baciavo, unendo le mie labbra alle sue, per poi penetrarla con la lingua, la mordevo, avevo voglia di divorarla. Mi piaceva giocare strofinando la mia cappella sulla sua passera gonfia di voglia, così morbida e calda. Ero eccitatissimo, pronto ad esplodere, il sangue mi bolliva e non avrei potuto aspettare ancora. Spinsi la mia cappella nella sua fessa, lei fece un piccolo movimento in avanti, sollevando il culo per farlo entrare meglio. In un attimo il mio sesso era stato risucchiato nel suo bagnato di voglia calda, tenendole le gambe aperte bene, glielo schiaffai fino in fondo e cominciai a sbatterla alternando velocità e forza. Più sentiva il mio cazzo affondare, più la chiavavo forte. Era stupendo, aveva una bella fessa stretta come da ragazza, per il mio cazzo bello grosso era un paradiso, la donna ideale. Una donna davvero porca, non smetteva mai di urlare: “voglio chiavarmi il tuo cazzo fino a sentirmi male, allargami e sbattimi dentrooo! Ho voglia di sentirmi troia!” Intanto, si bagnava le dita di saliva per poi infilarsele nel culo, si preparava per farsi inculare, per una grandissima inculata dove le avrei schiaffato l’intero cazzo in quel bel bucio morbido. Una chiavata stupenda, libera e senza nessuna riserva, mi muovevo come un selvaggio e le gridavo quanto era porca e quanto era grande la mia voglia di chiavarla. Non avevo il preservativo, cercai di venire fuori, ma mi fermò dicendo: “sburrami dentro, non sprecare mai una goccia di sburro, lo voglio sempre dentro di me, in un modo o nell’altro!” Le piaceva sentirsi riempire dal mio cazzo ed io non mi feci pregare, le riempii quella bellissima fessa. Le dissi che avrei voluto prenderla anche di dietro, che l’idea di infilare il mio cazzo tra le sue chiappe, affondando fino in fondo nel bucio bollente del suo culo, mi faceva impazzire.Mi rispose: “adesso un attimo di pausa e dopo proverai a chiavarmi quella cappella gonfia nel culo, ma soltanto ad una condizione, dovrai sburrarmi nel buco del culo!” Quel buco era bollente di lussuria, lei era alla pecorina con un desiderio immenso ed il respiro accelerato. Il suo culo era pronto e preparato, lo sentii sotto le mie dita. Cercai di rassicurarla, ma a lei non interessava, voleva soltanto farsi inculare per bene da me ed era certa che nessun dolore avrebbe superato il piacere di farlo. Le chiesi d’aiutarmi per tenere le chiappe allargate, poi avvicinai la punta del mio cazzo al bucio che bruciava, spinsi la mia cappella gonfia e dura, infilandola prima da un lato e poi dall’altro, infine mi ritrovai nel suo culo. Lentamente presi a pomparla, cercando fotterla con un buon ritmo e penetrando un pò di più ad ogni colpo fino a sentire tutto il mio cazzo stretto e avvolto dal quel meraviglioso bucio di culo che profumava i femmina. Ero in paradiso! Continuai a chiavarla con colpi più veloci e sentirla godere mi faceva arrapare da morire, credevo che il cazzo mi esplodesse. Intanto, si toccava la fessa, si dimenava e urlava come una grandissima porca, si lamentava come se volesse smettere, ma mi pregava di continuare. Non la feci aspettare ed accellerai il ritmo, aumentando l’intensità fino a quando le sentii dire: “siii, amore mio, siii, godo in culooooo!!!” L’allontanai senza tirarlo totalmente fuori e cominciai a sburrarle in quel bucio di culo che ormai si era spalancato di piacere. Era incredibile, ero talmente eccitato e provavo un piacere così forte che non finivo più di sburrare. Avevo appeva fatto la chiavata più bella ed intensa della mia vita, avevo il cuore che batteva a 1000!Le piaceva sentirsi una donna davvero porca, la mia porca. Da quel momento ebbe inizio una serie d’incontri per scopare, incontri dove i nostri corpi si fondevano nella lussuria, non chiedeva altro, soltanto il mio cazzo nella fessa e nel culo, nella fessa e nel culo, fessa e culo, fessa e culo, voleva sentirsi completamente mia, la mia donna con tutta l’anima e tutto il corpo, chiavata in fessa e bucio del culo.Ormai, le sue posizioni come una femmina in calore, nelle nostre giornate all’aperto o in casa dov’era arrapante e vogliosa come sempre, non erano più per la macchina fotografica, ma soltanto per me, per farmelo diventare quanto più grosso era possibile.
Aggiungi ai Preferiti