Luisa stava osservando l’immagine di sé stessa nuda che lo specchio le rimandava.Era compiaciuta di quello che vedeva; alle soglie dei 50 anni poteva considerarsi ancora una donna attraente: il seno manteneva la sua prosperità (merito di una riconquistata attività fisica), i fianchi non avevano risentito troppo delle due maternità e le gambe restavano la parte del corpo che, camminando per strada, era quella che per prima faceva girare ancora lo sguardo voglioso dell’altro sesso.Sì, era proprio soddisfatta di quello che vedeva e, quasi con noncuranza, alzò le mani per passarsele sul corpo, indugiando sui seni e sulla fica che occhieggiava tra la peluria curata con attenzione; se la aprì con entrambe le mani e lasciò che il clitoride facesse capolino tra le labbra aperte… la voglia di farsi un ditalino nacque quasi subito, del resto era ben rilassata, aveva il pomeriggio libero quindi perché non godere un po’, si chiese.Detto fatto si sdraiò sul grande letto, aprì le gambe e lasciò che la sua mano carezzasse le labbra della sua fica.Si stava cominciando a bagnare; in uno dei movimenti infilò due dita nell’apertura e continuò in un languido va e vieni mentre con l’altra mano si strizzava i capezzoli della sua quinta misura di seno.Stava per abbandonarsi completamente a quel gioco manuale quando squillò il telefono. Ci mise un po’ a capire di cosa si trattava e alla fine, seppur controvoglia, dovette rispondere.“Pronto?”“Ciao mamma, sono Silvia.”“Ciao tesoro” rispose Luisa “come va?”“Tutto bene, mamma. Mi chiedevo se potessi fare un salto da me, volevo mostrarti dei vestiti che ho preso ieri in centro; sai che conto molto sulla tua opinione.”“Va bene, piccola; sarò da te fra un’ora, che ne dici?”“Ottimo, a dopo allora, ti aspetto a casa; ciao”“Ciao amore, a dopo” e chiuse la comunicazione. Detestava interrompere il ditalino che aveva iniziato ma si fece forza e pur con la voglia in corpo si ricompose e cominciò a scegliere cosa indossare.Dopo essersi vestita e truccata, prese la borsa, il cellulare, le chiavi dell’auto e uscì. Silvia, la sua secondogenita abitava da sola da qualche mese avendo seguito le orme del fratello maggiore che, tempo prima, appena maggiorenne e con un minimo di lavoro, aveva preferito una vita più indipendente andando a vivere in un’altra casa insieme ad un suo amico con il quale divedeva le spese.Luisa aveva accettato con una certa tranquillità l’uscita del figlio da casa, mentre era stata più restia per quella di Silvia; in fondo era una ragazza di appena vent’anni con ancora l’università da finire ma la figlia era stata così risoluta che alla fine aveva capitolato, anche su indicazione del suo ex-marito, e padre dei suoi figli, il quale aveva avallato con entusiasmo la scelta dei ragazzi insistendo per contribuire alle spese di affitto di Silvia che ancora non poteva contare su una propria economia consolidata. Mentre era per strada sentì che la sua passera continuava ad essere bagnata; evidentemente la voglia di prima era sempre presente e se non la faceva esplodere in qualche modo sarebbe esplosa lei. Arrivò finalmente da Silvia, parcheggiò l’auto e si diresse al portone; dopo aver suonato al citofono, le fu aperto ed entrò nell’androne del palazzo infilando subito l’ascensore; arrivata al piano, uscì e bussò alla porta dell’appartamento dove abitava Silvia; le aprì la ragazza che indossava una vestaglietta corta e s’intuiva che sotto non aveva nient’altro.“Ciao mamma. Entra pure” esordì Silvia con voce squillante.“Ciao tesoro; come mai sei mezza nuda?” s’informò Luisa.“Ho fatto una doccia come pausa dopo una mattina di studio e visto che dovevo farti vedere gli abiti ho preferito rimanere così”.“Ok. Allora vediamo un po’ cos’hai comprato”. Silvia si tolse la vestaglietta rimanendo nuda e Luisa notò che si era depilata la fica tranne una piccolissima parte sul pube.“Perché te la sei depilata?” le chiese.“Mi piace vedermela bene senza troppi fronzoli davanti” rispose la figlia e ammiccando aggiunse “e poi agli uomini dovrebbe piacere di più, non credi?”“Certo” disse Luisa, che ancora sentiva la sua fica in fiamme.“Perché non mi fai vedere come tieni la tua, mamma?”A questa domanda Luisa si trovò impreparata; pensò velocemente a qualcosa da ribattere ma non trovò niente di valido (o non volle trovarlo, la situazione stava prendendo una piega interessante e la sua voglia era sempre tanta), così si spogliò, si tolse le mutandine e lasciò che Silvia le esplorasse la passera. La figlia le andò vicino, si abbassò col viso all’altezza del suo pube e con una mano cominciò a carezzarle i peli del pube.“Mmmm, la tieni proprio bene, mammina” disse Silvia mentre insinuava delicatamente la mano tra le cosce della madre; si rialzò senza staccare la mano da Luisa e quando furono a pochi centimetri di distanza l’una dal viso dell’altra, Silvia sussurrò “Sei già bagnata, mamma, e io mi sto bagnando…” A quel punto Luisa perse ogni remora e appoggiò le sue labbra su quelle della figlia cominciando a rovistarle la bocca con la lingua; Silvia rispose con slancio e le due lingue cominciarono a danzare freneticamente da una bocca all’altra; le mani di Luisa stavano strizzando i seni della figlia che continuava a pastrugnarle la fica con la mano.Ad un certo punto Luisa spinse Silvia sul letto, le allargò le gambe e si avvicinò col viso al pube della ragazza avendo cura di farle sentire il suo alito caldo sulla passera; cominciò a passare un dito nei punti depilati e sentì un piccolo gemito uscire dalla bocca della figlia; alzò lo sguardo e vide che aveva chiuso gli occhi. “Sei mia!” pensò Luisa. Avvicinò ancora di più la bocca e cominciò a leccare le grandi labbra…Pian piano aprì con la lingua la fica di Silvia, insinuandosi sempre più al suo interno; ora la sentiva ben bagnata e la sua lingua saettava sempre più veloce.La ragazza mugolava sempre di più e inarcava il bacino per avvicinarlo alla bocca della madre: “ Siiiiiiii… mamma… continua cosììììììììììììììììììì…”Luisa si era intanto impossessata del clitoride di Silvia e lo prendeva tra le labbra titillandolo con la lingua; i succhi che colavano dalla figa che stava leccando le avevano impiastricciato il viso ma Luisa continuava imperterrita ad affondare nel morbido miele della figlia. Ad un certo punto il respiro della ragazza divenne più affannoso fino a che venne urlando il suo orgasmo nella bocca di Luisa che succhiò tutto avidamente; poi lentamente Silvia si abbandonò sul letto lasciando che l’altra completasse l’opera con gli ultimi bacini sulla sua passera. Luisa si rialzò e appoggiò le sue morbide labbra su quelle di Silvia premendo leggermente per farle sentire i suoi sapori ancora vivi nella sua bocca; spinse in fuori la lingua insinuandosi nella bocca dell’altra che mostrò di gradire molto la cosa mugolando di piacere e restituendo il favore. Dopo il bacio Luisa si mise a cavalcioni del viso di Silvia e le abbassò la sua fica sulla bocca.Silvia tirò fuori subito la lingua e cominciò a lavorare sulla passera che le stava davanti; man mano che rovistava nella sua figa, Luisa sentiva accrescere il piacere dentro di sé e con le mani si pastrugnava le tette tormentandosi i capezzoli mentre si passava la lingua sulle labbra.Il piacere stava montando e Luisa dovette ammettere che la figlia sapeva il fatto suo perché la sua lingua era veramente fenomenale laggiù nella sua fica.“Sìììììììì… tesoro mio, dai tanto piacere alla mamma, continua cosììììììììììììì… sìììììììììì!!!”continuando a muoversi sopra la figlia, Luisa venne in un delizioso orgasmo urlante che dopo averla squassata la lasciò senza forze mentre si abbandonava sdraiandosi sul letto. Mentre stava assaporando ancora gli ultimi momenti dell’orgasmo sentì che qualcosa scendeva sulla sua faccia; aprì gli occhi e vide che era Silvia; ora le posizioni erano invertite e toccava a lei far godere di nuovo quella troietta.Non si tirò indietro e ricominciò il suo lavoro di lingua mentre con una mano si titillava il clitoride che ancora le stava dando dolci sensazioni di piacere. Mentre era presa da queste manovre, sentì qualcosa che si appoggiava alla sua passera; s’irrigidì tentando di togliersi da quella posizione ma Silvia, che stava mugolando alla grande, la bloccava con il suo peso per cui non aveva molte possibilità di sfuggire alla situazione; allora con la mano con cui si stava sditalinando cercò di toccare quel qualcosa appoggiato alla sua vagina e notò che la forma e la consistenza erano quelle di un cazzo.Rimase stupita per qualche secondo; poi decise che chiunque o qualunque cosa fosse ne avrebbe approfittato.Intanto quel cazzo s’introdusse dentro di lei e cominciò a stantuffarla mentre a sua volta stava leccando Silvia; si godeva quel trapano che la stava trivellando ben benino mentre sua figlia era ormai preda dei sussulti dell’orgasmo.Dopo che era venuta, Silvia scivolò dolcemente a lato e Luisa potè finalmente vedere a chi apparteneva il cazzo che la stava impalando; abbassò gli occhi e vide… Armando, il suo primogenito. “Ciao, mamma! Come va?” esordì il figlio con un sorriso godurioso stampato sul viso. Luisa non riusciva a crederci; avevano fatto tutto in famiglia ed ora si stava godendo quel meraviglioso palo che lei stessa aveva contribuito a formare molto tempo prima.“Bene, va molto bene; continua così, tesoro, scopami bene”Armando non se lo fece ripetere e continuò a pomparla per alcuni minuti; poi con le mani afferrò le gambe di Luisa e le alzò uscendo dalla sua fica per presentarsi davanti all’altro… buco; la madre capì le sue intenzioni e disse: “ Fai piano, amore; è tanto tempo che non lo prendo lì”.Intervenne Silvia che si catapultò sul buco del culo della madre cominciando a slinguarlo e ad insalivarlo allargandolo con l’aiuto di un dito. Quando ritenne che fosse pronto, Silvia prese il cazzo del fratello e lo posizionò davanti all’ano della madre invitandolo ad entrare; Armando cominciò a spingere con delicatezza mentre la sorella lo guidava nello stretto pertugio; Luisa cercò di rilassare i muscoli dello sfintere mentre sentiva la nerchia del figlio che la riempiva lentamente.Finalmente entrò tutto ed Armando cominciò un lento ritmo di andirivieni mentre Silvia stava leccando e ciucciando le tette della madre che continuava a masturbarsi mentre il figlio la fotteva di dietro.Ad un certo punto Silvia si allungò sulla madre e, mentre le loro bocche si univano in un languido bacio, tendeva il culo verso il fratello; Armando capì l’antifona e mentre inculava la madre avvicinò la bocca alla passera della sorella slinguandola fino in fondo.Luisa era già venuta varie volte ma i figli non accennavano a smettere.Dopo un po’ Armando sentì che era prossimo all’orgasmo: “Mamma, Silvia, sto per venire”; le due donne si staccarono dal loro bacio, Luisa fece uscire il figlio dal suo culo ed entrambe si posizionarono davanti al cazzo di Armando che con due menate sborrò copiosi fiotti di sperma immediatamente artigliati dalle lingue fameliche della madre e della sorella. Luisa si attaccò al cazzo del figlio per succhiargli le ultime gocce che poi passò a Silvia in un lungo bacio di lingue. Infine si accasciò sul letto coperta di sperma e diede un’occhiata ad Armando.“Dì un po’, bel tomo, che ci facevi qui?”“Ecco, vedi mamma, io ho le chiavi dell’appartamento di Silvia; ogni tanto vengo a trovarla e da un po’ di tempo… scopiamo; abbiamo scoperto di stare molto bene insieme. Oggi, quando sono entrato, vedervi in quello stato mi ha eccitato di brutto e senza pensarci due volte ho puntato al primo… buco libero e caso ha voluto che fosse il tuo. Ti è dispiaciuto?”Luisa pensò che non le era dispiaciuto affatto e pensò anche che avrebbe fatto più spesso visita ai figli e che li avrebbe invitati spesso anche a casa sua.
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